18 July, 2024
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Sull’esito dell’incontro svoltosi due giorni fa al Mise sono stati espressi giudizi più o meno positivi, da forze politiche e sindacali, sugli sviluppi che la vertenza Alcoa potrà assumere nei prossimi mesi.Uscita di scena la Glencore, che non ha risposto alle proposte del Governo, sono emersi fatti nuovi che richiedono ulteriore tempo (12-18 mesi quello chiesto dal Governo per verificare la disponibilità di nuovi soggetti interessati all’acquisizione ed al rilancio dello stabilimento) per giungere a risultati concreti.

Oggi a prendere posizione sull’esito dell’incontro romano di martedì è il coordinamento sindacale Alcoa della FSM-CISL, con un lungo comunicato.

«Il dato inequivocabile, che ogni volta suscitava preoccupazione – si legge nel comunicato -, è sempre stato quello della scarsa assunzione di responsabilità e di iniziativa da parte del Governo che già dall’accordo sottoscritto il 27 marzo 2012 al Mise permise alla Multinazionale Alcoa di potersi arrogare il diritto di scegliere i soggetti con i quali avviare le trattative e di conseguenza di valutarne l’affidabilità, il livello di strutturazione e la consistenza dal punto di vista economico-imprenditoriale. Una scelta, col senno di poi, annoverabile come deleteria, ingiustificata ed estremamente dannosa perchè Alcoa, che non ha mai realmente avuto intenzione di cedere lo stabilimento a terzi e di subire un diretto competitor al centro del mediterraneo, ha fatto di tutto per non individuare soggetti realmente motivati a rilevare lo smelter.
Oggi il “re è nudo” e questa incontrovertibile verità, può essere espressa senza paura di smentita. Concedere questa licenza ad Alcoa, senza affrontare i nodi legati alla competitività dello stabilimento, ha fatto perdere 4 anni di tempo ai lavoratori e ha seriamente messo a rischio la risoluzione finale della vertenza.»

«Fino a tre giorni fa – aggiunge il coordinamento sindacale Alcoa della FSM-CISL -, la posizione ufficiale di Alcoa era quella di voler, innegoziabilmente, smantellare gli impianti e di non ritenere più possibile l’individuazione di qualsivoglia potenziale acquirente per la cessione dello stabilimento. D’altro canto, anche nell’eventualità di trovarne uno, la stessa multinazionale affermava di sentirsi sollevata (a causa del superamento dei tempi previsti negli accordi) da tutte le clausole sottoscritte il 27 marzo 2012 per la parte che la impegnavano a elargire interamente le risorse economiche per il riavvio a chiunque rilevasse lo Smelter, per una cifra di 31 milioni di euro. Di fatto la multinazionale Americana, dopo 4 anni dalla cessazione dell’attività produttiva e da due della collocazione in mobilità di tutti i lavoratori, decretava la conclusione definitiva , negativa e irrinviabile della vertenza.
Questo, in estrema sintesi, era lo Stato dell’Arte della vertenza fino all’incontro di tre giorni fa tra ministro e rappresentanti di Alcoa. In tale incontro il ministro ha avanzato alla multinazionale Statunitense delle innovative proposte, sottoposte integralmente il giorno dopo all’attenzione delle Organizzazioni Sindacali nel vertice tenuto al Ministero, per consentire la riapertura della trattativa cambiando radicalmente lo “schema di gioco” finora utilizzato e anche i ruoli degli attori in “campo”.»
«La proposta, tradotta e semplificata, si articola su pochi ma fondamentali passaggi – spiega il coordinamento sindacale FSM-CISL -. Il punto di partenza è quello della rinuncia da parte di Alcoa ad avviare le operazioni per lo smantellamento degli impianti. In questo frangente il ministro Calenda, valutato e constatato ciò che è abbiamo già spiegato in premessa, ovvero che il potere concesso ad Alcoa di potersi scegliere, senza alcun controllo o verifica esterna, i potenziali interlocutori industriali con i quali eventualmente intavolare le trattative è stato un gravissimo errore, ha proposto che da oggi in poi sia il Governo a decidere con quali acquirenti portare avanti la trattativa riservandosi anche di valutarne la consistenza economico-industriale in perfetta autonomia. Per concretamente fare questo, una volta individuato un potenziale acquirente realmente interessato al sito produttivo, il Governo si impegna ad acquisire lo stabilimento con l’agenzia pubblica Invitalia e ad avviare le trattative col soggetto interessato fino alla conclusione finale positiva della vertenza.
Di fatto, inequivocabilmente, questa iniziativa governativa di porsi come intermediario di garanzia nelle trattative, detronizza la possibilità da parte di Alcoa di fare ostruzionismo così come, purtroppo, è accaduto negli ultimi anni.»
«L’altro dato importante inserito nella proposta, è quello della richiesta ad Alcoa di garantire la famosa dote economica di 31 milioni di euro per far fronte ai costi di riavvio, da assegnare a chiunque acquisisca la fabbrica. Come precedentemente scritto, questa dote era già stata messa in discussione da Alcoa che forte degli accordi ormai scaduti, aveva dichiarato la sua indisponibilità a erogarla.
Il ministro ha quindi chiesto ulteriori 12-18 mesi di tempo per provvedere alla finalizzazione della vertenza secondo lo schema sopraesposto. In cambio ha proposto ad Alcoa che se entro questo arco temporale le operazioni di cessione dello stabilimento non dovessero andare in porto, il Governo si farà integralmente carico delle operazioni di smantellamento degli impianti. Mentre, in ogni caso, rimarranno a carico di Alcoa tutti gli oneri inerenti le bonifiche superficiali e in profondità dell’intera area dove sorge lo smelter.
Alcoa ha dato la disponibilità a discutere questa proposta e intende chiarire tutti questi aspetti entro e non oltre la fine di ottobre.
E’ evidente che questo è un cambio di rotta e una nuova stagione di protagonismo inaugurata nella vertenza da parte del Governo che se fosse arrivata prima, forse oggi non staremo ancora parlando di uno stabilimento fermo. D’altronde dal 10 maggio c.a., data di insediamento del nuovo ministro Calenda, abbiamo positivamente accolto la risoluzione di diversi nodi strategici per il riavvio dello smelter come la definizione dell’entità economica e della durata delle tariffe energetiche riequilibrate, la conferma da parte della Commissione Europea della legittimità degli strumenti utilizzati per garantire tali tariffe, e, in questi giorni, il nuovo approccio ministeriale da protagonista nella vertenza.
Ricapitolando, tutto ciò che invano chiedevamo da parecchi anni ai diversi ministri che si sono succeduti e che ogni volta han fatto orecchie da mercanti o forse erano impegnati (come la vicenda delle intercettazioni al ministro Guidi ha dimostrato) in ben altre faccende che invece quelle legate alla risoluzione della vertenza. Resta il rammarico per non esser stati ascoltati e perché queste azioni fondamentali per promuovere la cessione e il riavvio lo stabilimento potevano esser fatte molto prima. Invece abbiamo perso 4 anni inutilmente.

Possiamo ritenerci definitivamente soddisfatti dell’operato del Ministro? Assolutamente no! Si può essere definitivamente soddisfatti esclusivamente quando lo stabilimento riattiverà la propria marcia produttiva e i lavoratori saranno ricollocati nel proprio posto di lavoro. Fino ad allora – conclude il coordinamento sindacale FSM-CISL – analizzeremo criticamente ogni avanzamento, vigilando e attuando un’azione propositiva di concerto col Ministro per l’individuazione dei percorsi propedeutici alla risoluzione finale della vertenza.»

Alcoa a Rioma 16 febbraio 2016 2

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Il capogruppo Udc Gianluigi Rubiu attacca il centrosinistra sulle nomine negli enti regionali.

«La nomina alla presidenza della Sfirs dell’avvocato Sestu è l’ennesima conferma della strategia di governo del centrosinistra. La spartizione del potere è ormai diventato l’unico obiettivo. La procedura del presidente Pigliaru è poi il segnale di uno scontro politico senza fine, con tensioni che si nascondono all’interno dei partiti. La scelta isolata, senza il necessario confronto, palesa ancora una volta che le scelte sono in capo ad un uomo solo al comando. Si sta assistendo in questi giorni ad uno scontro senza fine interno alla coalizione sui metodi di nomina dei diversi enti, con i partiti minori che si ribellano ai criteri di nomina.»

«Al contrario, dal direttore generale della Asl unica sino ai dirigenti delle aziende sanitarie al prossimo manager di Area, passando per il presidente della Sfirs, è una corsa contro il tempo per accaparrarsi i posti che contano nello scacchiere del comando. Le emergenze del lavoro e dell’occupazione, i ritardi della sanità, le problematiche dell’edilizia e dell’agricoltura restano all’ultimo posto nell’agenda della giunta, diventata ormai una sorta di agenzia per le poltrone degli enti regionali. I sardi – conclude Gianluigi Rubiu – vengono offesi e umiliati da questo modo di procedere che ridicolizza l’immagine dell’Isola.»

Gianluigi Rubiu 67 copia

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Si terrà a Roma, venerdì 14 ottobre, presso l’Istituto Superiore di Sanità, in viale Regina Elena 299 (Sala Pocchiari), il Convegno Nazionale organizzato dall’Istituto Superiore di Sanità e dall’Associazione Nazionale DCA Consult@noi, associazione che riunisce 18 Associazioni di familiari ed (ex)-pazienti in tutta Italia e di cui la nostra Associazione Voci dell’anima fa parte.

La partecipazione al Convegno è gratuita e a numero chiuso per cui le adesioni saranno evase in base alla disponibilità dei posti (200). Le iscrizioni dovranno avvenire online sul sito www.iss.it (sezione Corsi e Convegni).

Il convegno intende dare continuità al lavoro condotto dall’ISS in collaborazione con la rete di professionisti e delle associazioni di familiari e pazienti in occasione della Conferenza di Consenso (Cc) sui DCA che si è svolta a ottobre 2012 e del Convegno che si è tenuto a un anno di distanza.
Scopo del Convegno è presentare lo stato dell’arte delle iniziative di formazione, informazione e ricerca sui DCA svolte dall’ISS, le associazioni dei familiari e le società scientifiche. Il Convegno rappresenta inoltre l’occasione per creare un momento di confronto costruttivo fra istituzioni (ISS, Ministero della Salute, Regioni), società scientifiche, professionisti del settore e associazioni, finalizzato alla ricerca di strategie e strumenti condivisi al fine di garantire equità di accesso a cure efficaci ed appropriate per le persone con DCA e loro famiglie su tutto il territorio nazionale.

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Slitta di non più di un mese l’apertura dei bandi delle sottomisure 4.1, 4.2 e 6.1 (Pacchetto giovani) del Programma di sviluppo rurale 2014/2020. L’ha stabilito un decreto firmato dall’assessore dell’Agricoltura Elisabetta Falchi.
«Queste sottomisure – che riguardano il sostegno a investimenti nelle aziende agricole, alla trasformazione, commercializzazione e sviluppo dei prodotti agricoli e gli aiuti all’avviamento di attività imprenditoriali per i giovani agricoltori – sono le prime ad adottare le procedure a sportello e la completa dematerializzazione attraverso il Sistema informativo agricolo nazionale (SIAN) – spiega l’assessore dell’Agricoltura -. La sospensione dei bandi si è resa necessaria per apportare al PSR modifiche strategiche sollecitate dai potenziali beneficiari e dai consiglieri regionali durante l’audizione nella Commissione agricoltura del Consiglio e concordate coi portatori d’interesse nel corso del workshop dello scorso luglio. Sono state sottoposte all’inizio di agosto a Bruxelles nel corso dell’incontro con il capo-unità della direzione generale agricoltura e sviluppo rurale della UE Gianfranco Colleluori e verranno presentate al comitato di sorveglianza nei prossimi giorni.»
«In particolare -aggiunge Elisabetta Falchi – per le sottomisure 4.1 e 4.2 abbiamo voluto introdurre anche la possibilità di acquisto e riuso di fabbricati esistenti quando sono funzionali all’attività di trasformazione dei prodotti agricoli: un aspetto che riteniamo molto importante per favorire la riconversione delle aree industriali e artigianali dismesse e scongiurare il consumo di suolo agricolo.»
Per quanto riguarda invece gli interventi del Pacchetto giovani, l’assessore sottolinea che «le modifiche hanno voluto introdurre l’accesso plurimo dei giovani, per evitare la frammentazione aziendale: la parola d’ordine è aggregare le aziende per renderle più forti, a maggior ragione quando si tratta di giovani imprenditori agricoli. Inoltre, viene introdotta la possibilità di ammettere a domanda anche i giovani che si siano già insediati nei 12 mesi antecedenti l’apertura dei bandi. L’obiettivo è quello di facilitare quanto più possibile l’accesso agli aiuti del PSR e garantire pari condizioni di accesso a tutti i possibili beneficiari».

Elisabetta Falchi 2

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Assessorato regionale del Lavoro 13

Scadono il prossimo 17 ottobre, alle 14.00,i termini per la presentazione dei progetti di Servizio Civile per il 2017. L’avviso (pubblicato dal Dipartimento della gioventù e del Servizio civile nazionale e sul sito della Regione Sardegna) è rivolto alle organizzazioni e agli enti che intendono accogliere giovani tra i 18 e i 28 anni di età da coinvolgere in attività di rilievo sociale, per la durata di 12 mesi. Per la Sardegna, anche per l’anno prossimo dovrebbero essere a disposizione circa un migliaio di posizioni, sommando i progetti presentati dagli enti iscritti all’albo regionale e approvati dalla Regione e quelli da svolgersi in Sardegna ma messi a disposizione dagli enti iscritti all’albo nazionale, che saranno approvati dal Dipartimento della gioventù e del Servizio civile nazionale. L’avviso prevede che le iniziative proposte debbano avere durata annuale, essere attuate esclusivamente presso sedi accreditate e prevedere un orario di attività dei volontari di almeno 30 ore settimanali oppure un monte ore annuo di 1.400 ore.

«L’invito – spiega l’assessore del Lavoro Virginia Mura – è rivolto ai soggetti accreditati affinché predispongano progetti di qualità per i nostri giovani che intendono aderire al Servizio Civile, che può essere una preziosa occasione di arricchimento personale di esperienze e contribuire a formare cittadini migliori. Una volta selezionati i progetti, partiranno gli avvisi per la selezione dei volontari. Ricordo anche che a ciascun volontario – conclude l’assessore del Lavoro – è riconosciuto un piccolo assegno mensile e che i progetti saranno realizzati in aree tematiche differenti, dall’assistenza alla protezione civile; dalla tutela ambientale alla promozione culturale.»

Il prossimo 30 settembre l’assessorato del Lavoro organizza, negli spazi del Crfp di Cagliari (in via Caravaggio), un seminario tecnico, a cui potranno partecipare le organizzazioni interessate, per ricevere delucidazioni e consigli utili per la predisposizione dei progetti.

Gli enti iscritti all’albo regionale devono far pervenire i progetti esclusivamente alla Regione tramite pec all’indirizzo lav.serviziocivile@pec.regione.sardegna.it, mentre gli enti iscritti nell’albo nazionale che intendono realizzare i progetti in Sardegna devono inviarli esclusivamente al Dipartimento della gioventù e del servizio civile nazionale tramite pec all’indirizzo dgioventuescn@pec.governo.it .

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Il presidente Francesco Pigliaru ha firmato ieri, con il ministero dell’Interno, la convenzione che permetterà alla Regione, in partenariato con la ASL 8 di Cagliari, di rafforzare ulteriormente il sistema di accoglienza sanitaria dei migranti che giungono in Sardegna. La convenzione prevede che i servizi di accoglienza, assistenza e sostegno socio-sanitario rivolti ai soggetti più deboli ospitati nei centri di accoglienza, finora garantiti attraverso il coordinamento di tutti gli attori sanitari coinvolti nella gestione delle emergenze, saranno finanziati con le risorse del Fondo Asilo Migrazione e Integrazione (FAMI) 2014-2020.
«Un risultato importante – ha detto Francesco Pigliaru -, che consentirà di rafforzare la risposta ai bisogni di salute di richiedenti e titolari di protezione internazionale, con particolare attenzione a coloro che si trovano in condizioni di vulnerabilità post-traumatica e disagio psico-sanitario
«La convenzione certifica un lavoro di équipe già portato avanti dalla Asl 8, grazie al prezioso lavoro di tutti gli operatori e volontari coordinati da Silvana Tilocca – ha aggiunto l’assessore della Sanità, Luigi Arru -. Ora, grazie anche a questo accordo, le buone pratiche potranno essere recepite con più facilità anche nelle altre realtà sanitarie della regione.»
L’iniziativa si avvarrà di un’equipe multidisciplinare composta da personale medico, infermieristico e da uno psicologo con il compito di valutare le situazioni di fragilità tra gli ospiti dei Centri di Accoglienza Straordinaria. Il sostegno psicologico, sociale e assistenziale ai migranti sarà garantito anche attraverso l’attivazione di una ‘Unità mobile’ di supporto presso le strutture di accoglienza e i servizi psico-socio-sanitari pubblici, che andranno ad integrare i servizi già prestati presso le Strutture sanitarie preposte. Il modello innovativo, sperimentato presso la ASL 8 Cagliari, sarà poi diffuso nelle altre Aziende Sanitarie aderenti all’iniziativa.

Francesco Pigliaru 371

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Anche il segretario cittadino del circolo del Partito Democratico di San Giovanni Suergiu, Antonio Fanni, s’è dimesso ma, contrariamente a quanto è accaduto a Sant’Antioco, senza polemiche.

«Le mie dimissioni – ha dichiarato Antonio Fanni – sono un atto dovuto, giunte a seguito della sconfitta elettorale, senza polemiche o remore nei confronti del mio gruppo dirigente. In questo momento di gravi difficoltà in cui versa il Paese, preferisco lasciare i miei ruoli partitici per occuparmi principalmente alle questioni locali. È giusto, dopo parecchi anni alla guida del Pd – ha concluso Antonio Fanni – lasciare spazio ad altre figure disponibili a ricoprire tale ruolo.»

Antonio Fanni è stato candidato alla carica di sindaco alle elezioni amministrative del 5 giugno scorso, finendo nettamente sconfitto. La lista “Progetto Comune” che lo vedeva candidato sindaco ha ottenuto 1.113 voti, il 30,61%, quasi doppiata dalla lista “Riprendiamo il filo” che candidava ed ha eletto sindaco Elvira Usai, con 2.006 voti, il 55,18%. Al terzo posto è giunta la lista civica di “Unità cittadina” che candidava a sindaco Erminio Meloni, con 516 voti, il 14,19%.

Antonio Fanni 2

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Anche quest’anno il comune di Portoscuso assegnerà le borse di studio per merito.

Per partecipare al bando occorre essere residenti nel comune di Portoscuso; aver conseguito, per l’anno scolastico 2015/2016 il diploma di scuola media inferiore (vale a dire aver terminato l’ultimo anno dell’istituto superiore di 1° grado) o il diploma di scuola media superiore (vale a dire aver terminato l’ultimo anno di un istituto superiore di 2° grado); aver conseguito all’atto del diploma di scuola media inferiore una votazione pari o superiore a 8/10 o aver conseguito all’atto del diploma di scuola media superiore una votazione pari o superiore ai 70/100; non usufruire, per lo stesso anno, di sussidi, borse di studio o altre sovvenzioni concesse dallo Stato o da altri Enti; avere un valore I.S.E.E., riferito all’intero nucleo familiare, non superiore ad euro 40.000,00.

Le istanze, predisposte secondo la modulistica allegata al bando, dovranno essere indirizzate all’Ufficio Protocollo sito in Via Marco Polo 1 – Portoscuso, improrogabilmente entro le ore 12.00 del 30 giorno successivo alla pubblicazione del presente avviso sul sito internet dell’Ente (avvenuta il 13 settembre 2016). La modulistica necessaria per partecipare al presente avviso è disponibile presso l’Ufficio Affari Generali del Comune di Portoscuso, sito in Via Marco Polo 1 in Portoscuso, o scaricabile direttamente dal sito del Comune www.comune.portoscuso.ci.it, nella sezione bandi e gare. Per ulteriori informazioni è possibile rivolgersi all’ufficio competente ai numeri 0781 .5111415.

Municipio di Portoscuso 4 copia

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Sono state depositate ufficialmente oggi le “integrazioni e gli studi richiesti dal servizio S.V.A. dell’assessorato dell’Ambiente della Regione Sardegna al progetto di ripresa produttiva dell’Eurallumina”.

«Da questo momento – scrive la RSU Eurallumina in una nota – sollecitiamo affinché si pervenga al definitivo e positivo esito del procedimento in capo al servizio S.V.A.  e alla ex Provincia Carbonia Iglesias, con il rilascio delle autorizzazioni richiesteIn linea con “la mobilitazione permanente” già decisa dall’Assemblea Generale dei Lavoratori Eurallumina, oggi si svolgerà un  presidio partecipato da una più numerosa delegazione, rispetto ai precedenti, di lavoratori Eurallumina (i più recenti il 1 e 7 settembre, successivi agli innumerevoli organizzati e partecipati dalle tute verdi), presso Il Servizio Valutazioni Ambientali dell’assessorato dell’Ambiente della Regione Sardegna.»

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Non si placano i malumori all’interno del Partito Democratico, anche a livello locale, nel Sulcis Iglesiente. Il segretario cittadino del circolo di Sant’Antioco, Luca Mereu, s’è dimesso con una lettera invita agli organismi del partito.

«Dopo un’accurata riflessione personale – scrive Luca Mereu – rassegno le mie dimissioni, in forma IRREVOCABILE, da ogni carica ricoperta all’interno del Partito Democratico, nella fattispecie da segretario cittadino del circolo di Sant’Antioco e da membro della segreteria provinciale.»

«Ringraziando gli iscritti e il direttivo del circolo di Sant’Antioco per la fiducia disinteressata ricevuta in questi nove anni di militanza da nativo democratico auguro al gruppo dirigente provinciale e regionale un buon lavoro, auspicando che il Partito Democratico si riappropri finalmente di quel ruolo fondamentale di forza progressista del centrosinistra – conclude Luca Mereu – in modo finalmente credibile agli occhi degli elettori, soprattutto di quelli del nostro martoriato Sulcis Iglesiente.»

E’ di qualche giorno fa il battesimo di “Agorà – Energie Democratiche”, movimento interno al Pd che si propone di mettere in circolo le nuove energie del partito, al Teatro Massimo di Cagliari, nel corso del quale 250 giovani hanno chiesto un congresso straordinario del partito, possibilmente prima del referendum costituzionale. C’è chi, dunque, tra i giovani del Partito Democratico, pur deluso dalla gestione del partito nell’Isola, dopo le recenti pesantissime sconfitte alle elezioni amministrative (la più emblematica è quella di Carbonia, dove una divisione interna ha provocato una disastrosa sconfitta, portando per la prima volta nella storia della città mineraria il centrosinistra all’opposizione, ma hanno destato clamore, per restare nel Sulcis Iglesiente, anche le sconfitte subite a San Giovanni Suergiu e a Gonnesa) ha scelto di portare avanti una battaglia di cambiamento al suo interno, e chi, viceversa, come Luca Mereu ed altri prima di lui (ricordiamo, nel maggio di un anno fa, le dimissioni di Sara Marrocu, vicepresidente dell’Assemblea regionale e segretaria del circolo di Portoscuso), ha deciso di lasciare il partito.

Luca Mereu con Tore Cherchi.

Luca Mereu con Tore Cherchi.