22 November, 2024
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Dal 29 ottobre al 2 novembre la Sardegna in vetrina sullo spaccato del Molo di Cagliari con InvitaS 2016.

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La Sardegna in vetrina sullo spaccato del Molo di Cagliari è quella che da sabato 29 ottobre, sino a mercoledì 2 novembre, appare ed apparirà a tutti visitatori che, attratti da musiche, profumi e colori si sono avvicinati e si avvicineranno a curiosare.

L’intento degli organizzatori, Alessia Littarru ed Ivan Scarpa, rappresentanti dell’associazione Primavera Sulcitana, con “Invitas” è proprio quello di mettere in mostra i “tesori sardi”, ed ecco che allora la nostra musica si sprigiona nell’aria e dà vita ad improvvisi balletti… oppure rapisce, come nel caso delle melodie che volano via dalla fisarmonica di Juistine, una quattordicenne figlia di una polacca e di un tedesco, prima residente nel Sulcis, ora in Corsica, innamorata della musica sarda.

Per il secondo anno consecutivo, migliaia di persone hanno potuto gustare piatti tipici nostrani, cucinati con attenzione e cura nel rispetto delle tradizioni.

Profumi e gusti di Sardegna con il pilau di Calasetta, la lonzetta con la crema di funghi, le verdure dell’orto in scabecciu, il fritto misto, mazzamurru, i culurgiones e la purpuzza… una varietà di leccornie per una vera e propria festa dei sapori.

Uno spaccato di tradizione con i Boes e Merdules di Ottana, i Mamuthones e Issohadores di Mamoiada, che domenica 30 ottobre hanno accolto le migliaia di croceristi arrivati a Cagliari.

Un commovente ritorno al passato con il gruppo teatrale di Anna Pina Buttiglieri e Omar Soddu, che ha rievocato le rivendicazioni per un lavoro più dignitoso prendendo spunto dalle storie vissute nelle miniere di Carbonia.

Uno spazio dedicato ai bambini e non solo con le Janas ed una rievocazione di riti lontani nel tempo… “Mortu mortu” e “Is animeddas”, un modo per ricordare cosa facevano i nostri nonni la notte del 31 ottobre.

E poi stand, tantissimi stand, con prodotti agroalimentari genuini provenienti da più parti dell’isola.

Artigiani con le loro opere, frutto di ore di lavoro, per la creazione di pezzi unici.

Passeggiate, sorrisi, incontri e risate di bimbi… per non dimenticare le peculiarità della nostra amata terra, una terra che chiama, che chiede di essere ascoltata, che offre tanto e che non aspetta altro che essere conosciuta e visitata…

Nadia Pische

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