18 July, 2024
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La Giunta regionale ha approvato il disegno di legge contenente “norme varie in materia di agricoltura”, interventi a favore dei consorzi di bonifica e del settore della pesca.
I primi articoli del disegno di legge prevedono la modifica di alcuni passaggi della legge quadro in materia di consorzi di bonifica (legge regionale 23 maggio 2008, n.6), in particolare quelli che regolano i piani di ricomposizione e riordino fondiario elaborati dai consorzi (che saranno approvati via decreto dell’assessore dopo il via libera della Giunta regionale), gli schemi della contabilità e di bilancio. «La materia del riordino è sempre più importante – spiega Elisabetta Falchi -, oltre che per l’esigenza di intervenire sugli accorpamenti aziendali per la competitività delle imprese, anche per mettere gli agricoltori nelle condizioni di percepire i premi comunicati, sempre più legati a regole rigide di dimostrazione corretta del titolo di possesso dei terreni».

Vengono inoltre stabilite norme per il risanamento economico dei Consorzi, che attualmente vivono momenti di particolare difficoltà. Si prevede, ad esempio, la riscossione del saldo dei ruoli irrigui in via transitoria con una rateizzazione massimo decennale e di ripianare l’eventuale disavanzo al 31 dicembre 2015 in quote costanti per un periodo massimo fino a trent’anni. Infine viene disposta l’attivazione di un fondo di garanzia della Sfirs per l’acquisizione di mutui e prestiti alle migliori condizioni di mercato. Spiega l’assessore dell’Agricoltura: «Si tratta di interventi di particolare importanza nel percorso a tappe che abbiamo intrapreso per risanamento e riprogrammazione dei consorzi di bonifica della Sardegna, con l’obiettivo di rendere questi enti efficienti e proporre un costo sostenibile del servizio irriguo agli agricoltori». 
Sono previste novità anche per il comparto della pesca. Vengono recuperati 2 milioni di euro dai fondi giacenti presso ISMEA (l’Istituto di servizi per il mercato agricolo) per la costituzione di un fondo finalizzato ad interventi funzionali a favorire l’accesso al credito delle piccole e medie imprese operanti nel settore della pesca e dell’acquacoltura. Un’apposita delibera della Giunta fisserà i criteri, i requisiti per l’accesso e le modalità di intervento del fondo. «Ora puntiamo alla competitività del comparto attraverso la programmazione del nuovo programma FEAMP -. conclude l’assessore Falchi -. Il fondo di garanzia si pone in linea con questo obiettivo giacché, per la prima volta, azioneremo il credito garantito anche per il settore della pesca.» 
Il testo passerà ora all’esame della competente commissione del Consiglio regionale.

Campagne di Giba

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Dalle spiagge della Costa Smeralda al Poetto di Cagliari, dai piccoli centri dell’entroterra fino al capoluogo, i libretti “La verità sulla Droga” distribuiti dai volontari di Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga e della Chiesa di Scientology, sono passati di mano a decine di migliaia di persone di tutte le età, informandoli sulle conseguenze causate dall’uso di qualsiasi tipo di stupefacente.

Gli opuscoli destano particolare interesse soprattutto tra gli educatori e i professori delle scuole medie e superiori «per il loro linguaggio semplice e alla portata dei giovani che li leggono, illustrando la verità sulle varie droghe e mettendo in primo piano le storie de i ragazzi che hanno vissuto questa esperienza e hanno avuto la forza di uscire dal tunnel», questo il commento di alcuni insegnanti incontrati.

Gli stessi professori denunciano una carenza nelle azioni di prevenzione efficace e di come si sentono impotenti davanti ai ragazzi che si fanno le canne durante la ricreazione e accusano a chiare lettere gli esponenti delle Istituzioni e noti volti di certa società “bene”, per il messaggio ambiguo che portano avanti, quando da una parte parlano di prevenzione, senza peraltro fare le azioni concrete in quella direzione, e dall’altra propongono una legge per liberalizzarne il consumo, sventolando un falso liberismo alla ricerca di facili consensi.

A tale proposito, la Fondazione per un Mondo Libero dalla Droga, informa che i volontari sono disponibili a collaborare con Istituzioni pubbliche e direzioni didattiche che volessero portare avanti un programma di prevenzione nelle scuole, mettendo a disposizione gratuitamente sia i materiali che personale qualificato.

In una società dove le droghe si stanno rivelando sempre più come «l’elemento più distruttivo nella nostra cultura attuale», come scriveva il filosofo e umanitario L. Ron Hubbard, i volontari aumentano il loro impegno coinvolgendo il maggior numero possibile di comuni interessati.

Questa settimana sarà il turno di: Suelli e Selegas nella Trexenta, Villasor e Sestu, il quartiere del Sole, su Planu e il Poetto a Cagliari e della spiaggia di Pittulongu a Olbia.

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Monte Sirai 5

I partecipanti alla 6ª edizione del Workshop internazionale “Cofiring biomass with coal” che si svolgerà, dal 14 al 15 settembre 2016, nel Centro Ricerche Sotacarbo, presso la Grande Miniera di Serbariu, a Carbonia, visiteranno l’Area Archeologica di Monte Sirai.

Il workshop riunisce i migliori esperti al mondo sull’energia prodotta da biomasse e vedrà la partecipazione di 75 delegati, in rappresentanza di 19 paesi di quattro continenti.

Mercoledì sera, gli ospiti del Convegno visiteranno il suggestivo Parco Archeologico di Monte Sirai. Il pianoro di Monte Sirai ospita un importante sito fenicio costruito nella seconda metà dell’VIII sec. a.C. e occupato dai Cartaginesi nel corso della seconda metà del VI secolo a. C.. Il sito è composto da villaggio, necropoli fenicia, necropoli cartaginese e tofet, area cimiteriale sacra destinata ai bimbi morti prematuramente prima di essere presentati alla società.

Il Parco Archeologico di Monte Sirai è visitabile dal 1 aprile al 30 settembre, dal martedì alla domenica, dalle 10.00 alle 19.00 e dal 1 ottobre al 31 marzo, dal mercoledì alla domenica, dalle 10.00 alle 15.00 (lunedì e martedì aperto su prenotazione).

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Il Consiglio regionale ha approvato questo pomeriggio il documento n. 14/XV/A “Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la Regione Sardegna. Presa d’atto della decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di sorveglianza” ed il passaggio agli articoli del testo unificato n. 110-181-207 “Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa”.

La seduta si è aperta sotto la presidenza del presidente Gianfranco Ganau. Dopo le formalità di rito, il presidente ha comunicato la decisione di iniziare l’esame dell’ordine del giorno con il documento n.14/XV/A – Programma di sviluppo rurale 2014-2020 per la Regione Sardegna. Presa d’atto del Consiglio della decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di Sorveglianza.

Per illustrare il provvedimento, il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Attività produttive – Agricoltura Luigi Lotto (Pd).

Nel suo intervento Luigi Lotto ha sottolineato fra l’altro che il documento in esame «è fra i più importanti per la programmazione economica della Regione e comprende un ampio piano di investimenti per lo sviluppo dell’agricoltura, già approvato dalla Ue nell’agosto del 2015, per circa 1 miliardo e 300 milioni nel periodo 2014-2021. Il piano – ha aggiunto – contiene inoltre significativi elementi di innovazione, soprattutto per la possibilità di intervenire sui programmi in corso d’opera attraverso la verifica dell’andamento e dei risultati, ma anche con la precisa scelta politica di puntare sull’ammodernamento delle aziende ed il sostegno ai giovani che intendono tornare alla terra». «Altri punti qualificanti del piano – ha ricordato Lotto, «riguardano il benessere animale, i Gal (Gruppi di azione locale) e le agevolazioni per zone interne, tutti interventi destinati ad imprimere una svolta nell’utilizzo dei fondi Ue indicando una precisa priorità al settore agricolo integrandolo con altri comparti produttivi e sviluppando la multifunzionalità delle imprese». Per quanto riguarda i processi di spesa, ha concluso il presidente della commissione Attività produttive, «saranno strutturati in modo efficiente all’interno della programmazione regionale, per evitare le inutili rincorse del passato per evitare di perdere risorse o le richieste di proroghe sui programmi in corso».

Non essendoci iscritti a parlare, il presidente ha messo in votazione il documento, attraverso un ordine del giorno (primo firmatario il vice-capogruppo del Pd Roberto Deriu) che prende dei contenuti del Piano di sviluppo rurale (Psr). Il Consiglio ha approvato l’ordine del giorno.

Successivamente, l’Assemblea ha iniziato l’esame del secondo punto all’ordine del giorno, il Testo unificato (Pl n.110, 181 e 207/A) “Norme generali in materia di edilizia sociale e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa Area”.

Per illustrare il provvedimento, il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione Governo del territorio – Lavori pubblici Antonio Solinas (Pd).

Si è quindi passati all’esame del Testo unificato in materia di edilizia sociale  e riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (Area) approvato dalla commissione “Governo del territorio, ambiente, infrastrutture e mobilità” lo scorso 5 maggio.

Nella relazione di maggioranza, il presidente della Quarta Commissione, Antonio Solinas (Pd),  ha illustrato i contenuti del provvedimento e indicato gli obiettivi della legge.

Dopo aver ricordato l’iter in Commissione, Solinas ha spiegato le ragioni che hanno portato l’organismo consiliare a varare un provvedimento che si occupa esclusivamente della riforma di Area rimandando a un periodo successivo l’esame della nuova disciplina sull’assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica. «Tale scelta si è fondata sulla considerazione che tale normativa, seppur connessa col tema della riforma di Area, in realtà affronta argomenti totalmente differenti e bisognosi di trattazione autonoma incentrandosi principalmente nel difficile problema di tutelare non più solo alcune categorie svantaggiate, ma anche tutti i cittadini che per determinate ragioni, anche temporanee, non sono più in grado di sostenere un canone di mercato quali ad esempio le famiglie monoreddito, i lavoratori precari, le famiglie monogenitoriali, i genitori separati o divorziati, i giovani e gli anziani. La Commissione si è comunque impegnata ad affrontare, quanto prima, la rivisitazione della vigente disciplina dell’assegnazione degli alloggi popolari».

Solinas ha quindi illustrato le principali novità introdotte dal testo di riforma di Area, prima fra tutte la cancellazione del Cda e l’introduzione della figura dell’amministratore unico. «La Commissione – ha proseguito Solinas – si è soffermata in primo luogo sullo strumento di programmazione generale degli interventi di edilizia sociale di competenza della Regione prevista all’articolo 2 che, apparendo molto sfumata, rendeva, a suo giudizio, debole il collegamento tra le finalità della legge enunciate nell’articolo 1, la programmazione strategica mediante la quale tali finalità vengono trasfuse in indirizzi concreti e la fase di partecipazione a tali scelte dei soggetti portatori di interessi. Si è pertanto ritenuto preferibile inserire nel testo la previsione di uno strumento ad hoc denominato Documento di programmazione degli interventi di edilizia sociale (DoPIES) valido per tutta la legislatura, disciplinandone puntualmente il contenuto ed il procedimento di adozione ed approvazione, valorizzando la fase di acquisizione degli interessi partecipativi degli enti locali, del Consiglio delle autonomie locali e del Consiglio regionale».

Il presidente della Quarta Commissione ha poi brevemente illustrato il secondo  punto qualificante della legge: l’integrazione della “scarna disciplina attuativa” della legge regionale n. 5 del 2015 che demanda alla Giunta regionale, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della presente legge, l’approvazione di un disegno di legge di riforma dell’Azienda regionale per l’edilizia abitativa (AREA) che preveda, oltre al riordino delle funzioni regionali in materia di edilizia residenziale pubblica, anche funzioni di attuazione ed, eventualmente, gestione di opere pubbliche attribuite alla competenza regionale.

«La Commissione – ha spiegato Solinas – ha ritenuto preferibile che i termini e le modalità di esercizio di tali funzioni aggiuntive siano individuate da una apposita deliberazione della Giunta regionale che si deve attenere al rispetto dei criteri direttivi previsti in legge, deliberazione da sottoporre al previo parere della Commissione consiliare competente». Antonio Solinas ha, infine, difeso la decisione di ridurre da dieci ad otto i componenti del Comitato regionale per l’edilizia sociale e di ridurne la remunerazione pur condividendo la sua funzione di organo di raccordo tra i compiti della Regione e quelli degli enti locali.

Il presidente Ganau ha quindi aperto la discussione generale. Prima dell’apertura del dibattito è intervenuto il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis per un chiarimento sull’ordine dei lavori: «Sbaglio o c’era un’intesa per rinviare la discussione alla prossima settimana?».

«No – ha risposto il presidente Gianfranco Ganau – la Conferenza dei Capigruppo ha deciso di rimandare alla prossima settimana la discussione di articoli ed emendamenti.»

Ha quindi preso la parola il consigliere dell’Udc Gianni Tatti che, in premessa, ha chiarito che il provvedimento in discussione non è stato votato all’unanimità dalla Quarta Commissione contrariamente a quanto riportato nel sito web del Consiglio regionale.

Gianni Tatti ha poi duramente criticato la legge di riforma di Area: «Non si riesce a capire quali occulte manovre si celino dietro a un Dl che non farà altro che peggiorare la situazione – ha detto il consigliere di minoranza – questa non è una riforma, fa specie leggere che si rimanda ad un altro provvedimento la discussione dell’emergenza abitativa. Si concentra l’attività solo sulla riforma di Area, se non ci si occupa dell’accesso alla casa di chi non può permetterselo di cosa stiamo a discutere?»

Secondo Tatti, la legge « mira a creare l’ennesimo centro di potere nelle logiche spartitorie dell’attuale maggioranza. Non ci si rende conto dei danni che si stanno arrecando ai cittadini. La priorità è dare risposte a chi la casa non ce l’ha. Se Area venisse trasformata in agenzia si andrebbe a togliere una grossa fetta di mercato a un settore come quello delle libere professioni messo già a dura prova dall’attuale congiuntura economica. La Regione, in questo modo, affossa i settori produttivi. Compito della politica è quello di dare risposte ai cittadini e alle imprese. Servono provvedimenti che diano opportunità per creare benessere».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni (Riformatori) è intervenuto per chiedere un rinvio della discussione generale. «Manca qualche capogruppo impegnato a Roma per la vertenza Alcoa – ha detto dedoni – è inopportuno dibattere senza la loro presenza».

Il presidente Ganau ha ricordato che la circostanza era stata valutata dalla Conferenza dei capigruppo e che in quella sede non era stata avanzata nessuna richiesta di rinvio.

Il dibattito è proseguito con l’intervento del consigliere del Pd Salvatore Demontis che ha difeso il provvedimento. «Area funziona male, una riforma è necessaria – ha esordito Demontis – stiamo utilizzando gli strumenti per tentare di migliorare la situazione. La programmazione strategica sarà affidata alla Regione, mentre i piani operativi pluriennali e annuali si faranno in collaborazione con il Cres».

Secondo Demontis, con l’attuale provvedimento si cambierà in modo radicale la governance  di Area: «Ci sarà un amministratore unico e un direttore generale con pieni poteri gestionali. E’ una grande novità. Area nasce da una fusione degli Iacp, oggi funziona come se ci fossero tanti direttori generali. Io non sono in linea di principio per gli accentramenti – ha affermato Demontis – ma, in questo caso, non ci sono alternative. Non cambia però la mission: Area continuerà ad occuparsi di edilizia sociale tenendo conto delle mutate esigenze dei cittadini».

Il consigliere del Pd ha infine dato un’indicazione personale sugli obiettivi da raggiungere sul fronte dell’edilizia residenziale pubblica. «Preso atto che dirigenti e professionisti hanno competenze e vocazioni diverse – ha detto Demontis – creerei una Spa sulla falsa riga di una struttura di  missione: pochi dipendenti e ricorso al mercato per la realizzazione di strutture complesse. Questo sarebbe il modo per accelerare la realizzazione delle opere pubbliche senza incorrere nell’errore di delegare alla pubblica amministrazione l’intero ciclo di un’opera complessa».

Il consigliere dell’Uds Mario Floris (Misto) ha parlato di “due muri” realizzati dal governo e dal parlamento italiano che «contrastano con i principi autonomistici sull’uso del territorio». Il decano dei consiglieri regionali ha quindi posto l’accento su quelli che ha definito “pericoli per l’autonomia” che deriverebbero dalla riforma costituzionale che entro l’anno in corso sarà sottoposta al referendum.

«La riforma – ha dichiarato Floris – tocca la nostra specialità autonomistica e faccio appello perché si apra una sessione dei lavori contro i voleri neo centralisti del governo italiano in danno della nostra autonomia». Mario Floris ha quindi citato ad esempio la parte della riforma del Senato che contrasta con l’articolo 17 comma 2 dello Statuto sardo laddove si stabilisce che l’ufficio di consigliere sia incompatibile con quello di componente di una delle due Camere e che l’articolo in questione può essere modificato solo con le procedure di riforma costituzionale.

A giudizio di Floris molte parti del provvedimento in discussione in Aula sarebbero, qualora approvate, a rischio impugnativa («la legge di edilizia sociale è fondata sul governo del territorio che lo Stato vorrebbe di sua competenza, così come sono già passati sotto competenza dello Stato molti degli argomenti trattati in questa legge» e la legge nel suo complesso rappresenta «un provvedimento fuori tempo massimo, come è affermato anche nella relazione di accompagnamento».

Il consigliere Marcello Orrù (Psd’Az) ha definito il disegno di legge “poco chiaro” e caratterizzato da finalità di “accentramento amministrativo”. Orrù ha quindi rivolto aspre critiche nei confronti dell’operato della Giunta («gli stessi esponenti della maggioranza lo bocciano») ed ha affermato che la legge di riforma di Area «servirà soltanto per tenere unita la coalizione nel segno delle poltrone».

«Nel concreto – ha proseguito il consigliere di minoranza – il testo in esame contiene mere enunciazioni di principio e una lunga serie di tecnicismi tipici dei burocrati». Orrù ha quindi criticato l’introduzione di nuovi organismi («il Cres con annessi rimborsi e spese per presenza») e del collegio di sindaci con compensi («un modo alternativo di investire soldi destinati alle case popolari»).

Sottolineature negative sono state inoltre rivolte all’iter previsto nel provvedimento per la localizzazione dell’edilizia sociale («sette sindaci possono decidere sull’edilizia popolare per conto di tutti glia altri comuni») e alla partecipazione di Area nei fondi immobiliari («ignorate che la Sardegna ha già speso 5 milioni di euro per la gestione di un fondo con gestione fallimentare come è quella rappresentata dal fondo Torre Sgr») nonché alla scarsa trasparenza nella previsione normativa inerente la gestione di opere pubbliche di natura diversa da quelle dell’edilizia sociale.

«Per tali ragioni – ha concluso il consigliere del Psd’Az – chiedo che il testo ritorni all’esame della commissione.»

Dopo la rinuncia all’intervento del consigliere Antonio Solinas (Pd) il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, non avendo altri iscritti a parlare ha concesso la parola all’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda.

Intervenendo per la replica a nome della Giunta, l’assessore ha richiamato il Consiglio ad una lettura attenta degli atti, «a cominciare da quelli in cui si prevede l’amministratore unico, una scelta che rappresenta l’esatto contrario della distribuzione di prebende e poltrone, della riduzione della partecipazione o della complicazione della governance». In realtà, ha proseguito richiamando il Consiglio al dovere di essere informato sullo stato degli atti «la situazione di alcuni istituti della Sardegna presentava 3 bilanci non approvati e 21 miliardi di euro bloccati, compreso l’accordo di Sant’Elia, e direttori di distretto pagati come direttori generali della Regione». Soffermandosi poi sui rapporti fra Regione e la Torre, Paolo Maninchedda ha respinto tutte le critiche, definendole il frutto «di esercizi retorici della peggiore destra italiana» e ricordando che l’accordo fra Regione e Torre Sgr ha consentito la realizzazione ad Olbia di 61 alloggi popolari di 100 metri quadri ciascuno, costati non più di 7 milioni di euro». Abbiamo sempre sollecitato lo sviluppo degli interventi di housing sociale che peraltro sono in crisi in tutto il mondo, ha affermato ancora l’assessore dei Lavori pubblici, «e lavorato per mettere ordine in un patrimonio degradato, sbloccare risorse ferme da 10 anni oggi quasi tutte in gara, e far ripartire il progetto di Sant’ Elia hanno dove ci sono 29 appalti in corso 28 dei quali vinti da imprese sarde». «La semplificazione della governance – ha sostenuto – funziona ed era necessaria, così come è necessario riconoscere il ruolo di Sindaci di Comuni con patrimoni immobiliari significativi, fermo restando che poi i dirigenti delle aree tecniche ed amministrative restano sul territorio e si occupano di interventi territoriali». Affrontando il tema più complessivo della riforma di Area che, in base alla legge in discussione, può svolgere su mandato attività legate alla realizzazione di infrastrutture, Paolo Maninchedda ha dichiarato che «si può discutere sul come raggiungere questo obiettivo, tenendo presente però che il solo portafoglio di lavori Regione-Anas fa perdere ricchezza alla Regione perché non ha non un suo strumento autonomo, nessuno pensa di fare in casa la progettazione ma se avessimo potuto fare bandi e portarli fino alla progettazione esecutiva la situazione sarebbe stata molto diversa». «Gli stessi Comuni – ha continuato – non riescono a fare le gare e chiedono uno strumento che adesso non c’è, insomma è impossibile continuare a non fare niente, è una questione molto complessa che è sbagliato impoverire; ora abbiamo davanti una legge molto semplice che può risolvere grandi problemi e non capisco le contrapposizioni».

Per dichiarazione di voto, il vice capogruppo di Forza Italia Marco Tedde si è detto sorpreso dalle dichiarazioni polemiche dell’assessore Paolo Maninchedda, a suo giudizio «fuori luogo perché l’Aula vuole dare un contributo e non si possono scaricare sul Consiglio problemi interni alla maggioranza che evidentemente l’assessore non riesce a comporre». «Gli strumenti messi in campo dalla legge sono inadeguati – ha aggiunto Tedde – anche perché alla base c’è una politica che vuole accentrare e ridurre la catena di comando, una politica che fa il paio, ad esempio, con quelle della sanità e di Abbanoa; un indirizzo legittimo che non condividiamo, del resto in tutta Italia ci si muove nella direzione opposta ed è la Sardegna che sta sbagliando strada».

Il consigliere Ignazio Locci, anch’egli di Forza Italia, ha lamentato che, «in questo anno e mezzo la Giunta ha commissariato Area smontandola pezzo per pezzo e sistemando amici, per cui la storiella del peggio della destra è in realtà la storia vera del peggio del peggio della sinistra».

Successivamente il Consiglio ha approvato con 28 voti favorevoli e 17 contrari il passaggio agli articoli. Il presidente Gianfranco Ganau ha comunicato che il termine per la presentazione degli emendamenti scadrà lunedì prossimo alle 11.00, mentre l’Aula riprenderà l’esame della legge martedì pomeriggio. Subito dopo ha tolto la seduta e convocato l’ufficio di presidenza.

Palazzo del Consiglio regionale 2 copia

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C’è una moderata fiducia tra le forze politiche e sindacali sul futuro della vertenza Alcoa, dopo l’incontro svoltosi oggi al ministero dello Sviluppo economico.

«Da anni ripetiamo che il Governo nazionale avrebbe dovuto impedire ad Alcoa di scegliere l’acquirente della stessa azienda – dice Fabio Enne, segretario generale Ust Cisl -. Solo oggi registriamo un tentativo di autorevolezza da parte del Governo centrale, che chiede, sostanzialmente carta bianca e un periodo che va dai dodici ai diciotto mesi per cercare altre società interessante all’acquisto della fabbrica di alluminio. Se Alcoa accettasse questo accordo, entro e non oltre il 1 novembre, con il Governo centrale e nel caso in cui non si dovesse arrivare alla vendita e alla ripresa produttiva dello stabilimento, verrà esonerata da tutti gli oneri derivanti le bonifiche che invece, saranno a carico dello Stato.»

«Ricordiamo che a dicembre scade la mobilità per la gran parte dei lavoratori, per i quali, l’unica opportunità sarà offerta dall’inserimento del Sulcis nella mappa delle aree di crisi, con modalità ancora poco chiare – aggiunge Fabio Enne -. Se da un lato l’approvazione dello “stato di crisi complessa” da parte del Governo Renzi può essere un passo positivo, dall’altro, registriamo la totale mancanza di indirizzi per l’attuazione del progetto di recupero di un territorio devastato come quello del Sulcis. Questa proposta arriva con anni di ritardo, oggi come oggi, appare sempre più difficile il rilancio del settore industriale. Vigiliamo e teniamo alta la guardia. Sollecitando, ancora una volta – conclude Fabio Enne -, autorevolezza ed efficacia del Governo Nazionale nei confronti di Alcoa, ricordando il forte ritardo accumulato anche a livello europeo in campo energetico e la totale assenza di rilancio produttivo ed economico del territorio.»

«Il risultato di oggi, ossia l’intervento del Governo che chiede ad Alcoa di bloccare lo smantellamento della fabbrica per 18 mesi – ha commentato Daniele Reginali, segretario PD Carbonia Iglesias – certifica l’impegno verso una delle vertenze più importanti e sentite nel territorio. Continueremo a vigilare e sostenere l’azione portata avanti dai lavoratori del polo industriale in difesa di un settore strategico non solo per il territorio ma per l’intero paese.»

«Oggi in centocinquanta dalla Sardegna, armati solo della voglia di dignità, di riscatto e di lavoro hanno raggiunto Palazzo Chigi per chiedere rispetto – ha detto Stefano Maullu, europarlamentare di Forza Italia di origini sarde -. Non l’hanno fatto armati. Non l’hanno fatto nemmeno con il cappello in mano. Ci sono andati da donne e uomini liberi, che chiedono il rispetto dei loro diritti. Sono stati accolti dalla polizia in assetto antisommossa. Questo è il destino dei lavoratori che osano contestare un Presidente del Consiglio che si dice di sinistra. Ancora una volta la Sardegna e i sardi sono trattati come una terra e dei cittadini di serie B, il cui unico diritto è subire e tacere. Spero che Matteo Renzi vorrà scusarsi e ricevere questi lavoratori – ha concluso Stefano Maullu -, adoperandosi per salvaguardare l’occupazione.»

Attendati Alcoa 2

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La Giunta regionale ha deliberato oggi lo stanziamento di 3 milioni per i contributi “fitto casa” nel prossimo anno accademico. I destinatari sono gli studenti che frequentano corsi universitari nell’Isola, ai quali andranno due milioni; un milione sarà ripartito tra gli studenti che sceglieranno un corso fuori dalla Sardegna. Il contributo sarà erogato nella misura massima di 2.500 euro annui per studente.
L’Esecutivo ha dato il via libera alle linee guida per il sostegno all’impresa nell’ambito della programmazione Unitaria 2014-2020 a favore della competitività. Le linee guida, proposte dall’assessore Raffaele Paci, forniscono indicazioni alle strutture regionali per disciplinare, indirizzare e coordinare l’attuazione delle operazioni sugli aiuti di stato alle imprese, assicurando uniformità nelle procedure attuative.
La Giunta, sentito il parere della Conferenza permanente Regione-Enti locali e su indicazione dell’assessore Cristiano Erriu, ha dato un indirizzo interpretativo in merito alle disposizioni del titolo II della legge regionale n. 2/2016. Eventuali nuove Unioni dei Comuni dovranno garantire alle Unioni già esistenti alla data dell’entrata in vigore della stessa legge regionale, vale a dire il 12 febbraio 2016, il mantenimento dei requisiti della popolazione (10mila abitanti), della contiguità territoriale e del numero minimo dei Comuni (quattro) previsti dal titolo II della legge n. 2/2016.
Su proposta dell’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, è stato concesso il nulla osta alla immediata esecutività della delibera dell’Amministratore Unico dell’agenzia Forestas per la Seconda variazione di bilancio per la campagna antincendi boschivi 2016.
Su proposta dell’assessore Luigi Arru, la Giunta ha approvato la proroga, fino al 31 dicembre 2016, dei commissari delle Aziende sanitarie di Olbia, Nuoro, Lanusei, Sanluri, Cagliari, Oristano, Carbonia. L’esecutivo ha poi recepito l’accordo della Conferenza Stato-Regioni sui prezzi unitari della cessione di sangue, degli emocomponenti ed emoderivati.

Palazzo della Regione 2 copia

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Il Governo e la Regione Sardegna hanno diffuso in serata note stampa ufficiali sull’esito dell’incontro svoltosi oggi al Mise sul futuro dello stabilimento Alcoa di Portovesme.

«Il Governo, nel corso di un incontro che si è tenuto oggi nella sede del ministero dello Sviluppo economico – si legge nella nota stampa del Mise -, ha informato i sindacati sulla situazione ALCOA ed ha in particolare evidenziato i seguenti punti:

  1. GLENCORE non ha risposto alla lettera inviata dal Ministro Calenda all’Amministratore delegato della società sulle condizioni di una eventuale acquisizione dell’impianto ALCOA di Portovesme;
  2. Il Ministro dello Sviluppo economico, Carlo Calenda, ha firmato oggi il riconoscimento dello status di area di crisi complessa per il territorio del Sulcis;
  3. Il Governo ha formulato ad ALCOA una proposta per evitare lo smantellamento  immediato dell’impianto. A fronte dell’impegno di ALCOA a garantire un congruo periodo di tempo ulteriore per cercare un nuovo acquirente, il Governo assume i seguenti impegni:

a) nel caso di cessione dell’impianto ad un investitore, verrà utilizzata INVITALIA in funzione di “filtro” (come espressamente richiesto da ALCOA per evitare di mantenere delle responsabilità nel caso in cui l’investimento del nuovo soggetto non fosse coronato da successo). Vi sarebbe, in tal caso, un passaggio contrattuale contestuale  da ALCOA a INVITALIA e da INVITALIA al nuovo investitore;

b) nel caso in cui al termine del periodo concordato non si manifestasse alcun interessamento concreto, ALCOA potrà cedere l’impianto ad INVITALIA che espleterà la procedura di smantellamento, previo riconoscimento da parte di ALCOA delle somme necessarie ad adempiere a questa operazione;

In nessun caso, neanche per un periodo transitorio, INVITALIA potrà ammodernare, avviare o gestire  l’impianto di Portovesme se non per le attività di smantellamento. Rimangono, inoltre, immutati gli obblighi di ALCOA relativamente alle bonifiche ed al risanamento ambientale.
ALCOA si è riservata di analizzare la proposta e di rispondere nel più breve tempo possibile.

Un nuovo incontro convocato dal Governo è previsto entro la fine del mese.»

«Il Governo ha fatto un passo importante. Aver posto le basi per scongiurare lo smantellamento degli impianti di Portovesme da parte di Alcoa ci consente di proseguire nel lavoro iniziato due anni e mezzo fa, cioè tenere aperta la prospettiva di ripresa dello stabilimento. La complessa trattativa portata avanti con Glencore ci ha permesso di determinare uno scenario tale da rendere lo smelter di Portovesme interessante per altri investitori, avendo raggiunto condizioni che aumentano la speranza di vendita.»

Lo ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, al termine dell’incontro di oggi, convocato dal ministro Carlo Calenda nella sede del ministero per lo Sviluppo economico, per discutere del futuro di Alcoa. Nel corso dell’incontro, al quale erano presenti anche l’assessore dell’Industria, Maria Grazia Piras e il sottosegretario Teresa Bellanova, il rappresentante del Governo ha illustrato le iniziative adottate dal Mise per verificare l’interessamento di possibili investitori disposti ad acquisire lo smelter di Portovesme e per evitare che Alcoa proceda con lo smantellamento degli impianti annunciato nelle scorse settimane. Il Governo ha chiesto la disponibilità a poter far svolgere immediatamente il processo di due diligence e nelle prossime settimane Alcoa risponderà proponendo un’ipotesi di accordo da siglare entro l’1 novembre.

Il presidente Pigliaru ha sottolineato l’importanza del lavoro svolto dal ministro Calenda e dal Mise, che ha dato prova di «grande capacità nel gestire una situazione difficile. Abbiamo lavorato insieme, in stretta sinergia, per arrivare sin qui e su questa partita, come ha ricordato lo stesso Ministro, occorre fare squadra perché l’obiettivo di tutti è far ripartire lo smelter e contemporaneamente mettere in sicurezza i lavoratori che stanno per perdere gli ammortizzatori sociali».

Su questo fronte, la firma dell’importante provvedimento sull’area di crisi complessa consentirà di avere a disposizione gli strumenti per garantire una prima copertura, il cui rapporto con l’effettivo fabbisogno sarà oggetto di valutazione nei prossimi giorni. Il presidente Pigliaru, infine, riferendosi ai disagi espressi dai lavoratori per le misure di sicurezza adottate nei loro confronti durante la manifestazione davanti al MISE ha detto che «il diritto a manifestare è sacrosanto e dev’essere garantito e rispettato».

Attendati Alcoa 2

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E’ tutto pronto a Cagliari per la sesta edizione dell’International Basketball Tournament”City of Cagliari”, manifestazione di basket maschile, organizzata dal Comitato regionale della Fip che si svolgerà il 16 e 17 Settembre 2016 all’interno del palazzetto dello sport di via Rockefeller.

All’evento parteciperanno la Dinamo Sassari, il Galatasaray, l’Alba Berlino e il Lokomotiv Kuban.

Protagonista principale del quadrangolare sarà, ancora una volta, la Dinamo Banco di Sardegna che tenterà di conquistare il trofeo, ancora assente nella bacheca della società sassarese. La squadra di Fderico Pasquini si presenta profondamente rinnovata rispetto allo scorso anno. Per il pubblico cagliaritano, sarà l’occasione per vedere all’opera i nuovi arrivi come Joshua Carter, Tautvydas Lideka, Travor Lacey, Dusko Savanovic e Darius Johnson Odom. Con la Dinamo il torneo vedrà la presenza di formazioni europee di assoluto prestigio. La prima è la plurititolata squadra turca del Galatasaray Istanbul, a Cagliari dopo aver conquistato contro lo Strasburgo la Eurocup 2016, i tedeschi dell’Alba Berlino detentori della Coppa di Germania ed i russi del Lokomotiv Kuban, protagonisti delle final four di Euroleague 2016, disputatasi nel mese di maggio a Berlino, competizione vinta dal CSKA Mosca.

Il programma prevede venerdì, alle 18.30, la prima semifinale tra Alba Berlino e Galatasaray Istanbul; alle 21.00 Dinamo Sassari – Lokomotiv Kuban.

Sabato, alle 18.00, la finale per il terzo e quarto posto, alle 20.30 la finale per il primo e il secondo posto.

Ricordiamo che la prima edizione del City of Cagliari venne vinta dalla Montepaschi Siena, allora dominatrice in Italia e protagonista in Europa; negli anni successivi si sono imposte l’Olympiakos Pireo, ancora la Montepaschi Siena, l’Orlandina Capo d’Orlando e, infine, un anno fa, il secondo successo dell’Olympiakos Pireo, in finale sul Limoges (60 a 50).

Allegato l’album fotografico dell’edizione dello scorso anno.

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Il Governo ha chiesto ad Alcoa di sospendere la procedura di smantellamento degli impianti, annunciata tre settimane fa ed un ulteriore periodo (12-18 mesi) per cercare un compratore, periodo entro il quale, se non lo si troverà, «l’esecutivo si occuperà di smantellare lo stabilimento, mentre Alcoa sarà responsabile delle bonifiche». E’ quanto spiega in una nota il segretario generale Fim-Cisl, Marco Bentivogli, al termine dell’incontri svoltosi al ministero dello Sviluppo economico.

Il ministro Carlo Calenda firmerà oggi pomeriggio l’inserimento del polo industriale di Portovesme nell’area di crisi complessa, sia per gli ammortizzatori che per le risorse da destinare a investimenti, consentendo in questo modo la concessione di ulteriori 12 mesi di ammortizzatori sociali per i lavoratori del Sulcis, oltre l’attuale scadenza prevista per la fine del 2016.

Marco Bentivogli precisa che non si tratta di «nazionalizzazione, il Governo si farà garante come una sorta di ‘filtro pubblico’ per trovare una via d’uscita. Anche le misure per gli energivori, di cui potrà beneficiare il restart di Portovesme, sarà inserito nella legge di Stabilità».

A margine della riunione con il ministro Carlo Calenda, il capogruppo del Partito Democratico, Pietro Cocco, esprime un giudizio positivo sul risultato dell’incontro, «per l’importante impegno del Governo nazionale e il buon lavoro svolto dal presidente della Regione Francesco Pigliaru».

«Una proposta inedita e straordinaria – sottolinea Pietro Cocco – è stata avanzata dal ministro ad Alcoa, quella di “rilevare” lo stabilimento con un piano di lavoro per un periodo massimo di 18 mesi mediante Invitalia, e di   impegnarsi direttamente per trovare un acquirente, con l’auspicio che Alcoa si renda disponibile ad accettare.»

«Il ministro – conclude Pietro Cocco – ha poi confermato il riconoscimento dello stato di area di crisi industriale complessa del Sulcis ed ha firmato per proseguire con gli ammortizzatori sociali anche dopo il 31 dicembre.»

«Quanto emerso oggi nel corso dell’incontro sulla vertenza Alcoa – ha detto il deputato del Partito Democratico Emanuele Cani – certifica l’impegno del governo a questa importante situazione. La partecipazione di Invitalia che farà da filtro non può che certificare un impegno diretto del Governo nella politica industriale nazionale. Impegno già assunto con l’approvazione della risoluzione per il rilancio dell’alluminio in Italia. Il nostro impegno di vigilanza – conclude Emanuele Cani – continuerà in maniera costante affinché la vertenza possa arrivare ad una rapida conclusione.»

«Al Governo non abbiamo chiesto solidarietà, ma risposte concrete per il futuro della Sardegna ed evitare una crisi senza via d’uscita nel Sulcis Iglesiente – spiega il capogruppo regionale Udc Gianluigi Rubiu -. Il rischio di uno smantellamento dell’impianto pare essere evitato, per ora. Niente da festeggiare – conclude Gianluigi Rubiu – visto che si tratta dell’ennesimo prolungamento di una via crucis interminabile per i lavoratori. Saranno un’altra stagione di speranza e attesa, nell’auspicio che l’esecutivo nazionale dia corso agli impegni mettendo al primo posto la tutela dei lavoratori.»

Attendati Alcoa 2

 

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La Giunta regionale ha approvato la delibera sull’istanza di riconoscimento dell’area di crisi complessa per il polo Industriale di Porto Torres e per il polo Industriale di Portovesme. Il provvedimento completa la procedura per il via libera definitivo da parte del MISE, avviata con una delibera di Giunta del dicembre 2015.
L’approvazione arriva dopo un lavoro lungo e particolareggiato portato avanti dall’assessorato dell’Industria in qualità di referente per la definizione ed attuazione dei progetti di riconversione e riqualificazione industriale delle stesse aree di crisi.

Industrie Portovesme 3