La Giunta regionale rafforza i programmi di miglioramento genetico della razza ovina sarda.
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«Le attività svolte dalle AIPA – spiega l’assessore dell’Agricoltura – sono la base per le valutazioni genetiche degli animali, la loro selezione col fine dell’aumento della quantità e qualità delle produzioni di latte. La Regione ha sempre investito negli anni ingenti risorse economiche e umane per cofinanziare i programmi ministeriali di miglioramento genetico svolti dalle AIPA. Anche grazie al coinvolgimento dell’agenzia regionale AGRIS ci siamo impegnati per rilanciare il lavoro sul campo che consenta di avere pecore capaci di produrre latte di sempre maggiore qualità casearia.»
«Con la diminuzione dei finanziamenti ministeriali e conseguentemente anche regionali – aggiunge l’assessore Falchi – e l’adozione del metodo forfait per il calcolo delle assegnazioni delle risorse, i programmi portati avanti dalle AIPA nei territori avevano perso buona parte della loro efficacia e subìto tagli su attività fondamentali, in particolare per i nostri sistemi di allevamento. Per questa ragione, abbiamo lavorato affinché, per gli anni dal 2014 al 2016 e nelle more dei decreti ministeriali sui programmi di esercizio, la Regione potesse intervenire per garantire la continuità dell’attività delle AIPA, approvando i programmi e disponendo i previsti finanziamenti in maniera mirata ad ottenere una maggiore personalizzazione degli interventi sul campo.»
«Sulla base della sperimentazione predisposta in questi anni, dal 2017 – annuncia l’assessore dell’Agricoltura – i programmi annuali saranno elaborati dalle Agenzie agricole, in accordo con le Associazioni di categoria, e cofinanziati dalla Regione esclusivamente sulla base di speciali convenzioni con il sistema di associazioni allevatori AIA-ASSONAPA e la supervisione del MIPAAF, per realizzare programmi mirati al miglioramento genetico specifico della razza ovina sarda. L’auspicio è quello di intensificare tutte quelle attività come i prelievi e le analisi della qualità del latte che favoriscono il monitoraggio della produzione e l’aumento del contenuto in grasso e proteine del latte.»
«Anche attraverso la riforma delle AIPA, la costituzione di un’unica struttura regionale più semplice e snella e un maggior coinvolgimento dei nostri allevatori – conclude Elisabetta Falchi – l’obiettivo è quello di favorire un aumento dell’efficienza delle aziende e delle produzioni, perché al centro del nostro programma, soprattutto in una fase delicata come quella attuale, c’è la valorizzazione della qualità dei nostri prodotti.»