Portovesme srl: sindacati e azienda hanno chiesto un incontro urgente al presidente della Regione.
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Si è svolto stamane un incontro tra le organizzazioni sindacali e i rappresentanti della Portovesme srl, presente la Confindustria della Sardegna Meridionale, per comunicazioni in merito alle prospettive di sviluppo dell’azienda nel medio-lungo periodo. La Portovesme srl ha informato dell’avvenuta approvazione preliminare del budget 2017 e dei relativi investimenti ed ha segnalato che la pianificazione del futuro produttivo presenta significative incertezze legate ad alcune importanti criticità che rischiano di compromettere la continuità produttiva degli stabilimenti.
Al termine dell’incontro, è stato deciso di chiedere un incontro urgente al presidente della Regione, Francesco Pigliaru, «per fare il punto della situazione e delineare un percorso certo, che scongiuri gli scenari che potrebbero andare a determinarsi».
Nello specifico, nella richiesta di incontro fatta al presidente della Regione,, sono state evidenziate le seguenti criticità:
- la mancata attuazione delle modifiche dell’art. 39 del decreto legislativo 83/2012, così come attuato dal decreto ministeriale del 5 aprile 2013: le previste modifiche normative da parte del Governo che interessano 18 grandi industrie a livello nazionale, non risultano al momento ancora operative, determinando ulteriori incertezze sul costo dell’energia;
- sull’autorizzazione alla realizzazione del IX argine della discarica di Genna Luas, la situazione di presenta estremamente critica e complessa, a causa della limitatissima capacità residua dell’attuale discarica e, in mancanza di autorizzazione del IX argine da parte degli organi regionali competenti, sarà necessario fermare gli impianti entro fine anno;
- sull’autorizzazione per la nuova discarica di Genna Luas la tematica è strettamente correlata con la precedente, in quanto il IX argine garantirà una limitata continuità produttiva che potrà essere superata solo con l’autorizzazione della nuova discarica di Genna Luas che dovrà essere operativa entro la fine del 2017. Tali termini ristretti richiedono un processo decisionale tempestivo ed adeguato da parte delle istituzioni regionali che potrà essere assicurato solo attraverso un percorso supportato ed accompagnato da tutti i soggetti interessati.
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