20 November, 2024
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L’associazione Le Rondini ritorna a farsi sentire sulla gestione del servizio di l’assistenza ai malati di sla e malattie neurodegenerative alla Asl n° 7 di Carbonia.

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L’associazione Le Rondini ritorna a farsi sentire sulla gestione del servizio di l’assistenza ai malati di sla e malattie neurodegenerative alla Asl n° 7 di Carbonia.

«Un mese fa, il 10 agosto, dopo l’ennesima manifestazione di protesta sotto l’assessorato regionale, pensavamo che tutto, anche in merito alla delibera adottata, che sancisce la prosecuzione del progetto sperimentale sino al 31 dicembre 2016, fosse stato risolto – scrive l’associazione Le Rondini -. Così pensavamo dopo l’incontro tenutosi in presenza dell’assessore regionale alla Sanità Luigi Arru e del capo di gabinetto, dott. Giovanni Salis. Pensavamo di non dover più combattere, urlare contro un sistema, una macchina chiamata Asl 7 che ha raso al suolo la nostra sanità. Quello che è esistito di buono oggi è solo un ricordo… come l’assistenza ai malati di sla e malattie neurodegenerative costretti a vivere in un letto grazie a ventilatori meccanici e nutrizione artificiale. Ecco cosa accade ancora oggi dopo un anno e mezzo di battaglie con occupazioni e manifestazioni. Siamo riusciti ad ottenere un progetto sperimentale (che poi tanto sperimentale non era visto che esisteva da 15 Anni e in molte ASL esiste e funziona ancora), considerato dalla Asl 7 un progetto illegale e troppo costoso. Ma, a quanto pare, avevamo riposto male la nostra fiducia dal momento che da allora non si è potuto notare alcun passo avanti. Infatti, i nuovi pazienti che hanno fatto regolare richiesta di essere presi in carico dal progetto sperimentale che prevede l’assistenza domiciliare erogata dai reparti di rianimazione, hanno avuto il diniego dalla Asl 7. Il perché non si capisce. La Asl afferma che l’assessorato non ha comunicato nulla. Durante l’ultima famosa riunione del 10 agosto tra l’associazione e l’assessorato, quest’ultimo si era dichiarato favorevole ai nuovi ingressi e al proseguo del progetto sperimentale, insomma un po’ di confusione fra le parti. Ma non basta, questo progetto è un progetto sperimentale e fantasma per la Asl 7. La delibera di approvazione del progetto è stata pubblicata dopo trenta giorni dal monitoraggio e solo dopo l’annuncio di un sit-in. Ma non esiste un fisiatra, non esiste uno psicologo che segue i pazienti, i tempi per la sostituzione degli aspiratori partono dai quattro mesi dalla richiesta, gli esami ematochimici eseguiti sul paziente vengono portati dal caregiver in laboratorio con le provette, gravando ancora di più sulla famiglia. E se un nuovo paziente chiede informazioni del nuovo progetto, si nega l’esistenza dello stesso. È un progetto sperimentale fantasma quasi fatto per tenere buoni e calmi venti pazienti. Loro è vero, non parlano più ma l’associazione Le Rondini parla al posto loro.»

«Qualcosa non quadra in questa storia – aggiunge l’associazione Le Rondini -. L’assessorato a seguito delle nostre lamentele, ha perso altro tempo, dichiarando che la gestione dei commissari era limitata alla ordinaria amministrazione e poi, nello stesso periodo sono state pubblicate delibere con nuovi incarichi a tempo indeterminato come erogazione di straordinari al personale. Sembra quasi che la nostra situazione sia straordinaria… ma non è così. La dirigenza Asl non applica gli accordi presi. E l’assessorato non fa nulla, affinché questi vengano rispettati. Cosa altro dobbiamo fare? Scendere in piazza con i malati per l’ennesima volta? Stiamo chiedendo ciò che ci spetta. Il progetto deve proseguire e deve essere accessibile a chi ne fa richiesta. Quanti altri disagi devono sopportare i malati e i loro familiari per ottenere una visita o un consulto specialistico spesso fondamentale per migliorare le già precarie condizioni di vita? Inoltre il progetto deve prendere forma scritta, con le procedure per la presa in carico, e l’attuazione del servizio in ogni sua fase. Alla dirigenza Asl 7 chiediamo di rendere operative le direttive e di rispettare gli accordi che l’associazione ha preso con l’assessore. E all’assessore chiediamo di mandare delle direttive chiare e di farle rispettare. Siamo pronti per un nuovo sit-in coni malati e non tarderemo tanto se non verranno rispettati gli accordi presi! Vogliamo tranquillità e serenità – conclude l’associazione Le Rondini – senza costi aggiuntivi.»

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giampaolo.cirronis@gmail.com

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