La Giunta regionale finanzia l’avvio di nuove organizzazioni produttori dell’agroalimentare e programmi di attività di quelle già esistenti.
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Aiuti per l’avviamento di organizzazioni dei produttori (OP) e consorzi di tutela e finanziamenti per gli interventi di commercializzazione delle OP già esistenti. Li prevedono due distinte delibere approvate martedì scorso dalla Giunta regionale su proposta dell’assessora dell’Agricoltura Elisabetta Falchi. «L’aggregazione delle realtà produttive è uno degli obiettivi programmatici che ci siamo dati, soprattutto per facilitare la creazione di filiere integrate e rendere più semplice l’arrivo dei nostri prodotti sui mercati – dice l’assessore Falchi –. Il nostro tessuto produttivo sconta l’elevata frammentazione in piccole e micro aziende, un ostacolo spesso insormontabile sul fronte della competitività per l’export delle produzioni sarde di qualità».
La prima delibera stanzia 163.200 euro soprattutto per la copertura dei programmi di avviamento di nuovi Consorzi di tutela (100 mila euro) e, per la parte restante, finanzia le annualità mancanti dei programmi quinquennali di avviamento in corso da parte delle OP. La delibera prevede che per il futuro il finanziamento regionale sarà destinato esclusivamente alle fasi di costituzione di nuovi Consorzi di tutela, in quanto le OP potranno aderire alla misura 9.1 del Programma di sviluppo rurale (PSR) pubblicata a luglio e dedicata appositamente alla costituzione di nuove Organizzazioni di produttori. Sarà l’agenzia regionale ARGEA a gestire l’erogazione degli aiuti.
L’altra delibera invece mette a disposizione poco più di 507 mila euro per la realizzazione delle attività di commercializzazione delle OP già riconosciute. Gli aiuti, erogati in regime de minimis, copriranno i programmi in corso per le annualità 2016 e 2017 e finanzieranno i nuovi programmi. La novità più importante, che vuole accrescere la ricaduta positiva degli aiuti sul fronte della programmazione dell’offerta, concentrazione della produzione, contenimento dei costi e stabilizzazione della produzione, è la modifica delle direttive di attuazione che imponevano il finanziamento di non più di tre programmi di attività. La delibera approvata martedì elimina tale vincolo, consentendo il rinnovo dei finanziamenti per più anni, con la condizione che, in caso di fondi regionali insufficienti a coprire tutte le istanze, si darà la priorità alle OP che hanno avuto un minor numero di programmi di attività finanziati. A questi aiuti in futuro potranno accedere le Organizzazioni già riconosciute che non rientrano nei requisiti di ammissibilità della misura 9.1 del PSR.
«Governare il mercato, tutelare il reddito delle imprese agricole e garantire prodotti rispettosi dell’ambiente e sicuri per il consumatore: sono alcune delle finalità delle OP. Come assessorato – conclude Elisabetta Falchi – ci siamo impegnati in questi mesi per favorire la costituzione di un maggior numero di queste organizzazioni perché favoriscono la programmazione e la diversificazione dei prodotti mediante l’ottimizzazione delle linee di produzione esistenti.»
La prima delibera stanzia 163.200 euro soprattutto per la copertura dei programmi di avviamento di nuovi Consorzi di tutela (100 mila euro) e, per la parte restante, finanzia le annualità mancanti dei programmi quinquennali di avviamento in corso da parte delle OP. La delibera prevede che per il futuro il finanziamento regionale sarà destinato esclusivamente alle fasi di costituzione di nuovi Consorzi di tutela, in quanto le OP potranno aderire alla misura 9.1 del Programma di sviluppo rurale (PSR) pubblicata a luglio e dedicata appositamente alla costituzione di nuove Organizzazioni di produttori. Sarà l’agenzia regionale ARGEA a gestire l’erogazione degli aiuti.
L’altra delibera invece mette a disposizione poco più di 507 mila euro per la realizzazione delle attività di commercializzazione delle OP già riconosciute. Gli aiuti, erogati in regime de minimis, copriranno i programmi in corso per le annualità 2016 e 2017 e finanzieranno i nuovi programmi. La novità più importante, che vuole accrescere la ricaduta positiva degli aiuti sul fronte della programmazione dell’offerta, concentrazione della produzione, contenimento dei costi e stabilizzazione della produzione, è la modifica delle direttive di attuazione che imponevano il finanziamento di non più di tre programmi di attività. La delibera approvata martedì elimina tale vincolo, consentendo il rinnovo dei finanziamenti per più anni, con la condizione che, in caso di fondi regionali insufficienti a coprire tutte le istanze, si darà la priorità alle OP che hanno avuto un minor numero di programmi di attività finanziati. A questi aiuti in futuro potranno accedere le Organizzazioni già riconosciute che non rientrano nei requisiti di ammissibilità della misura 9.1 del PSR.
«Governare il mercato, tutelare il reddito delle imprese agricole e garantire prodotti rispettosi dell’ambiente e sicuri per il consumatore: sono alcune delle finalità delle OP. Come assessorato – conclude Elisabetta Falchi – ci siamo impegnati in questi mesi per favorire la costituzione di un maggior numero di queste organizzazioni perché favoriscono la programmazione e la diversificazione dei prodotti mediante l’ottimizzazione delle linee di produzione esistenti.»
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