È stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Ambiente che riforma il Parco Geominerario.
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È stato pubblicato ieri sulla Gazzetta Ufficiale il decreto del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare, firmato lo scorso 8 settembre, con il quale si sancisce la Riforma del Parco Geominerario storico ed ambientale della Sardegna. Il decreto era stato emanato d’intesa con i ministri dello Sviluppo Economico, dell’Istruzione e della Ricerca e il ministro per i Beni Culturali.
Sulla Riforma si erano espressi positivamente anche la Regione e la comunità del Parco. I punti salienti sono la semplificazione della gestione e dei controlli ministeriali preventivi, il maggior ruolo delle istituzioni territoriali nella gestione e la partecipazione delle associazioni.
Importante, inoltre, è la riclassificazione del territorio del Parco in sub aree in funzione della rilevanza storica e culturale. I controlli saranno graduati in coerenza con un drastico alleggerimento della burocrazia. Il Parco estende la competenza all’intera Sardegna per la geologia, risolvendo così una condizione per la permanenza nella rete mondiale dei parchi, riconosciuta dall’Unesco.
Di seguito il testo integrale del decreto:
IL MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE di concerto con IL MINISTRO DELLO SVILUPPO ECONOMICO IL MINISTRO DELL'ISTRUZIONE DELL'UNIVERSITA' E DELLA RICERCA d'intesa con IL MINISTRO DEI BENI E DELLE ATTIVITA' CULTURALI E DEL TURISMO E CON LA REGIONE SARDEGNA Visto l'art. 114, comma 10, della legge 23 dicembre 2000, n. 388, il quale ha disposto l'istituzione, con decreto del Ministro dell'ambiente, di concerto con il Ministro dell'industria, del commercio e dell'artigianato e con il Ministro dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica, e d'intesa con la Regione Sardegna, del Parco geominerario della Sardegna e ha altresi' stabilito che quest'ultimo sarebbe stato gestito da un consorzio assimilato agli enti di cui alla legge 9 maggio 1989, n. 168, costituito dai Ministeri dell'ambiente, dell'industria, del commercio e dell'artigianato e dell'universita' e della ricerca scientifica e tecnologica, dalla Regione Sardegna, dai comuni interessati ed, eventualmente, da altri soggetti interessati; Visto il decreto ministeriale del 16 ottobre 2001, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 265 del 14 novembre 2001 di istituzione del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna; Vista la legge 8 luglio 1986, n. 349, istitutiva del Ministero dell'ambiente; Visto il decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, recante «Codice dei beni culturali e del paesaggio, ai sensi dell'art. 10, della legge 6 luglio 2002, n. 137», pubblicato nel supplemento ordinario n. 28 alla Gazzetta Ufficiale n. 45 del 24 febbraio 2004 e le specifiche competenze e attribuzioni del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo; Visto il decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 73, recante il riordino degli enti vigilati dal Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale del 26 giugno 2013, n. 148, ed in particolare l'art. 3 dedicato al riordino del Consorzio del Parco geominerario storico e ambientale della Sardegna, che prevede la modifica dell'assetto del consiglio direttivo del Consorzio del Parco; Visto il ricorso presentato dalla Regione autonoma della Sardegna avverso la previsione dell'art. 3, del decreto del Presidente della Repubblica n. 73/2013, concernente il riordino degli organi del Consorzio di gestione del Parco; Vista la sentenza breve emessa dal Tribunale amministrativo regionale del Lazio sede di Roma Sezione Prima n. 9674/2013, del 13 novembre 2013, di accoglimento del ricorso presentato dalla Regione autonoma della Sardegna; Visto per l'effetto della richiamata sentenza, l'annullamento dell'art. 3, del decreto del Presidente della Repubblica 16 aprile 2013, n. 73; Considerata l'intervenuta disponibilita' della Regione autonoma Sardegna ad avviare un confronto rivolto a condividere la riforma del decreto istitutivo ivi compresa l'individuazione della nuova composizione degli organi del Consorzio; Considerata la Conferenza di servizi, svoltasi in data 14 dicembre 2015, tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, il Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo e la Regione autonoma Sardegna, finalizzata a condividere le modifiche e le integrazioni del decreto istitutivo e dello Statuto, conclusasi con una richiesta di approfondimento da parte del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo; Rilevato che, a seguito della richiamata richiesta si e' svolto un successivo incontro il 18 febbraio 2016, tra il Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo e il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, all'esito del quale si e' pervenuti alla condivisione degli schemi di decreto istitutivo e di Statuto del Consorzio del Parco, come da verbale sottoscritto; Considerata la Conferenza di servizi, svoltasi in data 22 marzo 2016, tra il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare e la Regione autonoma Sardegna, all'esito della quale si e' concordato di procedere alla modifica dei testi del decreto istitutivo e dello Statuto per la successiva sottoscrizione degli atti; Vista la nota n. 6789 del 4 aprile 2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare, con la quale e' stato trasmesso il verbale della Conferenza di servizi del 22 marzo 2016, corredata di schema di decreto istitutivo e di schema di Statuto alle amministrazioni interessate ed alla Regione autonoma della Sardegna per l'acquisizione della delibera di giunta regionale di approvazione del nuovo schema di decreto interministeriale di istituzione del Parco; Vista la nota n. 6586 del 21 aprile 2016 con la quale la Regione autonoma della Sardegna ha chiesto di modificare il comma 5, dell'art. 1 dello schema di decreto istitutivo allegato alla citata nota ministeriale del 4 aprile 2016, sostituendo le parole «in scala 1:25.000» con le parole «in scala 1:10.000»; Vista la nota prot. n. 9538/Gab del 2 maggio 2016 del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare con la quale e' stata richiesta alla Regione autonoma della Sardegna l'intesa prevista al comma 10, dell'art. 114, della legge n. 388 del 2000; Vista l'intesa della Regione autonoma Sardegna; Decreta: Art. 1 Modificazioni all'art. 1 del decreto ministeriale del 16 ottobre 2001 All'art. 1: al comma 1: le parole: «riconosciuto dall'UNESCO quale primo parco geominerario della rete mondiale dei geositi-geoparchi», sono sostituite dalle seguenti: «parco geominerario della rete globale dei geoparchi riconosciuta dall'UNESCO,»; al comma 2: le parole: «in scala 1:500.000» sono sostituite dalle seguenti: «redatta sulla Carta tecnica regionale della Regione autonoma della Sardegna in scala 1:25.000,», le parole: «il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio,» sono sostituite dalle seguenti: «il Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio e del mare,», le parole: «il Ministero delle attivita' produttive ed» sono sostituite dalle seguenti: «il Ministero dello sviluppo economico,»; al comma 3: le parole: «Arburese-Guspinese.» sono sostituite dalle seguenti: «Arburese-Guspinese, delimitate nella cartografia di cui al comma 2.»; al comma 4: le parole «potra' essere modificata,» sono sostituite dalle seguenti: «puo' essere modificata,» dopo la parola « modificata,» sono inserite le seguenti: «nel rispetto delle previsioni della pianificazione paesaggistica regionale, dai Ministri concertanti, anche», le parole « attuativo del consorzio» sono soppresse; Sono aggiunti, in fine, i seguenti commi: «5. All'interno del perimetro di cui al precedente comma 2 sono identificate, sulla base del riconoscimento delle loro specificita', nel rispetto delle previsioni della pianificazione paesaggistica regionale, le seguenti aree, da indicarsi nella cartografia redatta sulla C.T.R. della R.A.S. in scala 1:10.000, da individuarsi entro 12 mesi dall'emanazione del presente decreto: a) aree minerarie di rilevanza non geomineraria che presentano un rischio suolo, sottosuolo e idrogeologico; b) aree di contesto del Parco con monumentalita' paesaggistica, geomorfologica e cromatica: comprendono solo le aree legate all'attivita' mineraria che possono assumere uno stato di monumentalita' paesaggistica, geomorfologica e cromatica, quali i fanghi rossi; c) aree minerarie a forte valenza di archeologia industriale: comprendono le aree e le cave gia' presenti all'interno del Piano regionale delle attivita' estrattive e qualunque altra area non censita ma ritenuta valida ai fini della salvaguardia quali ex laverie, macchinari, pozzi e altri elementi di archeologia industriale mineraria; d) aree minerarie a prevalenza geomorfologica con eventuali modifiche derivanti da discariche: comprendono le aree con caratteristiche di valenza geomorfologica quali dune, altopiani, vuoti minerari; in particolare, comprendono le aree derivanti da attivita' mineraria che rappresentano ormai elementi distintivi della morfologia dei luoghi e delle cose, quali ad esempio grossi scavi di coltivazione che da decenni fungono da testimoni dell'attivita' mineraria e che hanno modificato permanentemente lo stato originario dei luoghi. 6. Il consiglio direttivo del Parco, sentito il Comitato tecnico scientifico, provvede alla identificazione, sulla base di specifica individuazione e valutazione scientifica, degli areali, dei manufatti e degli elementi significativi dell'attivita' mineraria con rilevante valore storico e culturale e ambientale meritevoli di concrete azioni di conservazione, e provvede alla definizione della relativa disciplina d'uso, che e' parte integrante delle previsioni del Regolamento del Parco di cui all'art. 14, fatte salve le competenze del Ministero dei beni e delle attivita' culturali e del turismo ai sensi del decreto legislativo n. 42/2004.».
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