19 November, 2024
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Manolo Mureddu (Fsm-Cisl): «Si prolungano gli ammortizzatori sociali per tutti, meno che per la Sardegna».

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Tra le varie novità in diversi ambiti, per le “Aree di Crisi Industriale Complessa” (ove ci siano in corso processi di rilancio produttivo) sono previsti degli interventi specifici a favore dei lavoratori che permetteranno una proroga degli ammortizzatori sociali (nello specifico la Cigs) per tutto il 2017.

Mentre per i lavoratori che hanno già terminato o termineranno a fine anno gli ammortizzatori sociali (mobilità, naspi, etc..) sarà invece previsto uno straordinario intervento di sostegno al reddito, in cambio dell’accettazione di un percorso di riqualificazione e ricollocazione lavorativa, di 500 euro al mese per un anno da sommarsi ad ulteriori interventi economici regionali legati alle politiche attive per il lavoro.

Si riconosce finalmente, da parte del ministero al Lavoro, la particolare difficoltà e le specifiche peculiarità dei territori con aree industriali che hanno subito gravissimi contraccolpi a causa della crisi economica.

Va tutto bene, o meglio andrebbe tutto bene, se non fosse che nelle “Aree di Crisi Industriale Complessa” individuate,

Mancano proprio quelle sarde. Nello specifico quelle importantissime di Portovesme e di Porto Torres.

Qualcuno potrà pensare a un errore del Governo o della nostra Regione o forse alla solita, ormai consolidata, sottovalutazione delle problematiche industriali riguardanti la nostra isola da parte dell’Esecutivo nazionale.

Personalmente non saprei per quale delle due ipotesi optare.

Di certo c’è che la Regione Sardegna ha deliberato il 29 dicembre 2015 lo Stato di “Area di Crisi Industriale Complessa” per le aree industriali di Porto Torres e Portovesme, da sottoporre successivamente all’attenzione del ministero dello Sviluppo economico.

Ma al mese scorso, secondo anche quanto dichiarato dal ministro Calenda in un incontro ufficiale e secondo quanto risulta da diverse interlocuzioni con diversi rappresentanti della Regione, questa richiesta non era ancora stata sottoposta all’attenzione del Ministero che quindi non ha potuto annoverare le principali aree industriali in crisi della Sardegna in questo specifico “status”.

Non ho notizie se questo sia successivamente avvenuto negli ultimi 30 giorni (ne dubito visto il periodo di ferie), ma l’unico dato certo e incontrovertibile, è che a oggi Portovesme e Porto Torres, ovvero la Sardegna, non saranno destinatarie di questo specifico intervento nel Jobs Act che prolungherà gli ammortizzatori sociali nelle realtà in forte crisi economico-industriale.

Tradotto in parole chiare: i lavoratori sardi, unici in Italia, non potranno usufruire della proroga degli ammortizzatori sociali.

La domanda nasce spontanea: perché la Regione Sardegna nonostante abbia deliberato “l’Area di Crisi Industriale Complessa” nel mese di dicembre 2015, ha aspettato così tanto per inoltrare la richiesta al Ministero e forse non lo ha ancora fatto? Tutto ciò, nonostante le continue e ossessive sollecitazioni delle organizzazioni sindacali di categoria che non hanno lasciato passare incontro nel quale han chiesto conti del completamento dell’iter di riconoscimento del suddetto strumento?

Sperando di essere presto smentito nel merito (ma gli atti ufficiali non citano in alcun modo la Sardegna) o in caso contrario sperando che si riesca a ottemperare velocemente alle pratiche burocratiche per far inserire anche la Sardegna nel novero delle regioni destinatarie di questo importante provvedimento, è impossibile non constatare come anche le questioni più semplici nella nostra Regione diventano clamorosamente difficili (utilizzo per diplomazia un eufemismo).

In altre parole continuiamo a essere ultimi su tutto e nel contempo la Sardegna sprofonda…

Manolo Mureddu

Fsm-Cisl Sulcis Iglesiente

Industrie Portovesme 3

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