5 November, 2024
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La Giunta regionale abbatte il debito pubblico: 300 milioni in meno in tre anni.

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Palazzo della Regione 4 copia

Arrivano buone notizie sul fronte dell’indebitamento regionale che si riduce di 300 milioni grazie all’estinzione anticipata dei mutui che non prevedono penali ed alla contrazione di un nuovo mutuo a tiraggio con Cassa depositi e prestiti a tassi d’interesse molto bassi. Utilizzato solo quando e se necessario, quest’ultimo consentirà di continuare a pagare le perenzioni, ovvero i vecchi debiti risalenti alle precedenti legislature con Comuni e imprese che potranno così ricevere vere e proprie boccate di ossigeno. Lo prevedono due delibere con un obiettivo comune approvate dall’esecutivo, su proposta dell’assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci. Rispetto al 2014, la Giunta è riuscita a ridurre il debito pubblico della Sardegna di 300 milioni, passando dai 1.400 ai 1.100 milioni stimati per il 2016.
Le norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto, definitivamente approvate dal Consiglio dei ministri a maggio scorso, contengono un grande risultato per la Sardegna: lo Stato non potrà tenere per sé le riserve erariali della nostra regione. Un passaggio che di fatto supera le disposizioni contenute nella Legge di stabilità 2015 che disponeva che le riserve erariali (circa 200 milioni) dovessero essere destinate per 50 milioni alle spese in conto capitale della Regione e per il restante importo alla riduzione del debito regionale e degli Enti locali. La Giunta ha deciso di destinare, comunque, una quota delle riserve erariali 2016 all’estinzione anticipata di mutui regionali particolarmente onerosi (circa 60 milioni) ma che non prevedono penali in caso di recesso anticipato. I rimanenti 90 milioni sono destinati a pagare la quota capitale delle rate di ammortamento del debito regionale in scadenza nel 2016. «È un’operazione molto vantaggiosa per i sardi e per le casse regionali perché riusciamo a liberarci da debiti che hanno tassi d’interesse molto elevati e, nello stesso tempo, a ridurre parte della quota capitale dei mutui che ancora paghiamo», dice l’assessore Paci.
La seconda delibera approvata dalla Giunta autorizza la contrazione del mutuo a tiraggio con Cassa Depositi e Prestiti, consentendo così il completamento della procedura. Nella scorsa Finanziaria era stata inserita l’autorizzazione a contrarre un mutuo “a tiraggio” per un massimo di 500 milioni, del quale potranno essere utilizzate, man mano, solo le quote necessarie a coprire il fondo perenzioni, per poter procedere con i pagamenti. Alle attuali condizioni di mercato, la formula del mutuo a tiraggio si dimostra essere la più conveniente, sia per gli interessi ormai vicini allo zero sia per la formula a tiraggio che permette di attingere al mutuo solo se necessario e senza costi fissi. D’ora in poi il bilancio armonizzato impedirà finalmente la formazione di nuovi debiti perenti perché tutto quello che viene impegnato potrà essere speso. «Abbiamo trovato un Bilancio gravato da 2 miliardi e 700 milioni di euro di perenzioni, ne abbiamo pagate per quasi 200 milioni solo nel 2016 e 773 milioni dall’inizio della legislatura, con l’impegno di cancellare altri vecchi debiti entro la fine dell’anno – spiega l’assessore Paci -. Ricordo che le perenzioni sono debiti vecchi, che risalgono a molti anni fa e che non sono mai stati pagati a Comuni e imprese, lasciando che la situazione peggiorasse anno dopo anno: noi stiamo finalmente facendo ordine e pagando, dando ossigeno alle amministrazioni locali e alle imprese sarde che per anni hanno atteso invano e finanziando infrastrutture».
«Razionalizzazione del debito regionale, eliminazione dei mutui più onerosi e sostituzione con strumenti finanziari a tiraggio più flessibili e convenienti – conclude il vicepresidente della giunta Pigliaru -. É questa la strada più conveniente e vantaggiosa per i sardi, perché alleggeriamo il peso finanziario che grava sulle loro spalle e allo stesso tempo rimettiamo in ordine i conti della Regione, pagando i vecchi debiti. Non un obbligo dunque ma una scelta ponderata, responsabile e consapevole che aiuta i cittadini, le imprese e i comuni sardi».

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