18 August, 2024
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Gli esperti dell’università di Cagliari controllano l’affidabilità e le previsioni di vita delle apparecchiature prodotte dalla multinazionale cinese Huawei. Al Dipartimento di ingegneria elettrica ed elettronica (Diee) lo staff del professor Massimo Vanzi verifica il funzionamento dei microcomponenti costruiti dai fornitori del colosso di Shenzhen.

Dal 2009 è attiva la cooperazione tra Massimo Vanzi (ordinario al Diee – esperto affidabilità fotonica avanzata per telecomunicazione e fotonica per applicazioni aerospaziali) con il colosso mondiale Huawei, che sulla diagnostica della componentistica fotonica per telecomunicazioni lo riconosce come autorità a livello internazionale. La scorsa settimana il docente ha incontrato una delegazione tecnica proveniente da Shenzhen, composta da Wilson Du (project manager) e Pang Yongqiang (development manager) accompagnati in una visita riservata ai laboratori dell’ateneo da Stefano Verzura (Huawei European Research Center) e Zhou Yanzhao (senior manager-direzione Huawei Italia-Segrate, Milano). Al centro dei lavori con i tecnici della multinazionale cinese il check sui test di affidabilità condotti dal professore con il suo team, di cui fa parte anche Giovanna Mura, ricercatrice a tempo determinato e docente di Ingegneria industriale e dell’informazione. Di fatto, per Huawei l’ateneo cura dal 2009 la supervisione dei test effettuati dai vari fornitori di componenti elettronici: argomento quanto mai attuale e commercialmente strategico, visto quanto accaduto di recente con un nuovo modello di smartphone. In casi complessi, effettua direttamente i controlli su dispositivi avanzati per la fotonica e apparati mobili e fissi di telecomunicazione.

«Con Huawei collaboriamo in particolare per le previsioni di vita, cioè quella che tecnicamente è definita come affidabilità e sui requisiti che devono garantire durata e funzionamento ottimale. Eseguiamo prove e controlli approfonditi per testare le apparecchiature e i singoli componenti» spiega il professor Vanzi. Durante l’incontro Huawei ha ribadito la volontà di collaborare e, a testimonianza dell’alta qualità del lavoro svolto in ateneo, di estendere ad altri ricercatori cagliaritani che si occupano anche di microonde e telecomunicazioni. «A breve potrebbe partire per Shenzhen Giulia Marcello, giovane dottoranda della nostra università, appositamente incontrata dai tecnici cinesi per un colloquio finalizzato al suo reclutamento in previsione di un periodo di ricerca e futuri sviluppi direttamente presso il quartiere generale della società in Cina.»  

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Mario Piras.

Mario Piras.

Ryanair 1

Gli artigiani di Confartigianato Imprese Sassari domani si recheranno a Cagliari per difendere l’aeroporto di Alghero e le rotte Ryanair.

«La politica cincischia di fronte al destino di una infrastruttura così strategica: non tagliate le ali al nord ovest della Sardegna».

L’appello di Mario Piras, presidente provinciale di Confartigianato Sassari per rappresentare 13mila imprese artigiane sassaresi e 23mila occupati del settore.

«Chiudere l’aeroporto di Alghero e lasciar scappare Ryanair sarebbe come tagliare le ali al nord ovest dell’isola, condannare un territorio stremato dalla crisi e dare il colpo di grazia alle impreseche stentano a sopravvivere. Ma questa non è solo una “faccenda” dellaprovincia di Sassari: qui è in ballo il futuro di tutta la Sardegna.»

Questo è il grido di dolore che il presidente provinciale di Confartigianato Sassari, Mario Piras, lancia al mondo della politica alla vigilia della mobilitazione per la difesa dell’aeroporto di Alghero prevista a Cagliari domani 19 ottobre, alla quale parteciperanno anche gli artigiani di Confartigianato della provincia di Sassari, in rappresentanza delle 13mila piccole e medie imprese sassaresi e dei 23mila occupati del settore.

«Dispiace constatare che ciò che sta accadendo all’aeroporto di Alghero veda l’interesse solo della popolazione e delle imprese del nord ovest dell’isola – aggiunge Piras – mentre questa è una questione di carattere regionale che si rifletterà, senza dubbio, su tutta l’isola. Ecco perché è necessario che tutti, indistintamente dalla propria appartenenza geografica, si facciano sentire»

«Dopo 8 anni durissimi, che hanno visto migliaia di aziende chiudere per mai più aprire – sottolinea ancora il presidente provinciale di Confartigianato Sassari – questa situazione di incertezza e di continui rimandi è ormai inconcepibile e il futuro  nebuloso dell’aeroporto, sta provocando tangibili ripercussioni su imprese eterritorio, con la chiusura di aziende artigiane, esercizi commerciali e ricettivi con la relativa perdita di posti di lavoro. Il timore che gli operatori, italiani e stranieri, che hanno  investito in tutto il nord dell’isola, possano scappare, è fondato, infatti sono già centinaia di migliaia i viaggiatori che non passeranno più per Alghero, Sassari e tutta la provincia, traducendosi in una perdita di variati milioni di euro all’anno, oltre al danno di immagine incalcolabile, e alla relativa chiusura di tante attività.»

Ma quali sono stati i benefici creati dai voli low-cost?

«E’ molto semplice – riprende Piras – benefici per tutti: per gli operatori della ricettività e dell’agroalimentare, dei servizi di trasporto e dello shopping, dei servizi alla persona, delle case vacanze con collegamento diretto al settore edile, manutenzioni e di tutta la filiera, al museale e all’artigianato tipico e tradizionale, senza considerare il coinvolgimento dei cittadini privati, degli studenti universitari che studiano fuori dai confini regionali.»

Secondo Confartigianato provinciale di Sassari «la politica sta compiendo un errore enorme perché è necessario creare, tra turismo, impresa e terziario, un sistema di sviluppo economico “multi-vocazionale” a partire dalla valorizzazione del territorio, delle produzioni e dell’artigianato. Dalla crisi si esce migliorando le infrastrutture, quali l’aeroporto, le strade e le ferrovie, e sviluppando il territorio anche attraverso i flussi economici, che i voli a basso costo possono portare».

Secondo Confartigianato Sassari, l’aeroporto va visto come una infrastruttura che non vede solo l’impegno degli occupati diretti, ma anche tutto l’indotto dal trasporto persone e merci, ai servizi ed alle forniture.

«Non si può cincischiare con il destino di una infrastruttura così strategica, capace di mettere in relazione centinaia di migliaia di persone, territori e imprese con il resto dell’Europa e del Mondo – prosegue il presidente – non dimentichiamoci che è stato l’aeroporto di Alghero a consentire al centro-nord Sardegna di intercettare rilevanti flussi turistici internazionali, di facilitare i collegamenti istituzionali con l’Europa, di agevolare i processi di internazionalizzazione delle imprese, di favorire l’integrazione dei nostri giovani con il resto del continente.»

Per Confartigianato Sassari, dopo mesi di attese e impegni disattesi, è ora che gli Amministratori regionali si impegnino senza indugi: «L’azione di chi ci governa è fondamentale perché spetta alla politica risolvere questi problemi – conclude Piras – è necessario trovare soluzioni e alternative perché le imprese e i territori hanno già fatto la loro parte, anche se continueranno a farla a ogni costo per non perdere questa opportunità».

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«Imporre un tetto di 200mila prestazioni è illogico in una realtà come la Sardegna, che conta un milione e 600mila abitanti. Per questo sollecitiamo che la giunta ritiri la delibera sulle prestazioni nei laboratori di analisi, perché non adeguata alla nostra realtà territoriale». Il dietrofront è stato auspicato dal consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco, componente della commissione sanità nel parlamento di via Roma – per dare ai centri convenzionati la possibilità di proseguire nella propria attività.

«Questi poli, impegnati nella riabilitazione e nelle analisi – prosegue l’esponente degli azzurri – rappresentano un servizio fondamentale per i pazienti e per l’universo delle persone disagiate, che va oltre le strutture pubbliche».

Il provvedimento dell’esecutivo ripropone un modello previsto dalla legge nazionale: «Peccato – conclude Tocco – che il territorio della Sardegna sia diverso dagli altri contesti. Anche in commissione i delegati della sanità privata, con oltre 50 laboratori accreditati hanno sollecitato di rivedere il tetto. Il rischio è di eliminare i servizi ai cittadini, con riflessi negativi per il territorio».

Edoardo Tocco 5

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Questa mattina, a Roma, l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano ha partecipato con il direttore generale Paola Zinzula e uno dei tecnici regionali al tavolo convocato dalla Presidenza del Consiglio per la discussione sull’impianto solare termodinamico di Villasor-Decimoputzu presentato dalla società Fluminimannu Limited.

«Oggi ho ricordato che la Regione Sardegna ha espresso parere negativo sull’intervento a febbraio 2015, ottobre 2015 e a giugno di quest’anno», ha dichiarato l’assessore dell’Ambiente.
«Il progetto, che impatta sulle risorse ambientali, non solo è in contrasto con il piano energetico ambientale regionale e con il piano paesaggistico ma anche con le nostre politiche agricole. La Giunta sta infatti investendo su prospettive economiche e occupazionali per i sardi e il progetto dell’impianto non va certo in questa direzione – ha aggiunto l’assessore Spano -, In questi mesi il presidente Pigliaru e la Giunta hanno manifestato una contrarietà al progetto. E sulla stessa linea si è espresso all’unanimità il Consiglio regionale».

L’incontro odierno, alla presenza dei soggetti territoriali interessati, è previsto dalla procedura nei casi di discordanza tra Amministrazioni statali su un parere tecnico istruttorio nell’ambito dell’iter di valutazione ambientale nazionale. La Commissione tecnica nazionale aveva fornito un parere positivo sul progetto mentre era stato negativo quello del ministero dei Beni culturali.

Donatella Spano 2

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Centro Direzionale Iglesias 10

La Giunta comunale ha approvato, su proposta dell’assessore alla viabilità Barbara Mele, un progetto che prevede lavori di manutenzione e riqualificazione di diverse strade cittadine per un investimento totale di 300 mila euro.

L’intervento, prevede la fresatura del vecchio asfalto e il conseguente rifacimento del nuovo tappetino. La scelta è caduta sulle vie a più alta percorrenza veicolare e sugli ingressi alla città, dove si registrano i maggiori danni ai veicoli e pervengono più segnalazione da parte dei cittadini. «La necessità di nuovi asfalti – commenta l’assessore Barbara Mele – coinvolge tutti i quartieri e le frazioni. Questo è solo un inizio, proseguiremo a breve anche con altre parti della città».

I fondi necessari per la realizzazione dei lavori sono finanziati interamente con i proventi delle multe ex art. 208 e 142 del Codice della Strada, a valere sulle annualità 2016 e 2017. «E’ importante che i cittadini sappiano – conclude l’assessore Mele – che tutti i proventi delle multe vengono interamente reinvestiti in sicurezza stradale». Tra i lavori fatti, figurano gli attraversamenti pedonali luminosi, i cartelli elettronici di rilevamento della velocità, la nuova segnaletica orizzontale e verticale, la rimozione delle radici dei pini in viale Villa di Chiesa e Piazza del Minatore e gli interventi sui marciapiedi, ad ultimo quello iniziato in via Mons. Saba.

In questo primo lotto le strade interessate dai lavori saranno via Vivaldi, via Sant’Antonio, via Eleonora, via Falcone, via Fra Ignazio, via Isonzo, viale Asproni, Via Goldoni, via San Leonardo, Piazza Sella lato piazza Oberdan, via Crocifisso, via Indipendenza, Corso Colombo. Inoltre è prevista nel progetto anche l’esecuzione di attività di riparazione delle pavimentazioni di dimensioni circoscritte quali buche, tagli e piccoli dissesti localizzati in tutta la città.

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Il centro storico di Iglesias sarà immerso nei sapori della tradizione, il 19 e 20 novembre con la “Fiera del gusto”.

La promozione di un territorio passa anche per la tavola. Con prodotti tipici e dell’identità millenaria della Sardegna. Le viuzze della città mineraria sono pronte ad animarsi con la “Fiera del gusto”: percorsi enogastronomici e culturali sono le colonne portanti dell’evento previsto per il terzo fine settimana di novembre. Sabato 19 e domenica 20, infatti, le molteplici peculiarità dei gusti isolani si ritrovano, tutte insieme, in un clima di festa continua. Il fascino mozzafiato della parte medioevale di Iglesias è l’ulteriore contorno di un evento indubbiamente “gustoso”. Una sinergia tra le varie istituzioni cittadine – dal Comune al Consorzio turistico, dalla Pro Loco all’associazione dei commercianti -rappresenta quella benzina aggiuntiva utile a far viaggiare alla massima velocità tutto l’evento imbastito dall’associazione Primavera Sulcitana.

«Le premesse sono già molto buone, è un evento destinato a portare migliaia tra cittadini e turisti nel centro storico, che diventa una grande area dedicata alle eccellenze sarde da valorizzare. La qualità vista come punto di partenza e di arrivo – spiega il vicesindaco di Iglesias, Simone Franceschi, nel benedire l’appuntamento autunnale -. La parte antica della città è il nostro fiore all’occhiello, sono tantissime le attività turistiche presenti. Grazie anche all’accoglienza diffusa, ci sono tutte le carte in regola per coccolare i visitatori. Nelle due giornate della Fiera del gusto, inoltre, è possibile visitare tutti i nostri monumenti».

Prospettive rosee anche per Atty Casti, presidente del Consorzio turistico per l’Iglesiente: «Una kermesse che porta prestigio alla città, il cibo sardo rappresenta un fondamentale collante per riscoprire le tradizioni, soprattutto in un periodo di grande globalizzazione. Valorizzare i prodotti sardi è importante, da parte nostra siamo operativi con strutture ricettive e guide turistiche, per organizzare visite dentro e fuori dalle mura di Iglesias».

Preparazione a ritmo serratissimo, quella dell’associazione Primavera Sulcitana. «Dai laboratori alle degustazioni, tutto nel pieno rispetto dell’impronta sarda, per un format già risultato vincente a Cagliari –  osserva la presidente, Alessia Littarru -. La qualità dei prodotti degli espositori è altissima, con un’ampia varietà agroalimentare, per un vero e proprio percorso del gusto che si snoda da piazza Municipio alle vie antiche di Iglesias».

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L’Arpas Sardegna ha avviato una procedura di mobilità volontaria per l’assunzione di un collaboratore tecnico professionale ingegnere ambientale o idraulico, con indirizzo specifico nel campo dell’idrologia e modellazione idrologica, – Categoria giuridica D CCNL Comparto Sanità.

Le domande dovranno pervenire entro il 14 novembre 2016 attraverso una delle seguenti modalità:
– tramite posta elettronica certificata (Pec) all’indirizzo arpas@pec.arpa.sardegna.it ;
– tramite consegna a mano o raccomandata A/R presso l’Ufficio protocollo nella sede dell’Arpas in via Contivecchi, 7 a Cagliari dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 13.00.

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Seconda vittoria nel campionato di serie D per la Sulcispes, che torna a sorridere nel fortino del PalaGiacomoCabras battendo l’Elmas per 78-54. Il successo dei lagunari è maturato nel corso dell’ultimo periodo, durante il quale gli uomini di Masini sono riusciti a serrare le fila in difesa e a scatenare il proprio contropiede producendo un decisivo parziale di 26-6.

Per tre quarti, invece, la partita è stata caratterizzata dall’equilibrio. L’Elmas, pur privo del suo centro titolare Borghero, è riuscito a mettere in difficoltà la Sulcispes grazie all’aggressività dei propri esterni. Dopo il primo periodo chiuso in parità (17-17), i padroni di casa hanno allungato portandosi sul +4 all’intervallo lungo. Un margine, questo, rimasto intatto fino all’ultimo quarto, quando Massidda e compagni sono finalmente riusciti a chiudere i conti.

«Si iniziano a intravedere dei segnali interessanti – commenta coach Andrea Masini -, pian piano stiamo riuscendo a mettere in pratica i principi di gioco su cui abbiamo lavorato fin dall’inizio della preparazione. Il break decisivo nel finale dimostra, inoltre, che siamo sulla buona strada dal punto di vista fisico. Dobbiamo però migliorare ancora in difesa, dove troppo spesso vanifichiamo quanto di buono costruito nella metà campo offensiva. E’ assolutamente necessario mantenere alta l’intensità per tutti i 40 minuti.»

Complice la sconfitta dell’Astro nel derby contro la Scuola Basket Cagliari, e in attesa del recupero tra Basket Quartu e Serramanna, i sulcitani guadagnano nuovamente la testa della classifica. E domenica prossima (ore 19) gli antiochensi se la vedranno proprio contro i ragazzi allenati da coach Porcedda in un match che si preannuncia molto interessante.

Sulcispes Sant’Antioco – G.S. Oratorio Elmas 78-54

Sulcispes: Piras 7, Basciu 2, Massidda 20, Frau, Markovic 6, Righetti 10, Fox Layne 19, Farci 4, Peloso, Cuccu 11. Coach: Masini.

Elmas: Pili 3, Bruni, Sanna 18, Proietti, Falqui 9, Borghero, Cinus 9, Marroccu, Manai 6, Piga 3, Del Rio 6. Coach: Orani.

Parziali: 17-17; 18-14; 17-17; 26-6.

Arbitri: Roberto Beltramini di Capoterra e Claudio Piras di Quartu Sant’Elena.

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Sotto un cielo limpido e il bellissimo mare di Putzu Idu, sono convogliati a nozze Mario e Serena, entrambi fedeli della religione di Scientology. Sposi con la celebrazione nuziale di questa religione che ancora una volta mette in evidenza come la creazione della società futura inizi dalle scelte etiche effettuate nel presente. E quale miglior scelta se non quella di unirsi con quel patto, il matrimonio, che è la pietra su cui si fonda la società stessa?

Imprenditore lui e ministro officiante della stessa Scientology lei, Mario e Serena hanno detto “Si!” al cospetto del ministro Franco Useri e grande è stata l’emozione, la commozione e la sorpresa da parte di amici e parenti che hanno voluto festeggiare con loro questo momento unico. Non solo, tra i presenti si potevano trovare persone provenienti da ben quattro confessioni religiose differenti: Cristiani Cattolici, Buddisti, Testimoni di Geova e ovviamente Scientologist. Il fatto che tutti quanti abbiano ampiamente gradito le parole del ministro in sede di celebrazione nuziale, dimostra che l’unione che i due novelli sposi hanno suggellato, non solo li accompagnerà nella vita, ma ha anche fatto in modo che persone di estrazione culturale e credi differenti potessero essere uniti con loro.

Certo è che la cerimonia, tratta dalle scritture del fondatore L. Ron Hubbard, e le sue stesse parole, incitano all’unione. «Condividiamo la felicità della sposa e dello sposo, e testimoniamo e conferiamo questa unione» ha citato il ministro e, dopo la consueta promessa di amore, fedeltà e supporto, e lo scambio di anelli, quando lo sposo si accingeva a baciare la sposa, tutti sono esplosi in un commosso ed emozionato applauso.

Doversi sposare prima in comune giovedì scorso e, solo in un secondo momento secondo le celebrazioni religiose, è costato una fatica in più per gli sposi che avrebbero preferito formalizzare tutto di fronte al Ministro della Chiesa di Scientology, ma arriveranno tempi in cui i Diritti Umani saranno più ampiamente rispettati e le persone potranno unirsi secondo vincoli religiosi prima che civili. Il matrimonio, infatti, ha a che fare con faccende spirituali ben prima che civili poiché i due sposi decidono di amarsi e onorarsi, e si da il caso che alcun codice sarà mai in grado di descrivere amore e onore che fanno parte del più intimo “Sé” di ciascuno di noi. Quest’unione dà vita a un nuovo anello per la costruzione del futuro e da ora la società ha dunque nuova linfa grazie all’unione di Mario e Serena.

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Il commercio su area pubblica subirà nei prossimi mesi un cambiamento epocale derivato dalla necessità della normativa di comparti di adeguarsi alle imposizioni della Famosa Direttiva Servizi, denominata Bolkenstein, recepita dall’Italia dal D.Lgs. 59/2010.

La direttiva, infatti, oltre a una serie di indicazioni per diversi settori interessati, pone all’art. 70, una serie di novità per i mercati ambulanti ai quali i comuni sono costretti ad adeguarsi entro e non oltre il 4 luglio 2017, predisponendo il bando per la rassegnazione dei posteggi nelle loro aree mercatali e riassegnando gli stessi per i prossimi 12 anni.

Il settore occupa oltre 7.300 imprese e coinvolge, tra operatori e dipendenti, oltre 11.000 persone attive nel mondo del lavoro, rappresentando circa il 20% delle imprese commerciali iscritte nelle Camere di Commercio della Sardegna. Inoltre è un settore che è considerato una sorta di “polmone” che spesso aiuta a regolarizzare posizioni borderline, consentendo quindi a soggetti considerati deboli di regolarizzarsi secondo la normativa vigente per l’attività commerciale.

Ma la situazione è abbastanza più intricata rispetto a quella che potrebbe sembrare sulla carta. Infatti fino ad oggi non sono mancati problemi nei vari mercati, legati a situazioni spesso derivanti dall’interpretazione della legge in modo non proprio ortodosso da parte dei comuni.

Per commentare e dare un aiuto concreto alle amministrazioni comunali, la Confesercenti provinciale di Cagliari ha organizzato un seminario formativo, al quale hanno partecipato oltre 30 comuni, per entrare nel dettaglio della nuova normativa e raccontarla agli assessori e ai funzionari che poi sul campo hanno il duro compito di adeguare i regolamenti comunali. All’iniziativa hanno partecipato il direttore provinciale Nicola Murru, il presidente provinciale Roberto Bolognese, il presidente provinciale ANVA Confesercenti Marco Medda e il Coordinatore Nazionale ANVA Confesercenti Adriano Ciolli, che ha spiegato nel dettaglio quali sono i passi che i comuni devono fare per preparare i bandi e riassegnare i posteggi, dando anche delle scadenze molto precise.

È stata anche l’occasione per far conoscere alle amministrazioni comunali presenti che la Confesercenti è pronta ad assistere i comuni per la predisposizione dei bandi e dei regolamenti secondo quanto previsto dalla Direttiva Servizi e che l’Associazione ha anche gli strumenti per gestire per conto del Comune l’area mercatale, sollevando lo stesso comune da una serie di problematiche legate alla gestione degli spazi e ai rapporti spesso difficili e tesi tra operatori e le polizie municipali dei comuni.

«Si tratta di una novità epocale – commenta Marco Medda – perché significa riordinare l’intero settore in una volta sola. Ovviamente il nostro intento è quello di creare le condizioni favorevoli a tutela intanto della categoria che rappresentiamo e difendiamo e di aiutare le amministrazioni comunali in un percorso che potrebbe riservare diverse difficoltà, se non altro per i tempi così ravvicinati imposti dall’accordo Stato Regioni del 2012.»

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