Nuovo viaggio della speranza per i lavoratori Alcoa verso la Capitale, dove domani si terrà l’ennesimo incontro.
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Nuovo viaggio della speranza per i lavoratori Alcoa verso la Capitale, dove domani si terrà l’ennesimo incontro per cercare di capire se ci sono le condizioni per sbloccare la lunga e tormentata vertenza per la cessione dello stabilimento dall’Alcoa ad altra società, per il rilancio della produzione di alluminio.
I lavoratori chiedono al Governo e alla Glencore, la multinazionale svizzera che ha manifestato interesse alla ripresa della produzione nello stabilimento Alcoa di Portovesme, di prendere finalmente una decisione e sono intenzionati a non rientrare fino a quando non verranno assunti impegni precisi per la definizione positiva della vertenza che si trascina ormai da quattro anni.
La situazione è delicatissima, perché Alcoa una settimana dopo Ferragosto ha annunciato che «avvierà le attività propedeutiche alla riqualificazione del suo sito di Portovesme per lo sviluppo di nuove opportunità di business. La decisione è stata presa dopo aver constatato l’impossibilità di trovare un acquirente per lo smelter.»
La reazione di Governo, Regione, forse politiche, sindacati e lavoratori all’annuncio fatto da Alcoa è stata durissima e non è più possibile procrastinare ulteriormente le decisioni, perché se effettivamente, come sostiene il Governo, oltre la Glencore ci sono altri gruppi interessati a rilevare lo stabilimento, domani andrà svelata la loro identità e dovranno essere assunti gli impegni conseguenti. E’ questo che chiedono i lavoratori e la sensazione è che si sia effettivamente giunti al punto di svolta della vertenza.
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