19 November, 2024
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E’ stato pubblicato il bando per gli incentivi alle micro e piccole imprese della Sardegna di tutti i settori produttivi. La Regione agevola gli investimenti materiali (impianti e attrezzature) e gli investimenti immateriali (Consulenze e formazione) mediante la concessione di contributi a fondo perduto fino al 70%. Mameli (Confartigianato): “Aperta una nuova fase per lo sviluppo delle imprese sarde”. Ora l’attesa è anche per i microfinanziamenti. Confartigianato apre gli uffici in tutte le province per supportare gli imprenditori

Lo annuncia Confartigianato Imprese Sardegna informando gli imprenditori che la Regione nel proprio sito ha pubblicato il bando, operativo dalle ore 12,00 del 4.11.2016, per accedere agli incentivi all’investimento destinati alle micro e piccole imprese. Le domande possono essere presentate fino al prossimo 31 dicembre.

Il bando, con procedura a sportello, è ideato per sostenere il rilancio delle piccole realtà produttive isolane, attraverso l’erogazione di contributi che sono concessi nella forma del contributo in conto impianti (fondo perduto), calcolato sulle spese ammissibili ad agevolazione che andranno dal 10 al 70% dell’investimento, e in ogni caso con piani aziendali che devono andare dai 15 ai 150mila euro. Il piano può comprendere Investimenti produttivi, Servizi e Partecipazione a fiere, Formazione e Capitale circolante. È rivolto a imprese già attive.

L’intervento per le microimprese, denominato T1, riguarda “l’Aumento della competitività delle MPMI operative attraverso il sostegno agli investimenti materiali e immateriali, servizi di consulenza e formazione” ed è applicabile a tutti i settori produttivi e ricade tra gli obiettivi della Programmazione Unitaria 2014-2020. Strategia 2 “Creare opportunità di lavoro favorendo la competitività delle imprese”.

Le spese ammissibili riguardano le opere murarie e assimilate per interventi di ristrutturazione, ammodernamento e/o ampliamento, le Spese per progettazioni ingegneristiche, direzione dei lavori, valutazione di impatto ambientale, oneri per le concessioni edilizie e collaudi di legge, connesse alle opere murarie, le infrastrutture specifiche aziendali, l’efficientamento energetico e produzione di energia rinnovabile, i macchinari e attrezzature per la produzione, i mezzi mobili, i programmi informatici, i brevetti, licenze e know-how e conoscenze tecniche non brevettate.

Agevolata anche la Formazione (fino al 70 % di contributo a fondo perduto) con le spese di personale relative ai formatori per le ore di partecipazione alla formazione; i costi di esercizio relativi a formatori e partecipanti alla formazione direttamente connessi al progetto di formazione, quali le spese di viaggio, i materiali e le forniture con attinenza diretta al progetto, l’ammortamento degli strumenti e delle attrezzature per la quota da riferire al loro uso esclusivo per il progetto di formazione.

Per consentire alle piccole imprese di cogliere queste opportunità, le sedi territoriali di Confartigianato in tutta la Sardegna sono a disposizione per agevolare gli imprenditori nell’utilizzo di questo importante strumento.

«E’ stata una lunga gestazione, speriamo che l’attesa sia ripagata da una facilità di accesso a questo nuovo sistema di incentivi – sottolinea Stefano Mameli, segretario regionale di Confartigianato – e, soprattutto, da una rapidità di istruttoria ed erogazione delle risorse». «La Confartigianato – prosegue Mameli – sarà al fianco delle imprese che hanno interesse a sfruttare queste opportunità”.

«L’auspicio – conclude Mameli – è che anche i bandi del T0, i voucher destinati agli investimenti fino a 15mila euro, possano venire pubblicati quanto prima per consentire alle imprese di accedere agli incentivi nel minor tempo possibile.»

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Si è concluso il Convegno regionale dei sacerdoti tenutosi dal 12 al 14 ottobre a Orosei. «La Chiesa di Sardegna ha bisogno di questi momenti unitari – ha detto monsignor Arrigo Miglio, presidente dei vescovi isolani – per programmare e realizzare una pastorale più incisiva anche a livello locale». Questa esperienza è stata l’occasione far ripartire un percorso interdiocesano su alcuni fondamentali obiettivi: la formazione al sacerdozio, l’attenzione al sociale e soprattutto alle nuove povertà, la pastorale giovanile, il coinvolgimento del laicato.

Le ultime battute della tre giorni hanno avuto come protagonista don Mario Simula, vicario generale della diocesi di Sassari, che ha messo in evidenza le problematiche riguardanti gli stili di amministrazione dei beni personali dei singoli preti e di quelli che, invece, appartengono alle comunità loro affidate. Alcune ore di lavoro sono state dedicate alla discussione in gruppi di studio sulle tre relazioni principali e alla condivisione in assemblea.

Monsignor Morfino, nel concludere i lavori, ha rimarcato, in modo particolare, la necessità di procedere a una effettiva adesione ai valori fondanti la vita sacerdotale emersi in questi giorni. Il vescovo di Alghero-Bosa ha, inoltre, sottolineato la necessità per il prete di vivere ogni azione della vita sacerdotale, sia i più semplici incontri sia quelli più impegnativi, come un’occasione di crescita nel cammino spirituale proprio e di coloro che gli sono affidati. «Il sacerdote – ha ricordato Morfino – è “full time” e non “part time”, quindi deve vivere il proprio tempo, anche quello “libero”, nel continuo orientamento verso l’eternità. Dio ci visita e ci edifica attraverso l’incontro con tutte le persone, anche quando, con alcune, si presentano difficoltà di comunicazione e di relazione».

Al termine dei lavori è emersa la proposta di fissare i prossimi “stati generali” dei preti isolani entro un triennio per discutere, tra l’altro, su alcune tematiche sviluppate dal Concilio plenario sardo e sulla sinodalità.

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Si è svolto ieri all’assessorato dell’Ambiente un incontro tra le segreterie regionali e provinciali del Sulcis-Iglesiente Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL, la RSU Portovesme srl ed i rappresentanti dell’Assessorato e della Presidenza della Giunta Regionale, il dott.Corosu e la dott.ssa Mura., sulla Portovesme srl.

Le organizzazioni sindacali – si legge in una nota – hanno rivendicato l’attuazione degli impegni assunti dall’assessorato dell’Ambiente nel corso del precedente incontro sulla situazione della Portovesme srl che si è tenuto il 13settembre scorso., a conclusione del quale l’Assessorato aveva comunicato che in tempi brevi si sarebbe svolta la Conferenza dei Servizi per l’approvazione definitiva e finale dei 2 procedimenti autorizzativi in itinere, uno relativo al completamento del nono argine della discarica attualmente utilizzata dall’Azienda e un altro relativo alla realizzazione della nuova discarica di Genna Luas.

Le organizzazioni sindacali hanno evidenziato come la mancata attuazione degli impegni assunti avrebbe messo a serio rischio la continuità produttiva degli impianti, e di conseguenza i livelli occupazionali, in quanto dal prossimo mese di Dicembre i residui di lavorazione non potrebbero più allocati nell’attuale discarica, essendo prevista per quel periodo la fine della sua capacità di accoglimento.

Inoltre le Organizzazioni Sindacali hanno chiesto per quali motivi, il 10 ottobre l’assessorato dell’Ambiente ha intimato alla Portovesme srl di ripresentare un nuovo progetto in modo irrevocabile entro 10 giorni.

L’assessorato dell’Ambiente ha dato le seguenti risposte:

– l’autorizzazione del IX argine della discarica di Genna Luas di fatto è stata completata, infatti gli uffici preposti sono in procinto di terminare l’esame della documentazione prodotta e delle relative verifiche, per cui entro la settimana prossima l’approvazione dovrebbe essere trasmessa alla Giunta regionale che a quel punto provvederà alla definizione dell’apposita delibera.

– l’autorizzazione per la nuova discarica di Genna Luas invece presenta dei problemi normativi che non sono originati dall’Assessorato all’Ambiente (o comunque non soltanto da esso) ma anche da altri soggetti come per esempio i comuni e altri Assessorati.

Per questa ragione martedì prossimo 18 ottobre l’Azienda è convocata congiuntamente alla Confindustria presso l’assessorato dell’Ambiente, con l’intento di risolvere positivamente i problemi normativi esistenti, ma in ogni caso è stato chiarito dall’Assessorato che non esiste alcun termine temporale irrevocabile di 10 giorni.

Considerate le dichiarazione rese dai rappresentanti della Regione Sarda, le organizzazioni sindacali Filctem-CGIL, Femca-CISL, Uiltec-UIL, hanno considerato molto utili e costruttive le informazioni fornite nel corso dell’incontro e si sono riservate di chiedere un ulteriore incontro dopo la riunione di carattere tecnico che si terrà il 18 ottobre.

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Barchino migranti 24 settembre 2016 1

Il sindacato Silp Cgil interviene sulle problematiche di polizia nella gestione degli sbarchi di migranti. Pubblichiamo l’intervento integrale.

Ultimo sbarco: Milleduecentocinquattotto nuovi profughi sono stati soccorsi e con fatica stipati nelle improvvisate strutture di prima accoglienza sarde. Quanti giorni alla prossima emergenza?

Non è dato sapere quanti, ma sappiamo che saranno pochi. Il primo soccorso, l’identificazione e il fotos-egnalamento, sono stati drammatici per la dilatazione dei tempi dello sbarco. L’utilizzo del padiglione Crociere del Molo Ichnusa ha innegabilmente concesso un minimo di protezione ai migranti ed al personale operante ma il sistema, per causa dei numeri crescenti e degli arrivi improvvisi è al collasso. Sono passati i tempi delle recite in cui i tanti responsabili operativi, forse nell’illusione della temporaneità del fenomeno, ripetevano la litania «… nell’emergenza la ben oliata macchina della solidarietà e dell’accoglienza dei migranti funziona a dovere… etc …».

Noi vorremmo che la parola “emergenza” fosse meno abusata. Se utilizzata nella quotidiana attività di polizia la parola “emergenza” determina un’immediata contrazione dei diritti dei poliziotti. Le alluvioni e i terremoti sono sicuramente delle emergenze. Quale folle sindacalista contesterebbe nelle giornate che seguono un terremoto, gli orari di lavoro massacranti e le difficili condizioni degli operatori. Per questo la parola “emergenza” è sgradita e inadeguata. L’emergenza è salvare i profughi dall’annegamento, sfamarli, dissetarli, medicare le loro ferite, proteggere i più deboli, come i bambini e seppellire le vittime con dignità. Come poliziotti ed esperti del settore sicurezza crediamo che sia urgente organizzare meglio la gestione di queste persone nel territorio prima che, con numeri sempre crescenti, i problemi sull’ordine pubblico diventino difficilmente risolvibili. E’ bene chiarire a chi parla di noi e per noi che la cosiddetta «…macchina oliata…», è un termine fastidioso se accostato all’opera di donne e uomini sempre più stanchi, che accettano in silenzio e per dovere il rischio di contrarre malattie epidemiche, spesso operando a testa bassa, persi nella disperazione umana e nell’odore di morte. Rischi aggravati dalle inevitabili insufficienze strutturali. Abbozzi di campi profughi tipo usa e getta, dove non vi è possibilità di lavarsi e di nutrirsi in sicurezza, dove anche l’utilizzo dei bagni chimici e lo smaltimento dei rifiuti è un problema. Da evidenziare a chi anche sulla stampa, finalmente, comincia a fare i conti dei costi reali dell’accoglienza, che chi (come noi poliziotti) presta servizio durante gli sbarchi e nelle laboriose e lunghissime fasi successive è assente per giorni dal proprio posto di lavoro, determinando disagio nella popolazione residente. Quello che viviamo in ogni sbarco è la consapevolezza dell’indispensabile utilità e umanità del nostro lavoro, sensazione sempre più logorata dalla stanchezza e da un senso d’impotenza crescente. Poliziotti servitori dello Stato, chiamati a difendere la società dall’aggressività criminale che nell’emergenza continua sono costretti ad abbandonare il territorio a se stesso. Dopo anni di crisi e di tagli alle risorse, con personale ridotto ai minimi storici e avanti negli anni, dobbiamo necessariamente farci sentire: «.. abbiamo bisogno di uomini, risorse e strumenti adatti per poter far bene il nostro lavoro».

Non è nostra intenzione toccare temi propri della grande politica, e del perché un problema mondiale debba essere scaricato dal governo prevalentemente sulla Sardegna e in generale sul Sud dell’Italia, anche se nel merito come cittadini avremo da dire la nostra. Premesso che l’unica “colpa” di noi Sardi è di vivere in un’isola collocata nel mezzo del Mare Mediterraneo e che con questa colpa ci andiamo avanti dalla preistoria, nel pur difficile contesto siamo orgogliosidel nostro lavoro. Il Sindacato Italiano Lavoratori Polizia Cgil, ha nel suo DNA saldissimi principi di giustizia, tolleranza, tutela dei più deboli, rispetto delle diversità e delle minoranze, di eguaglianza di tutti i cittadini davanti alla legge, nonché l’obbligo statutario di tutelare i diritti dei lavoratori della Polizia di Stato. Tutti oramai hanno capito che l’ospitalità coinvolge e foraggia alcune economie o per alcuni diseconomie. Si comincia a leggere del costo degli sbarchi e del peso che deve essere sopportato dalla collettività. Si tratta di un argomento pericoloso in cui basta utilizzare una parola sbagliata per essere considerati razzisti e suscitare reazioni, figlie dell’intolleranza di ritorno. La gestione della sicurezza di donne, minori, bambini creano problematiche di difficile risoluzione, in cui spesso si rende necessaria una stretta vigilanza di polizia oltre che sanitaria. Fra le problematiche irrisolte l’assenza di un CIE nella regione, fatto grave che determina che gli stranieri in attesa di espulsione non possono essere vigilati in modo sicuro. Ci chiediamo, inoltre, perché tali attività siano ricadute quasi unicamente sul personale della Polizia di Stato. Solo ora nel pieno della crisi, con le nostre donne ed i nostri uomini allo stremo delle forze, si inizia timidamente a coinvolgere le altre FF. OO.

Lamberto Mereu

Cesare Acca

Segreteria provinciale Silp Cgil

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“Nuova Economia e Diritti Umani, dalla competizione alla cooperazione, per un nuovo sistema di produzione e ridistribuzione”: questo il titolo del congresso-laboratorio inserito nel cartellone del X Karel Music Expo, che oggi, dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 15.00 alle 20.00) e domenica (dalle 10.00 alle 13.30) alla Sala Anfiteatro della Regione Autonoma della Sardegna (in via Roma, 253), dedica uno spazio ai temi economici e sociali, in linea con la sua filosofia di festival all’insegna della multidisciplinarietà e sensibile ai temi d’avanguardia.

Relatori, l’economista Nino Galloni, un passato di docente universitario e una lunga militanza nella pubblica amministrazione al ministero del Bilancio, dell’Economia e del Lavoro, ora sindaco INAIL e presidente del Centro Studi Monetari; Pierangelo Spazzoli, esperto in amministrazione di società di capitale, in economia aziendale e sviluppo e gestione di impresa; e Wolfgang Marongiu, ricercatore indipendente nell’ambito dei modelli economici d’innovazione e dei Diritti Umani.

Si partirà dall’analisi del fallimento del modello economico capitalistico mondiale, basato sulla valorizzazione del capitale esclusivamente monetario, per approdare al suo superamento e alla formulazione di nuove forme di economia e produzione di valore in linea con l’etica e la tutela dei diritti umani. 

La Nuova Economia dei diritti Umani poggia, infatti, le sue basi e i suoi principi sul valore umano, stravolgendo tutti i principi e i meccanismi su cui si fonda l’attuale iniqua economia. Alla base di questa nuova visione applicata sono i produttori – precipuamente del comparto agricolo ed alimentare e dei beni di prima necessità – ma anche il singolo cittadino autodeterminato, ognuno latore delle proprie competenze specifiche e del proprio capitale umano.

Attraverso il congresso-laboratorio sarà presentata, dunque, una formula completa – dinamica e verificata – di transizione dal capitalismo (il cui obiettivo sociale è la valorizzazione del capitale) al “dopo”, la situazione in cui il capitale si crea – e il lavoro in tutte le sue forme, anche creative, non trova più limitazioni alla propria funzione di rispondere alle esigenze sociali – attraverso il meccanismo dei tassi negativi.

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Il senatore del PD Silvio Lai scrive al presidente dell’Anas per sollecitare i pagamenti delle imprese sarde impegnate nei lavori della Sassari-Olbia.

«Le tre imprese sarde che hanno realizzato il lotto 1 della Sassari Olbia devono poter ottenere quanto gli spetta in tempi rapidi – scrive Silvio Lai al presidente dell’ANAS Gianni Vittorio Armani –. Per questo motivo le chiedo di verificare le cause del ritardo e se possibile di intervenire per rimuovere ogni tipo di ostacolo che impedisce il pagamento.»

«Il caso delle tre ditte sarde costituite in ATI per eseguire gli interventi nel lotto compreso tra il bivio di Ploaghe e quello di Ardara merita un approfondimento immediato. Non è pensabile, infatti, che queste realtà imprenditoriali rischino di trovarsi in difficoltà per problemi non a loro imputabili. Come lei ben sa – scrive ancora Lai al presidente dell’ANAS – la Sassari-Olbia è un’opera particolarmente attesa dal territorio per la pericolosità dell’attuale collegamento stradale, transitato quotidianamente da un numero molto elevato di mezzi e che nel corso degli anni è stato purtroppo teatro di gravi incidenti. La sua realizzazione in questi anni ha subito tantissimi intoppi e ritardi. Nel caso specifico ci troviamo di fronte a imprese che nonostante le difficoltà incontrate non dipendessero da loro responsabilità sono riuscite a consegnare nei tempi più brevi possibili i lavori a loro assegnati. Se poi, come è stato affermato, la regione ha già versato le somme dovute all’ANAS è evidente che si debba ricercare il motivo per il quale i soldi non siano stati ancora corrisposti alle imprese. È necessario dunque un intervento – conclude Silvio Lai – per porre fine ai ritardi e sbloccare una situazione che penalizza ingiustamente le tre ditte»

Silvio Lai 1

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La Dinamo Banco di Sardegna sfida la matricola Germani Basket Brescia nell’anticipo della terza giornata della regular season al PalaSerradimigni di Sassari (inizio ore 20.30).

Il roster di Brescia è un mix di vecchie conoscenze dell’universo biancoblu: a partire dal duo di ex Alessandro Cittadini e Franko Bushati, il primo in maglia Dinamo nel primo anno di serie A e il secondo visto a Sassari in Legadue sotto le direttive di coach Demis Cavina. Del team che ha conquistato la promozione lo scorso anno nella serie dei playoff con la Fortitudo Bologna, ci sono anche il play Marco Passera, il lungo Davide Bruttini e un volto ben noto alla pallacanestro italiana: David Moss, ex Siena e Milano. Quest’anno sono approdati in maglia Leonessa i due fratelli Vitali, Luca e Michele, l’ex Trento e Cantù Jared Berggren, l’ala Marcus Laundry, al debutto nel campionato italiano, e il rookie classe 1995 Lee Moore.

«Sassari ha grande fisicità, atletismo e talento, improntando il proprio gioco secondo la filosofia che l’ha portata a vincere il campionato due anni fa. Per noi sarà importante riuscire a non farli correre, facendo attenzione al loro tiro da tre e limitando i loro pick-n-roll. Con Sassari tanto dipenderà dall’attenzione che metteremo in campo, dalla qualità delle nostre scelte offensive e dal nostro equilibrio difensivo – ha detto alla vigilia il coach lombardo Andrea Diana -. Dovremo stare attenti a non farci ingolosire dalla corsa, visto che loro sono maestri in questo la capacità di capire quando correre e quando gestire il ritmo sarà una delle chiavi del match.»

La Dinamo scenderà in campo decisa a riscattare subito il ko di Bologna ma il coach invita tutti alla residenza.

«I nostri avversari arrivano qui leggeri, senza nulla da perdere – ha detto alla vigilia il coach Federico Pasquini – mi aspetto una partita dura e tosta: dovremo farci trovare pronti.»

Federico Pasquini 14

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu (Udc), ha presentato una mozione urgente sulla riforma dei biglietti Arst.

Gianluigi Rubiu sostiene che la riforma delle tariffe imposta dall’Arst ha eliminato il carnet da 52 corse, costringendo i laureandi del territorio all’acquisto di singoli biglietti. Con la mozione chiede l’immediato ripristino del vecchio blocco di corse.

«Un abbonamento  prevedeva 52 corse – spiega Gianluigi Rubiu – da utilizzare in concomitanza con le giornate di lezioni accademiche. Si permetteva quindi agli studenti di spalmare il carnet nel tempo e usufruire di tutte le corse dell’abbonamento. Si tenga conto che per la grande fetta degli universitari del Sulcis Iglesiente sono obbligati a trasferimenti periodici nelle facoltà cagliaritane con l’impossibilità di trasferirsi in case in affitto. Il treno ed il pullman sono gli unici mezzi disponibili per raggiungere il capoluogo. L’abbonamento preferito dagli universitari è stato sostituito da un pacchetto mensile di corse.»

«Questa situazione di fatto ha danneggiato gli studenti – rimarca Gianluigi Rubiu, che nella mozione ha chiesto anche la revisione delle tariffe – con una vera e propria stangata sui titoli di viaggio. Il modello da prendere in considerazione potrebbe essere quello della Regione Abruzzo. Le modifiche – conclude Gianluigi Rubiu – hanno consentito di inserire pacchetti di titoli e formule che prevedano un’offerta di trasporto flessibile che venga incontro alle esigenze degli studenti. Non basta. Si prefigurano anche delle tariffe agevolate per favorire la mobilità degli universitari.»

Autobus Arst 1 copia

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Dal 14 al 16 ottobre, presso l’area ospedaliera di bordo della Portaerei Cavour della Marina Militare, ormeggiata al Molo Rinascita di Cagliari, si svolgerà il dodicesimo “weekend clinic”, nell’ambito del progetto “Un Mare di Sorrisi”.
I medici volontari della Fondazione Operation Smile Italia Onlus, con il supporto del personale del servizio sanitario della Marina Militare e delle Infermiere Volontarie della Croce Rossa Italiana, opereranno alcuni pazienti affetti da labiopalatoschisi.
In questa occasione, i medici delle Strutture Complesse di Otorino e Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Ospedale Santissima Trinità della ASL 8 di Cagliari, coordinati dal dr. Giorgio Tore, effettueranno 6 interventi su pazienti sardi e non: Maurizio Foresti, Renato Paracchini, Luca Moricca, Flavia Fatone e Luca Vadilonga sono i chirurghi sardi che lavoreranno insieme all’équipe nazionale guidata dal dr. Domenico Scopelliti, Vicepresidente Scientifico della Fondazione Operation Smile Italia.
Questo tipo di patologia, anche in Sardegna, colpisce un bambino ogni 1.000 nati, con una casistica allineata a quella di altre realtà.
I medici del SS. Trinità di Cagliari hanno partecipato a numerose missioni di volontariato con Operation Smile su Nave Cavour e in varie aree svantaggiate del mondo, fra cui il Madagascar, il Mozambico e Algeria: la prossima tappa sarà, a breve, ad Antigua in Nicaragua.
Il progetto “Sorrisi in Sardegna” – sottoscritto tre anni fa fra la Asl 8 e Fondazione Operation Smile – ha l’obiettivo di creare nella nostra isola una smile house, accreditata in campo internazionale. La nascita di un centro accreditato per gli interventi di labioschisi e labiopalatopschisi contribuirà alla ulteriore qualificazione delle strutture di Otorino e Chirurgia Maxillo-Facciale del P.O. SS. Trinità, già centro di riferimento nazionale e regionale dei tumori del cavo orale e della testa-collo.
Il sodalizio tra la Marina Militare e la Fondazione Operation Smile è iniziato nel 2010 con la missione “White Crane”, in supporto alla popolazione di Haiti. L’intervento ha rappresentato un eloquente esempio delle potenzialità del Cavour, date le elevate caratteristiche di autonomia logistica, mobilità e flessibilità con le quali sono stati raggiunti importanti risultati in termini di assistenza e benefici per la popolazione haitiana.
La portaerei Cavour ormeggerà al molo Rinascita e sarà visitabile dal pubblico interessato nei giorni di sabato e domenica.

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