Questa sera, alle 18.00, a Villaputzu, l’incontro “Le launeddas, il lavoro del Bentzon e il suo ricordo tra i familiari”.
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Una vera culla per la musica popolare sarda e per le launeddas: nel Sarrabus, a Villaputzu, la casa dell’indimenticato maestro Antonio Lara ospita oggi un incontro organizzato dall’Associazione culturale Iscandula. È qui che un giovane antropologo danese, tra gli anni ’50 e ’60, iniziò il suo straordinario lavoro di ricerca in un territorio praticamente inesplorato. Andreas Fridolin Weis Bentzon, tuttora considerato il più importante studioso della materia, conobbe di persona i suonatori e costruttori di launeddas e fu ospitato dalle loro famiglie. Un’esperienza unica, anche a Villaputzu, in cui raccolse testimonianze preziose: le prime registrazioni audio, video d’epoca e fotografie. Tutto questo patrimonio inestimabile è stato conservato e divulgato dall’associazione Iscandula grazie al suo impegno che dura da oltre trent’anni.
L’evento odierno nella casa originaria del maestro Lara si inserisce nell’ambito di questa attività. Spazi semplici e carichi di storia: un cortile, l’albero delle arance affianco alla porta di ingresso. La casa è stato il set per buona parte delle immagini di Is launeddas – La musica dei sardi, il documentario realizzato tra il 1993 e il 1998 dal regista Fiorenzo Serra su materiale originale girato dallo stesso Bentzon nel 1962. Ed è stata la scuola dove hanno studiato e suonato quelli che poi sarebbero diventati a loro volta maestri, tra tutti Luigi Lai e Aurelio Porcu.
Ora chiunque, appassionato o semplice curioso, potrà visitare la casa comodamente seduto al proprio pc o direttamente dallo smartphone ovunque nel mondo. Il tutto grazie al progetto Tour virtuale della casa Lara, ideato sempre da Iscandula: si tratta, come spiegherà in conclusione il presidente dell’associazione culturale, Dante Olianas, del primo esempio di esperienza virtuale di un sito in cui ha vissuto e lavorato un maestro delle launeddas.
L’evento di Villaputzu sarà arricchito dalla presenza della nipote dell’antropologo, Nina Bentzon, che ha conosciuto lo zio – scomparso a soli 35 anni – quando era ragazza. Con il suo intervento testimonierà il ricordo che la famiglia danese conserva della sua opera a livello scientifico e umano. Si inizia alle 18.00, con il saluto ufficiale del sindaco, Sandro Porcu. Poi il presidente dell’associazione, Olianas, introdurrà il racconto della nipote di Bentzon, scrittrice e psicologa. A seguire un’illustrazione nel dettaglio del progetto digitale dedicato alla casa del maestro; in conclusione ci sarà la proiezione di un breve e interessante documentario che illustra i luoghi danesi dell’antropologo.
I racconti e le testimonianze saranno accompagnate dalla musica della launeddas: i suonatori Andrea Pisu, Giancarlo Seu, Gianfranco Maxia, Tore e Antonio Trebini offriranno alcuni saggi del repertorio tradizionale di Villaputzu.
I partecipanti, poi, potranno visitare la casa Lara: dove, dal 2013, è allestita una mostra permanente con le fotografie, i filmati e altri materiali che Bentzon raccolse durante le sue ricerche con Antonio Lara tra il 1957 e il 1965.
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