Luca Pizzuto (SEL): «La divisione del territorio è il miglior regalo che si possa fare alle lobby pubbliche e private che speculano sulla sanità».
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Nel dibattito acceso in atto nel territorio sulla riorganizzazione dei servizi sanitari e, nello specifico, sul trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia dall’ospedale Sirai di Carbonia dall’ospedale Cto di Iglesias, interviene nuovamente l’on. Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà.
«La divisione del territorio sulle tematiche sanitarie è il miglior regalo che si possa fare alle lobby pubbliche e private che speculano sulla sanità – scrive Luca Pizzuto in una nota -. Da diversi mesi sto lavorando ad ipotesi di miglioramento della sanità, che unitamente alla razionalizzazione portino anche una miglior qualità del servizio. A questo proposito, una proposta che sento di fare (partendo dalle esperienze statunitensi, anglosassoni, olandesi, ma anche di qualche regione d’Italia come Emilia romagna e Lombardia) è quella di istituire nei luoghi in cui sarà eliminato il punto nascita la cosiddetta “Casa di Maternità” ed il percorso di nascita a domicilio.»
«Le Case di maternità sono strutture che offrono una assistenza costante e personalizzata alla gravidanza, al parto e ai primi anni di vita del bambino – aggiunge Luca Pizzuto -. La Casa di maternità non è un reparto o una piccola clinica, ma una vera e propria casa con ambienti di vita normali, in cui è presente la stanza della nascita, un luogo insonorizzato e accogliente, in grado di offrire intimità e confort, con camere che permettono ai genitori di dormire insieme e di mantenere un contatto fisico, pelle a pelle, con il neonato. Questa nuova struttura è il perno di un nuovo percorso di nascita “in casa” che prevede un approccio olistico e preventivo, nel quale si realizza la presa in carico della donna. Le future madri che, volontariamente, sceglieranno di aderire a questo percorso avranno un controllo continuo che ne fa derivare un livello di rischio tale da consentire di partorire in assoluta sicurezza.»
«La politica ha il dovere di ricercare unità nel territorio, difendendo qualità e servizi. Decidano le ASL dove collocare cosa, ma, insieme, si lavori ad una nuova stagione nel territorio in cui la garanzia di nascere sani sia certa non solo a Carbonia, ma anche a Giba, Masainas, Musei, Sant’Antioco, Carloforte, ecc., per consentire alle famiglie una scelta sicura e di qualità in cui anche l’affetto per il luogo in cui nasce sia rispettato. Una proposta rivolta al Sulcis Iglesiente – conclude Luca Pizzuto -, ma anche a tutta la Regione Sardegna.»
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