18 August, 2024
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Centrale Enel 1

«Mentre in Sardegna, il dibattito politico sulla metanizzazione dell’Isola e sulle fonti energetiche sembra sempre bloccato all’anno zero, la Corsica va avanti e fa le sue scelte di economia sostenibile». La denuncia arriva dal deputato dei Riformatori Pierpaolo Vargiu, che diffonde il bando del governo francese, adottato in attuazione della Programmazione pluriennale dell’energia in Corsica dello scorso dicembre, per la costruzione dell’infrastruttura per il GNL e di un ciclo combinato entro il 2023.

«La Corsica – puntualizza Pierpaolo Vargiu –  ha deciso di puntare su un rigassificatore galleggiante (Frsu) alimentato da piccole metaniere. Il ministero dell’Ecologia e delle Sviluppo sostenibile ha infatti pubblicato un bando per la realizzazione – entro il 2023 –  di un terminale galleggiante di stoccaggio e rigassificazione da 40mila mc da ancorare al largo di Lucciana, sulla costa nord-est della Corsica. Il bando riguarda anche al costruzione di una centrale a ciclo combinato a gas da 250 MW che andrà a sostituire quella di Vazzio, attualmente alimentata a olio combustibile.»

«La differenza di speranza futura tra le due Isole è tutta qui – conclude Pierpaolo Vargiu -: mentre la Corsica ha il coraggio delle scelte e prova a risolvere i propri problemi, la Sardegna cincischia in chiacchiere e Comitati del NO e affonda nella peggiore crisi economica e sociale della propria storia.»

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Ieri sera il piazzale davanti al Pitosforo di Villa Sulcis, ha ospitato un incontro per commemorare il magistrato Paolo Borsellino e per parlare di legalità. Molto qualificati i relatori che si sono alternati nel corso dell’interessante dibattito: dopo un breve intervento del deputato del Partito Democratico Emanuele Cani, infatti, sono intervenuti Antonio Pitea, ex questore di Trapani nel 1992 (e successivamente prefetto di Nuoro in Sardegna, nonché consigliere regionale) che ha raccontato molti episodi dell’esperienza professionale di Paolo Borsellino, ai più sconosciuti; e il direttore dell’Unione Sarda Anthony Muroni. Sono intervenuti, inoltre, i giornalisti Manolo Mureddu (inviato di Canale 40 e CagliariPad) e Luca Zanda (inviato di Radio Star), promotori dell’iniziativa.

Non particolarmente numeroso, come forse l’evento avrebbe meritato, la partecipazione del pubblico, che ha seguito però il dibattito con molta attenzione ed alla fine non sono mancati alcuni interventi.

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Dal 25 luglio al 15 agosto, per un periodo di tre settimane, saranno temporaneamente sospese le attività di degenza e di sala operatoria presso la Unità Operativa di Neurochirurgia del P.O. Marino.
Per evitare possibili disagi agli utenti, durante il periodo dal 25 luglio al 15 agosto, i ricoveri urgenti di pazienti neurochirurgici saranno effettuati dal Reparto di neurochirurgia del presidio San Michele di Cagliari, secondo modalità concordate con le UU.OO interessate della ASL di Cagliari e dell’AO Brotzu.
Durante questo periodo, il personale medico del reparto di Neurochirurgia del P.O. Marino garantirà, comunque, le attività diurne di consulenza per il Pronto Soccorso.

Pronto Soccorso Ospedale Marino 1 copia

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Sono 561 gli emendamenti presentati al disegno di legge n. 321 “Istituzione dell’Azienda sanitaria unica regionale (ASUR) e disposizioni di adeguamento dell’assetto istituzionale e organizzativo del servizio sanitario regionale. Modifiche alla legge regionale 28 luglio 2006, n. 10 (Tutela della salute e riordino del servizio sanitario della Sardegna. Abrogazione della legge regionale 26 gennaio 1995, n. 5)” sui quali la commissione Sanità, convocata domani alle 10.00, sarà chiamata ad esprimere il previsto parere. Il testo del disegno di legge, dopo l’approvazione del passaggio agli articoli votata nell’ultima seduta del Consiglio, tornerà quindi all’esame dell’Aula martedì 26 luglio, alle 10.00.

Consiglio regionale 59

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Palazzo della Regione 3 copia

Le notizie e i commenti apparsi sulla stampa locale negli ultimi giorni hanno reso indispensabile un ennesimo intervento dello SDIRS sulla retribuzione di risultato e sul sistema di valutazione dei dirigenti della Regione Sardegna. Di seguito una dichiarazione di Cristina Malavasi, segretario generale del Sindacato Dirigenti e Direttivi Regione Sardegna, che riprende una nota inviata al presidente Francesco Pigliaru, all’assessore Gianmario Demuro e alle altre organizzazioni sindacali.

Da cittadina posso essere d’accordo: sembra incredibile che quasi tutti i direttori generali della Regione Sardegna abbiano meritato per il 2015 il massimo dei voti per la retribuzione di risultato. Ma da dirigente chiedo: è colpa nostra se il sistema di valutazione ideato dal legislatore funziona male? Ed è colpa dei dirigenti se l’organo politico stenta ad individuare strategie e a fornire obiettivi misurabili?

Purtroppo ogni anno siamo costretti a tornare sulla questione, per rispondere a chi ne tratta in termini demagogici e strumentali. Voglio ricordare che lo SDIRS era stato il primo a chiedere che nel processo di valutazione fosse introdotto un organismo indipendente, garante dell’obiettività e della correttezza del processo stesso. Nel corso degli anni, questa nostra richiesta è stata più e più volte riaffermata. Siamo stati e siamo oggi a favore di valutazioni serie e differenziate secondo equità.

Più di ogni altro soggetto, i nostri iscritti considerano fondamentale che la valutazione dell’operato dei dirigenti regionali sia basata su criteri oggettivi e trasparenti e corrisponda alla qualità della nostra performance e del nostro comportamento organizzativo.

L’approvazione da parte del Consiglio Regionale della legge istitutiva dell’Organo Indipendente di Valutazione e la conseguente nomina  da parte della Giunta Regionale dei suoi componenti erano, pertanto, atti attesi da tempo da questo sindacato.

Sindacato che, ricordiamo, in uno spirito di collaborazione con l’organo legittimato a rappresentare l’Amministrazione Regionale nella contrattazione collettiva, accettò anni fa di trasferire una parte consistente della retribuzione fissa all’interno della cosiddetta retribuzione di risultato, riducendo la parte retributiva fissa ad importi assai inferiori a quelli corrisposti ai dirigenti degli enti locali.

Ma vi sono dati incontrovertibili che spazzano via ogni demagogia: sommando la parte fissa della retribuzione e l’indennità di risultato dei dirigenti della Regione Sardegna, si ottiene un importo complessivo che posiziona detta retribuzione nella media dei dirigenti italiani, escludendo perciò qualsiasi posizione di privilegio.

Stupisce, poi, che l’ammontare della retribuzione di risultato dei Direttori generali venga criticato da sigle sindacali come CISL e UIL che hanno firmato il contratto: sigle che dimenticano quanto da loro condiviso in quella sede, e oggi lo rinnegano, nel vano tentativo di captare un fatuo consenso. Qualche dirigente sindacale evidentemente preferisce spostare l’attenzione su quanto corrisposto ai dirigenti piuttosto che sottolineare che l’intero personale regionale – dirigenti e dipendenti – percepisce oggi retribuzioni inferiori a quelle dei corrispondenti colleghi degli Enti locali.

Va inoltre ricordato che, per l’anno 2015, l’ammontare massimo della retribuzione di risultato dei Direttori generali e, a cascata di tutta la dirigenza, è stato diminuito con una delibera di Giunta che ha ridotto di circa il 20% l’importo corrisposto nei precedenti 5 anni: un taglio significativo, in termini assoluti e ancora di più in termini relativi rispetto alle altre categorie di lavoratori, che è stato volutamente ignorato o, peggio, omesso.

Condividiamo con l’opinione pubblica la necessità di correttivi nel processo di valutazione dell’operato dei dirigenti, ma condividiamo altresì, con chi studia e si occupa dell’argomento da anni, che la materia non può essere trattata in termini semplicistici e demagogici. Crediamo che le difficoltà nella definizione di un metodo di valutazione equo ed obiettivo non possano ricadere su chi deve essere valutato. Spetta all’organo politico definire il sistema di valutazione, che dovrà delineare un metodo efficiente e capace di innescare processi virtuosi nella Pubblica Amministrazione.

Cristina Malavasi

Segretario generale SDIRS Sindacato Dirigenti e Direttivi Regione Sardegna

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Graziano Lebiu.

Graziano Lebiu.

Il presidente dell’Ipasvi, Graziano Lebiu, ha sollecitato alla Regione Sardegna e alla Asl 7 la stabilizzazione delle infermiere pediatriche.

«Facendo seguito alla nota del 4 luglio ultimo scorso sul contesto delle infermiere pediatriche che il Asl 7 hanno cessato il servizio – scrive Graziano Lebiu in una nota indirizzata al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, all’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, al commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis e al presidente della commissione Sanità del Consiglio regionale, Raimondo Perra – se non vi siano le condizioni per dare avvio alle procedure concorsuali straordinarie di cui alla legge 208/15 art. 1, comma 543 per la loro stabilizzazione, anche se il percorso dovesse concludersi nei mesi prossimi e finanche nel 2017. Non possiamo non credere, anche nell’interesse dell’utenza pediatrica, che non si possa giungere ad un atto in tal senso con un accordo firmato con tutti i sindacati.»

«In base a quanto previsto dal decreto – aggiunge Graziano Lebiu – la Asl 7 potrebbe dare avvio alle procedure concorsuali anche per il personale infermieristico pediatrico titolare di contratto di lavoro delle tipologie di cui al comma 543 dell’art. 1 delle legge 2008 ed in possesso dei requisiti ivi previsti: tutte le infermiere pediatriche aventi causa rientrano in questa cornice. Sarebbe, inoltre, il caso di valutare – conclude Graziano Lebiu – la proroga dei contratti di lavoro a tempo determinato e delle altre forme di lavoro flessibile attualmente in atto fino al 31 dicembre 2017, data entro la quale tutto il percorso di stabilizzazione previsto potrebbe essere concluso.»

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Massimo Deiana 11 53 copia

L’assessore regionale dei Trasporti Massimo Deiana, è intervenuto davanti alla quarta commissione, presieduta dall’on. Antonio Solinas (Pd) alla quale hanno preso parte anche il presidente dell’Arst Gianni Caria ed il direttore generale Carlo Poledrini.

«Per sistemare tutto il tracciato del Trenino Verde che, con i suoi 400 km, è il più esteso d’Italia – ha detto Massimo Deiana -, servirebbero almeno 130 milioni: sono risorse che non abbiamo e dobbiamo scegliere di intervenire sulle parti della rete meno efficienti da un lato e con maggiori potenzialità turistiche dall’altro, nel quadro di un progetto che coinvolga tutto il sistema-Regione.»

Scopo dell’incontro, quello di acquisire ulteriori elementi di conoscenza sui motivi che hanno portato alla chiusura, per motivi di sicurezza, di alcune parti della linea del Trenino Verde (Seui-Arbatax e Laconi-Sorgono), argomento oggetto di una precedente audizione con gli amministratori locali dell’Ogliastra e del Madrolisai.

Nel suo intervento l’assessore Deiana ha ricordato inoltre di aver partecipato nello scorso mese di giugno ad una audizione presso la commissione Trasporti della Camera su un disegno di legge riguardante la valorizzazione delle ferrovie turistiche già di proprietà delle Ferrovie dello Stato. «In quella sede – ha affermato Deiana – abbiamo illustrato le specificità storiche, culturali, ambientali e turistiche delle rete sarda, a sostegno dell’iniziativa di alcuni parlamentari sardi che puntano ad inserire il percorso del Trenino all’interno del provvedimento». «Come Regione – ha concluso – grazie al finanziamento di 5 milioni per anno nel triennio 2016-2018 ritengo che l’Arst possa impostare una buona programmazione ma il problema complessivo va risolto con un progetto più ampio cui partecipino le amministrazioni locali interessate ed i privati, con il sostegno di tutto il sistema-Regione».

Il presidente dell’Arst, Gianni Caria, ha fornito alcune cifre sull’attività della linea, che ha fatto registrare una percorrenza annuale di 110.000 km, ricavi per circa 250.000 euro e costi attorno ai 5 milioni. «Siamo consapevoli – ha affermato – che il Trenino Verde è uno strumento delicato e al tempo stesso importante per molte comunità ma riteniamo che la sua mission vada ben oltre l’aspetto trasportistico, ci vuole un progetto integrato guidato da una strategia in più direzioni, senza escludere di segmentare la linea perché un percorso di quasi 5 ore senza alcun servizio di supporto non credo sia sostenibile».

Il direttore di Arst, Carlo Poledrini, ha ufficializzato la chiusura di una parte della tratta (un ponte metallico) fra Seui e Gairo, ritenuta da una azienda specializzata in collaudi di infrastrutture ferroviarie “a rischio di crollo improvviso”, assicurando comunque che gli interventi di riassetto sono già in corso e che per l’anno venturo il tracciato sarà transitabile. «La linea ferrata – ha spiegato – è un sistema sofisticato composto da tanti elementi (ponticelli, tombini, gallerie, sovrappassi, traversine, rotaie) ciascuno dei quali ha una funzione; nel nostro caso siamo in presenza di una linea vecchia, in alcuni casi risalente all’800, con specificità ancora più marcate, per esempio le traversine che costano 50 euro l’una, hanno una vita media di 15 anni e devono essere smaltite a fine esercizio come rifiuti speciali, con costi elevatissimi».

Nel successivo dibattito hanno preso la parola i consiglieri regionali Gianni Tatti (Udc), Salvatore Demontis (Pd) ed il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, che ha sollecitato una risoluzione della commissione sulla materia.

Nelle conclusioni, il presidente della commissione Antonio Solinas ha invitato l’assessore dei Trasporti ad avviare un tavolo comune con gli assessori del Turismo e dell’Ambiente, in vista dell’auspicato progetto di rilancio del Trenino Verde in chiave turistica. «Seguiremo passo dopo passo gli sviluppi della vicenda – ha assicurato – valutando anche la possibilità di una risoluzione da sottoporre al Consiglio».

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Piero Comandini e Giuseppe Meloni, consiglieri regionali del Partito Democratico, si fanno portavoce, con un’interrogazione presentata oggi e rivolta al presidente dell’Esecutivo Francesco Pigliaru e all’assessore Cristiano Erriu, dei lavoratori addetti al servizio di facchinaggio per la Regione Autonoma della Sardegna, che denunciano l’esiguità delle loro buste paga che risultano essere sotto la soglia di povertà.

«Non dimentichiamo – ribadiscono gli esponenti in Consiglio regionale – che dietro questi lavoratori ci sono la vita di intere famiglie che non possono certo andare avanti con un trattamento economico che non è in grado di garantire adeguati livelli retributivi.»

«Il Consiglio regionale ha approvato, nella seduta del 15 luglio 2015, la risoluzione n. 12 della Prima Commissione permanente (Autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo Stato, riforma dello Stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare), e della Seconda Commissione permanente (Lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione), dove al punto 4 si impegna la Giunta regionale a vigilare affinché nelle fasi di predisposizione dei futuri bandi di gara vengano attentamente vagliate le possibili conseguenze e gli impatti sull’occupazione al fine di conseguire non solo la salvaguardia dei livelli occupazionali ma altresì quella dei livelli retributivi, e ci chiediamo – sottolineano i due consiglieri regionali di maggioranza – per quali motivi la Giunta regionale non abbia ancora intrapreso quelle azioni efficaci necessarie per risolvere queste situazioni.»

«In questo clima di incertezza – aggiungono Comandini e Meloni – dobbiamo essere garanti dei lavoratori, e porre in essere tutte le strategie necessarie per sanare questa situazione e vigilare affinché, in futuro, si proceda salvaguardando i livelli occupazionali ma anche e, soprattutto, quelli retributivi, anche in conformità di quanto approvato nella risoluzione n. 14 della Prima Commissione permanente (Autonomia, ordinamento regionale, rapporti con lo Stato, riforma dello Stato, enti locali, organizzazione regionale degli enti e del personale, polizia locale e rurale, partecipazione popolare) e della Seconda Commissione permanente (Lavoro, cultura, formazione professionale, istruzione, beni e attività culturali, identità linguistiche, informazione), sulla necessità di effettuare un monitoraggio dei rapporti di lavoro precario presenti in Sardegna direttamente o indirettamente ricollegabili alla regione, di risolvere nell’immediato alcune situazioni urgenti e di intraprendere un percorso normativo finalizzato al superamento del precariato.»

Piero Comandini 6

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Lab. di sculture di sabbia al Poetto 2 Laboratorio di sculture di sabbia al PoettoI partner, gli organizzatori e alcuni giovani coinvolti nel progetto

Accoglienza e interazione multiculturale si possono fare anche con l’arte e azioni capaci di liberare emozioni positive e creatività. L’esempio arriva da “Navigare i confini”, il progetto ideato dall’associazione Carovana SMI, portato avanti in questi mesi a Cagliari insieme a organismi e mediatori culturali che si dedicano ad attività per il dialogo interculturale, la valorizzazione delle differenze e la coesione.

Primo classificato sui 21 ammessi tra 400 progetti  presentati da tutta Italia al Mibact per il programma MigrArti, Navigare i confini è un momento di formazione e informazione rivolto ai giovani di diverse culture e provenienze: asiatici, africani, italiani. Obiettivo è rafforzare i legami tra immigrati (migranti in attesa di permesso di soggiorno, altri richiedenti asilo politico,  sino a ma anche studenti universitari arrivati qui con progetti di scambi rivolti agli studenti) e popolazione locale, ma anche rafforzare i legami col proprio paese d’origine.

Sin da aprile il progetto ha organizzato diverse attività: danza, musica, scrittura creativa, video, pratiche di cura del corpo e della persona, nuove tecnologie per la realizzazione di collegamenti virtuali con i paesi d’origine, sport. Dopo un primo percorso propedeutico, i partecipanti sono quindi passati ai laboratori veri e propri. In quest’ultimo scorcio di luglio le attività, tenute da artisti altamente qualificati di rilevanza internazionale (l’ex giocatore del Cagliari dello Scudetto Beppe Tommasini, l’ex campione di basket Massimo Antonelli, il videoartista Marc Mercier, i mediatori cultuale Celerina de Claro e  Mamadou M’Bengue, la cantante tunisina Alia Sellami e il coreografo dal Marocco Said Ait Elmoumen, solo per citarne alcuni), si aprono all’esterno con un ricco e interessante calendario di appuntamenti per il pubblico.

Dopo la presentazione, lunedì 18 nell’Hostel Marina, dei risultati del laboratorio “Cartoline video” tenuto da Marc Mercier insieme al videoartista sardo Matteo Fadda e la direttrice artistica del progetto Ornella D’Agostino, in cui i partecipanti hanno creato con la scrittura multimediale e visiva messaggi da inviare a persone care lontane o a interlocutori in generale, oggi alle 21 l’appuntamento è nel Centro sportivo Scuola basket Cep (in via Talete 1) con Music BasketBall. Si tratta di una performance di hip hop con il danzatore di break dance Nippon (Ormus Force è il nome del suo gruppo) e i rapper di Navigare i Confini. L’evento chiude il corso di basket tenuto da Massimo Antonelli, l’ex campione della squadra Virtus Bologna, fondatore del metodo Music Basket Ball, un sistema innovativo e divertente che usa la musica per insegnare i fondamentali della pallacanestro. Dopo il basket domani, giovedì 21, alle 19.00, nel Centro Calcio Sant’Elia (in via Schiavazzi), è la volta di “Calcio oltre i confini”, realizzato in collaborazione con l’Associazione ex calciatori rossoblu. L’iniziativa è una vera e propria disputa calcistica finalizzata a selezionare i calciatori migranti più dotati di talento. L’incontro sarà inframezzato da momenti di danza e musica. Calcio oltre i confini è l’ultimo atto di un progetto sul calcio ispirato da Beppe Tommasini, il campione del Cagliari dello scudetto, che in questi mesi ha incontrato i giovani migranti appassionati di calcio.

Sempre da domani, e sino a sabato 23, in alcune residenze private della città è in programma “Navigare i confini”: installazioni, flash mob, incursioni urbane, percorsi sensoriali e storie di viaggio a cura dei partecipanti al progetto e degli artisti che hanno fatto un’esperienza di residenza artistica. Per partecipare è necessario prenotarsi inviando una mail a carovana.smi@gmail.com.

Venerdì 2,2 alle 17.30, nel Centro d’arte e cultura comunale Il Lazzaretto, è il momento della riflessione con la tavola rotonda “Politiche innovative d’interazione multiculturale per la riqualificazione dei territori. Viaggio consapevole e sensibile ai luoghi dell’incontro”. Moderato da Patrizia Manduchi, docente del Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università di Cagliari, l’incontro mira a favorire lo scambio di esperienze per uno sviluppo responsabile e sostenibile dei territori. Oltre ai rappresentanti della Regione Sardegna e del comune di Cagliari, parteciperanno personalità come Maurizio Davoli, presidente dell’Associazione Italiana Turismo Responsabile, Enrico Marletto, presidente Viaggi Solidali e rappresentante del Progetto Internazionale Migrantour, Giuseppe Tommasini, Franco Contu, co-fondatore di Sardex, Massimo Mancini, direttore TRIC Sardegna, referente progetto NOIS / MigrArti.

Sabato 23 alle 18 appuntamento ancora una volta nel Lazzaretto di Sant’Elia per “Palestina in Sardegna”, festa a cura dell’associazione Sardegna-Palestina in collaborazione con Carovana SMI. Dopo la cena palestinese (prenotazioni al numero 338 378854), la serata si chiude con “Se fossi una candela nel buio”, spettacolo a cura dei SANDAL FALASTIN, ensemble di danza, musica, teatro con la direzione artistica Fabrizio Lai.

Domenica 24 cala il sipario sul ciclo di appuntamenti: alle 19 tra i Lazzaretto e il resto del quartiere Sant’Elia si ricorda il patrono Sant’Elia con “Navigare i confini”, rito in mare in onore anche dei migranti. L’evento, che vede la collaborazione dei pescatori e dell’intera comunità di Sant’Elia, proporrà la processione con le barche e i pescherecci, musica, canti e poemi dal mare a cura degli artisti e partecipanti del progetto. Si prosegue alle 20,30 con “Navigare i Confini. Tra Asia e Africa in un’isola che c’è!”, performance, installazioni video, percorsi sensoriali, con i partecipanti ai laboratori. Alle 21.30 la rassegna si chiude sulle note della serata danzante “InterNation Disco”, con il DJ DYAS  Said Ait Elmoumen e interventi musicali e coreografici a cura dei partecipanti e degli artisti del progetto.

Eventi collaterali. Faranno da corollario alle iniziative alcune esposizioni allestite nel Centro d’arte e cultura comunale il Lazzaretto: dal 21 al 23 luglio la mostra, a cura dell’associazione Amici Sardegna Palestina, di artigianato palestinese, abiti e videoinstallazioni che proporranno, tra l’altro, filmati storici e di repertorio della Palestina prima del 1948.

Dal 22 al 24 luglio ci saranno “Migrazioni di corpi e d’immagini”, installazione video d’arte dall’archivio del Festival di “Instants Video” Marsiglia a cura di Marc Mercier, e “Dal Ciusa a….Ciusa (Francesco)”, mostra di disegni e dipinti dei corsisti dell’ex CTP 23, Scuola Media “Ciusa”, via Meilogu. Quest’ultimo è un progetto di Marina Pisano in collaborazione di Franca Angioi.

«Navigare i confini nasce per la creazione di mandala emozionali nel viaggio tra sé e l’altro – spiega Ornella d’Agostino – ovvero per far sì che ci sia una libera espressione dei sentimenti e per favorire l’incontro e il rinsaldamento di relazioni creative tra i giovani». Un percorso, quello proposto, che valorizza i rapporti sociali più genuini, faccia a faccia, senza tuttavia inibire l’utilizzo delle nuove tecnologie, ma ponendo al centro dell’interesse l’esplorazione della sensorialità, del contatto con la natura, con il paesaggio e con il corpo.

Nei mesi precedenti, dopo gli incontri propedeutici con i giovani che seguono i corsi di alfabetizzazione dall’italiano nelle sedi dei Centri provinciali per l’istruzione degli adulti (CPIA) di Cagliari e Quartu Sant’Elena, hanno scandito le attività del progetto  i più diversi laboratori. Oltre a quelli già citati, si è trattato di:

– Laboratori di danza e musica con i giovani della comunità Filippina

– Festa di fine anno scolastico dei CPIA

– Festa di commemorazione della liberazione delle Filippine dalla dominazione spagnola

– Happening di scultura e fotografia, in cui, nel Poetto di Quartu, sono state realizzate sculture di sabbia con l’artista Stefania Lai

• AAA! un percorso sul comico per rigenerare spirito e gusto del gioco a cura di Maria Benoni

– L’arte della narrazione, laboratorio sul gioco con Mamadou M’Bengue

– Il corpo rituale, laboratorio di danza e musica con Ornella d’Agostino e i coreografi marocchini

– Viaggio nel corpo della memoria, una scoperta di diversi siti archeologici della Sardegna in compagnia di Jo Azer, maestro di antiche arti marziali indiane.

Navigare i confini si avvale, per la parte relativa al web e a social media, del supporto della testata Mediterraneaonline, mensile di cultura mediterranea che al progetto dedicherà interamente uno dei suoi prossimi numeri.

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Dal 22 al 25 settembre Cagliari ospiterà la Finale nazionale del Trofeo CONI di ciclismo. Parteciperanno alla manifestazione le rappresentative di 15 regioni, composte ciascuna da quattro Giovanissimi, formanti la squadra vincitrice della Fase regionale.

La rappresentativa sarda è composta dai Giovanissimi: Michele Lampis (Velo Club Sarroch); Mirko Pani (Taxus Baccata MTB Club); Gabriele Pili (Velo Club Sarroch); Chiara Porta (Unione Ciclistica Guspini).

Il teatro di gara sarà il Parco di Molentargius.

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