Continua, in Sardegna, il boom del turismo crocieristico.
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Continua, in Sardegna, il boom del turismo crocieristico. Aumenti da record negli ultimi anni e un trend di crescita che proseguirà nei prossimi: il mercato crocieristico in Sardegna sta facendo registrare numeri mai visti prima, persino in controtendenza con i riscontri nazionali che per il 2016 decretano un segno meno del 10 per cento, secondo i dati diffusi oggi all’Italian Cruise Day di La Spezia. «L’isola si presenta all’appuntamento ligure in veste unitaria, grazie alla partnership siglata in occasione del Sea Trade di Miami del marzo scorso da assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio, Autorità portuali sarde, Terminal crociere di Cagliari ed enti locali coinvolti – dice l’assessore Francesco Morandi, presente a La Spezia – e si afferma come destinazione d’eccellenza e di riferimento per i crocieristi di tutto il mondoı.
Il 2016 si attesterà molto probabilmente intorno ai 550 mila passeggeri che hanno ed avranno (da qui a dicembre) fatto tappa nell’isola, risultato che la colloca al settimo posto fra le regioni italiane. Mentre per il 2017 ci sono già importanti conferme di varie compagnie che assicureranno un traffico addirittura superiore in tutti i porti crocieristici sardi: Cagliari, primo scalo crocieristico in Sardegna e undicesimo in Italia (più 51 per cento nel 2016), Olbia, tredicesimo approdo nazionale per le ‘vacanze in mare’, Golfo Aranci, Porto Torres e Alghero.
I porti del nord nel 2015 hanno fatto registrare insieme 240 mila passeggeri. «Il traffico nei porti sardi è in costante crescita – aggiunge l’assessore Morandi – e le ultime annate hanno testimoniato che la candidatura della Sardegna quale crocevia delle crociere del Mediterraneo è ormai una realtà. La promozione dell’offerta assume nuovo slancio anche grazie all’accordo tra assessorato e le due Autorità portuali, attraverso il quale – conclude l’esponente della Giunta Pigliaru – intendiamo consolidare il posizionamento del nostro prodotto su un mercato che genera numeri enormi, crea indotto commerciale e anima il territorio, con ricadute economiche dirette, flussi nei periodi di spalla, visibilità internazionale sui cataloghi delle compagnie, opportunità concrete di interazione tra turismo, artigianato e commercio».
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