27 September, 2024
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Firmato ieri, a Cagliari, il “Protocollo d’intesa per la promozione del welfare aziendale e della conciliazione vita-lavoro nella Regione Sardegna”.

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L’assessore del Lavoro Virginia Mura ed i rappresentanti di organizzazioni sindacali, datoriali, di categoria e di Ordini professionali, hanno firmato ieri mattina, nei locali del CRFP di Cagliari, il “Protocollo d’intesa per la promozione del welfare aziendale e della conciliazione vita-lavoro nella Regione Sardegna”. Il documento impegna tutti gli organismi firmatari ad attivarsi, ciascuno per il proprio ruolo, per elaborare e diffondere strategie di welfare aziendale complementari a quelle recentemente messe in campo dal legislatore nazionale. Nasce, inoltre, una cabina di regia che avrà il compito di monitorare l’applicazione e i risultati delle misure messe in campo dalla Regione. Nell’occasione l’assessore Virginia Mura ha illustrato anche le tre linee di intervento che compongono il primo Avviso su “Welfare aziendale e conciliazione”: l’Informativa preliminare è da oggi pubblicata sul sito di e-democracy della Regione Sardegna www.sardegnapartecipa.it, per l’avvio della fase di consultazione pubblica, a cui seguirà, in autunno, la pubblicazione dell’Avviso pubblico.
Illustrato dall’assessore del Lavoro e sottoscritto dai rappresentanti delle parti sociali (tra cui Cgil, Cisl, Uil, Cisal, Snals – Confsal, Confapi, Confindustria, Confcommercio, Confcooperative, Lega Cooperative, Ordini provinciali dei Consulenti del Lavoro), il documento rappresenta la cornice istituzionale attraverso cui fornire supporto alle iniziative di promozione del welfare aziendale e di miglioramento della conciliazione vita-lavoro nel territorio sardo. Tra gli obiettivi specifici del Protocollo d’Intesa c’è, tra gli altri, il rafforzamento delle misure per l’inserimento lavorativo, il mantenimento dell’occupazione e la progressione di carriera delle donne e la promozione della parità tra uomini e donne e della conciliazione tra vita professionale e privata. Il Protocollo, come detto, prevede inoltre l’istituzione di una Cabina di Regia regionale (composta dalle Direzioni dei Servizi competenti – Servizio Lavoro e Servizio supporto all’Autorità di gestione PO FSE -, dalla Consigliera di parità, dalla Presidente della Commissione Regionale per le pari opportunità e da un referente del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali) incaricata di monitorare lo sviluppo delle misure programmate e il buon andamento del Protocollo nel suo complesso. La Cabina di Regia dovrà anche curare il costante monitoraggio sul welfare aziendale e sulla conciliazione vita-lavoro in Sardegna, raccogliendo i dati provenienti da indagini quali-quantitative che i firmatari si impegnano a svolgere tra i propri associati. Ogni organismo, inoltre, si impegna a individuare due figure che, per conto della propria organizzazione, avranno la funzione di “ambasciatori del welfare aziendale” tra i propri associati.
Da ieri è iniziata anche la fase di consultazione pubblica – sul sito www.sardegnapartecipa.it – sull’Avviso per la concessione di aiuti a imprese e contributi agli ordini professionali e associazioni di categoria per la realizzazione di misure di welfare aziendale e di conciliazione. La fase di “ascolto” si completerà in autunno con la pubblicazione dell’Avviso. Per la misura sono disponibili 8,3 milioni di euro per il triennio 2016-2018 (Asse I – Occupazione POR FSE 2014-2020), di cui 3,5 milioni per il primo anno. Le misure, già a suo tempo contemplate nella delibera della Giunta regionale “Priorità Lavoro” del 17 giugno 2015, si articolano su tre linee di azione.
La linea A è dedicata alle imprese interessate alla predisposizione di un Piano di Innovazione Organizzativa mirato alla conciliazione vita-lavoro e alla produttività e di un Piano di Welfare aziendale, per i quali sono previsti contributi forfetari da 4.500 a 9.000 euro per le spese necessarie alla loro redazione, e da 7.000 a 15.000 euro per la loro attuazione. La misura si rivolge potenzialmente a 35 imprese con più di 10 dipendenti, e può contare su una dotazione di 604 mila euro.
La linea B finanzia gli interventi a supporto della maternità per le piccole imprese. I progetti saranno finanziati per un massimo di 23.250 euro per ciascuna impresa (fino a un massimo di tre dipendenti destinatarie della misura). È previsto un Bonus occupazionale di 4.000 euro per l’assunzione del sostituto della dipendente in maternità con un contratto full time di almeno sei mesi, e la formazione aziendale tanto del sostituto che della dipendente al rientro dalla maternità con la copertura di un costo standard unitario «ora/corso» arrotondato a 150 euro per massimo 25 ore di formazione. 604 mila euro la dotazione per questa linea, 26 le imprese potenzialmente beneficiarie.
La linea C, probabilmente ancora più innovativa, favorisce la Conciliazione vita/lavoro prevedendo un voucher di 200 euro al mese per 10 mesi per servizi prima infanzia, servizi educativi, servizi di assistenza per le libere professioniste e le lavoratrici autonome (in maternità, con figli minori o con a carico persone disabili o non autosufficienti, o affette da documentata grave infermità). È necessaria l’attivazione dell’Ordine o Associazione professionale, che dovrà costituire un albo sostituti. Il/la professionista che sostituisce la collega, avrà un bonus occupazionale di 4.000 euro in caso di assunzione (minimo 6 mesi, full time) e in caso di collaborazione autonoma, un contributo di 160 euro al giorno per massimo di 20 giorni. La dotazione è di 2,37 milioni di euro.

Virginia Mura 2 copia

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