Ieri il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2016.
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Ieri il Consiglio di Amministrazione del Banco di Sardegna ha approvato la Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2016.
L’utile generato dall’operatività corrente al lordo delle imposte perviene a 65,6 milioni contro i 24,3 milioni del primo semestre 2015 (+41,3 milioni) da cui dedotti gli accantonamenti per le imposte del periodo, pari a 14,5 milioni e l’utile di pertinenza di terzi pari a 0,3 milioni, si determina un utile netto consolidato della sub-holding di 50,8 milioni, a raffronto con i 14,7 milioni del periodo precedente (+36 milioni).
«Siamo particolarmente soddisfatti di questa semestrale – ha dichiarato Giuseppe Cuccurese, Direttore Generale del Banco di Sardegna – per la conferma di alcuni importanti segnali positivi che stanno assumendo carattere strutturale e che danno, quindi, messaggi di crescita sostenibile. Ci riferiamo, in particolare, all’andamento delle svalutazioni su crediti e altre attività finanziarie – scese di oltre il 38% con un costo del credito su base semestrale dello 0,30% – in presenza di un tasso di copertura del credito deteriorato al 45,8%, con le sofferenze coperte al 55,7%, nonché ai costi del personale, che, al netto dell’operazione di integrazione degli sportelli della Banca di Sassari, sono in progressiva riduzione e, soprattutto, ai ricavi da commissioni che sono cresciuti ad un tasso del 9,2%, tra i più elevati del sistema. Inoltre, merita particolare risalto il coefficiente di vigilanza CET1 che misura la solidità patrimoniale, salito dal già elevato 20,8% ad oltre il 28%, dato di assoluta eccellenza, grazie anche alla validazione del modello interno di gruppo per la misurazione dei requisiti patrimoniali. Anche sul fronte operativo è di particolare rilievo la crescita sul risparmio gestito, mentre la raccolta diretta cresce nella componente a vista e scende, in linea con il sistema, nella parte obbligazionaria; buona la tenuta degli impieghi – ha concluso Giuseppe Cuccurese -, con una crescita di oltre il 70% per le nuove erogazioni dei mutui casa e per i prestiti personali.»
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