L’associazione culturale Punta Giara ospiterà 12 migranti e 2 accompagnatori durante tutti i giorni del XXXI festival jazz.
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L’associazione culturale Punta Giara ospiterà 12 migranti e 2 accompagnatori durante tutti i giorni del XXXI festival “Ai Confini tra Sardegna e Jazz”, in programma dal 1° al 10 settembre. In tutti questi anni di attività il festival ha avuto attenzione non solo per l’intrattenimento ma ha parlato alle persone della contemporaneità e dei suoi problemi. Il palco del festival ha ospitato molte volte le proteste dei lavoratori del Sulcis, delle miniere e delle fabbriche e le voci di varie associazioni che lottavano e lottano per migliorare le condizioni di vita delle persone. Sono state portate a compimento, nel corso degli anni precedenti, diverse azioni di solidarietà tra cui il progetto umanitario “Il volo della solidarietà” per la ricerca di finanziamenti da devolvere al Camp Garba in Kenia e quello per i bambini Meninos de Rua in Brasile.
Anche in questa edizione l’associazione culturale Punta Giara ha sentito il bisogno di agire e schierarsi a favore di un’emergenza umanitaria che arriva dal mare, un tempo fonte inesauribile di ricchezza e di scambi culturali, oggi purtroppo ridotto ad un cimitero di esseri umani che preferiscono rischiare la vita piuttosto che morire nella guerra costante dei loro paesi ed ha deciso di ospitare 12 migranti e 2 accompagnatori durante tutti i giorni del festival, per aprire la comunità a chi ha necessità di aiuto, ricordando che la musica ha fra i suoi vari poteri quello di unire persone di ogni nazionalità, età o condizione sociale.
Un atto politico e certamente un atto d’amore che l’associazione culturale Punta Giara ha voluto insieme all’associazione Diomira Onlus centri di accoglienza che ospita stabilmente 70 migranti.
L’iniziativa non si esaurisce qui perché durante l’ultima serata del festival tutti i migranti che risiedono nel centro saranno presenti ai concerti, per dare loro la possibilità di usufruire e godere di una delle massime espressioni di libertà prodotte dall’uomo: la musica.
L’associazione culturale Punta Giara e l’associazione Diomira Onlus vogliono così manifestare la loro presenza ed il loro impegno nei confronti di chi non ha voce in capitolo né possibilità di difesa.
Dal primo settembre fino al dieci verrà accesa una luce che allontanerà tutti quei fantasmi che il buio della ragione ci fa apparire veri ed invincibili.
Per tutti questi motivi l’organizzazione del festival ha deciso di compiere un piccolo gesto che ha l’ambizione di farci scoprire più umani, da sempre convinta che soltanto attraverso la conoscenza e lo scambio reciproco, si possano abbattere tutti i pilastri sui quali si regge il sentimento della paura.
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