Confartigianato Sardegna apprezza la proroga del Piano Casa approvata ieri dal Consiglio regionale.
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Confartigianato Edilizia Sardegna apprezza la decisione, presa dell’assessore dell’Urbanistica e ratificata ieri dal Consiglio regionale, di prorogare fino alla fine del 2017 la data di scadenza della “Legge per il miglioramento del patrimonio edilizio esistente”,
«L’assessore Erriu, che poche settimane fa ci assicurò la proroga, è stato di parola – sottolinea Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Edilizia Sardegna – così come i consiglieri regionali che hanno dimostrato di essere responsabili verso un settore che soffre ancora troppo». «L’estensione della norma – continua il Presidente – significa permettere alle imprese di continuare a respirare, in un momento in cui il comparto combatte la crisi con ogni mezzo». «Più volte avevamo chiesto la proroga del vecchio Piano Casa – aggiunge Meloni – perché, in modo tangibile, aveva fatto sopravvivere tante realtà. Senza ombra di dubbio, sia il primo che l’attuale, sono stati strumenti capaci di dare risposte alle famiglie garantendo contemporaneamente la sussistenza di tante aziende e di conseguenza posti di lavoro».
Ora l’associazione degli artigiani edili aspetta, con estrema celerità, di poter lavorare insieme all’Assessorato sulla prossima Legge Urbanistica in quanto ritiene indispensabile iniziare un percorso collaborativo, costruttivo e non di contrapposizione.
«E’ fondamentale che le imprese si muovano con la Regione e l’Assessorato – riprende Meloni – per dare un forte segnale di sensibilità e di comprensione dei problemi per il comparto. Imprese e dipendenti attendono con urgenza la nuova normativa e quindi è assolutamente da scongiurare che si arrivi alla fine del 2017 senza questa legge. Serve una stabilità delle regole per dare certezza a comparto e cittadini.»
In Sardegna, alla fine dello scorso giugno, erano 18.442 le imprese che si occupavano di costruzioni: quelle artigiane erano 10.559 (il 57,3%). Queste ultime, negli ultimi 12 mesi hanno registrato una flessione del 3%, con la relativa perdita di 328 aziende (saldo tra aperture e chiusure). Un calo senza eguali in Italia) è stato registrato dall’occupazione: tra tutte le imprese del comparto (edili, impiantisti, installatori, progettisti e servizi) si è passati dalle 67.101 unità del 2008 alle 31.494 del 2016: -53,1%, più che un dimezzamento della forza lavoro. Solo nell’ultimo anno, tra diretti e indiretti, si sono persi oltre 6.500 posti di lavoro.
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