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«La situazione della gestione del Parco di La Maddalena è diventata insostenibile, il ministro dell’Ambiente valuti se non sia il caso di rimuovere l’attuale Presidente e procedere con urgenza alla nomina di un commissario straordinario.»
Lo chiedono in un’interrogazione inviata al ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, 21 senatori del PD, primo firmatario Silvio Lai, che elencano tutta una serie di criticità, inadempienze e ritardi ascrivibili al presidente Giuseppe Bonanno.
Le critiche alla gestione partono da un bilancio dei dieci anni nei quali viene evidenziata una grave carenza di risultati e l’assenza di un indirizzo programmatico che non ha consentito di affrontare e risolvere i problemi di un parco nazionale tra i più conosciuti del nostro paese. In questi anni non si è registrato un miglioramento negli standard di tutela del territorio mentre è emerso un progressivo peggioramento dei rapporti istituzionali tra l’Ente Parco e le amministrazioni comunali che si sono succedute. Qualche esempio delle gravi carenze amministrative e gestionali: la questione della direzione dell’Ente. Nonostante dal mese di febbraio il Consiglio Direttivo avesse proposto di affrontare il problema la proposta non è stata inserita all’ordine del giorno del Consiglio Direttivo. Scaduto il termine per l’eventuale riconferma del direttore uscente il Presidente ha attribuito solo il ruolo di facente funzioni. Ad oggi, dunque, il problema della direzione persiste e non è affrontata negli organi preposti, ovvero il consiglio direttivo, e rappresenta una grave lesione della modalità corrette di gestione dell’ente.
Per quanto riguarda la vicenda dell’Isola di Budelli – secondo i senatori del PD – il presidente Bonanno non ha rispettato le volontà deliberate dal Consiglio Direttivo, ledendo in questo modo il principio di autonomia decisionale riconosciuto dalle norme.
Il Piano ed il Regolamento del Parco, modificati dallo stesso presidente che ne ha stravolto i contenuti, non vengono adottati dall’Ente nonostante i pressanti inviti da parte del ministero vigilante. Ultimamente, con solitaria decisione, il presidente ha proposto l’esclusione dell’Isola madre dal perimetro del parco in contrasto con quanto sancito dal DPR istitutivo.
E poi c’è la questione già segnalata della Caserma ex Batteria Zavagli, i ritardi nell’avvio del Parco marino delle Bocche di Bonifacio per il quale il Presidente ha annunciato la convocazione dell’organismo il 30 novembre, dunque oltre tre anni dopo la sua costituzione.
Ci sono infine ulteriori inadempienze e ritardi segnalate dal consigliere regionale Pier Franco Zanchetta e che riguardano i ritardi nell’attivazione del servizio di riscossione del ticket per l’accesso delle imbarcazioni nell’area marina del Parco. Il servizio sarebbe partito dal 16 agosto e, dunque, a stagione turistica abbondantemente inoltrata. Questo fatto ha comportato un grave danno economico all’Ente a causa degli ingenti mancati introiti. Nella stessa segnalazione è stato evidenziata anche come anche la vigilanza a mare, il monitoraggio degli arenili ed il posizionamento dei campi boa per l’attracco dei natanti sarebbero partiti sarebbero stati trascurati prima della data del 16 agosto. In entrambi i casi, le inadempienze sarebbero state originate dalla mancata assunzione per tempo del personale stagionale, a causa dei ritardi dell’Ente nell’approvazione del bilancio preventivo 2016.
«Al Ministro – spiega il senatore Silvio Lai – abbiamo chiesto di verificare tutte le criticità evidenziate e di intervenire con urgenza rimuovendo l’attuale presidente e nominando un commissario straordinario. Tutto questo per garantire il ripristino di condizioni di trasparenza e legalità indispensabili a restituire serenità nei rapporti con la comunità locale e regionale e la piena funzionalità dell’Ente.»