19 December, 2024
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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione nell’ambito delle attività relative allo Sportello linguistico regionale, comunica che sono aperte le iscrizioni ai corsi gratuiti di lingua sarda.

I corsi, uno per principianti assoluti e uno di livello elementare, saranno di 30 ore ciascuno e si terranno a Cagliari, Nuoro, Oristano e Sassari, in sedi ancora da definirsi, nel periodo novembre/dicembre 2016.

Le iscrizioni sono aperte a tutti i residenti in Sardegna che non conoscano la lingua sarda (corso per principianti assoluti) o ne abbiano una conoscenza minima (corso di livello elementare).

Gli interessati, dovranno far pervenire la domanda entro le ore 12.00 del 2 novembre 2016.

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La Sardegna è una Regione virtuosa che nel 2015 ha superato, con ben 5 anni di anticipo, l’obiettivo UE fissato per il 2020 del 50% di avvio a riciclo dei rifiuti urbani. Lo ha evidenziato il VI Rapporto Banca Dati Anci-Conai su raccolta differenziata e riciclo dei rifiuti presentato oggi, che conferma la Sardegna fra le 9 Regioni più virtuose in Italia. Con il 51,58% di avvio al riciclo, la Sardegna – insieme a Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna, Marche e alla “new entry” Valle D’Aosta – è già oltre l’obiettivo “2020” della direttiva europea del 1998. In crescita anche del 3,99% l’intercettazione pro capite di raccolta differenziata, che raggiunge i 231,54 kg per abitante, un dato vicino alla media nazionale di 253,28 kg.

«Questa è l’Italia delle Circular City – ha spiegato Filippo Bernocchi, delegato Anci a Energia e Rifiuti – un sistema virtuoso che nel contesto europeo costituisce sempre di più un modello da imitare. I rifiuti rappresentano l’elemento essenziale nel passaggio dall’economia lineare a quella circolare, una sfida nella quale i Comuni stanno giocando un ruolo di primissimo piano, avendo sviluppato al loro interno un’industria del riciclo efficiente che ha trasformato i rifiuti in una reale opportunità di sviluppo per i territori.»

«I numeri premiano la Sardegna e il nostro impegno nella costruzione di un’economia circolare perfettamente allineata con la normativa europea – ha affermato con soddisfazione l’assessore regionale Donatella Spano -. La recente intesa con il consorzio Conai ci porterà a un ulteriore miglioramento delle nostre performance, in termini di quantità e qualità dei rifiuti di imballaggi raccolti in via differenziata, e in un più efficace sistema di monitoraggio che restituisca trasparenza ai cittadini:»

Donatella Spano 6

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Giampaolo Atzei, direttore di Sulcis Iglesiente Oggi, giornale della diocesi di Iglesias, è il nuovo delegato regionale della Fisc, la federazione italiana dei settimanali cattolici. Sono stati i direttori dei giornali diocesani della Sardegna a eleggerlo all’unanimità in occasione della riunione della delegazione regionale della Federazione, svoltasi venerdì pomeriggio a Oristano. Atzei succede a Marco Piras, ex direttore responsabile de L’Arborense e attualmente incaricato regionale per le comunicazioni sociali della Conferenza Episcopale Sarda.

All’incontro di Oristano è intervenuto anche il Presidente nazionale della Fisc, Francesco Zanotti. «La grande sinergia e lo stile collaborativo dei giornali diocesani sardi – ha sottolineato – rappresenta un valore fondamentale da mantenere e rafforzare».

Nel corso della riunione, i direttori hanno affrontato numerosi temi: dalla recente riforma dell’editoria approvata dal Governo Renzi al problema della consegna a giorni alterni, dalla necessità di fare rete sul fronte della raccolta pubblicitaria alla necessità di prevedere articoli e interventi comuni a tutti i giornali diocesani su alcuni temi urgenti che interpellano e coinvolgono la chiesa in Sardegna.

Giampaolo Atzei, che rappresenterà l’isola per i prossimi tre anni nel consiglio nazionale della Fisc, parteciperà, insieme agli altri direttori responsabili dei periodici diocesani, all’assemblea nazionale ordinaria elettiva della Federazione in programma a Roma dal 24 al 26 novembre 2016.

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Pesante sconfitta per la Dinamo Banco di Sardegna nella seconda trasferta stagionale, a Desio, contro la Red October Cantù: 90 a 69 (primo tempo 51 a 49). La squadra di Federico Pasquini ha retto il confronto alla pari nella prima parte dell’incontro, cedendo nettamente nella ripresa, con percentuali disastrose (20 punti in 20′) ed una presenza assolutamente insufficiente ai rimbalzi, sia offensivi sia difensivi.

In evidenza Gabe Olaseni, al debutto nel quintetto iniziale: 17 punti, con 7/9 da due, 8 rimbalzi e 17 di valutazione. Doppia cifra anche per Rok Stipcevic (13 punti con il 100% dalla lunetta, 3 rimbalzi e 6 falli subiti), bene Darius Johnson Odom con 13 punti, 7 assist e 5 falli subiti. Grande intensità e lavoro sporco da parte dello zoccolo duro italiano, con capitan Jack Devecchi (5 punti) e Brian Sacchetti (4 punti) in prima linea. Buona partita per Dusko Savanovic, autore di 13 punti e 3 rimbalzi, costretto però alla panchina nel terzo quarto per la quinta infrazione.

«Complimenti a Cantù che ha fatto una buona partita, noi purtroppo nel secondo tempo ci siamo disuniti dopo un paio di errori offensivi su alcune azioni – ha commentato coach Federico Pasquini -. Lì si è creati un sistema di sfiducia che ci siamo portati dietro anche in difesa, poi siamo passati a una fase dove non essendoci lunghi abbiamo cercando di essere più aggressivi cambiando sul pick and roll. Questa accelerazione che abbiamo voluto dare a livello difensivo ci ha portato confusione offensiva perché abbiamo perso aggressività. Abbiamo smesso di muovere la palla e fare i blocchi, e in un momento come quello una squadra fisica come Cantù ringrazia e ne approfitta per scappare via.»

La Dinamo oggi è partita verso l’Ungheria dove mercoledì, inizio ore 18.00, incontrerà lo Szolnoki Olaj nel secondo round della Basketball Champions League.

Dinamo Banco di Sardegna 2016-2017 1

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Il Consiglio comunale di Carbonia si è riunito in seduta straordinaria urgente davanti stamane all’ingresso dell’ospedale Sirai di Carbonia, per dire no al trasferimento del reparto di ostetricia e ginecologia al CTO di Iglesias, trasferimento che proprio stamane, alle 11.30, il commissario straordinario della Asl 7, Antonio Onnis, annuncerà nel corso di una conferenza stampa convocata nella sala riunioni del CTO e che verrà effettuato materialmente mercoledì 26 e giovedì 27 ottobre.

Alla riunione, presenti assessori e consiglieri di maggioranza ed opposizione, hanno partecipato anche alcuni sindaci dei comuni del territorio e numerosi cittadini, tra i quali alcune donne che stanno per partorire e sono preoccupate per le condizioni in cui dovranno farlo.

Al termine dei lavori, è stato approvato all’unanimità un documento con il quale si chiede all’assessore regionale Luigi Arru, che ha convocato i sindaci per mercoledì pomeriggio, alle 17.00, in assessorato, a Cagliari, di sospendere la decisione di chiudere il reparto del Sirai e di rivedere il piano di riorganizzazione dei servizi, richiesta alla quale verrà allegata una petizione popolare avviata proprio stamane.

La protesta – è stato sottolineato in diversi interventi – è incentrata soprattutto sulla mancanza di una logica nel Piano di riorganizzazione dei servizi che prevede l’individuazione del punto nascite al CTO di Iglesias, dove non sono presenti i servizi di emergenza-urgenza, individuati invece dallo stesso Piano al Sirai di Carbonia.

Durante lo svolgimento dei lavori abbiamo intervistato il sindaco di Carbonia, Paola Massidda; il sindaco di San Giovanni Suergiu, Elvira Usai; il sindaco di Piscinas, Mariano Cogotti; e, infine, l’ex sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti.

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giustizia

Mercoledì scorso il ministro della Giustizia Andrea Orlando ha firmato il decreto per l’avvio del concorso per 360 nuovi magistrati. I candidati potranno inviare la domanda di partecipazione esclusivamente per via telematica, entro 30 giorni dalla data di pubblicazione del decreto sulla Gazzetta Ufficiale – 4ª serie speciale, concorsi ed esami che avverrà a breve. Noi continueremo a seguire il concorso e a tenervi aggiornati. 

Venerdì invece lo stesso ministro, come anticipato in un nostro precedente articolo, ha firmato il decreto per bandire il concorso di assunzione per 1000 nuovi cancellieri da collocare nei tribunali italiani. Il decreto prevede che 800 posti siano riservati ai vincitori del concorso pubblico e 200 all’assunzione degli idonei delle graduatorie in corso di validità di concorsi banditi da amministrazioni pubbliche.

Il bando per gli 800 posti sarà pubblicato a partire dal…

L’articolo completo è consultabile nel sito ttp://www.diariolavoro.it/lavoro_min_giustizia.html .

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Giovedì 27 ottobre 2016 alle ore 18.00, presso l’aula magna della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna (Cagliari, Via Sanjust 13), mons. Dario Edoardo Viganò, prefetto della segreteria per la comunicazione della Santa Sede, terrà una conferenza dal tema: «Fratelli e sorelle, buona sera. L’efficacia comunicativa di Papa Francesco».

L’evento è promosso dall’Ufficio diocesano per le comunicazioni sociali, dall’Ucsi Sardegna e dalla Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna.

Il programma prevede il saluto di padre Francesco Maceri, preside della Pontificia Facoltà Teologica della Sardegna, l’intervento di mons. Dario Edoardo Viganò e, infine, le conclusioni di mons. Arrigo Miglio, vescovo di Cagliari.

I lavori saranno moderati da Paolo Mastino, Capo servizio di Rai Regione Sardegna.

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Altorilievo Venanzo Crocetti 3 copia

Nasce il comitato Venanzo Crocetti per il recupero e la tutela dei siti e dei beni storici, ambientali e culturali di Carbonia.

«Alcuni cittadini di Carbonia (nonostante visioni politiche e culturali differenti, ma ciò costituisce un arricchimento per la presente associazione), avendo constatato che da troppo tempo molti siti e beni presenti nel nostro territorio comunale si trovano abbandonati (occultati, alterati e manomessi a causa di lunga incuria e di incapacità progettuale delle precedenti civiche amministrazioni), hanno deciso di organizzarsi nel presente Comitato denominato “Venanzo Crocetti” (dedicato al migliore artista di fama internazionale che realizzò l’altorilievo allegorico nella Torre Civica), al fine di recuperare e tutelare gli stessi siti e beni che hanno una particolare importanza storica, ambientale e culturale, valorizzando gli stessi non soltanto come memoria collettiva della nostra etereogenea comunità (che si riconosce e sente il forte senso di appartenenza per il vissuto sociale e sentimentale di certi luoghi del nostro Comune), ma anche in funzione turistica. Si ritiene che l’attività di questo Comitato possa dare un contributo, in collegamento con diverse autorità ed istituzioni, al recupero e alla tutela dei sunnominati siti e beni presenti nel nostro territorio comunale, coinvolgendo soprattutto esperti studiosi e storici dell’arte, che anche tramite mostre, convegni e conferenze possano illustrare l’importanza del bene o del sito oggetto di valutazione e di analisi.

Sembrano godere una sufficiente tutela e salvaguardia i beni ed i siti archeologici già conosciuti e presenti nel nostro Comune, costantemente monitorati dalle autorità ed istituzioni competenti. Non possiamo dire la stessa cosa per la tutela e il recupero dei casali (medaus), casolari (furriadroxius) e di altre strutture rurali come domus, tipiche del Sulcis, alcuni di origine romana e medievale, che si trovano pericolosamente in rovina e forse irrecuperabili. Da anni si attende dalla nostra Regione Autonoma un’efficace legislazione in materia finalizzata alla salvaguardia e alla volarizzazione di questi tipici ambienti rurali e rustici presenti anche nel  nostro Comune. Ugualmente si trovano in pericoloso abbandono e rovina alcune chiese campestri  del nostro Comune, dedicate a quei Santi le cui feste e sagre periodiche appartengono alla tradizionale memoria collettiva delle comunità che vivono nelle campagne di Carbonia. La stessa cosa possiamo dire su strutture minerarie minori abbandonate nel nostro territorio comunale.

Diversa, invece, è la situazione per i beni ed i siti originari del periodo fascista che meritano ancora oggi una migliore attenzione, che finora non c’è stata a causa di ignoranza, di pregiudizi politici e culturali che hanno influito non poco, determinando per molto tempo anche un’incuria e un’incapacità progettuale delle precedenti civiche amministrazioni di Carbonia. Dopo quasi 80 anni dalla Fondazione di Carbonia (9 giugno 1937), qualsiasi simbolo del passato regime fascista (ovviamente collocato nei modi corretti come prevedono le norme vigenti) ha già perso qualsiasi efficacia politica-propagandistica e richiamo nostalgico ad un passato regime dittatoriale, non costituisce affatto alcun pericolo per la libertà in un sistema democratico maturo, come quello vigente attualmente in Italia, mantenendo solo un valore storico-simbolico, estetico ed artistico, anche perché furono opere giovanili realizzate da importanti artisti del passato regime, poi divenuti accademici di fama internazionale. Per questo motivo noi carboniensi o carboniesi di prima, seconda, terza e quarta generazione (calcolata per ogni 20 anni), pur avendo visioni culturali e politiche anche molto differenti, abbiamo deciso di unirci assieme per il bene e per l’amore di questa meravigliosa e straordinaria Città che è Carbonia, costituendo il presente Comitato (ancora in nuce) per la tutela e la valorizzazione di tutti i beni e i siti storici, monumentali, ambientali presenti nel nostro Comune, rapportandoci, per questo scopo, con diverse autorità ed istituzioni (Città di Carbonia, Università degli Studi, sovrintendenza dei Beni e delle attività culturali, Ministeri, etc.). L’epoca delle continue lamentele e polemiche, con fantasiose accuse fine a se stesso, senza fare niente di concreto è finita, occorre tutti assieme rimboccarsi le maniche ed agire coerentemente ed efficacemente per la nostra straordinaria città e comunità!»

Per il Comitato promotore “Venanzo Crocetti”

Sen. Giovanni Battista Loi – Dott. Mauro Pistis – Dott. Pierpaolo Scanu – Dott. Paolo Zandara)

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Il segretario iglesiente di SEL, Gianluca Tocco, interviene sulla collocazione del polo materno infantile al CTO di Iglesias.

«In nome di una razionalizzazione che sta gradualmente tagliando i servizi sanitari in tutto il territorio nazionale, ci siamo ritrovati di malavoglia ad accettare un compromesso anche a livello cittadino – scrive in una nota Gianluca Tocco -. Abbiamo preso atto tristemente che, nella visione di razionalizzazione e ripartizione dei servizi che sta rendendo la sanità pubblica simile ad una Società per Azioni, a causa della scarsa densità di popolazione del nostro territorio del Sulcis Iglesiente non era più possibile mantenere dei reparti doppioni nelle strutture ospedaliere di Iglesias e di Carbonia. La questione è sempre stata affrontata con un campanilismo esasperato sia da una parte che dall’altra, in particolare in prossimità delle varie tornate elettorali e delle sue relative “promesse da mercante” piovute dalle varie parti politiche. Un campanilismo talmente inutile e fine a se stesso che ha perennemente ignorato la VERA e DEFINITIVA soluzione per mantenere tutti i servizi ospedalieri nel nostro territorio ad alto livello: l’ospedale unico a metà strada fra i due centri.»

«Abbiamo accettato malvolentieri la razionalizzazione che ha PRIVATO Iglesias di alcuni importantissimi servizi sanitari legati all’urgenza, riuscendo a strappare nell’accordo il mantenimento del polo materno infantile, ostetricia e ginecologia territoriale. Accordo che è stato sottoscritto da tutti i Sindaci del nostro territorio, fatta eccezione del Sindaco di Carbonia – aggiunge il segretario iglesiente di SEL Gianluca Tocco -. A tutto questo aggiungiamo i MILIONI di soldi pubblici spesi per il rilancio del CTO di Iglesias, mirati alla realizzazione del polo materno infantile, come concordato dal piano sanitario in fase di realizzazione. Ora che i lavori sono conclusi, non sta né in cielo né in terra che gli accordi non vengano rispettati e il polo materno infantile territoriale non trovi la sua giusta collocazione al CTO di Iglesias.»

«Per questo ho votato l’ordine del giorno elaborato da tutte le parti politiche in Consiglio comunale ad Iglesias in cui si chiede all’assessore regionale Arru di rispettare gli impegni presi coi cittadini iglesienti e del territorio. Non sono mai stato campanilista, ma ora rivendico i diritti dei miei concittadini. Per questo – conclude Gianluca Tocco -, chiedo ai rappresentanti del mio partito Sinistra Ecologia e Libertà di vigilare ed assicurare che gli impegni presi nei confronti dei cittadini iglesienti e sulcitani vengano rispettati.»

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Il Presidente Giuseppe Bonanno

Dopo una lunga e sofferta valutazione della situazione in cui versa il Parco ecco le dichiarazioni e decisioni del sottoscritto per garantire una risoluzione definitiva delle problematiche che affliggono l’Ente Parco e il Consiglio direttivo.

Il presidente dell’Ente Parco dio La Maddalena presenta così una lettera aperta con la quale annuncia la sua decisione di autosospendersi dalla carica.

«Con la morte del compianto Bruno Paliaga e le dimissioni di Claudio Margottini vengono meno due supporti tecnici di straordinaria importanza nel Consiglio direttivo del Parco Nazionale – scrive Giuseppe Bonanno -. A oggi, perciò, si registra lo spostamento dell’asse a favore della parte che è pura espressione politica senza alcuna competenza scientifica. Ho manifestato al Ministero e al Presidente della Comunità del Parco le perplessità relative alle difficoltà connesse alla gestione di un Consiglio ridottosi quasi esclusivamente ai soli membri “politici” con poca, o nessuna, esperienza amministrativa e/o ambientale o, come nel caso del consigliere Di Fraia, oggetto di contestazione di illecito ambientale per inosservanza delle norme di tutela del Parco.

Nel merito di quest’ultimo argomento, anche la vice Presidente della Commissione Ambiente della Camera, l’on. Pellegrino, è intervenuta con un’Interrogazione. Sul tema attenderò anche io una risposta che risolva la situazione e proceda a riequilibrare l’assetto, ed il rispetto delle regole, in Consiglio.

Nel contempo, il susseguirsi di voci su una manifesta incompatibilità personale da parte di una componente “maggioritaria” nei confronti del sottoscritto, frutto evidentemente di una mera contrapposizione politica, mi impongono l’adozione di accorgimenti che sgomberino il campo da ogni dubbio e diano la possibilità al Consiglio di dimostrare di lavorare a favore dell’Arcipelago.

Ecco perché mi Autosospendo per dare la possibilità, da una parte, agli Organi competenti di adoperarsi nel rimuovere lo squilibrio e l’imbarazzo costituito dall’attuale composizione del Consiglio e, dall’altra, nel supremo interesse dell’Ente, di dare l’ultima possibilità alla “maggioranza” di poter dimostrare, nei fatti, il proprio contributo per il territorio .

Quanto in mio potere e nelle mie attribuzioni, seppur tra innumerevoli difficoltà, è stato fatto, portando a casa un patrimonio per il Parco e per la Comunità, mi riferisco a Budelli che sempre la suddetta “maggioranza” ha osteggiato in tutti i modi, avviando un percorso di condivisione col Comune sul Piano per il Parco e  riportando in approvazione lo strumento di gestione dell’area protetta per come era stato pensato dal Consiglio direttivo appena un anno fa.

Nel frattempo ho adottato gli atti indifferibili e urgenti utili a superare le difficoltà di una stagione estiva per la quale nessun atto è stato predisposto dall’allora direttore dell’Ente, Ciro Pignatelli, e  che solo grazie al lavoro del direttore FF, Yuri Donno e di parte del personale, è stato possibile salvare garantendo anche le assunzioni estive, in un quadro di un ristabilito rispetto delle norme.

Questa “maggioranza”, viceversa, per ora si è distinta solo per l’assunzione di atti contraddittori – atti contro norma e da me sempre contestati e poi bocciati dal Ministero vigilante – o per la metodica azione di bloccare molte delle attività più qualificanti assunte negli ultimi anni, come il laboratorio degli oli essenziali – che ha trovato miglior accoglimento nel Parco dell’Asinara – la ricerca e gli studi sull’archeologia subacquea e, tra dubbi alimentati inutilmente, a determinare la serrata dei musei del Parco dopo quasi 20 anni di attività. Ringrazio le Associazioni che, solo col loro contributo volontario, hanno comunque garantito l’apertura, seppur ridotta, anche per la stagione estiva 2016.

È giunto il momento che questi Consiglieri dimostrino di essere in grado di adottare gli atti indispensabili e indifferibili per l’Ente, e in primis il Piano per il Parco, così come più volte sollecitato dal Ministero. In caso contrario, nell’estremo interesse del Parco e di questo territorio, provvederò io stesso a chiedere il commissariamento dell’Ente per manifesto immobilismo e incapacità del Consiglio direttivo.

Delegherò il collega e Vice presidente, Andrea Rotta, non solo per le funzioni ma per la competenza dimostrata, in questo passaggio chiarificatore, e col quale, tireremo (se vorrà) insieme le somme all’indomani dei consigli convocati il 24 e 25 ottobre.

Per le questioni di carattere etico e morale su esposte e per garantire che il Consiglio possa lavorare, senza distrazioni né alibi, sugli argomenti e non sulle persone – come invece spesso è accaduto – non parteciperò alle sedute. Ai miei colleghi voglio ricordare, e difficilmente potrò essere smentito, che negli anni di mia presidenza sono riuscito, per la prima e unica volta, ad approvare un Piano per il Parco e un Regolamento, a stabilizzare il personale e avviare nuove assunzioni a tempo indeterminato, a portare fondi straordinari per progetti e per le assunzioni a tempo determinato, a incrementare il patrimonio del Parco con l’acquisizione di un’Isola, il resto è boria e disfattismo becero come solo le logiche di miope contrapposizione politica riescono a fare.

Un ultimo passaggio è d’obbligo rispetto allo stato generale dei Parchi in Italia. Qualcosa non funziona nel meccanismo che determina la composizione dei Consigli direttivi, e più in generale nella gestione e coordinamento, e le notizie quotidiane provenienti da tutto il territorio nazionale su tensioni simili a quelle registrate nel Parco Nazionale di La Maddalena, confermano un malessere diffuso. Il combinato disposto che si genera, infatti, dalla persistenza di un anacronistico sistema di selezione dei direttori, affidato a un Albo che non dà garanzie, unita alla possibilità di nominare, in seno ai Consigli, persone che possono non avere una chiara competenza tecnico – scientifica, porta a perdere il senso profondo della mission dei Parchi: rispondere ad un mandato di carattere collettivo, un interesse diffuso e Nazionale, appunto, e non essere piegata alla riproposizione di mera geografia ed equilibrismo politico. Bisogna intervenire in questo senso con uno spirito diametralmente opposto a quanto si stia facendo oggi, costruendo quella Struttura Portante che faccia da garanzia e da collante a un Sistema delle aree protette che oggi Sistema non è e che rischia di esserlo sempre meno! Le esperienze consolidate in altri Paesi sono molteplici e di facile applicazione – conclude Giuseppe Bonanno -, bisogna solo esplicitare una volontà e una rivendicazione politica che, ahimè, ad oggi sembra essere sopita, sepolta nella paura di “disturbar il can che dorme” senza rendersi conto che il cane è ben desto ed è già entrato nel pollaio!»