Ignazio Locci (FI): «La Regione si attivi subito per garantire gli ammortizzatori sociali ai cassintegrati delle aree di crisi industriale complessa».
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«La Regione si dia una mossa e porti avanti le procedure per il riconoscimento delle Aree di crisi industriale complessa, mettendo sul piatto dieci milioni di euro utili a dare ristoro alle migliaia di sardi che a breve si troveranno senza ammortizzatore sociale.»
A dirlo è Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo di Forza Italia Sardegna.
«Le misure previste in costanza del riconoscimento, infatti, consentono l’estensione del paracadute sociale in scadenza, nonché percorsi specifici di riqualificazione e ricollocamento lavorativi. Ma come al solito, la Cenerentola Sardegna viene beffata dalle lentezze della Giunta Pigliaru e, mentre il resto d’Italia potrà beneficiare dei vantaggi ammessi dal Governo (tramite il Jobs Act) alle Aree di crisi in cui sono accertati processi di rilancio produttivo, i cittadini sardi resteranno a guardare. E non già per un Governo che non riconosce all’Isola ciò che le spetta – aggiunge Ignazio Locci -, quanto piuttosto per un Esecutivo regionale che non adempie al suo dovere.»
«Nel dicembre scorso, la Giunta Pigliaru aveva deliberato il riconoscimento della Aree di crisi industriale complessa per i poli di Portovesme e Porto Torres ma, a distanza di mesi, non ha formalizzato la richiesta al ministero dello Sviluppo Economico. E così, con il nuovo Jobs Act risultano tagliate fuori le aree sarde. E per i lavoratori ex Alcoa, ad esempio, il cui sostegno al reddito scadrà nel dicembre prossimo, non è dunque previsto alcunché. Naturalmente non possiamo restare a guardare mentre la Regione resta inerme. Pretendiamo che gli assessorati regionali competenti – conclude il consigliere regionale di Sant’Antioco – si attivino immediatamente per garantire ai cassintegrati delle aree di cui sopra i diritti che gli spettano, assicurando, se necessario, l’anticipo di almeno dieci milioni di euro.»
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