17 August, 2024
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Inizia domani a Sennori la tre giorni organizzata dal Comitato provinciale di Sassari del Centro Sportivo Educativo Nazionale (CSEN) per le finali nazionali Open di scacchi. Sperimentando la formula sport-turismo per promuovere il territorio e allungare la stagione turistica in Sardegna, il CSEN, in collaborazione con l’assessorato regionale al Turismo, l’assessorato regionale allo Sport, e il Comune di Sennori, accoglierà i migliori scacchisti italiani nell’impianto sportivo comunale di Montigeddu, in via Massarenti; alla fine di cinque turni di gare (inizio primo turno domani alle 12) saranno assegnati ben sei titoli nazionali: Campione nazionale Csen; Campione nazionale Csen under 16; Campione nazionale Csen over 50; Campione nazionale Csen terza categoria; Campione nazionale Csen Seconda categoria; Campione nazionale Csen Prima categoria. A questi si aggiungeranno i premi per il Torneo Under 16 NC.

All’inizio della manifestazione sarà distribuito materiale promozionale elaborato in collaborazione con l’Associazione Italiana Turismo Responsabile, con l’obiettivo di sostenere azioni di coinvolgimento tra i partecipanti all’evento, finalizzate a favorire un turismo sportivo responsabile, attento alle relazioni sociali verso la comunità locale di accoglienza, nel rispetto dell’ambiente e della cultura locale.

I partecipanti e i loro accompagnatori potranno conoscere le tradizioni e i prodotti del territorio grazie agli stand che ospiteranno i gli imprenditori artigianali e agricoli locali, allestiti all’interno del palazzetto. Ci saranno anche info point con tutte le informazioni turistiche e logistiche che riguardano l’Isola. Saranno proposti anche dei veri e propri pacchetti turistici per approfittare a pieno dei tre giorni della manifestazione: Sassari, visita della città e dei monumenti; visita delle aziende agricole locali del vino e dell’olio; visita storica guidata di Sennori; visita delle domus de janas dell’orto del Beneficio parrocchiale. I partecipanti alle finali, gli arbitri, i dirigenti e gli accompagnatori saranno accolti ufficialmente dai dirigenti nazionali e regionali del CSEN, dal sindaco di Sennori, Nicola Sassu, dall’assessore comunale allo Sport, Salvatore Piredda, dalla consigliera comunale con delega alla Cultura, Turismo e Archeologia, Elena Cornalis. Ad allietare la manifestazione ci saranno la banda musicale Città di Sennori, il Coro delle Voci bianche, e figuranti con il costume tradizionale di Sennori, che animeranno anche la cerimonia di premiazione fissata per domenica 23 ottobre, alle ore 13.00. L’ingresso alla manifestazione è gratuito.

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Prosegue a Cagliari la settima edizione di Nues il festival dei fumetti e dei cartoni nel Mediterraneo, quest’anno all’insegna dell’immaginario. Domani, venerdì 21 ottobre, con l’appuntamento in programma alle 18.00, all’Hostel Marina (nelle scalette San Sepolcro), si rinnova la collaborazione con Sustainable Happiness, associazione culturale attiva da sei anni nel campo della sostenibilità ambientale: al centro della serata, la presentazione di due libri a fumetti, alla presenza degli autori, moderati da Margherita Zanardi e con la partecipazione di Silvia Doneddu, entrambe di Sustainable Happiness.

Il primo, Capriole (2015), della scrittrice, illustratrice ed educatrice ambientale Marina Girardi è uno dei volumi più recenti della collana Gli anni in tasca, una raccolta di narrazioni autobiografiche sull’esperienza dell’infanzia e dell’adolescenza, della casa editrice milanese Topipittori, specializzata in libri illustrati per bambini e ragazzi. L’autrice, che nel corso degli anni ha fatto del racconto di viaggio la sua bandiera, svela qui il proprio imprinting: un’infanzia all’insegna del movimento, tra gite, traslochi, viaggi brevi e lunghi. Sin da piccolissima, infatti, i suoi genitori l’hanno portata con loro a fare picnic nei boschi, a trovare i nonni in motorino, e poi a viaggiare per l’Italia e l’Europa, prima in roulotte e poi in camper. Questo vissuto peculiare e affascinante si intreccia a esperienze più comuni, ma tutto viene raccontato con la stessa meraviglia. Il senso di casa e di famiglia àncora la piccola Marina, che in tutti questi viaggi non è sballottata e confusa, ma curiosa e partecipe.

Il secondo libro al centro della serata è L’argine (edizioni BeccoGiallo, 2016), con testi e disegni ancora di Marina Girardi e di Rocco Lombardi: ambientato nell’aprile del 1945, racconta la vicenda di Frazchì, un bambino di Cotignola, un paese della bassa ravennate, sull’argine del fiume Senio, dove il fronte della guerra si è bloccato per mesi. Fondendo i rispettivi stili, i due autori ci restituiscono la complessità dello sguardo del piccolo protagonista, testimone della violenza della guerra ma anche della straordinaria resistenza e solidarietà di una comunità che ha saputo rifugiare e salvare centinaia di perseguitati.

Nues ritorna sabato 29 ottobre con un nuovo appuntamento dedicato a uno dei temi portanti di questa settima edizione, ovvero l’immaginario angelico in rapporto alla città di Cagliari: è l’iniziativa dal titoloLe Vie degli Angeli, a cura di Rossana Corti, per la XIII Giornata Nazionale del Trekking Urbano dedicata al Giubileo della Misericordia: un itinerario urbano tra le diverse rappresentazioni della figura archetipica dell’angelo all’interno della città, tra luoghi di culto, opere d’arte, edifici e monumenti. Partenza alle 9.30 dal piazzale della Cittadella dei Musei (in piazza Arsenale) per una visita alla Pinacoteca Nazionale. Tappa finale al Palazzo Civico (in via Roma 145) per un percorso della durata di circa due ore e mezzo.

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Il senatore Silvio Lai (PD) ha presentato un’interrogazione al ministro dell’Agricoltura per chiedere di incrementare le somme destinate al settore lattiero caseario ovicaprino.

«Il comparto lattiero caseario sardo ovi caprino ha bisogno di un sostegno finanziario maggiore da parte del Governo – scrive Silvio Lai -. È necessario aumentare la dotazione finanziaria portandola se possibile dai sei milioni annunciati nei giorni scorsi a 20 milioni di euro.»

«Il comparto del latte ovino attraversa una fase delicata – aggiunge Silvio Lai –. Dopo un periodo di stabilità il prezzo del pecorino romano, a causa della sovrapproduzione degli ultimi anni, pare aver iniziato una discesa. Questo elemento ordinariamente viene fatto pagare agli allevatori perché incide sul prezzo del latte. A questo proposito sarebbe utile anche poter avere a disposizione una costante rilevazione dei dati sulle produzioni complessive del latte ovino. Per il 2016, ad esempio, non esiste ad oggi un riferimento chiaro che possa consentire di avere un’idea precisa di quanto è stato prodotto. La conseguenza naturale è che non si possono formulare previsioni esatte e che dunque questo possa condizionare negativamente il mercato. Mercato che comunque, come detto necessita di un supporto maggiore.

«Il ministero in questi anni è stato impegnato a tutela del latte bovino che ha subito una crisi profonda e drammatica. Ora occorre che un’attenzione particolare venga riservata anche a settore ovino che seppur minore per entità rispetto a quello bovino rappresenta per regioni come la Sardegna, il Lazio e la Toscana, un comparto – conclude il senatore del Partito Democratico – che contribuisce positivamente non solo all’economia locale ma all’export dell’Italia negli Stati Uniti.»

Gregge di pecore 2

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«Non è immaginabile che nella fase di avvio dell’ATS l’assessore della Sanità si defili dal confronto con i sindacati. La parte politica non può delegare al direttore generale la gestione di un momento così cruciale e delicato: riforma si deve necessariamente attuare con il pieno coinvolgimento delle rappresentanze dei lavoratori o sarà un calvario. E come sempre il prezzo lo pagheranno gli utenti». Lo dice il consigliere regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.

«Il presidente Francesco Pigliaru ha nominato un manager capace come Fulvio Moirano, di grande livello e la cui elevata professionalità – aggiunge Michele Cossa -. Questo è sicuramente uno dei presupposti fondamentali per il decollo della riforma. Ma chi sarà a dare gli indirizzi politici se non l’assessore regionale? Ed è pensabile che gli indirizzi politici vengano elaborai senza che ci sia condivisione con chi quotidianamente opera nel sistema sanitario sardo, personale sanitario e non sanitario. Personale che vive nella preoccupazione a causa della nebbia nella quale la giunta regionale sembra muoversi: ritiene davvero di gestire un settore che assorbe la metà del bilancio regionale senza (o contro) i veri protagonisti del servizio?»

«Purtroppo – conclude Michele Cossa – quello che sta accadendo è la cartina di tornasole di una gestione pasticciata e pressappochista.»

Michele Cossa 718 copia

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Jpeg

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La Caritas diocesana di Iglesias promuove la prima raccolta alimentare per l’Emporio della Solidarietà: sabato 22 ottobre dalle 8.30 alle 14.00, chi vorrà potrà fare la spesa e donare prodotti confezionati a lunga conservazione (pasta, riso, biscotti, olio, latte, acqua, cibi in scatola, bibite etc.) ai volontari che si troveranno nei supermercati Eurospin in Corso Colombo, Ld in via San Salvatore, Sidis in via Gramsci (interno mercato civico) e Nonna Isa in Viale Villa di Chiesa.

Ogni donazione aiuterà a rinforzare la dispensa dell’opera-segno attiva dallo scorso 13 giugno nei locali dell’ex mattatoio in via Crocifisso. Fino ad oggi, hanno usufruito del servizio 141 famiglie e necessita di risorse sempre più frequenti. I prodotti più consumati sono: pasta, latte, legumi, passata di pomodoro, pelati, cibi in scatola (come tonno o carne), alimenti per neonati, biscotti, fette biscottate e zucchero.

L’Emporio della Solidarietà è nato dalla collaborazione tra Caritas diocesana di Iglesias, Caritas parrocchiali, Volontariato Vincenziano, Terz’Ordine Francescano e Sodalitas che insieme hanno formato il Coordinamento cittadino degli organismi socio-assistenziali di natura ecclesiale. I gruppi, da oltre due anni, uniti, hanno intrapreso un percorso di formazione per collaborare al meglio e fornire un intervento in cui l’assistenza non sia solo un modo per tamponare l’emergenza ma costruire una via di uscita insieme alle persone.

All’Emporio della solidarietà i prodotti non sono distribuiti con pacchi già predisposti ma sono i beneficiari, dopo esser stati ascoltati dagli operatori dei Centri di almeno una delle realtà aderenti al progetto, a scegliere secondo le proprie necessità, come in un vero negozio. Non si paga con denaro ma attraverso una carta personale che contiene dei crediti, attribuiti in base a diversi parametri, fra cui l’ampiezza del nucleo familiare; la tipologia, l’intensità e la durata del disagio; l’ISEE e altri indicatori. La carta magnetica è personale ed è identificata attraverso un codice. I dati raccolti dai Centri della rete del Coordinamento confluiscono in un database che permette immediatamente di capire chi si è rivolto ai vari servizi territoriali, compreso l’Emporio, evitando duplicazioni di interventi e, in prospettiva, analizzare le esigenze del territorio e cercare di creare strategia prima che il bisogno diventi un problema.

La dotazione è costituita da: viveri assegnati dall’AGEA, prodotti acquistati dalla Caritas diocesana di Iglesias e dalle parrocchie e da donazioni della comunità. Chiunque può donare viveri nelle parrocchie di appartenenza o portare direttamente della spesa all’Emporio. Attraverso un altro grande atto di solidarietà nel 2015 è arrivato anche il primo fondo: alla Caritas diocesana di Iglesias è stata donata la raccolta del “Miracolo di Natale”.

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La Giunta regionale ha stanziato due milioni e mezzo per il Programma di riqualificazione e certificazione di competenze del sistema dell’Emergenza-Urgenza che saranno assegnati all’Azienda ospedaliera Brotzu come capofila per l’attuazione del progetto formativo.
L’assessore della Sanit, Luigi Arru, ha ricordato che «la rete dell’emergenza-urgenza, con le sue diverse articolazioni, rappresenta per il cittadino la prima e principale risposta di soccorso sanitario, comprese le patologie cosiddette tempo-dipendenti (per le quali si deve intervenire entro un’ora). Dovendo garantire elevati standard di tempestività e sicurezza, razionalità ed efficacia dell’intero sistema, quello dell’emergenza è uno degli ambiti più rilevanti su cui si misura la qualità e l’efficacia del servizio sanitario».
Un’analisi del sistema territoriale e ospedaliero, effettuata dal Comitato Sanitario Regionale per l’Emergenza-Urgenza, ha confermato in Sardegna quanto riscontrato a livello nazionale: inadeguatezza dei requisiti strutturali e organizzativi della rete e carenza di competenze specifiche degli operatori attualmente impegnati nel sistema.
«La nostra riorganizzazione del sistema sanitario – ha aggiunto l’assessore Arru – ha individuato come strategiche e prioritarie le cure primarie, la rete ospedaliera e il sistema dell’emergenza-urgenza e si sta muovendo parallelamente lungo queste tre direttrici fondamentali, che sono strettamente connesse tra loro e ciascuna singolarmente è indispensabile perché la riforma sia complessivamente efficace.»
La medicina di emergenza urgenza, si legge nella delibera, costituisce un settore particolarmente complesso, nel cui ambito lo specialista è chiamato a occuparsi trasversalmente di una serie di temi clinici abitualmente di pertinenza di più specializzazioni medico-chirurgiche, e nel quale il processo decisionale si realizza spesso in condizioni di contesto critiche, in situazioni rese ancora più complesse da variabili di ambito non sanitario dove il fattore tempo condiziona in modo determinante le decisioni e un errore, o anche solo un ritardo, può incidere negativamente – talvolta in modo irreversibile – sull’esito dell’intervento.
Gran parte dei medici che operano nelle postazioni di soccorso avanzato ha un’età compresa tra i 50 e i 65 anni, parecchi professionisti sono nella stessa posizioni di servizio sin dall’avvio del 118, segno di una limitata dinamicità del sistema con limitata possibilità di rotazione degli incarichi nei diversi servizi di emergenza-urgenza.
«La complessità del sistema – ha sottolineato l’assessore della Sanità – è accentuata dalla molteplicità dei soggetti coinvolti nella rete preospedaliera e ospedaliera e dalla loro necessaria integrazione. L’Atto di indirizzo e coordinamento alle Regioni per la determinazione dei livelli di assistenza sanitaria di emergenza, del 2009, ha previsto l’istituzione dello specialista del settore, con un lungo percorso e scuole di specializzazione dedicate, ponendo l’Italia al passo con le altre nazioni europee ed i riferimenti del mondo anglosassone. La Conferenza Stato-Regioni ha stimato per il biennio 2013-2014 un fabbisogno di 245 specialisti l’anno a fronte dei 46 contratti garantiti dal ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca (circa il 18% del fabbisogno) e i primi specialisti, a partire dal 2014, hanno coperto solamente una minima parte del fabbisogno stimato. Conseguentemente, oltre l’80% dei posti di lavoro nelle varie articolazioni dell’Emergenza-Urgenza è assegnato ogni anno a personale non specialistico o proveniente da altre discipline.»
Occorre qualificare il personale medico e infermieristico già in servizio ed eventuali altre figure professionali che si rendessero necessarie nell’ambito del programma di riqualificazione dell’intero sistema, con l’obiettivo di aumentare l’efficacia e la capacità di rispondere ai bisogni di salute dei cittadini, nel quadro del processo di riforma in atto del sistema sanitario regionale.
La formazione specifica vedrà l’Azienda Ospedaliera Brotzu di Cagliari quale azienda capofila «per lo sviluppo e la realizzazione di un progetto di riqualificazione e certificazione di competenze del sistema dell’Emergenza-Urgenza della Regione Sardegna».
«Tra le aziende sanitarie della Regione accreditate quali provider regionali per la formazione ECM – precisa l’assessore – l’Azienda Brotzu è quella con maggiore casistica in emergenza-urgenza, oltre ad essere definita DEA di secondo livello nella proposta di ridefinizione della rete ospedaliera.»

Pronto Soccorso Brotzu 2 copia

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Emanuele Cani 2 copia

La commissione Attività produttive della Camera dei Deputati ha affrontato oggi il caso Vesuvius, la multinazionale che ha annunciato la chiusura dello stabilimento di Macchiareddu ed attivato la procedura per il licenziamento collettivo dei 105 dipendenti. Il Governo, rispondendo in sede di question time al deputato del Partito Democratico Emanuele Cani, ha annunciato che sarà chiesto un ulteriore incontro con la proprietà dell’azienda. Il Governo, già nella riunione del 18 ottobre scorso, ha stigmatizzato duramente le posizioni espresse dall’azienda e chiesto di sospendere la mobilità e comunque di poter cedere gli asset ad un nuovo imprenditore, ancora da individuare, operante nello stesso settore di Vesuvius. Questo al fine di preservare l’occupazione nei siti interessati. Non considerato quindi conclusiva la riunione con i rappresentanti italiani, il Mise chiederà un ulteriore incontro con i vertici inglesi della multinazionale, finalizzato a verificare le possibili azioni sopraindicate, alternative alla cessazione delle attività annunciata per la fine di dicembre.

«Non posso che constatare l’impegno positivo del Governo in questa vicenda – ha commentato Emanuele Cani -. Non si può in alcun modo accettare che un pezzo importante del sistema produttivo venga cancellato. In questi giorni continueremo a seguire passo per passo tutte le fasi di questa vicenda delicata e importante per il sistema produttivo della nostra Regione.»

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Per l’intera giornata di venerdì 21 ottobre, la Confederazione USB (Unione Sindacale di Base) ha indetto uno sciopero generale per tutte le categorie pubbliche e private. Potrebbero non essere garantiti i servizi offerti da alcuni uffici comunali.

«La società che, nel comune di Carbonia, gestisce i servizi di igiene urbana e complementari (tra cui la raccolta e il trasporto dei rifiuti) – si legge in una nota del comune di Carbonia -, ha comunicato che, in ragione di questo sciopero, il 21 ottobre alcune attività programmate potrebbero non essere concluse o registrare ritardi. La ditta garantirà comunque i servizi minimi essenziali: raccolta e trasporto rifiuti provenienti da scuole, ospedali, case di cura, comunità terapeutiche, centri di accoglienza, stazioni ferroviarie e caserme; pulizia, spazzamento e rifiuti dei mercato, aree di sosta attrezzate, aree di grande interesse turistico museale, in misura non inferiore al 20% delle aree del centro storico; interventi urgenti – contingenti su segnalazione dell’Autorità Sanitaria e oggetto di ordinanza emessa dall’Autorità di Sicurezza. La regolare ripresa dei servizi sarà garantita nelle giornate immediatamente successive, come da comunicazione della Società Devizia.»

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Modesto Fenu copia

L’associazione Sardegna-Corsica varca le Bocche di Bonifacio. Inizia oggi la trasferta in Corsica organizzata dall’associazione Popoli del mare. «Un’opportunità unica per le 75 imprese isolane partecipanti – sottolinea il presidente dell’organizzazione Modesto Fenu – che consentirà di porre le basi per una sinergia tra Sardegna e Corsica». Sino a domenica sono previsti incontri bilaterali tra le aziende e la Camera di commercio corsa, poi un incontro con il presidente del Consiglio esecutivo della Corsica Gilles Simeoni. Un’alleanza che potrebbe portare a nuove occasioni per gli imprenditori sardi. «Per questo parteciperanno alcune imprese dei settori che vanno dall’agroalimentare al manifatturiero sino all’edilizia, all’artigianato ed alla piccola industria – conclude Modesto Fenu -. Vogliamo aprire una nuova stagione all’insegna della collaborazione tra Sardegna e Corsica, con al centro i temi dell’insularità, svantaggi da superare e opportunità da cogliere per le aziende.»

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«I ritardi relativi ai bandi per il piano di sviluppo rurale, con le sottomisure inerenti gli investimenti per le aziende agricole, il primo insediamento e il pacchetto giovani ancora in attesa di un decollo, sono inaccettabili.»

Lo scrive in una nota Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale. «I bandi non partiranno neppure questi giorni. E, ancora una volta, si assiste ad una presa in giro per gli imprenditori rurali, visto che si è provveduto a pubblicizzare l’avvio delle domande mentre è materialmente inaccessibile il materiale per procedere ai bandi. Una situazione ridicola, che mette in discussione l’attività dell’assessore che più volte ha annunciato la partenza dei bandi, ma senza dare seguito ai proclami. L’ulteriore beffa è per il pacchetto giovani – conclude Rubiu – con diversi ragazzi pronti ad investire nel settore agricolo, ma sulla soglia dei 40 anni. Le continue dilazioni dei bandi rischiano di sottrarre diverse risorse utili ad una vasta platea di giovani, che potrebbero essere tagliati fuori dalle domande.»

Gianluigi Rubiu 1-2