E’ stato inaugurato ieri, al Parco Tecnologico di Pula, il Joint Innovation Center (JIC).
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E’ stato inaugurato ieri, al Parco Tecnologico di Pula, il Joint Innovation Center (JIC), un laboratorio di innovazione congiunto con il CRS4 dedicato a progetti di ricerca sulle Smart & Safe City, città più intelligenti e sicure, con il coinvolgimento di partner locali, istituti di ricerca e università in Sardegna. Il progetto è in linea con gli obiettivi prefissati da Horizon 2020, dal Framework Programme for Research and Innovation dell’Unione Europea e dal programma di sviluppo regionale della Regione Sardegna Smart Specialization Strategy (S3).
A tagliare il nastro del Joint Innovation Center con Alessandro Cozzi, Country Director Italy Huawei Enterprise Business Group, il vicepresidente e assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, in rappresentanza del Presidente Francesco Pigliaru, il presidente del CRS4 Luigi Filippini. Politiche nazionali e strategia regionale per l’innovazione, il progetto “Tessuto digitale metropolitano” e le caratteristiche operative del Joint Innovation Center sono stati gli argomenti di cui si è discusso nella conferenza di lavoro che ha preceduto l’inaugurazione.
«L’arrivo in Sardegna di Huawei, che accogliamo con grande soddisfazione e che da oggi diventa pienamente operativo con un laboratorio che è l’unico del genere in Italia, rientra pienamente nelle strategie della Giunta per l’attrazione di investitori internazionali soprattutto nel settore dell’alta tecnologia e della ricerca – ha detto il presidente Pigliaru -. La cooperazione e lo sviluppo di progetti congiunti di ricerca nell’ICT, con particolare riferimento al campo delle Smart & Safe City, favorirà il nostro obiettivo di fare della Sardegna un luogo dove sperimentare gli impatti che le nuove tecnologie, prima di tutto il digitale, avranno nei prossimi 10-15 anni sulla produzione e sulla vita di tutti noi. Ora ci attendiamo ricadute positive su molti fronti. Secondo la strategia Horizon 2020 e la Smart Specialization Strategy, la Regione ha puntato sul rafforzamento della conoscenza e dell’innovazione come motori della crescita futura e della qualità della vita dei nostri cittadini. Ciò richiede il miglioramento della qualità dell’istruzione, il potenziamento degli investimenti in ricerca, la promozione dell’innovazione e il trasferimento di conoscenze, con un efficace uso delle tecnologie dell’ICT che vogliamo applicare anche ai settori tradizionali oltre che a quelli più innovativi.»
A gestire le fasi operative dell’accordo è stato, insieme al CRS4, il vicepresidente Paci, dopo la firma del Mou (Memorandum of Understanding) da parte del presidente Pigliaru a marzo ad Hannover. Nel giro di poche settimane dalla firma è stato scritto il progetto, ed è poi stato rapidamente valutato e approvato grazie a un costante e intenso lavoro di squadra. L’accordo di Hannover, che oggi si concretizza con l’apertura del laboratorio a Pula, era stato perfezionato a maggio scorso durante la missione in Cina guidata dal vicepresidente Paci, che aveva visitato i laboratori Huawei di Shenzhen e Shanghai incontrando i vertici della multinazionale. «L’innovazione è l’unico elemento che può garantire la presenza e il successo nel mercato globale, e questo vale per le imprese ma anche per una pubblica amministrazione come la Regione. Proprio attraverso l’innovazione e l’alta tecnologia vogliamo infatti far diventare forte la Sardegna nel mondo e allo stesso tempo da tutto il mondo attrarre investitori – ha sottolineato Raffaele Paci -. Su tutto questo stiamo lavorando moltissimo: la Giunta crede nelle potenzialità dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo in settori strategici come l’ICT. E la Sardegna, proprio in questi settori, vanta competenze e vere e proprie eccellenze, che noi vogliamo sostenere e rilanciare come già stiamo facendo con la strategia intelligente S3 Sardegna, la Smart Specialisation Strategy, inserita nella programmazione dei fondi Fesr. L’arrivo di Huawei, che ha scelto la Sardegna proprio per le competenze e la forte propensione all’innovazione e alla connettività, è una conferma al fatto che la strada finora percorsa è quella giusta e allo stesso tempo uno stimolo forte a fare ancora di più. Ora vogliamo procedere rapidamente, dimostrando quanto questa collaborazione fra pubblico e privato possa essere proficua, per far diventare la Sardegna il laboratorio d’Italia dell’ICT e dell’alta tecnologia».
L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un’infrastruttura sperimentale in cui verranno sviluppate nuove tecnologie per la connettività diffusa a scala metropolitana, funzionale allo sviluppo di modelli matematici volti a risolvere problematiche legate alle Smart e Safe City, la sperimentazione di sensoristica diffusa per l’acquisizione di grandi moli di dati che saranno gestiti attraverso lo sviluppo di architetture per OpenData e BigData, la sperimentazione di sistemi per la sicurezza e lo studio dei sistemi e-LTE di nuova generazione. Il JIC collaborerà con alcuni dei più importanti laboratori di Huawei sparsi nel mondo e acquisirà competenze sulle tecnologie di ultima generazione in ambito LTE e sullo sviluppo di nuove soluzioni, tra cui il 5G. Gli obiettivi principali del laboratorio saranno:
• La realizzazione dell’infrastruttura del JICattraverso la sperimentazione, prima in ambienti indoor e poi sul campo in alcuni quartieri nella città di Cagliari, di tecnologie di rete innovative volte a migliorare la connettività diffusa su scala metropolitana; la messa in opera di infrastrutture di comunicazione a larga banda scalabili, standardizzate e aperte; la creazione di metodi e modelli standardizzati per la messa in opera di sensoristica distribuita al fine di acquisire e controllare dati di interesse pubblico.
• La sperimentazione per la gestione globale della sicurezza pubblicaall’interno di una città (Safe City), incluse le attività anti-terrorismo, la gestione di incidenti e disastri, catastrofi naturali e l’assistenza sanitaria pubblica.
• La sperimentazione e-LTE di nuova generazione. Dopo la realizzazione della rete eLTE che servirà come base del progetto, la sperimentazione prevede l’esecuzione dei test per l’evoluzione della tecnologia, l’utilizzo dei sistemi che permettono di ripristinare la connessione di rete in situazioni di emergenza, un sistema di comunicazione a banda larga privato, la tecnologia 4G LTE, con possibilità di sperimentare nuovi standard 5G.
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