18 July, 2024
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Nuove idee a Sant’Antioco per conquistare visitatori e turisti tutto l’anno e cercare di riportare la città lagunare agli antichi sfarzi e splendori di quando era la capitale sulcitana dell’intrattenimento. La parola d’ordine è fare cultura tra la gente e con la gente sorseggiando un aperitivo, degustando ottimo cibo e un buon vino, leggendo un buon libro o ascoltando musica nel trascorrere una serata in compagnia. Apripista di questa nuova tendenza è Andrea Maggipinto, di origini antiochensi, che con sua moglie tedesca Sabine Hammerle ha ristrutturato il vecchio magazzino della “casa della nonna”, in pieno centro storico. E’ “il magazzino dello spirito”: un locale alternativo che promuove il buon cibo costituito da prodotti locali, arte e cultura, con appuntamenti su storia, letteratura e musica. Nel locale, situato nel vecchio centro storico cittadino, si ritrovano intatti gli ambienti familiari e i riferimenti del mondo dei nonni come, per esempio, le damigiane trasformate in lampadari, vecchi quadri di famiglia e l’utilizzo di materiali di riciclo per realizzare “scaffali e banconi”. Esperimento simile è anche quello di un bar situato nel Corso principale, chiamato “Falesia”, nato trasformando un precedente negozio di abbigliamento. E’ un locale moderno con ampi saloni e giardino, nel quale vengono proposti anche eventi culturali. Quasi dirimpetto, il Bier Garten, dove i gestori propongono una cucina creativa. Si beve birra tedesca e si degustano cibi preparati solo con ingredienti del Sulcis. Sempre nel corso principale la pizzeria Biancaneve offre piatti e pizze a chilometro zero preparati con prodotti esclusivamente della Sardegna.

Nuove proposte anche al lungomare, dove la primavera scorsa ha aperto il Muma: museo del mare e Ostello che si sviluppa su tre piani, composto da 32 stanze di diverse tipologie, gestito da una cooperativa che aderisce al centro di educazione ambientale “Isola di Sant’Antioco”. Al piano terra è ubicato il museo del mare, bar, ristorante, ampi saloni e giardino vista mare. Punto di forza: convegni, feste, incontri culturali, reading, presentazione di libri e musica. Si presenta come punto di riferimento del territorio e il suo mare con l’offerta di pacchetti turismo tutto l’anno, visite in laguna e alle saline con guide e personale altamente specializzato. A questi si aggiungono la novità della degustazione del sushi nel Corso principale e l’affermata “Birreria Pizzeria Rubiu” che, per far fronte alla sempre più vasta clientela, si è spostata in periferia. Il bar “Is Solus in viale Trieste” ha attivato all’interno una zona biblioteca mentre nella ristrutturata “Tavernetta Ipogeo”, in piazza De Gasperi, da qualche giorno, dopo le visite alle catacombe e ai musei cittadini, si può degustare la pizza in un locale dai muri originali di due secoli fa.

Tito Siddi

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«La decisione di chiudere il centro vaccini di Sestu è inaccettabile e dev’essere immediatamente revocata dalla ASL». Lo chiede il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa, che ha presentato un’interrogazione urgente all’assessore regionale della Sanità Luigi Arru. «Non si possono prendere decisioni di questo genere sulla testa dei cittadini e senza nessuna concertazione. Sestu è uno dei Comuni sardi dove nascono più bambini. Ci si aspetterebbe da una ASL seria un potenziamento del servizio di vaccinazione, e invece lo chiude. Una scelta priva di razionalità e di logica, che metterà in difficoltà centinaia di famiglie con lo splendido risultato di scoraggiare le vaccinazioni. Le famiglie dovrebbero infatti perdere giornate intere di scuola e di lavoro per andare a Selargius. Dove potrebbero recarsi solo in auto: con i mezzi pubblici per andare e tornare ci vorrebbero tra le due e le tre ore. La commissaria ASL si è presa la briga di analizzare seriamente il contesto prima di prendere una decisione come questa? – aggiunge Michele Cossa -. L’assessore Arru mi dovrà spiegare se questa è la politica sanitaria che la Regione intende perseguire nei prossimi anni. Dica con precisione quali criteri si seguono nella distribuzione dei servizi sul territorio e nell’edilizia sanitaria, con chi si confrontano e se le decisioni che prendono hanno una base razionale o sono invece legate a simpatie di natura politica. Ci sono delle zone dove si potenziano i servizi e si investe, altre che vengono punite. Sestu è certamente tra queste: è stata progressivamente spogliata di servizi sanitari importanti, ed ha una guardia medica indegna di un Paese civile. Mi aspetto risposte chiare e tempestive – conclude Michele Cossa – o possono stare sicuri che la popolazione non esiterà a mobilitarsi.»

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Un diario che consentirà alle donne che soffrono di dolori cronici di tenere aggiornato il proprio quadro clinico in modo tale da consentire ai medici di intervenire in tempi rapidi aiutandoli a formulare una diagnosi precoce. Lo ha realizzato il Centro Endometriosi della Clinica Ginecologia e Ostetricia dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari.

«La nostra azienda – dice Gian Benedetto Melis, direttore della Clinica di Ostetricia e Ginecologia – si conferma tra i migliori e più importanti centri di riferimento a livello nazionale per la qualità delle pubblicazioni scientifiche e l’alta specializzazione nelle cure di questa malattia.» 

«Il diario – spiega Stefano Angioni, responsabile del Centro Endometriosi – verrà distribuito in tutta Italia ai medici di famiglia con il contributo non condizionato di una ditta farmaceutica (Bayer). L’endometriosi è una patologia frequente che colpisce le donne durante la vita riproduttiva. La manifestazione della malattia varia da piccole lesioni a cisti ovariche, fibrosi e aderenze di gravità tale da sovvertire l’apparato riproduttivo della donna. L’insorgenza è spesso precoce perfino in età adolescenziale. La malattia è causa frequente di una sintomatologia dolorosa, spesso invalidante, che comprende: dolore durante la mestruazione, dolore durante i rapporti, dolore pelvico cronico e, nel 30-40% dei casi, è associata a infertilità. A volte, soprattutto nei casi in cui la malattia infiltri altri organi, possono essere presenti sintomi intestinali e/o urinari. Esistono diverse forme di endometriosi e diverse risposte alle terapie mediche e chirurgiche.»

Viene definita una malattia cronica che ha elevati costi in termini di salute fisica e psichica per la donna che ne è affetta. Spesso induce effetti negativi sulla qualità della vita, anche sociale, con gravi ripercussioni sia sul lavoro che a livello personale.

Questa malattia è spesso sottovalutata in quanto solo una bassa percentuale di donne che ne soffre è consapevole di soffrirne. Secondo i dati italiani risulta che il tempo medio per la diagnosi sia di circa 10 anni.

Il diario mensile elaborato dal Centro Cagliaritano potrà diventare un valido ausilio per il medico di famiglia nel valutare il tipo dei sintomi che possono suggerire la diagnosi di endometriosi ed anche la loro intensità e frequenza e, conseguentemente, indirizzare la donna ad uno specialista o ad un centro di riferimento. Oltre ad un aiuto per una diagnosi più precoce il diario potrà diventare un utile strumento nel valutare l’efficacia delle terapie mediche proposte.

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La Dinamo Banco di Sardegna va a caccia del tris di vittorie, dopo quelle con Trento in campionato e con lo Szolnoki in Champions League, al Palafantozzi di Capo d’Orlando, contro l’Orlandina, una delle formazioni più in forma, reduce da cinque vittorie interne consecutive.

Il coach sassarese, Federico Pasquini, è fiducioso.

«La partita di sabato sera è una partita contro una squadra in grandissima fiducia, in grandissima condizione mentale – ha detto in conferenza stampa il coach biancoblu – che arriva da cinque vittorie consecutive in casa e in questo momento c’è un intero paese che sta sognando. Io sono stato lì tre anni, ho ancora diversi contatti e so bene quello che sta vivendo l’ambiente in questo momento. Da quando si è fatto male Delas stanno giocando con quintetti molto leggeri, molto atipici e cercano ogni volta di allargare il campo, per giocare uno contro uno utilizzando le grandi qualità di Fitipaldo come passatore e quelle di Archie come finto pivot. Sulla scia di questo ci sono tutti gli altri giocatori – da Stojanovic a Drake, a Iannuzzi, che è un giocatore italiano molto interessante, fino ad arrivare a Tepic che è l’ultimo arrivato – che di volta in volta riescono a fare qualcosa di utile per la squadra. Questo è il loro grande vantaggio, noi dobbiamo fare in modo che diventi il loro svantaggio nell’altra metà campo. Sarà molto importante il ritmo, il controllo della palla, non andare in over speed, lasciando che loro facciano il loro gioco. Dobbiamo invece imporre il nostro ritmo.»

«Le due partite vinte con Trento e con Szolnok hanno un aspetto particolarmente positivo – ha aggiunto Federico Pasquini -, che è quello di essere avvenute su un terreno in cui ci eravamo sempre disgregati. In entrambe le partite, questa volta, quando l’avversario si è avvicinato siamo stati bravi a tenere il controllo e la lucidità, a riprendere il ritmo dell’esecuzione facendo delle buone difese. Spero che il fatto di aver vinto queste gare tenendo sul finale ci dia fiducia, Bell ci sta dando una grande mano, è un giocatore di grande livello.»

A Capo d’Orlando non ci saranno Gani Lawal e Darius Johnson Odom, alle prese con le terapie per recuperare la migliore condizione fisica.

«Gani Lawal sta facendo le terapie, da valutare giorno per giorno, siamo in una situazione in cui abbiamo delle alternative senza dover prendere rischi su un giocatore che è molto importante per noi – ha spiegato Federico Pasquini -. Darius Johnson Odom ha un problema al ginocchio, una cosa di poco conto, anche lui sta facendo le terapie ed è soggetto a valutazione giorno dopo giorno.»

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Un unico regolamento edilizio per tutta la Sardegna, in grado di dettare regole certe per tutti i Comuni. Ad avanzare la proposta è il consigliere regionale Edoardo Tocco (FI), in seguito all’accordo tra Governo, Regioni e Comuni per l’adozione di un solo disegno per tutto il territorio isolano. «Il recepimento dello schema di regolamento edilizio tipo ha l’obiettivo di uniformare le definizioni tecniche – sottolinea l’esponente degli azzurri nell’interrogazione all’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu – identificando le definizioni che ricadono poi sulle previsioni degli strumenti urbanistici». Un provvedimento che la giunta dovrebbe attuare entro aprile, mettendo fine così alle differenziazioni tra i singoli centri. Con il piano si andranno a seguire le medesime procedure, da Cagliari a Sassari, in relazione agli interventi edilizi, alle destinazioni d’uso, ai requisiti generali delle opere edilizie. «Con questo provvedimento si andrebbe ad attuare un passo molto importante verso l’adozione dello stesso lessico comune per l’edilizia nella pubblica amministrazione a livello regionale, dove fino ad oggi si sono parlate lingue diverse tra un ente e l’altro anche a pochi chilometri di distanza. Oltre all’esigenza di parlare la stessa lingua – conclude Edoardo Tocco – c’è anche la necessità di superare l’eccessiva interpretazione della disciplina edilizia, anche qui con il paradosso che le stesse leggi statali o regionali hanno trovato applicazioni diverse in territori contigui».

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La settimana di pausa forzata, causa rinvio del match esterno contro Serramanna, ha regalato alla Sulcispes del tempo prezioso per lavorare in vista del prossimo, delicatissimo impegno: sabato al PalaGiacomoCabras sarà, infatti, di scena la Scuola Basket Cagliari, attualmente capolista del girone con un bilancio di 10 vittorie e una sola sconfitta. I cepini sono in striscia positiva dallo scorso 9 ottobre, quando subirono il primo – e finora unico – ko della stagione sul campo del San Salvatore. Da quel momento in poi, per gli uomini di coach Giuseppe Pau, solo vittorie, garantite da una pallacanestro dinamica e intensa: «“Conosciamo bene le loro caratteristiche – dice Paolo Massidda, tecnico dei lagunari – sono una squadra giovane e affamata di vittorie. In settimana ci siamo concentrati su come affrontare alcune delle loro armi migliori, come la zone press e la transizione offensiva. Faremo del nostro meglio per farci trovare pronti “.

Gli ospiti vorranno senz’altro riscattare la dolorosa sconfitta dell’andata, quando la Sulcispes perse accusando un terribile parziale di 30-3 nell’ultimo quarto di gioco: “In quel caso mancammo totalmente di lucidità – aggiunge il coach lagunare – anche se va detto che perdemmo alcuni uomini chiave per falli o infortuni. Ad ogni modo abbiamo fatto tesoro di quella battuta d’arresto, e sabato cercheremo di non ricadere negli stessi errori”.

Cogliere i due punti permetterebbe di dare un bel segnale al campionato e di trovare continuità dopo il successo in casa dell’Elmas: “Si tratta di una partita importante, inutile negarlo – dice ancora Massidda – il nostro obiettivo è il quarto posto, e una vittoria sabato ci darebbe una grossa mano in questo senso. Ci dispiace non aver potuto preparare la partita con la squadra al completo a causa degli infortuni, ma cercheremo di essere più forti anche di questo. Ogni partita fa storia a sé, e siamo certi che anche il nostro pubblico ci darà la spinta di cui abbiamo bisogno”.

Palla a due alle 19.00, al PalaGiacomoCabras di Sant’Antioco. Gli arbitri designati sono Claudio Piras e Riccardo Mulas di Quartu Sant’Elena.

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“La bella addormentata nel bosco” è di certo una delle fiabe più antiche conosciute dalla storia, e di fatto le sue origini e le sue fonti risalgono intorno all’anno 1000, e prima di arrivare alla storia che tutti conosciamo, ha subito innumerevoli varianti e nelle sue prime stesure certi elementi, lasciati nell’ultima versione, contenevano riferimenti diretti ad argomenti tutt’altro che fiabeschi che tralasciamo completamente e che forse andrebbero analizzati in un altro tipo di messa in scena che non certo sarebbe adatta ai più piccoli. In ogni caso è sicuramente la fiaba tra le più conosciute ma tra le meno adattate ad una drammaturgia teatrale.

La messa in scena, si riferirà, completamente alla storia che tutti conoscono.

Al battesimo della bimba, di un Re e una Regina, tanto attesa, vengono invitate le tre fate del regno per farle da madrina. Ognuna di loro le farà dono : chi della bellezza, chi la saggezza chi del talento musicale. Subentra la fata cattiva che offesa per il mancato invito dona alla bimba una terribile maledizione. Al suo sedicesimo compleanno si pungerà il dito con l’ago di un fuso e morirà. Ma una delle tre fatine buone, cerca di mitigare il maleficio, trasformandolo in un sonno di cento anni la morte profetizzata dalla strega. Potrà svegliarsi solo col bacio di un principe. Le tre fatine nascondono la principessa in un luogo sicuro. Ma il caso vuole che la strega cattiva cercandola, la troverà nel giorno del suo sedicesimo compleanno e trasformandosi in una vecchietta che tesse, inevitabilmente il maleficio si compie.

Le fatine, per preservare dal dispiacere il regno, addormenteranno l’intero castello. Dopo 100 anni un principe arriva al castello si innamorerà della principessa addormentata e con un bacio la risveglierà.

La lotta eterna del bene e del male, che in forma realistica si presenta tutti i giorni nel quotidiano.

L’idea della regista sottolinea questa lotta espressa nella storia della favola, ma cerca di riportare ogni tanto alla realtà con dei Flash che scoprono gli attori mentre preparano la messa in scena della favola. Il concetto pirandelliano del teatro nel teatro che non sminuisce la magia della favola ma, anzi, cerca di valutare la magia del teatro in una atmosfera favolistica spezzata da incursioni nel reale allo scopo non di pura speculazione ma nell’intento di stimolare il senso critico dei ragazzi costretti a vivere in una società e in una scuola sempre più povera di stimoli e di idee.

Interpretano “La bella addormentata nel bosco”, Stefania Ambroggi, Lucia Dore, Zeppe Salaris, Antonello Foddis, Daniela Simula,  Carlo Valle. Il testo è la regia sono di Lucia Dore. L’appuntamento è al Teatro delle Saline, alle 17.30 di domenica 18 dicembre 2016.

“Famiglie a Teatro” chiuderà poi la rassegna autunnale con l’ormai abituale  spettacolo di Natale, che quest’anno vedrà in scena “Alice nel paese delle meraviglie” dal 25 al 30 dicembre  sempre al Teatro delle Saline.

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Pane, pasta, dolci, vini, birre, carni, formaggi, pesci e conserve sono alcuni dei prodotti dell’agroalimentare della Sardegna che registreranno una crescita delle vendite in questo mese di dicembre.

Secondo Confartigianato Imprese Sardegna, infatti, le famiglie sarde spenderanno circa 410 milioni di euro, 81 in più rispetto al consumo medio mensile. Dall’esame della distribuzione della spesa media mensile familiare sarda per prodotto, si stima che il 38,2% degli acquisti alimentari, pari per il mese di dicembre a 157 milioni di euro, è intercettabile dal sistema di offerta delle imprese artigiane sarde del settore.

Questi numeri sono contenuti nel dossier dedicato all’“Artigianato Alimentare-Speciale Natale 2016”, elaborato dall’Ufficio Studi di Confartigianato, che ha incrociato i dati della contabilità regionale con la distribuzione mensile delle vendite, e analizzato i numeri del terzo trimestre 2016 del Ministero delle Politiche Agricole e Alimentari e dell’ISTAT.

«Negli ultimi 5 anni, durante il periodo legato alle festività legate al Natale – afferma Maria Carmela Folchetti, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – in modo specifico per i prodotti agroalimentari, registriamo un incremento delle vendite al dettaglio del 24,8% superiore alla media mensile degli altri 11 mesi dell’anno e del 22,2% superiore alla media mensile annua.»

A livello provinciale in questo dicembre, 138 verranno spesi in provincia di Cagliari, 83 a Sassari, 43 a Olbia-Tempio, 39 a Oristano, 38 a Nuoro, 31 a Carbonia-Iglesias, 23 nel Medio Campidano e 15 in Ogliastra. Di questi, le imprese artigiane alimentari ne intercetteranno 53 in provincia di Cagliari, 32 a Sassari, 16 Olbia Tempio, 15 a Nuoro e Oristano, 12 a Carbonia Iglesias, 9 nel Medio Campidano e 6 in Ogliastra.

Confartigianato Sardegna ricorda come siano ben 3.629 le imprese artigiane agroalimentari, laboratori e botteghe, che offrono produzioni straordinarie per qualità, gusto, tradizione e genuinità. I numeri dicono anche che 1.473 imprese agroalimentari operano in provincia di Cagliari, 1.145 in quella di Sassari, 720 a Nuoro e 301 a Oristano.

Le eccellenze del food made in Sardegna, quelle garantite dai marchi europei DOP, IGP e STG, sono diventate 8. All’Agnello di Sardegna, al Carciofo spinoso di Sardegna, al Fiore Sardo, al Pecorino Romano e quello Sardo, all’Olio Extra Vergine di Sardegna e allo Zafferano di Sardegna si sono aggiunti i Culurgionis d’Ogliastra, che pongono la nostra isola al 16esimo posto tra tutte le regioni italiane che, tutte insieme, annoverano ben 288 prodotti agroalimentari di qualità.

Proprio sui culurgionis d’Ogliastra, la Folchetti ricorda la recente assegnazione del marchio IGP. «Sono stati anni di durissimo lavoro ma l’Europa ha premiato l’impegno, i sacrifici e la serietà degli artigiani ogliastrini. Come Confartigianato siamo molto soddisfatti del risultato perché la certificazione, tra l’altro, tutelerà i consumatori dai preoccupanti fenomeni di frodi, poiché sarà garantita la tracciabilità su tutta la filiera produttiva. L’Igp aiuterà a rendere anche più agevoli i percorsi che ci saranno da fare nelle produzioni ma dovrà essere considerato come il passo iniziale per la costruzione di un “sistema dei culurgionis” in quei territori. C’è la quantità e il marchio Igp. Ora è il momento di trasformare realmente la produzione in uno degli asset più redditizi del sistema agroalimentare ogliastrino».

Tra le province sarde Cagliari è in testa con 7 prodotti a marchio riconosciuto; seguono il Medio Campidano, Nuoro, Ogliastra e Sassari con 6; chiudono Carbonia-Iglesias, Olbia-Tempio e Oristano con 5.

Sono invece ben 4.965 i prodotti agroalimentari tradizionali italiani riconosciuti dal Ministero delle Politiche Agricole, censiti e caratterizzati da metodiche di lavorazione, conservazione e stagionatura consolidate nel tempo; la Sardegna ne conta ben 189, ponendosi al 12esimo posto tra le regioni. Al primo posto troviamo la Campania con 486 prodotti, seguita dalla (9,8%), la Toscana con 460.

«Tale straordinario patrimonio di conoscenze e competenze – continua la Folchetti – è la dimostrazione di quanto sia forte il collegamento della popolazione sarda con le sue tradizioni più profonde. Legame che si deve sempre più tradurre in un sistema integrato e sinergico tra prodotti di qualità, territorio e percorsi turistici enogastronomici».

Sono tantissime anche le produzioni dell’artigianato agroalimentare sardo a “chilometro zero” Grazie a questi prodotti sani e genuini, il tasso di obesità degli italiani è il più basso di tutti i Paesi che si affacciano sul Mediterraneo. «Quindi possiamo dire che – sottolinea la Presidente – se mangiamo con moderazione e con equilibrio, i nostri prodotti agroalimentari sono anche molto salutari».

In conclusione, la Folchetti lancia il consueto appello ai consumatori: «In un momento come il Natale, seppure difficile economicamente, crediamo sia giusto affidarsi alla tradizione e alla qualità che possono garantire i nostri straordinari artigiani dell’alimentazione e della ristorazione. Anche un solo acquisto di questo genere è un “piccolo valore” che può contribuire a dare ulteriore forza a un comparto che è tra i pochi a resistere alla crisi garantendo occupazione e lavoro a decine di migliaia di lavoratori sardi».

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Si è tenuta questa mattina (16 dicembre) la conferenza stampa di presentazione delle iniziative previste a Carbonia nell’ambito l’escursione da Cannas di Sotto a Monte Sirai, lungo il Cammino Minerario di Santa Barbara.

Alla conferenza stampa hanno partecipato il sindaco Paola Massidda, l’assessore alla Cultura, Spettacolo e Turismo Emanuela Rubiu, e diversi componenti dell’Associazione Pozzo Sella, tra i quali Luciano Ottelli e Michele Pinna.  

L’escursione, organizzata dall’Associazione Pozzo Sella e dal comune di Carbonia, è parte del Convegno – Workshop – Educational tour sugli itinerari culturali e dello spirito, promosso dall’assessorato del Turismo della Regione Sarda.

L’escursione si tiene in occasione del 78° compleanno della città di Carbonia, per ricordare e riscoprire, attraverso una passeggiata in compagnia, la storia ben più ampia e antica (5.000 anni) del nostro territorio comunale.

Carbonia pur essendo una città giovane è sorta, infatti, su un territorio abitato da diversi popoli, che hanno lasciato in eredità importanti testimonianze: l’escursione lungo il Cammino di Santa Barbara vuole riscoprire questi paesaggi, spesso sconosciuti e ricchi di storia e tracce di un passato multietnico.

Il Cammino di Santa Barbara si snoda in 24 tappe (tra cui Carbonia) che attraversano il Sulcis Iglesiente Guspinese.

L’escursione, programmata per domenica, è lunga 9 chilometri, il percorso è agevole e adatto anche a escursionisti poco esperti, purché muniti di abbigliamento adeguato (vestiti comodi e scarpe da trekking o tennis) e con una buona preparazione fisica. La partecipazione è gratuita.

Si parte dal Parco Archeologico di Cannas di Sotto. L’incontro dei partecipanti è previsto per le ore 8.00. Dopo i saluti dell’Associazione Pozzo Sella e del Sindaco, si partirà verso le 8.30, costeggiando Corso Iglesias per arrivare in Piazza Roma, dove, dopo i saluti di don Amilcare Gambella, sarà posato il cippo, pietra miliare del Cammino di Santa Barbara.

Verso le 10,30, transito nella Grande Miniera di Serbariu, dove Mauro Villani, direttore del CICC – Museo del Carbone, farà un’introduzione sulla Miniera di Serbariu, seguito dal geologo e divulgatore scientifico Mario Tozzi che racconterà la genesi del carbone nel contesto storico locale.

Seguirà l’esibizione del sassofonista Enzo Favata.

Alle 11.30 transito al Nuraghe Sirai. L’attraversamento della strada SS 126, avrà il supporto dei Carabinieri e sarà effettuata nel punto in cui si trovava il vecchio ponte per gli inerti. Al Nuraghe l’archeologa e direttore scientifico della campagna di scavi, Carla Perra illustrerà le ultime importanti scoperte messe in luce dagli scavi più recenti.  

Verso le 13.00 è previsto l’arrivo a Monte Sirai, attraverso una vecchia mulattiera che offre scorci suggestivi e particolari, snodandosi su vecchi Medau e muretti a secco che ricordando i paesaggi del Campidano e della Giara.

Per consentire di rientrare al punto di partenza gli organizzatori metteranno a disposizione un bus navetta con partenza da Monte Sirai.

E’ consigliato ai partecipanti di arrivare al Parco Archeologico di Cannas di Sotto (che lo stesso giorno ospita il Villaggio di Babbo Natale) da Corso Iglesias (rampa pedonale tra i nuovi garage) o da via Santa Caterina (strada sterrata di circa 200 metri). Si raccomanda di lasciare le automobili in via Santa Caterina o in Corso Iglesias. Gli organizzatori invitano in partecipanti a non parcheggiare di fronte all’ingresso in via Alghero.

Vediamo ora l’intervista realizzata con il dottor Luciano Ottelli.

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Dopo la disponibilità di Enel per la disponibilità per la fornitura energetica, la Rsu Eurallumina ha posto fine all’occupazione dell’assessorato dell’Ambiente.

«Eurallumina ci ha comunicato che Enel conferma la disponibilità per la fornitura energetica». Lo ha annunciato l’assessore della Difesa dell’Ambiente Donatella Spano, oggi negli uffici di via Roma, ai rappresentanti della Rsu di Eurallumina, i quali hanno ringraziato l’esponente della Giunta per l’azione sinergica svolta dalla Regione.
«Ci eravamo lasciati ieri in attesa della risposta di Eurallumina e ora è arrivata – ha proseguito Donatella Spano -. Le interlocuzioni politiche portate avanti dal Presidente Francesco Pigliaru, oltre che da me e dal Coordinatore regionale per l’attuazione del Piano Sulcis Salvatore Cherchi, hanno avuto gli esiti positivi attesi e ne siamo davvero soddisfatti perché i lavoratori e le loro famiglie aspettavano risposte».
«Ribadiamo di nuovo il nostro impegno a procedere con l’istruttoria con la conferenza di servizio prevista entro gennaio – ha affermato il direttore generale Paola Zinzula -, affinché gli Uffici possano completare il procedimento amministrativo nel pieno della loro autonomia di giudizio tecnico.»
«Enel comunica che, per quanto riguarda il progetto di trasferimento del vapore ad Eurallumina – spiega La Rsu Eurallumina -, momentaneamente non vi sono le condizioni per poterlo attuare, mentre si conferma la messa a disposizione del carbonile, come già fatto anche nella conferenza dei servizi di dicembre 2015. Il passo successivo è la ratifica della lettera inviata da Enel  da parte di Rusal mediante una nota da inviare presso il servizio SVA.»
Stamane i rappresentanti della Rsu hanno comunicato ai lavoratori presenti davanti alla sede istituzionale, le  evoluzioni delle ultime ore, in attesa della sopra citata nota che, ufficializzando la ripresa della procedura autorizzativa ha messo fine all’occupazione della sala riunioni dell’assessorato all’Ambiente. La nota inviata dalla Rusal è stata ricevuta dal servizio SVA intorno alle ore 11.30.
«Solo con la ricezione della nota riparte ufficialmente l’iter autorizzativo precedentemente sospeso e che dovrà culminare nella conferenza dei servizi che l’assessore Spano ha indicato entro e non oltre il mese di gennaio 2017 – si legge in una nota della Rsu Eurallumina -. Avuto riscontro in un incontro svolto nella tarda mattinata, direttamente dall’assessore dell’Ambiente e dai tecnici del servizio SVA, della ripresa ufficiale della procedura autorizzativa, condizione imprescindibile, la Rsu ha informato immediatamente i lavoratori, mettendo fine all’occupazione iniziata il giorno 13 dicembre e alle recenti e costanti iniziative svolte in questi giorni, ristabilendo la normale attività all’Interno dello stabilimento, ma mantenendo in essere la mobilitazione permanente già decisa dall’assemblea generale dei lavoratori Eurallumina. Sono chiari, palesi e riconosciuti, il peso e l’efficacia della mobilitazione messa in atto dalla Rsu e dai lavoratori Eurallumina, incassando il sostegno di diversi enti e varie forza istituzionali, politiche e sindacali. Mobilitazione mirata alla risoluzione di una situazione di stallo che ha di fatto bloccato la procedura autorizzativa, col rischio di interromperla definitivamente, inficiando la lotta e i sacrifici messe in atto dai lavoratori Eurallumina in anni di vertenza. Si riparte da dove il procedimento è stato interrotto e l’obiettivo rimane arrivare alla conferenza decisoria entro e non oltre la data sopra indicata dall’assessorato dell’Ambiente. Per arrivare a tale obiettivo – conclude la Rsu Eurallumina -, la mobilitazione e le iniziative di sollecitazione proseguiranno nel modo e nella forma che lo stato della vertenza richiederà necessarie.»