18 July, 2024
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Il Partito dei sardi stronca le linee guida e l’ipotizzato piano di dimensionamento scolastico 2016-2017 che proprio in questi giorni sono all’approvazione delle varie conferenze provinciali ma che non hanno ancora ricevuto il parere della II commissione del Consiglio regionale. «Se dovesse concretizzarsi una proposta di piano come quella che fino ad ora è stata ipotizzata – ha dichiarato il capogruppo Pds, Gianfranco Congiu – lo qualificheremo come un atto ostile e contrario alle volontà del popolo sardo e voteremo “no” in Giunta, nelle commissioni consiliari e in Aula.»

Nel corso dell’incontro con i giornalisti, i consiglieri del gruppo Pds (Augusto Cherchi e Roberto Desini) insieme con il segretario del partito, Franciscu Sedda, non hanno risparmiato critiche al documento redatto dall’assessorato della Pubblica Istruzione e che individua i criteri e le modalità per la programmazione della rete scolastica per l’anno scolastico 2016-2017 in Sardegna.

«Diciamo basta alla riproposizione di modelli e regole che non sono pensati per la realtà sarda – ha dichiarato Augusto Cherchi – e questo principio vale per la scuola come per i trasporti e, soprattutto, per la sanità.»

Roberto Desini ha evidenziato invece come la II commissione del Consiglio regionale non sia stata ancora convocata per esprimere il parere di merito sul documento proposto dall’assessore Claudia Firino (Sel) e si è detto «contrario nella forma e nella sostanza ad un piano di dimensionamento che non tiene conto delle reali necessità degli studenti, delle famiglie e dei docenti della Sardegna».

«La Sardegna è diversa dall’Italia – ha affermato Franciscu Sedda – e abbiamo bisogno di soluzioni mirate per i bisogni dei sardi ed è questo che chiediamo, sul piano prettamente politico, alle forze politiche del centrosinistra per lanciare la fase 2 della Legislatura, dove tutti dobbiamo avere in testa solo i sardi e la Sardegna.»

Il gruppo consiliare del partito dei sardi ha proposto dunque l’applicazione delle disposizioni dettate dall’articolo 9 comma 4 della legge regionale n. 3 del 7 agosto 2009 che, così come affermato nella mozione a suo tempo presentata dall’onorevole Congiu (mozione n.  193 del 6 novembre 2015), consente deroghe ai più stringenti criteri ministeriali per la predisposizione del piano di dimensionamento scolastico.

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Il senatore Silvio Lai (Pd) si rivolge al nuovo Ministro dell’Interno Marco Minniti per chiedere che venga bloccata la chiusura del presidio della Polstrada di Ozieri.

«Giungono notizie informali sulla possibile chiusura del distaccamento della Polizia Stradale di Ozieri – scrive Silvio Lai al ministro dell’Interno -. Già in altre situazioni si è proceduto alla chiusura di stazioni di ridotte dimensioni senza che ci fossero voci dissonanti. In questo caso intendiamo tuttavia segnalare che il presidio in questione svolge un’attività importante al servizio di un territorio vastissimo, questo grazie alla sua posizione baricentrica rispetto alle zone del sassarese, del nuorese e della Gallura. Occorre poi ricordare che il distaccamento di Ozieri si occupa di affrontare le problematiche legate alla pericolosità della Sassari-Olbia, una strada che in questi anni è stata teatro, purtroppo, di numerosi e gravi incidenti perché costituisce il principale collegamento tra il continente, tramite il porto di Olbia, e il resto dell’isola. Attualmente sono in corso i lavori per la realizzazione di una nuova arteria stradale e dunque la presenza di un presidio ad Ozieri risulta ancora più necessaria, considerati i cantieri a tutt’oggi aperti e che aumentano i rischi per gli automobilisti.»

«Capiamo l’esigenza di riorganizzare e razionalizzare i servizi e la spesa – aggiunge Silvio Lai – ma crediamo sia giusto segnalare questa specificità che merita l’attenzione dell’alta funzione che il tuo ministero ricopre. Si tratta di valutare le esigenze reali e quotidiane dei numerosissimi automobilisti che ogni giorno percorrono le strade nei territori su cui presta la propria opera il personale della Polstrada di Ozieri. Qualora le notizie di questi giorni corrispondessero al vero – conclude Silvio Lai -, penso che sia importante chiederti un intervento volto a sospendere la soppressione del distaccamento di Ozieri, la cui utilità è confermata dai dati sull’attività e sui servizi svolti fino ad oggi, che nel tempo non diminuiranno ma diverranno più sostenuti.» 

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Ancora un’assunzione speciale di portalettere da parte di Poste Italiane. Fino a lunedì 2 gennaio è possibile inviare la nuova candidatura. Quest’anno dopo tre selezioni speciali e limitate nel tempo Poste torna ad avere bisogno di portalettere a tempo determinato. Le nuove immissioni partiranno subito a gennaio. Le assunzioni avverranno in tutte le province italiane per le esigenze dei vari uffici postali. I requisiti di base sono: essere in possesso di un qualsiasi diploma o una qualsiasi laurea anche triennale, mentre non sono richieste conoscenze professionali specifiche. Non ci sono limiti di età per la partecipazione.

I contratti a tempo determinato, come anticipato, partiranno subito a gennaio 2017 e verranno diversificati da zona a zona sia in termini numerici che di durata a seconda delle esigenze del territorio.

Una volta presentata la domanda, i candidati… 

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/portalettere.html .

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L’associazione culturale Acordu ha organizzato una conferenza aperta, alla quale invita tutti coloro che hanno a cuore le sorti della lingua sarda, per il prossimo 14 gennaio 2017, a Nuoro.

L’associazione Acordu è nata di recente per volontà di cinque amici, attivisti della lingua sarda. Si tratta di persone differenti tra loro per professione e esperienze, ma accomunate dalla voglia di impegnarsi per far uscire la lingua sarda dalla situazione di stallo in cui si trova. Il dibattito sulla lingua sarda è sempre molto vivo e continua ad animare la gente comune, gli operatori del settore, i politici senza però arrivare ad un punto che metta tutti d’accordo. La Cunferèntzia aberta de su sardu vuole essere una occasione nuova di confronto tra le parti, un cambio di prospettiva nei confronti della lingua, un tentativo di affrontare i problemi inerenti al sardo in modo partecipativo e inclusivo. Acordu estende il suo invito a tutti coloro che si occupano di lingua sarda e possono mettere a disposizione la propria esperienza a favore del superamento dei limiti che finora hanno bloccato l’ufficializzazione della lingua sarda. Ma estende il suo invito anche a chi non ha esperienza ma ritiene di volere e potere dare il proprio contributo, a tutti coloro che si stanno avvicinando alla lingua o hanno intenzione di farlo, convinti che sia necessaria una soluzione condivisa da tutti dalla quale ripartire.

La Cunferèntzia aberta de su sardu non riceverà alcun finanziamento pubblico o privato ma sarà del tutto autofinanziata da coloro che vorranno prenderne parte. Questo servirà a garantire la totale libertà da condizionamenti di parte e la neutralità verso ogni posizione presente sul campo.

La sua organizzazione prevede alcune sedute plenarie durante le quali verranno ospitati due importanti keynote speeches. Ma il suo carattere principale sarà quello di articolarsi in otto panel o gruppi di lavoro, ognuno dei quali riguarderà un campo di interesse quali per esempio l’arte e la musica, la didattica, la politica linguistica, i mass-media e la standardizzazione. Ogni partecipante si potrà iscrivere on line ad un panel sin da subito. In ogni panel un facilitatore esperto renderà più agevole il lavoro comune e garantirà un clima di collaborazione, nel massimo rispetto di tutti i partecipanti. Per qualsiasi informazione e per rimanere aggiornati sugli sviluppi inerenti la Cunferèntzia aberta de su sardu si può visitare la pagina ufficiale dell’associazione Acordu all’indirizzo www.acordu.eu . 

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E’ stato inaugurato ieri, al Parco Tecnologico di Pula, il Joint Innovation Center (JIC), un laboratorio di innovazione congiunto con il CRS4 dedicato a progetti di ricerca sulle Smart & Safe City, città più intelligenti e sicure, con il coinvolgimento di partner locali, istituti di ricerca e università in Sardegna. Il progetto è in linea con gli obiettivi prefissati da Horizon 2020, dal Framework Programme for Research and Innovation dell’Unione Europea e dal programma di sviluppo regionale della Regione Sardegna Smart Specialization Strategy (S3).
A tagliare il nastro del Joint Innovation Center con Alessandro Cozzi, Country Director Italy Huawei Enterprise Business Group, il vicepresidente e assessore della Programmazione e del Bilancio Raffaele Paci, in rappresentanza del Presidente Francesco Pigliaru, il presidente del CRS4 Luigi Filippini. Politiche nazionali e strategia regionale per l’innovazione, il progetto “Tessuto digitale metropolitano” e le caratteristiche operative del Joint Innovation Center sono stati gli argomenti di cui si è discusso nella conferenza di lavoro che ha preceduto l’inaugurazione.
«L’arrivo in Sardegna di Huawei, che accogliamo con grande soddisfazione e che da oggi diventa pienamente operativo con un laboratorio che è l’unico del genere in Italia, rientra pienamente nelle strategie della Giunta per l’attrazione di investitori internazionali soprattutto nel settore dell’alta tecnologia e della ricerca – ha detto il presidente Pigliaru -. La cooperazione e lo sviluppo di progetti congiunti di ricerca nell’ICT, con particolare riferimento al campo delle Smart & Safe City, favorirà il nostro obiettivo di fare della Sardegna un luogo dove sperimentare gli impatti che le nuove tecnologie, prima di tutto il digitale, avranno nei prossimi 10-15 anni sulla produzione e sulla vita di tutti noi. Ora ci attendiamo ricadute positive su molti fronti. Secondo la strategia Horizon 2020 e la Smart Specialization Strategy, la Regione ha puntato sul rafforzamento della conoscenza e dell’innovazione come motori della crescita futura e della qualità della vita dei nostri cittadini. Ciò richiede il miglioramento della qualità dell’istruzione, il potenziamento degli investimenti in ricerca, la promozione dell’innovazione e il trasferimento di conoscenze, con un efficace uso delle tecnologie dell’ICT che vogliamo applicare anche ai settori tradizionali oltre che a quelli più innovativi.»
A gestire le fasi operative dell’accordo è stato, insieme al CRS4, il vicepresidente Paci, dopo la firma del Mou (Memorandum of Understanding) da parte del presidente Pigliaru a marzo ad Hannover. Nel giro di poche settimane dalla firma è stato scritto il progetto, ed è poi stato rapidamente valutato e approvato grazie a un costante e intenso lavoro di squadra. L’accordo di Hannover, che oggi si concretizza con l’apertura del laboratorio a Pula, era stato perfezionato a maggio scorso durante la missione in Cina guidata dal vicepresidente Paci, che aveva visitato i laboratori Huawei di Shenzhen e Shanghai incontrando i vertici della multinazionale. «L’innovazione è l’unico elemento che può garantire la presenza e il successo nel mercato globale, e questo vale per le imprese ma anche per una pubblica amministrazione come la Regione. Proprio attraverso l’innovazione e l’alta tecnologia vogliamo infatti far diventare forte la Sardegna nel mondo e allo stesso tempo da tutto il mondo attrarre investitori – ha sottolineato Raffaele Paci -. Su tutto questo stiamo lavorando moltissimo: la Giunta crede nelle potenzialità dell’innovazione, della ricerca, dello sviluppo in settori strategici come l’ICT. E la Sardegna, proprio in questi settori, vanta competenze e vere e proprie eccellenze, che noi vogliamo sostenere e rilanciare come già stiamo facendo con la strategia intelligente S3 Sardegna, la Smart Specialisation Strategy, inserita nella programmazione dei fondi Fesr. L’arrivo di Huawei, che ha scelto la Sardegna proprio per le competenze e la forte propensione all’innovazione e alla connettività, è una conferma al fatto che la strada finora percorsa è quella giusta e allo stesso tempo uno stimolo forte a fare ancora di più. Ora vogliamo procedere rapidamente, dimostrando quanto questa collaborazione fra pubblico e privato possa essere proficua, per far diventare la Sardegna il laboratorio d’Italia dell’ICT e dell’alta tecnologia».
L’obiettivo del progetto è la realizzazione di un’infrastruttura sperimentale in cui verranno sviluppate nuove tecnologie per la connettività diffusa a scala metropolitana, funzionale allo sviluppo di modelli matematici volti a risolvere problematiche legate alle Smart e Safe City, la sperimentazione di sensoristica diffusa per l’acquisizione di grandi moli di dati che saranno gestiti attraverso lo sviluppo di architetture per OpenData e BigData, la sperimentazione di sistemi per la sicurezza e lo studio dei sistemi e-LTE di nuova generazione. Il JIC collaborerà con alcuni dei più importanti laboratori di Huawei sparsi nel mondo e acquisirà competenze sulle tecnologie di ultima generazione in ambito LTE e sullo sviluppo di nuove soluzioni, tra cui il 5G. Gli obiettivi principali del laboratorio saranno:
• La realizzazione dell’infrastruttura del JICattraverso la sperimentazione, prima in ambienti indoor e poi sul campo in alcuni quartieri nella città di Cagliari, di tecnologie di rete innovative volte a migliorare la connettività diffusa su scala metropolitana; la messa in opera di infrastrutture di comunicazione a larga banda scalabili, standardizzate e aperte; la creazione di metodi e modelli standardizzati per la messa in opera di sensoristica distribuita al fine di acquisire e controllare dati di interesse pubblico.
• La sperimentazione per la gestione globale della sicurezza pubblicaall’interno di una città (Safe City), incluse le attività anti-terrorismo, la gestione di incidenti e disastri, catastrofi naturali e l’assistenza sanitaria pubblica.
• La sperimentazione e-LTE di nuova generazione. Dopo la realizzazione della rete eLTE che servirà come base del progetto, la sperimentazione prevede l’esecuzione dei test per l’evoluzione della tecnologia, l’utilizzo dei sistemi che permettono di ripristinare la connessione di rete in situazioni di emergenza, un sistema di comunicazione a banda larga privato, la tecnologia 4G LTE, con possibilità di sperimentare nuovi standard 5G.

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La cultura e la letteratura come forma di promozione turistica di alto valore dell’Isola. Questo il tema di “Destinazione Sardegna”, conferenza tenuta oggi all’aeroporto di Olbia organizzata dall’Assessorato del Turismo, Artigianato e Commercio in collaborazione con Geasar, la società di gestione dello scalo. Durante l’incontro è stata presentata l’iniziativa della Regione che offre la possibilità di scaricare gratuitamente l’e-book di Grazia Deledda, “Dopo il divorzio”, dal sito https://nobeldeledda.wordpress.com/
«L’obiettivo che ci siamo posti quasi tre anni fa e che abbiamo portato avanti con molta convinzione, era dare forma a una nuova idea di Sardegna, basata sulla sua straordinaria qualità della vita, e conseguentemente riposizionare il prodotto turistico regionale sui mercati nazionali e internazionali, un orizzonte nuovo che ha comportato una diversificazione dell’offerta grazie a tematismi che completano il prodotto marino-balneare e sono profondamente calati nell’identità culturale isolana», ha detto l’assessore Francesco Morandi. «Perciò l’appuntamento di oggi è un importante passo avanti nell’ottica di questa nuova visione strategica – ha aggiunto Morandi -. La sfida è ambiziosa, abbiamo cambiato il linguaggio e l’immagine nell’ottica di un concetto, ossia che l’esperienza di vacanza in Sardegna, attraverso il contatto autentico ed emozionale con le comunità dei vari territori, diventi per i nostri visitatori un’esperienza di vita da raccontare e da ripetere».
Da oggi i viaggiatori che sbarcheranno al “Costa Smeralda” saranno informati attraverso una campagna di comunicazione della possibilità di acquisire gratis il romanzo del premio Nobel nuorese. L’iniziativa nata da un’idea del designer della comunicazione visiva Attilio Baghino è a costo zero. Tutti i riferimenti alle località all’interno del libro sono georeferenziati. Ogni volta che viene citato un luogo della Sardegna il testo è seguito da due link, uno rimanda a Google Maps e l’altro a una scheda in italiano o in inglese che descrive il luogo.
Il doppio sistema fa sì che anche chi legge l’e-book con un dispositivo che non dispone di connessione Internet, possa comunque avere notizie sul territorio. Si potrà così scoprire che il paese fittizio di “Orlei” citato dalla Deledda sia in realtà Lula e il “Monte Bellu” sia il Monte Albo. Alla tavola rotonda, coordinata dal responsabile Business Unit Geasar Lucio Murru, hanno partecipato gli operatori culturali Gianluigi Tiddia, Corrado Conca, Riccardo Staglianò e Giannella Demuro.

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Sono state pubblicate le graduatorie del bando regionale da 750mila euro che finanzia per l’anno scolastico 2016/2017 ben 232 istituti dell’isola (su 320 che hanno presentato la domanda) che sperimenteranno l’uso veicolare della lingua sarda nelle scuole.
La maggior parte degli Istituti risultano quelli dell’infanzia, primarie e secondarie di primo grado, ma hanno fatto istanza anche le scuole superiori. A breve saranno pubblicate anche le graduatorie relative alle scuole paritarie.
«Questi numeri testimoniano il crescente interesse per la tutela e la valorizzazione della lingua sarda – ha precisato l’assessore della Pubblica Istruzione Claudia Firino – e richiedono da parte nostra una pronta risposta politica, che si concretizzerà con lo stanziamento di maggiori risorse per il prossimo anno, che possano garantire la copertura di tutte le domande pervenute.»

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Fabio Corona, fotografo di Carbonia, esporrà le sue “Macrovisioni” per tutto il mese di gennaio, dalle 7.00 alle 24.00, nella sala mostre del SusieQ Music Bar, in via Fosse Ardeatine 4, a Carbonia.

Un’esplosione di colori, contrasti, luci e tonalità: questo traspare dallo sguardo attento e appassionato di Fabio Corona, capace di catturare gli aspetti al tempo stesso travolgenti e delicati di una Natura che pietrifica gli occhi davanti alla sua bellezza mozzafiato. Specie della flora e della fauna spontanea colte nella loro realtà ora delicata ora struggente, macro-vedute inusuali sul micro mondo che ci circonda. E così, ogni immagine è quasi una trasposizione di un piccola storia che è infusa del fascino della Natura isolana senza filtri e condizionamenti di sorta.

Fabio Corona ha da sempre avuto una grande passione: la Natura. La curiosità lo ha stimolato ad approfondire la conoscenza di ciò che lo circondava e la fotografia si è dimostrata il mezzo ideale per congelare i momenti vissuti.
«Alla fine credo di aver trovato il giusto connubio tra la Natura e la Fotografia: il risultato sono le mie immagini naturalistiche che spero siano pervase dall’amore per tutto ciò che ho potuto vedere e percepire.»

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Il capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha presentato una mozione per sollecitare l’ammodernamento della linea ferroviaria del Trenino verde, con la valorizzazione turistica delle strade ferrate. «Il collegamento è stato più volte interrotto, nel corso dell’ultima stagione – spiega Gianluigi Rubiu – a causa dell’usura delle traversine metalliche sui ponti delle zone interne e dell’alto rischio per i passeggeri. Le figure professionali che operano sulla linea sono da mesi fermi, senza un lavoro. E’ il caso di addetti alla manutenzione, gestori di alcune case cantoniere e operai della linea.»

L’interruzione è stata decisa dall’Arst, che detiene il  funzionamento e la gestione degli impianti, per garantire l’alta funzionalità della tratta. Il documento presentato dal gruppo Udc si propone di accelerare la manutenzione della linea che da Mandas si spinge sino a Laconi, Sorgono, Seui, Ussassai e altri centri della Barbagia e dell’Ogliastra.

«Si tenga conto che il Trenino verde, che si sviluppa per 430 chilometri che vanno dal vecchio Ducato di Mandas ai paesi dell’interno – sottolinea ancora Gianluigi Rubiu – rappresenta una delle opportunità di crescita per il turismo e le infrastrutture a vocazione culturale, naturalistica e agroalimentare dislocate sul territorio. Dal tour nei battelli nei laghi interni sino ai ristoranti ed ai musei che puntano sul trenino verde come risorsa unica dal punto di vista turistico ed economico. E’ necessario che la Regione si attivi con il Ministero dei trasporti, che ancora si occupa della linea, per assicurare le risorse per la messa in sicurezza della tratta come un possibile sentiero di sviluppo per la Sardegna.»

 

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Il 27 dicembre il dott. Aldo Clemenza, anestesista del CTO di Iglesias, inizierà la sua avventura in Antartide. Farà parte del team composto da 13 persone, (lui è l’unico medico) della Missionie Winter Over, il Programma ministeriale di ricerca scientifica che si occupa di glaciologia, fisica dell’atmosfera, climatologia e astronomia di una zona “estrema” non per nulla chiamata Marte bianco dove si susseguono 6 mesi di luce e sei di buio completo. Da 1993 esiste un’area di circa 1.500 mq dove sorge al base concordia che durante i mesi invernali (le temperature si aggirano intorno ai 90° sotto lo zero) rappresenta il micromondo per i 13 partecipanti alla missione: ovviamente impossibile uscire, totale assenza di radio e tv, connessione internet e telefono riservata agli aspetti scientifici e al lavoro dell’equipe (quindi totalmente interdette per l’utilizzo privato).

Sarà l’unico medico presente si dovrà occupare di tutte le specialità mediche (infatti in questi mesi si è formato in tal senso) avendo a disposizione un autentico ospedale con sala operatorie e tecnologie di ogni genere. Se fosse necessario dovrà curare anche se stesso.

Prima della missione è stato affrontato un lungo e durissimo periodo di addestramento tra la sede ENEA di Brasimone e il Monte Bianco per valutare la capacità fisica e psicologica ad affrontare un’esperienza così estrema.

Aldo Clemenza è il primo medico in Sardegna (e tra i pochissimi in Italia) selezionato per affrontare un’esperienza “unica”: l’entusiasmo non gli manca, non lo spaventa neanche l’isolamento (gli ospiti della Base Concordia hanno a disposizione biblioteca e videoteca ricchissime e una palestra attrezzata); solo qualche preoccupazione legata alla mancanza di comunicazione con la famiglia, ma è sicuro di riuscire ad affrontare al meglio questa avventura.