La Sardegna porterà la voce delle regioni e delle città d’Europa alla Conferenza mondiale sul Clima COP22, a Marrakesh.
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La Sardegna porterà la voce delle regioni e delle città d’Europa alla Conferenza mondiale sul Clima COP22 in programma, nel prossimo mese di novembre, a Marrakesh. Il documento che le rappresenta sarà il parere che il presidente della Regione Francesco Pigliaru, nel suo ruolo di presidente della Commissione ENVE, presenterà mercoledì 12 ottobre al Comitato europeo delle Regioni, riunito a Bruxelles in seduta plenaria. Il parere verte sull’attuazione dell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici, che è stato ratificato da 72 Paesi e che entrerà in vigore il prossimo 4 novembre. Approvato a giugno all’unanimità in Commissione ENVE, il documento che porta la firma di Francesco Pigliaru va a delineare meccanismi di governance multi-livello che permettano a regioni e città dell’UE di contribuire fattivamente al raggiungimento degli obiettivi definiti nella COP21 di Parigi.
«La lotta ai cambiamenti climatici è un argomento molto concreto e l’approccio territoriale segna l’apertura a una nuova era – spiega Francesco Pigliaru -. Le Istituzioni regionali e locali hanno un ruolo centrale, perché rappresentano il livello di governance più vicino ai cittadini, quello che per primo si trova a dover affrontarne le conseguenze. Ho portato all’attenzione del Comitato europeo quello che accade in Sardegna: la temperatura si solleva, le precipitazioni diminuiscono e si intensificano gli eventi estremi. Questi fenomeni aumentano il rischio di incendi e di alluvioni, e causano l’innalzamento del livello medio del mare e l’erosione costiera. Di conseguenza incidono profondamente sulla stabilità di sistemi produttivi importanti come l’agricoltura, il turismo e l’allevamento. Con questo parere individuiamo le iniziative necessarie per costruire una vera e propria governance multilivello globale, compreso l’accesso alle risorse – conclude il presidente Pigliaru -, perché è fondamentale mettere in grado gli enti locali e territoriali, soprattutto quelli più piccoli, di sfruttare pienamente le opportunità finanziarie pubbliche e private disponibili a livello europeo.»
La seduta plenaria di ottobre è la più seguita sul calendario del Comitato delle Regioni di Bruxelles: l’organismo europeo, infatti, si riunisce in corrispondenza degli “Open days”, la tredicesima edizione della Settimana europea delle regioni e delle città.
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