Stefano Maullu (FI): «A gennaio 5.800 nuovi migranti in Sardegna, accoglienza al collasso, i sindaci lasciati soli».
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«Sono numeri preoccupanti per una prospettiva altrettanto preoccupante. Il sistema dell’accoglienza in Sardegna è al collasso e me lo dicono quotidianamente amici e Sindaci sardi con cui sono in contatto: si sentono completamente abbandonati e soli nella gestione di un’emergenza umanitaria che sta facendo registrare numeri da record». Così l’europarlamentare originario della Sardegna Stefano Maullu commenta la notizia di nuovi 5.800 migranti che a gennaio arriveranno in terra sarda, ospiti di un nuovo centro di prima accoglienza che verrà allestito in una parte dell’ex scuola della Polizia Penitenziaria di Monastir, vicino a Cagliari.
«Parliamo di una terra come la Sardegna tradizionalmente ospitale nella quale tuttavia – aggiunge Stefano Maullu -, a causa di una politica nazionale e regionale inadeguata, tensione e insofferenza sociale stanno crescendo giorno dopo giorno. L’ultimo episodio in ordine di tempo si è registrato a Sadali ma non sono mancate gravi tensioni a Sassari e a Cagliari. La denuncia arriva anche dall’ANCI (Associazione Nazionale Comuni Italiani) che considera inammissibile che i Sindaci vengano coinvolti tardivamente nelle comunicazioni riguardanti lo sbarco e la sistemazione di nuovi profughi nei loro Comuni. La convivenza fra le popolazioni residenti e gli immigrati diventa ancora più difficile se si considera che la Sardegna sta attraversando il peggior momento politico sociale degli ultimi vent’anni.»
Dall’inizio dell’anno sono arrivati in Sardegna 5.807 migranti dei quali 5.240 risultano ospiti delle strutture di accoglienza dell’isola.
«Il Governo Renzi oltre alle consuete passerelle non ha ancora dato una risposta alla Sardegna, dove si vivono criticità economiche e sociali di enormi dimensioni: basti pensare al dato sulla disoccupazione del 19% ed all’incapacità della Ggiunta Pigliaru e dell’assessore Massimo Deiana di sviluppare una politica sui trasporti che renda l’Isola maggiormente collegata con il resto d’Italia. L’anello debole di questa catena sono purtroppo i Sindaci, coloro che si interfacciano quotidianamente con i cittadini e che mai come di fronte a questo fenomeno incontrollato dell’immigrazione sono stati esclusi dalle stanze dove si prendono le decisioni e soprattutto completamente abbandonati a loro stessi nella gestione di questa crisi epocale. L’unica nota di merito va espressa nei confronti delle Forze dell’Ordine – conclude Stefano Maullu – che si trovano a svolgere con fatica un carico di lavoro che richiederebbe un numero maggiore di unità operative.»
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