25 November, 2024
HomeRegioneFrancesco Agus (SEL): «Applicare subito la sentenza n. 205: alla Sardegna spettano 68 milioni in più all’anno e 200 milioni di arretrati non dovuti allo Stato.»

Francesco Agus (SEL): «Applicare subito la sentenza n. 205: alla Sardegna spettano 68 milioni in più all’anno e 200 milioni di arretrati non dovuti allo Stato.»

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Francesco Agus

Gli effetti congiunti dell’applicazione del Dl 95/2012, del Dl 66/2014 e della L.190/2014 hanno drenato risorse dalle province della Sardegna a Roma per oltre 200 milioni, 68 dei quali nel solo 2016. Saranno 102 nel 2017, per effetto dell’andamento crescente dei tagli previsto nella legislazione statale. Una profonda ingiustizia che ha costretto gli enti provinciali sardi ad applicare una seria revisione della spesa, tagliando sprechi e spese improduttive e aumentando le aliquote impositive. Ma dopo aver finito il grasso sono stati costretti a intaccare la polpa sino ad arrivare vicino all’osso e ridurre servizi importanti per i cittadini.

Una vera e propria predazione forzosa finanziata direttamente dalle tasche dei sardi. A prendere la via di Roma sono state risorse riscosse in Sardegna attraverso le imposte indirette provinciali (Ipt e Rca) che negli ultimi anni, sempre di piú, invece di finanziare i servizi del territorio sono confluiti nelle casse statali senza che alla nostra Regione arrivasse alcun beneficio.

Su questa ennesima ingiustizia verso le Regioni è però intervenuta nel mese di luglio la sentenza n. 205 della Corte Costituzionale che, rispondendo a un ricorso della Regione Veneto, ha finalmente ristabilito equità e giustizia interpretando le norme statali.

«Si deve ritenere – è l’interpretazione articolata della Consulta – che tale allocazione sia destinata non allo Stato ma, per quel che riguarda le risorse degli enti di area vasta connesse al riordino delle funzioni non fondamentali, a una successiva riassegnazione agli enti subentranti nell’esercizio delle stesse funzioni non fondamentali

Si profila per la Sardegna una nuova vertenza entrate da oltre 200 milioni di arretrati, 68 milioni per il solo 2016, 102 milioni di risparmi per la prossima annualità.

Sulla base di queste motivazioni il Presidente della Prima commissione “Autonomia” del Consiglio regionale, Francesco Agus, ha scritto al presidente della Regione, Francesco Pigliaru: «La vertenza Sardegna aperta sui tavoli nazionali ha necessità di essere aggiornata con questo importante nuovo tassello. Le possibilità aperte dalla sentenza della Consulta n.205 contribuiscono in maniera decisiva alla risoluzione di uno dei problemi piú urgenti del sistema pubblico sardo – esorta Agus – Su questo tema e in questa vertenza, il tuo ruolo di Presidente è quanto mai centrale».

Queste le cose da fare nell’immediato secondo il presidente della Prima commissione: «Prima di tutto occorre dare i giusti indirizzi ai commissari e agli amministratori straordinari nominati dalla Regione affinché, da subito, non trasferiscano piú nemmeno un euro non dovuto allo Stato. Parallelamente, occorre fare in modo che nella prossima legge di bilancio dello Stato si tenga debitamente conto dell’interpretazione della Corte Costituzionale e non siano, ancora una volta, calpestati i nostri diritti. A questo proposito è fondamentale coinvolgere i parlamentari sardi, in particolar modo gli appartenenti alle commissioni bilancio di Camera e Senato, ed utilizzare a pieno il nostro Statuto che da diritto al Presidente della Regione di partecipare alla riunione del Consiglio dei Ministri in cui si approverà la Legge di Bilancio – conclude Francesco Agus -, in quanto avente ad oggetto questioni che riguardano particolarmente la Sardegna».

Sono iniziate, nel S
Domenica, nell'Audit

giampaolo.cirronis@gmail.com

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