23 December, 2024
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Aria di crisi per il mondo delle imprese della Sardegna legate alla comunicazione. In 12 mesi sono, infatti, scomparse 55 piccole e grandi realtà artigiane (-4,1% rispetto al 2015) che si occupano di produzione di software e consulenza informatica, attività dei servizi d’informazione, pubblicità, ricerche di mercato, servizi d’ufficio e supporto alle imprese, attività editoriali, di ricerca e selezione personale, stampa e riproduzione di supporto registrati e di tante altre professionalità.

La “fotografia” arriva dal rapporto dall’Ufficio Studi di Confartigianato “Le imprese artigiane della comunicazione”, sui dati UnionCamere-Infocamere 2015-2016, che disegna l’identikit dei piccoli imprenditori sardi dell’era digitale.

A livello italiano, la nostra regione occupa l’8° posto come percentuale di imprese della comunicazione (3,5%) rispetto al totale delle aziende iscritte agli albi camerali (su base regionale); questo, nonostante il comparto nazionale abbia subito un calo (sempre nell’ultimo anno) del 1%.

«Nonostante la flessione registrata – sottolinea Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – la rivoluzione digitale sta spingendo anche nella nostra regione la creazione d’impresa. Quello della comunicazione è un settore in cui spicca la presenza di piccole imprese, espressione di abilità, professionalità, creatività e flessibilità di risposta a una domanda sempre più complessa e sofisticata.»

In Italia sono ben 42.198; circa 7.400 in Lombardia, segue l’Emilia Romagna con oltre 4mila ed il Veneto con oltre 3.800.

Il settore della Comunicazione in Sardegna, tra le 1.285 imprese, conta 359 imprese tra le “Attività professionali, scientifiche e tecniche”, 341 per quelle che svolgono “Attività dei servizi d’informazione e altri servizi informatici”, 294 per le quelle relativa la “Stampa e riproduzione di supporti registrati”, 142 della “Produzione di software, consulenza informatica e attività connesse”, 86 sono le “Attività di supporto per le funzioni d’ufficio e altri servizi di supporto alle imprese”, 56 quelle che svolgono “Pubblicità e ricerche di mercato” e 7 le imprese di “Attività editoriali”.

La dinamica regista una crescita solo per le imprese “Produttrici di software e consulenza informatica”, con un +0,7%. Tutti gli altri settori, come detto, sono in calo; quello marcato (-8,2%) lo si rileva tra le imprese che si occupano di “pubblicità e ricerche di mercato”. Segue il -6,5% delle “attività di supporto a uffici e imprese”.

Su base provinciale è Sassari quella che soffre di più: negli ultimi 12 mesi sono scomparse 24 imprese (-5,4%). Seguono Cagliari con una perdita di 24 aziende (-3,8%), Oristano con -3 imprese (-3,6%) e Nuoro con 4 aziende in meno (-2,2%).

Per Confartigianato Sardegna, il mondo delle piccole imprese sarde ha, in maniera sempre maggiore, necessità di essere rafforzato per dar vita a un modello vincente che vede l’isola, da qualche decennio, terra fertile per lo sviluppo tecnologico avanzato. Anche per questi motivi è urgente che la Regione, nei bandi di prossima emanazione, dia priorità al finanziamento degli interventi di “piccola pezzatura”, ovvero quelli fino a 15mila euro, per andare incontro alle esigente di tante piccole imprese.

«Il comparto in cui operano gli artigiani della comunicazione – continua la presidente Folchetti – è in rapida espansione e le nuove tecnologie rappresentano oggi forse la migliore occasione per lo sviluppo di attività imprenditoriali, soprattutto da parte dei più giovani.»

«Occorre proseguire nello sviluppo imprenditoriale che incentivi la digitalizzazione delle imprese esistenti, o la nascita di nuove startup digitali – conclude la Folchetti –una regione come la Sardegna di oggi, per competere con il resto del mondo, ha bisogno di adattare la propria struttura produttiva ai lavori delle generazioni più giovani e alle loro competenze. Ha bisogno di imprese in cui coniugare la capacità di innovare con l’esperienza ovvero c’è necessità di una politica a misura di nuovi saperi.»

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«La lettera del presidente Francesco Pigliaru all’assessore Maurizio Martina è la prova del fallimento delle strategie attuate sinora per il mondo delle campagne». A sostenerlo è Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«Una nuova beffa per gli agricoltori – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Servono norme chiare e agili, non si può caricare sulle spalle delle aziende agricole isolane la burocrazia e le lungaggini nelle procedure. Troppe attività isolane si trovano in forte sofferenza finanziaria a causa delle dilazioni dei contributi e delle scadenze fissate per la fine dell’anno.»

«Purtroppo è il segnale chiaro che la Sardegna e la classe politica isolana non hanno nessun peso e riconoscimento politico – conclude Gianluigi Rubiu -. L’agricoltura è un settore primario per la nostra economia. La stagione siccitosa e gli incendi che hanno devastato diverse aziende richiedono un impegno urgente per provvedere immediatamente al pagamento dei premi senza attendere ulteriori rinvii.»

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Da domenica 25, giorno di Natale, a venerdì 30 dicembre, alle 18.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – l’Akròama presenta “Alice nel paese delle meraviglie”. La regia dello spettacolo di Natale è di Elisabetta Podda.

Vita quotidiana, sogno, assurdità. Il sogno di Alice nel paese delle meraviglie raccontato da una persona davvero speciale. Ritroviamo il laghetto di lacrime, la casa della Duchessa, del Coniglio Bianco, il Cappellaio Matto. Una riscrittura vivace e divertente per farci entrare nel mondo dei giochi di parole e dei nonsense così caro a Lewis Carroll. La storia di “Alice nel paese delle meraviglie” è diventata una delle più note e amata della letteratura inglese, esercitando una forte attrazione su lettori sia adulti che bambini, grazie al peculiare gusto del gioco logico e verbale e all’utilizzo del romanzo per insegnare principi di logica, di matematica e metafisica ponendo Carroll quasi come un filosofo della scienza. L’attrazione degli adulti per Carroll è facilmente spiegabile, la fantasia, la capacità di osservare con perfetto candore la realtà (magari aderendo poi a queste “nuove” visioni con una disposizione mai esausta), serve infatti allo scrittore per mettere a nudo le assurdità e le incoerenze della vita adulta, nonché a dar vita ad incantevoli giochi basati sulle regole della logica, capaci di deliziare gli spiriti più intelligenti. La storia di Alice non viene stravolta, vi ritroveremo quindi molti dei personaggi che hanno caratterizzato il romanzo rendendolo celebre e immortale, una riscrittura vivace e divertente che trascinerà lo spettatore nel mondo poetico di questo grande della letteratura. Lewis Carrol, pseudonimo di Charles Lutwidge Dodgson – nasce a Daresbury (Cheshire, Inghilterra), il 27 gennaio 1832. Studia a Rugby e a Oxford, nel Christ Church College, dove rimane sino al 1881 come lettore di matematica pura, disciplina alla quale dedicherà numerosi trattati. Considerato unanimemente uno dei grandi della letteratura mondiale diviene famoso appunto con il romanzo “Alice nel paese delle meraviglie”.

“Alice nel paese delle meraviglie” con Erika Carta (Alice), Elisabetta Podda (narratrice, bruco, anatra), Giovanni Trudu (Cappellaio matto, topo, Battista, valletto, Carta sette), Tiziana Martucci (Regina di cuori, pappagallo, cuoca), Alberto Marcello (re, coniglio bianco, Dodo, lepre, Carta cinque, guardia), Marion Constantin (duchessa, ghiro, aquilotto, Carta due, guardia). Costumi Marco Nateri, assistente costumista Salvatore Aresu, sartoria Roberta Serra, Anna Sedda e Bice Sedda. Suoni e musiche originali di Roberto Sciola. Direzione tecnica Lele Dentoni.

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Partirà dalla Grande Miniera di Serbariu, il prossimo 6 gennaio, la Marcia delle Befane. La partenza, prevista per le ore 10.30, sarà preceduta dalla raccolta delle iscrizioni, alle ore 9.00. La manifestazione, che attraverserà il Centro Intermodale e via Roma, terminerà alle 13.00, in Piazza Roma, con la premiazione degli atleti e la distribuzione di calze.

La manifestazione è organizzata dal comune di Carbonia con la collaborazione della società sportiva “Zitto e Corri Master Team”.

In occasione delle festività natalizie, in linea con il concetto “star bene con sé stessi e star bene con gli altri”, il comune di Carbonia ha voluto proporre un divertente evento sportivo per coinvolgere bambini, ragazzi e adulti.

Le attività sportive, infatti, sono un’ottima occasione di aggregazione e di incontro tra generazioni diverse, di promozione di esperienze cognitive,sociali, culturali e affettive. La conquista di abilità motorie e la possibilità di sperimentare e migliorare le proprie capacità, stando insieme agli altri, sono fonte di gratificazioni che incentivano l’autostima, l’ampliamento progressivo delle esperienze e stimolano lo spirito di condivisione, cooperazione e coesione sociale.

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Federico Ibba, giovane consigliere comunale di Cagliari e capogruppo dei Popolari, è il nuovo coordinatore per la Sardegna dei Centristi per l’Italia, il movimento politico ispirato da Pier Ferdinando Casini e guidato dall’ex ministro Gianpiero D’Alia.  

«Cogliamo il dovere morale e politico di dare ai sardi delle risposte su temi cruciali come l’ambiente, il turismo, i trasporti, lo sviluppo per le imprese e lotta alla disoccupazione – dice Federico Ibba -. Soluzioni che non siano i consueti slogan di cui si riempiono la bocca i leader populisti nazionali e le loro imitazioni mal riuscite in salsa locale.»

«I Centristi per l’Italia – aggiunge il neo coordinatore regionale – sono un movimento politico che si vuole organizzare sul territorio, ad iniziare dai grandi centri della Sardegna e che vuole rappresentare tutti i cittadini che rifuggono dal populismo e qualunquismo che sta generando, soprattutto nel governo della cosa pubblica, instabilità e conseguente mancanza di risposte concrete ai cittadini.»

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Casa Emmaus è un’associazione di volontariato, impresa sociale, che in 30 anni si è presa cura di 3.500 persone. Seguendo un’area complessa come quella delle dipendenze, delle patologie psichiatriche e dell’accoglienza ai migranti, l’associazione coniuga solidarietà e professionalità.

Il percorso educativo degli utenti in programma a Casa Emmaus si basa sulla diversificazione e la personalizzazione dei percorsi. Nonostante questa ricerca di valorizzare ogni singola specificità, la costante che accomuna tutti gli interventi è l’attenzione alla formazione e crescita professionale, degli ospiti della comunità terapeutica così come dei migranti, con l’obiettivo di ridurre il rischio di marginalità ed esclusione sociale all’indomani della fine dell’accoglienza. Tramite l’organizzazione di percorsi formativi specifici vengono potenziate le capacità progettuali e relazionali degli utenti. 

Per tradurre la partecipazione in effettivo successo i partecipanti sono affiancati dagli educatori che li accompagnano dalla fase iniziale di accoglienza/orientamento fino alla ricerca-inserimento nel mondo del lavoro.

I corsi attualmente in essere sono: pizzaiolo, agronomo e pasticcere. Partirà invece a gennaio il corso di informatica.

Il corso di pizzaiolo è svolto da Nicola Nonnis, giovane pizzaiolo di Iglesias, docente dell’Accademia della pizza, ente formativo che vanta l’accreditamento Quaser e Accredia per la certificazione UNI EN ISO9001:2008 n. 1618.

Nicola Nonnis affianca all’insegnamento pratico dei moduli di teoria, necessari per conoscere tutti gli ingredienti che vengono utilizzati nella preparazione della pizza: farina, acqua, lievito, olio, sale, etc., etc. Con queste conoscenze gli utenti potranno poi preparare ogni tipo di impasto,dalla pizza classica, a quella in teglia o in pala.  Dopo la parte teorica i ragazzi avranno modo di  cimentarsi subito nell’arte della pizza, seguiti in ogni passo dal loro istruttore. Terminata con successo la prova finale, ai partecipanti verranno consegnati gli attestati dell’Accademia Pizza Sardegna, con i quali sarà possibile cercare da subito lavoro in pizzeria. Il corso di 52 ore, si svolge in maniera intensiva 4 giorni la settimana, per un totale di 16 ore. Iniziato il 10 dicembre il corso terminerà il 4 gennaio. Partecipano 11 ragazzi della comunità, 3 minori migranti, due ragazze della comunità e un ragazzo dello SPRAR.

Il corso di pasticceria organizzato dalla “Sulcis Scuola”, si tiene ad Iglesias il lunedì e il mercoledì dalle 15.00 alle 19.00 e si divide in due sezioni: preparazione di specialità dolci e specialità salate. Entrambe, tenute dalla docente Gabriella Soro, hanno come principale obbiettivo quello di formare nel campo della pasticceria tradizionale privilegiando la preparazione di buffet.  Le tre ragazze ospiti dello SPRAR che partecipano al corso si mostrano assolutamente partecipative ed entusiaste, dopo ogni lezione tornano a casa arricchite, sia dal punto di vista formativo, che relazionale. 

Il corso di agronomia è gestito dal prof. Nuvoli, docente in pensione di economia aziendale e agronomia presso l’Istituto Agrario di Villamassargia. Il corso di 70 ore (50 teoriche e 20 pratiche) ha l’obiettivo di dare ai ragazzi alcuni elementi di botanica e agronomia. Iniziato a Ottobre, prevede un impegno settimanale di 4 ore. La parte pratica inizierà nel mese di marzo, quando i ragazzi entreranno in contatto con un professionista del territorio che li aiuterà in concreto nella realizzazione dell’orto di Casa Emmaus per la primavera/estate. I corsisti sono 8 ragazzi della comunità terapeutica.

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Il giornalista e scrittore Massimo Carta ha donato il suo vasto archivio alla Sezione di Storia Locale dello SBIS: migliaia di giornali, quotidiani e periodici, 7.812 fotografie, negativi, cartoline ed innumerevoli elementi di ricerca che interessano le vicende e la storia del Sulcis Iglesiente e oltre.

Questa donazione spontanea arricchisce la già vasta collezione documentaria conservata nella Sezione di Storia locale, che ha sede presso l’ex Officina meccanica della Grande Miniera di Serbariu a Carbonia.

Il “Fondo Carta”, dal nome del donatore, è ora a disposizione della collettività. È consultabile la raccolta della “Gazzetta del Sulcis Iglesiente”, edita da Edizioni Sulcis, la più longeva iniziativa editoriale del territorio, con ben 27 anni di pubblicazione. Di rilevante importanza l’intera pubblicazione di “Tuttoquotidiano” ed altri giornali regionali, raccolti e rilegati in 20 grossi volumi, che rappresentano uno spaccato della realtà sarda, dagli inizi degli anni Sessanta del secolo scorso.

Tra gli elementi di ricerca si trovano la storia della telefonia della Sardegna (con elenchi telefonici del 1912 e del 1931), quella dei “Capitani coraggiosi” dell’imprenditoria sarda, una cospicua serie di cartoline postali di imprese commerciali operanti nel territorio agli inizi del secolo scorso e, infine, la ricostruzione storica della vita di personaggi illustri del mondo della cultura e dell’arte.

Notevole interesse storico rivestono le migliaia di fotografie sul territorio, l’archeologia, gli usi e i costumi locali, le manifestazioni pubbliche, i personaggi politici, il mondo dell’arte, la cultura, lo sport, la religione che si sono avvicendati nel tempo e che sono la testimonianza della lunghissima attività giornalistica e saggistica di Massimo Carta.

«Il comune di Carbonia, capofila del Sistema Bibliotecario Interurbano del Sulcis – ha detto Emanuela Rubiu, assessore della Cultura, Spettacolo e Turismo del comune di Carbonia -, ringrazia Massimo Carta per la sua preziosa donazione.»

Massimo Carta, nato a Masua, risiede da sempre a Cortoghiana, con i suoi 56 anni di attività è il decano dei giornalisti del territorio: ha collaborato con RAI, ANSA, Agenzia Italia, La Nuova Sardegna, Tuttoquotidiano, L’Altro Giornale, Il Messaggero di Roma, La Nazione di Firenze e i periodici nazionali Oggi ed Epoca. È stato il fondatore della prima televisione locale Telezeta, ha diretto radio, TV e periodici minori, fino ad arrivare, alla fondazione e alla direzione della “Gazzetta del Sulcis Iglesiente”tuttora in pubblicazione.

Massimo Carta, nel corso della sua lunga militanza professionale, ha fatto parte per sei anni del Consiglio Nazionale dei Giornalisti cattolici, è stato anche, per tre anni, nel Sindacato dei Giornalisti sardi. Il suo impegno, tuttavia, non si è limitato esclusivamente al giornalismo. Massimo Carta, addetto stampa per diversi Comuni, è anche autore di numerosi libri e impegnato attualmente su importanti lavori enciclopedici. I suoi libri: “Carbonia e il suo carbone”“Anche questa è Sardegna”“Perché Carbonia”, L’industria mineraria e il movimento operaio in Sardegna (con Alberto Alberti); Iglesias: immagini e parole”“Trenta paesi sulcitani”, “Carbonia realtà da 50 anni” e ultimi in ordine di tempo: “Sulcis Iglesiente e Guspinese” e “La storia del Sulcis Iglesiente”, stampato in oltre settemila copie.

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È stato sottoscritto oggi un protocollo d’intesa tra il Parco Geominerario Storico Ambientale della Sardegna e il Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO.

Il documento è stato siglato da Giovanni Pilia, commissario straordinario del Consorzio Parco Geominerario e Sara Cipolla, presidente del Comitato Giovani della Commissione nazionale italiana dell’UNESCO.

Il protocollo intende avviare una collaborazione per la realizzazione di attività destinate a favorire la sensibilizzazione delle giovani generazioni circa la valorizzazione del patrimonio culturale italiano in aree e siti patrimonio dell’UNESCO.

L’atto persegue gli obiettivi inerenti la valorizzazione del patrimonio culturale previsti a livello strategico dalla Macro-Area di sviluppo n. 2, “Una grande regione europea dell’innovazione”, come indicato nelle “Linee di indirizzo per un uso efficiente delle risorse finanziarie destinate allo sviluppo 2014-2020”, documento programmatico che costituisce il quadro di sintesi del processo di pianificazione e programmazione per lo sviluppo intelligente, sostenibile e inclusivo previsto dalla Commissione europea nel suo “Stratergia Europa 2020”.

La logica è quella di coordinare e promuovere la fruizione dei beni costituenti il patrimonio culturale italiano che non devono essere considerati nella loro unicità ma elementi di una più ampia rete di evidenze.

Il protocollo avrà una durata triennale e potrà essere rinnovato per ulteriori tre anni.

Il Comitato, costituito sotto l’egida della commissione nazionale italiana per l’UNESCO, è composto da giovani di età compresa tra i 25 e 35 anni e riunisce le rappresentanze di tutte le regioni italiane per un totale di oltre 200 persone. Il suo scopo è di supportare le attività della Commissione nel campo dell’educazione, della scienza, della cultura e della comunicazione, ricercando la partecipazione attiva dei giovani e della società civile in iniziative di rilevanza nazionale.

Il Comitato Giovani ha sottoscritto un protocollo d’intesa con il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca per lo sviluppo di una azione sinergica con i docenti e gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado e delle Università a favore della promozione dei valori dell’UNESCO.

Il Consorzio del Parco, facente parte dell’IGGP Internazional Geoscience and Geoparks, Programma UNESCO, con la presente intesa vuole rafforzare la propria azione a favore della salvaguardia e della valorizzazione del patrimonio storico minerario della Sardegna. 

Il commissario straordinario ha dichiarato che «si tratta di un ulteriore significativo passo dell’Ente per lo sviluppo di azioni concrete e condivise con le istituzioni nazionali ed internazionali che lo pone all’avanguardia nel contesto italiano».