18 July, 2024
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Philip Glass, icona della musica contemporanea, maestro del minimalismo e delle sue evoluzioni, sarà il protagonista del concerto nel quale, lunedì 14 novembre 2016 alle ore 21.00 per la prima volta in Italia e in esclusiva al Teatro Regio di Parma, interpreterà i suoi celebri 20 Etudes, insieme a Maki Namekawa e Roberto Esposito. Il concerto è realizzato da Teatro Regio di Parma e Barezzi Festival, con il sostegno della Regione Emilia-Romagna, del Comune di Parma e con il contributo di Diageo e dello sponsor premium Tanqueray.

L’appuntamento concluderà la decima edizione di Barezzi Festival, rassegna che prende il suo nome dal mecenate di Giuseppe Verdi, Antonio Barezzi e che, nata a Busseto e cresciuta tra Parma e la sua provincia, ha saputo guadagnarsi l’attenzione del pubblico più attento ed esigente per la qualità e l’internazionalità delle proposte artistiche che in questi anni hanno portato nel nostro territorio artisti prestigiosi, offrendo al pubblico rare occasioni di scoperta e di ascolto per i più diversi generi musicali. Giunto alla sua decima edizione, il Barezzi Festival, che si svolgerà quest’anno dal 3 al 14 novembre a Parma ed in alcuni teatri della provincia, trova la sua vocazione nella ricerca delle relazioni tra opera, musica classica e musica contemporanea. Il programma completo di Barezzi Festival 2016 sarà annunciato nei prossimi giorni.

Philip Glass è tra i musicisti più noti al mondo, ormai leggenda vivente, al nono posto della classifica dei 100 geni stilata dalla rivista inglese The Telegraph. Compositore statunitense, classe 1937, è considerato tra i capofila del minimalismo musicale con Steve Reich, La Monte Young, Terry Riley, John Adams e uno dei giganti di quella che viene definita “musica contemporanea” colta. Dopo una prima fase di produzione minimalista, è andato sviluppando uno stile di più immediata fruizione, meno rigoroso e spesso volto alla tradizione sinfonica americana. La sua musica è caratterizzata da una costante ricerca e dal tentativo di ampliare le possibilità espressive offerte dalla tonalità, accogliendo suggestioni dalle culture musicali extraeuropee. Si è dedicato a composizioni rivolte a svariati ambiti, con una predilezione per le forme sceniche (teatro, danza, performance) e le colonne sonore di film e documentari. Ha collaborato con i più importanti artisti della scena internazionale, sperimentando anche l’ambient con Brian Eno ed il pop-rock con David Bowie.

Maki Namekawa ha iniziato i suoi studi al Kunitachi Conservatory di Tokyo ed è nell’ambito della musica contemporanea tra i pianisti che godono delle maggiori attenzioni da parte della critica e del pubblico mondiale. Ha suonato nei templi della musica, dalla Carnegie Hall di New York alla Citè de la Musique di Parigi, e nel 2014 ha pubblicato un doppio CD con l’opera completa degli Etudes di Philip Glass, raggiungendo la prima posizione della classifica di Itunes Classic. Sin dal 2005 si esibisce in duo con il pianista Dennis Russel Davies.

Roberto Esposito, salentino, si è diplomato nel 2008 col massimo dei voti presso il Conservatorio di Musica “Arrigo Boito” di Parma ed ha proseguito gli studi in Ungheria, sotto la guida del maestro Zoltan Szigmond. Ha vinto numerosi premi e riconoscimenti, tra cui una borsa di studio per il Berklee College of Music di Boston nel 2009. Collabora con artisti di fama internazionale e nel 2015 ha composto un concerto per pianoforte ed orchestra, di prossima incisione.

La decima edizione del Barezzi Festival, ricca di ospiti e di appuntamenti, è sostenuta dagli enti istituzionali locali: Regione Emilia-Romagna, i comuni di Parma, Busseto, Zibello e Fidenza; dalla Fondazione Teatro Regio di Parma, da Diageo e da Tanqueray, ancora partner ufficiale, dopo la riuscitissima esperienza della passata edizione. Dopo ogni concerto sarà possibile degustare fantastici cocktail a base Tanqueray, il London Dry Gin più vendto al mondo ed inconfondibile per il perfetto equilibrio dei 4 botanicals che lo caratterizzano.

Philip Glass 1

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Premio Dessì 2015 - Un appuntamento in Piazza Zampillo (foto di Alessandro Loddi)

Dirittura d’arrivo, a Villacidro, per il Premio “Giuseppe Dessì” , che domenica (25 settembre) taglia il traguardo della sua trentunesima edizione con la cerimonia di proclamazione e premiazione dei vincitori. In attesa del momento clou, la settimana culturale che fa da cornice al concorso letterario va avanti come da programma.

La giornata di domani (venerdì 23 settembre) prende il via con due diversi appuntamenti in mattinata: alle 10, al Mulino Cadoni, terzo e ultimo laboratorio didattico per i più piccoli a cura di David Conati; alle 10.30 al Liceo Piga, la scrittrice e giornalista Annarita Briganti, con l’intervento di Giannina Orrù, presenta invece il suo nuovo romanzo, “L’amore è una favola” (Cairo editore). Protagonista è Gioia Lieve (già al centro del precedente “Non chiedermi come sei nata”, del 2014, una storia vera d’amore e fecondazione assistita, con cui ha vinto il Premio Comoinrosa), una giornalista culturale e scrittrice che attraversa la vita e i sentimenti con la felicità e la leggerezza che il suo nome suggerisce, nei limiti del possibile.

Nel tardo pomeriggio, la stessa Annarita Briganti e altri due giornalisti e autori ospiti del Premio Dessì, Mario Baudino e Giorgia Garberoglio, animeranno la tavola rotonda in programma alle 18.00 nel “salotto letterario” di piazza Zampillo. Titolo (e tema): “Il mondo della scrittura: dal giornale al libro. La battuta che rimane“. Modera l’incontro il giornalista Massimiliano Rais.

Alle 21.30 si accendono i riflettori del cortile di Casa Dessì sul musicista, scrittore e art director Lory Muratti, in scena con il suo “Monologo*Concerto”: la versione elettro-acustica e “teatrale” di “Scintilla, un album edito da Mescal e insieme un libro pubblicato in eBook da Feltrinelli. Uno spettacolo che trasporta lo spettatore fra le note e le parole, ri-arrangiate per pianoforte, voce e suoni, di una storia emozionante e avvincente data alle stampe da un autore che conosce l’arte di materializzare luoghi, personaggi e musica. Artista visionario, Lory Muratti (al secolo Andrea Tiberio) nasce a Varese e pubblica i suoi lavori per molti anni sotto lo pseudonimo “Tibe”. Con il lavoro “Hotel Lamemoria” uscito in Italia per Mondadori e successivamente con “Scintilla” crea un nuovo modo di comunicare attraverso musica e letteratura che si fondono nelle sue storie come due anime della stessa creazione. Fra gli artisti che hanno collaborato con lui compaiono fra gli altri Leo Abrahams, Krisma, Lorne Lanning, Marlene Kuntz ed Emidio Clementi. Le sue installazioni musicali nel mondo dell’arte lo hanno portato fino a Luminale Frankfurt 2010 e alla Biennale di Venezia 2011. Nelle sue precedenti pubblicazioni letterarie e musicali è possibile rintracciare stralci di una vita familiare e privata che, dal 2013 in avanti, lo ha portato a firmare le sue opere come Lory Muratti.

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«La Regione è in prima fila in questa partita e sono sicuro che mettendo insieme pubblico e privato riusciremo a fare della nostra isola un esempio felice di sostenibilità anche nel campo energetico. L’obiettivo è molto ambizioso ma realizzabile: fare della Sardegna la prima regione carbon-free a emissioni zero nel 2050». Il vicepresidente della Regione Raffaele Paci ha aperto così, all’ex Vetreria di Pirri a Cagliari, l’evento di chiusura della Settimana europea della Mobilità Sostenibile. “Smart Mobility. Strong Economy” lo slogan di questa edizione con tappe in tutta la Sardegna. Promossa dalla Commissione Europea con l’adesione del Ministero dell’Ambiente, l’iniziativa ha l’obiettivo di incoraggiare i cittadini all’utilizzo di mezzi di trasporto alternativi all’auto privata per gli spostamenti quotidiani.

«La Giunta lavora con un’idea complessiva di Sardegna più sostenibile ed efficiente – ha assicurato il vicepresidente della Giunta regionale -. Vanno in questa direzione il nuovo Piano energetico, che include anche il progetto degli edifici intelligenti che autoproducono solo l’energia di cui hanno bisogno, ma anche l’accordo con Huawei per Smart and Safe City. L’idea è sempre quella: basse emissioni, più efficienza, servizi migliori per i cittadini. Il CTM è un esempio di società pubblica che fa bene il suo lavoro, il progetto Zeus lo dimostra. Le condizioni sono assolutamente favorevoli, la nostra terra è molto all’avanguardia per tutto quello che riguarda l’innovazione e l’Ict, non a caso è nata qui la start up Veranu, tecnologia per realizzare pavimenti intelligenti che producono energia camminandoci sopra. Ora dobbiamo intervenire di più nel privato, incentivando e favorendo l’uso dell’auto elettrica. Gli spazi e le prospettive di sviluppo ci sono, l’impegno della Regione è costante anche attraverso la strategia di specializzazione intelligente S3 – ha concluso Raffaele Paci -. Lavorando tutti nella stessa direzione la nostra isola può davvero e in tempi brevi diventare un modello nazionale e internazionale.»

La Regione incentiva e promuove le iniziative della Settimana Europea della Mobilità sostenibile dal 2013 attraverso il Centro regionale di programmazione.

Raffaele Paci 1

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Gentile Assessore Firino,

lo scorso 25 luglio, la Giunta regionale, accogliendo una Sua proposta, ha approvato una delibera di «Sostegno alle testate giornalistiche on line», con uno stanziamento di 200mila euro per l’anno 2016, riconoscendo finalmente, come scritto nel documento, «pari dignità con gli altri media dell’informazione».

L’iniziativa era stata accolta con entusiasmo dai ‘piccoli editori’ del web che, seppure con pochissimi mezzi, da anni si cimentano nel mercato dell’informazione sarda. Avendo fatto immaginare un aiuto che potesse servire a ‘reggere il peso’ di un’attività entusiasmante, ma allo stesso tempo onerosa e faticosa e, finora, mai considerata dalle Istituzioni regionali. Un «sostegno» per contribuire alla crescita, al consolidamento e ad un progressivo miglioramento.

Purtroppo, pur riconoscendo il Suo merito nell’aver intrapreso una nuova strada, la pubblicazione dei requisiti (circa un mese dopo la delibera, con scadenza mercoledì 21 settembre) si è trasformata in una ‘doccia fredda’. Infatti, l’impostazione del contributo come rimborso delle «spese ammissibili sostenute» nell’anno precedente alla delibera, rischia di vanificare l’intenzione di aiutare questi piccoli editori, che spesso devono fare i conti con una struttura organizzativa ancora in fase embrionale e che quindi contavano sul «sostegno» con l’obiettivo di far crescere e migliorare la propria attività editoriale.

Fatti salvi i necessari criteri burocratici e le caratteristiche (per esempio, l’aggiornamento periodico) che consentono di distinguere una testata giornalistica da altri siti generici (blog, aggregatori di notizie, ecc.), pochissimi editori, finora, si sono potuti concedere il lusso di assumere giornalisti applicando i «contratti nazionali» (come indicato nei requisiti), anche perché in tante situazioni la figura dell’editore corrisponde a quella di un giornalista che, facendosi imprenditore di se stesso, diventa direttore della sua testata on line, contribuendo così certamente ad implementare l’occupazione, ma non i ‘contratti’ o le ‘buste paga’. Spesso, agevolando, con la loro ‘supervisione’, l’inserimento nel mondo del giornalismo di alcuni giovani che intendono affacciarsi alla professione e compiono il percorso obbligatorio verso l’iscrizione all’Ordine dei Giornalisti in queste piccole testate.

Pochi editori decidono di sostenere i «costi per gli abbonamenti ai notiziari delle agenzie di stampa» (una delle quattro voci di spesa ammesse), sia per il costo, sia perché le stesse testate sono piccole ‘agenzie’ nei territori, fonti primarie di notizie. Inoltre, le «spese per la manutenzione ordinaria della rete e del sito web» sono veramente poca cosa nel bilancio generale di una testata.

Se poi si considera che le «spese generali» riferite alla sede redazionale della testata non possono superare il «10% del costo totale delle attività», si escludono in buona parte le ulteriori voci di spesa certe e certificabili.

Alla luce di queste brevi, e necessariamente sintetiche, considerazioni, il rischio è che possa essere estremamente ridotto il numero delle testate ammesse a contributo, rispetto a quelle effettivamente operative, con ulteriore pericolo di perdere parte dello stanziamento previsto e di vanificare le lodevoli intenzioni del Suo provvedimento.

Se ci è permesso fare una proposta, almeno per i primi tre anni, certamente sperimentali, sarebbe opportuno puntare su un reale «sostegno», così da consentire alle testate on line di avviare un percorso di crescita dell’organizzazione e di miglioramento del prodotto giornalistico, rendendole maggiormente competitive nel difficile mercato editoriale. Quindi, per sfruttare al massimo lo stanziamento previsto sarebbe preferibile ripartirlo in almeno tre forme di finanziamento: una forfettaria ai possessori dei requisiti burocratici e delle minime caratteristiche; una per incentivare la regolarizzazione di qualche collaboratore; una sotto forma di contributo per l’aggiornamento tecnologico.

Confidando nella possibilità di incontrarLa a breve per illustrare meglio queste righe, Le inviamo distinti saluti.

AD MAIORA MEDIA  (admaioramedia.it) – Fabio Meloni

BUONGIORNO ALGHERO (buongiornoalghero.it) – Gianni Olandi

CRONACHE NUORESI (cronachenuoresi.it) – Sonia Meloni

ISOLA 24 SPORT (isola24sport.it) – Ignazio Caddeo

LA DONNA SARDA (ladonnasarda.it) – Francesca Columbu

OLBIA NOTIZIE (olbianotizie.it) – Davide Mosca

OLBIANOVA (olbianova.it) – Mauro Orrù

LA PROVINCIA DEL SULCIS IGLESIENTE (laprovinciadelsulcisiglesiente.com) – Giampaolo Cirronis

Claudia Firino copia

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L’ormai quasi certa nomina del manager ligure Fulvio Moirano, dal luglio 2014 direttore della sanità piemontese, dopo aver diretto dal 2009 al 2014 Agenas, l’agenzia nazionale per i servizi sanitari, sta creando nuovi problemi nella maggioranza di centrosinistra che sostiene la Giunta Pigliaru. Dopo lo stop alla candidatura di Francesco Nicola Zavattaro, imposto a Pigliaru sia all’interno della Giunta sia da alcuni partiti della maggioranza, nei giorni scorsi sembrava aver preso consistenza la candidatura di Giorgio Sorrentino, attuale commissario straordinario dell’Azienza ospedaliero-universitaria di Cagliari, ma il presidente Pigliaru non ha abbandonato la strada intrapresa per portare un “continentale” alla guida della sanità sarda, strada che lo ha portato in Piemonte, dove opera, con grandi consensi, Fulvio Moirano.

La scelta di un manager “continentale” continua ad avere forti oppositori, tra i quali c’è l’assessore dei Lavori pubblici Paolo Maninchedda, leader del Partito dei Sardi, forza politica in continua ascesa, sia numerica sia di incidenza sulle scelte strategiche della coalizione. Stamane, nel suo blog “Sardegna e Libertà – Magazine”, Paolo Maninchedda ha scritto un intervento che nella prima parte si sofferma dettagliatamente sull’imponente lavoro svolto dal suo assessorato (è di ieri l’approvazione della legge di riforma di Area, l’Agenzia regionale per l’edilizia abitativa) e nella seconda dedica un passaggio durissimo alla scelta del manager che andrà a guidare la Asl unica nell’Isola.
«Mentre una persona si fa un mazzo tanto, nel frattempo accade che arriva Moirano – scrive Paolo Maninchedda -, ma non in colloqui diretti fra assessori, no, così sarebbe troppo democratico e volgare, troppo ordinario, arriva oggi dagli organi di stampa e nei giorni scorsi dal gossip dei corridoi e da qualche gentile confidenza di qualche raffinato collega della Giunta. Lo schema, di una violenza degna delle spade insanguinate del Settecento, sempre accompagnate da cipria e vasellina, è che prima si inchioda per benino il prigioniero, poi gli si chiede di dialogare. E infatti il prigioniero ripercorre a memoria tutto il turpiloquio appreso sui banchi di scuola e non trova la parola giusta da dirsi, ma consuma gli affetti, quelli li consuma fino in fondo.
Prima di tutto la verità. Mesi fa il Presidente ci aveva, come dire, scandagliato sul curriculum di Moirano che è oggettivamente indiscutibile, ma è anche vero che noi avevamo detto e continuiamo a dire che esistono in Sardegna le risorse umane, culturali e professionali per affrontare la sfida audace della Asl unica, ossia di una Asl, voluta contro la nostra posizione, di 24.000 km/quadrati e di un milione e mezzo di abitanti, che agirà in territori con orografia, infrastrutturazione e istruzione assolutamente diseguale. I giornali dicono che Moirano è una scelta del Presidente ed è vero; noi la subiamo per ragion di Stato, come abbiamo subito la Asl unica e vigileremo su come il differenziale curricolare si tradurrà in un differenziale di risultato. Nel frattempo tutto ciò che avevamo detto sulla sanità sarda si sta avverando ed è uno scenario tutt’altro che rassicurante, sia in termini finanziari che di servizi; nel frattempo, ovviamente, la Versailles delle siringhe ha già prenotato contee e marchesati, baronie e viscontati in camice bianco, sempre però ostentando in pubblico il candido volto delle vergini immacolate. A noi piacciono le donne praticanti, quelle che amano la vita e rimangono caste (concetto troppo complesso per la volgarità dei tempi, che mi riservo di spiegare in un sermoncino domenicale su che cosa sia realmente la castità, che è cosa diversa dall’astinenza). Noi siamo convinti che le grandi riforme hanno bisogno di profonde conoscenze, di grandi capacità di dialogo, di impegno di tutta la classe dirigente per raggiungere il risultato. Noi vogliamo trasformare la classe dirigente sarda in classe dirigente di Stato; non la odiamo; non la disprezziamo e vogliamo lavorarci. Su questi temi ci si confronterà, in pubblico però, non in privato.»
«Leggo poi sul giornale che Nicola Selloni, segretario del CD, lamenta sul piano umano una telefonata mancata. Sull’adesione di Roberto Desini al Partito dei Sardi sono state dette e scritte cose così gravi e volgari che, per abitudine, penso debbano essere fatte decantare, perché alla lunga la verità, che è semplice e banale e legata alla bellezza della libertà umana e alla complessità dei rapporti umani (appunto), verrà fuori e allora è probabile che le persone oneste che in passato ho conosciuto sentiranno lo scrupolo di chiedere scusa. Nel frattempo, una certezza – conclude Paolo Maninchedda -: noi non siamo a caccia di nuovi ruoli e responsabilità, siamo a caccia di un pronunciamento forte del Presidente sui temi della sovranità sarda; noi vogliamo andare alle prossime elezioni sotto la bandiera dell’indipendenza della Sardegna.»

Paolo Maninchedda 22 copia

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Ospedale Brotzu Cagliari 3

«Leggo sulla stampa le esternazioni di  qualche “deluso” del centrodestra che, in preda ad un’evidente crisi di nervi, sfoga scompostamente la propria frustrazione contro la Giunta ed in particolare contro l’assessore della Sanità al quale non si vuole riconoscere il merito di scelte  coraggiose e di altissimo profilo per la gestione della sanità in Sardegna. Che lezioni, poi, vengano dai Riformatori, noti per non aver riformato alcunché, lascia davvero senza parole. E tanta è la loro delusione nel vedere che  la coraggiosa riforma sanitaria voluta con determinazione dal presidente Pigliaru e sostenuta dalla maggioranza del consiglio regionale inizia a concretizzarsi, che  addirittura, il “deluso” del centrodestra si avventura incautamente a fare astruse elucubrazioni su presunti  interventi di autorevoli esponenti del partito democratico.»

Lo scrive, in una nota, Rossella Pinna, consigliere regionale del Partito Democratico.

«Continuino pure i Riformatori a inseguire le dicerie o a metterle in campo – conclude Rossella Pinna -, noi continueremo nel nostro programma di riforme concrete per la Sardegna guardando a chi per  merito e per competenze può dare una mano a fare il meglio per la salute dei sardi.»

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«Se la notizia sarà confermata, siamo di fronte ad una catastrofe senza eguali, un salto nel passato che riporterà la Sardegna ad una condizione di isolamento totale.»

Così l’eurodeputato lombardo e originario della Sardegna Stefano Maullu (Forza Italia) commenta la notizia dell’abbandono dell’aeroporto di Alghero da parte di Ryanair.

«Una notizia scontata a causa della totale inerzia del governo nazionale e di quello regionale nella gestione della programmazione dei trasporti nell’isola – aggiunge l’on. Maullu -. Il crollo dell’economia e di tutto l’indotto turistico e ricettivo lascia i sardi inermi di fronte ad una politica miope e distratta. L’aeroporto “Riviera del corallo” ha registrato lo scorso mese di agosto il crollo dei transiti sia nazionali che esteri, -14,6% sul traffico nazionale e -25-8% su quello internazionale. I dati si commentano da soli, è evidente che tutto il sistema economico legato al turismo ha visto un segno negativo. Viene spontaneo chiedersi se Renzi e questo governo ritengano la Sardegna una regione del territorio nazionale. Voglio mettere a disposizione dei sardi tutte le azioni possibili che il mio ruolo di Europarlamentare mi consente, per portare fino a Bruxelles le istanze della mia terra di origine ed arrivare ad una soluzione del problema trasporti, unico vero motore di sviluppo economico e sociale per l’isola.»

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«La diffusione degli open data fa crescere il livello di trasparenza e di condivisione delle conoscenze. Ma è fondamentale, all’interno dell’amministrazione, affinare le competenze che riguardano il processo di apertura dei dati pubblici regionali”.»
Lo ha detto l’assessore degli Affari Generali Gianmario Demuro nell’intervento che ha inaugurato, a Cagliari, nella sede del Centro di formazione professionale, il corso sui “dati aperti” curato dal Formez e rivolto ai dipendenti regionali.
Il progetto formativo, che era stato presentato dal presidente della Giunta,Francesco Pigliaru e dall’assessore Gianmario Demuro, nel corso di un seminario, lo scorso 27 giugno, viene attuato con l’intento di trasferire conoscenze e competenze di base utili ad aumentare la diffusione della cultura e della pratica dell’open data nella pubblica amministrazione.
I destinatari del corso sono i dirigenti e i funzionari dell’amministrazione, degli enti e delle agenzie regionali. I partecipanti vengono affiancati da tutor che forniscono un supporto tecnico per l’utilizzo degli strumenti informatici. Il piano formativo, della durata di 20 ore, si svolge interamente on line nell’arco di 5 settimane.
L’attività si sviluppa in 4 moduli: cosa sono gli open data, perché aprire i dati, come pubblicare i dati aperti e come organizzare l’apertura dei dati.
«Per la Giunta – ha chiarito Demuro – il patrimonio degli open data ha un’importanza fondamentale e per questo è necessario realizzare attività formative per migliorare il più possibile il processo di apertura e di condivisione dei dati tenendo conto delle Linee Guida Open Data approvata dall’esecutivo il 25 novembre dello scorso anno.»
L’assessore degli Affari Generali ha inoltre annunciato l’ormai imminente avvio di un altro progetto formativo previsto nella Convenzione che la Regione ha sottoscritto con il Formez il 25 marzo del 2015.
Nei prossimi giorni, infatti, avrà inizio il progetto e-leadership che riguarda la capacità di utilizzare al meglio le tecnologie digitali all’interno della pubblica amministrazione.

Gianmario Demuro 55

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Virginia Mura 4

L’assessore del Lavoro Virginia Mura ha presieduto stamane, negli spazi della Biblioteca regionale in viale Trieste a Cagliari, la riunione del Tavolo Partenariale del Fondo Sociale Europeo. L’incontro è stato convocato per esaminare proposte e contributi da parte dei partecipanti (rappresentanti di parti istituzionali, sindacali ed economiche) sulle azioni da adottare per utilizzare al meglio le risorse a disposizione – per complessivi 57 milioni di euro per il settennio 2014-2020 – per interventi a favore delle persone svantaggiate, e in particolare delle persone con disabilità.
Tali risorse sono appartenenti all’Asse II, obiettivo specifico 9.2 del Por Fse 2014-2020 (Incremento dell’occupabilità e della partecipazione al mercato del lavoro attraverso percorsi integrati e multidimensionali di inclusione attiva delle persone maggiormente vulnerabili). I 57 milioni di euro di cui si è discusso stamane sono una parte dei complessivi 90 milioni destinati dal Fondo Sociale agli interventi di inclusione sociale. Altri 22 milioni di quei 90 erano stati già programmati dalla Giunta regionale e destinati ad azioni di contrasto alle povertà, attraverso tre diverse delibere adottate tra la fine del 2015 e luglio di quest’anno.
«Si è trattato di una piccola innovazione metodologica – dice l’assessore Mura -. È la prima volta, infatti, che il Tavolo Partenariale viene attivato su una specifica misura, alla quale teniamo molto e su cui abbiamo invitato i partecipanti al Tavolo a mandarci, entro il 20 ottobre, proposte scritte che potranno anche prevedere la riprogrammazione di azioni già deliberate. Gli interventi a favore dell’inclusione dei disabili – conclude la titolare del Lavoro – potranno inoltre giovarsi dell’integrazione con le azioni programmate attraverso il Fondo per le disabilità».
L’incontro odierno ha permesso al responsabile del servizio di supporto all’Autorità di gestione del Fondo Sociale Europeo di raccogliere e registrare le considerazioni emerse dal dibattito, che andranno ora a ispirare gli interventi che verranno programmati, i quali potranno essere destinati, oltre che alle persone con disabilità, anche ad altre categorie svantaggiate, come ad esempio detenuti ed ex detenuti, immigrati e richiedenti asilo, vittime di violenza e di grave sfruttamento.

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I presidenti della Regione, Francesco Pigliaru, e della Conferenza Episcopale Sarda, monsignor Arrigo Miglio, questa mattina hanno sottoscritto il protocollo d’intesa che la Giunta regionale ha approvato lo scorso 13 settembre. L’accordo prevede che siano attivate forme di collaborazione nei settori dei beni culturali, dell’istruzione, della formazione e della promozione sociale anche mediante misure di inclusione sociale e della sanità. La programmazione degli interventi sarà coordinata da un’apposita Cabina di regia mista, che sarà istituita entro 15 giorni: la Giunta ha delegato al coordinamento del gruppo di lavoro l’assessore degli Enti locali e patrimonio, Cristiano Erriu, in virtù del fatto che il primo programma da mettere in campo riguarda quello relativo agli edifici di culto presenti sia nei centri urbani che nelle aree rurali, alcuni dei quali sono di proprietà della Regione.
«Si tratta del primo accordo di questo genere stipulato in Italia – sottolinea il presidente Pigliaru -. È una piattaforma istituzionale di alto livello, che permette di indirizzare rilevanti risorse su un patrimonio di comune interesse. Sono moltissimi i beni culturali e i luoghi legati alla religione che rivestono particolare importanza per la Sardegna, sia in termini turistici che di inclusione sociale, ed è interesse di tutti renderli vivi e visitabili. Siamo molto soddisfatti del lavoro fatto – conclude Francesco Pigliaru – è una tappa fondamentale per realizzare insieme progetti concreti.»
Il protocollo si pone tra gli obiettivi la salvaguardia e la valorizzazione del consistente patrimonio di beni culturali presenti negli archivi, nelle biblioteche e nei musei diocesani dell’Isola, oltre alla ristrutturazione degli edifici di culto di grande valore storico e artistico. «L’ampiezza di questo protocollo – è il commento di monsignor Miglio – consente interventi in diversi ambiti e una visione d’insieme che va oltre i singoli accordi stipulati in passato anche nell’Isola. Il poter unire le risorse dell’istituzione regionale e della CEI, attraverso una parte dell’8 per mille nazionale, ci permette di individuare progetti di elevato profilo.»
L’assessore Erriu pone l’accento sulle risorse che metterà in campo la Regione. «Le dotazioni si riferiscono al FESR: una misura prevede 34 milioni di euro per le opere materiali, un’altra 20 milioni per servizi, biblioteche, musei e attività immateriali. Questi fondi comunitari attiveranno processi di sviluppo e sosterranno la diffusione del grande patrimonio artistico, culturale e storico presente nell’Isola.»
Regione (attraverso gli Assessorati del Turismo, della Cultura, dei Lavori pubblici e degli Enti locali) e Conferenza Episcopale Sarda attiveranno forme di collaborazione con la Facoltà Teologica della Sardegna, gli Istituti Superiori di Scienze religiose di Cagliari e Sassari, l’Istituto Superiore di Scienze religiose Euromediterraneo di Tempio-Ampurias e il Seminario regionale di Cagliari, con il pieno coinvolgimento dei Comuni.

Basilica di Bonaria 1