24 December, 2024
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«La riorganizzazione delle sedi regionali Rai in macro aree così come è stata proposta appare per la Sardegna fuori dai tempi, inadeguata e totalmente non conforme alla realtà attuale.»

Lo scrive il senatore del PD Silvio Lai in una lettera inviata al presidente della commissione di vigilanza della Rai.

«Pensare nel 2016 di ripristinare una suddivisione che ricorda il Regno di Sardegna significa non avere ben chiaro che dal 1800 ad oggi molte cose sono cambiate e a nessuno verrebbe in mente oggi di accorpare la nostra Regione con Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta – scrive Silvio Lai -. Tutto questo semplicemente perché con quelle regioni non ci sono elementi che inducano a individuare una programmazione strategica e di interventi omogenea. È molto più normale oggi vedere la Sardegna insieme a regioni del centro come ad esempio il Lazio. La proposta che è stata sottoposta al CdA la riteniamo inaccoglibile e chiediamo che possa immediatamente essere rivista perché se si dovesse andare nella strada indicata dalla Direzione editoriale si creerebbero le condizioni per una gestione lontana dalle esigenze degli utenti. Come si può pensare, infatti, che le decisioni relative all’informazione regionale della Sardegna possano essere assunte da un dirigente responsabile che avrà sede operativa a Torino. È vero che rimarrebbero le attuali sedi regionali ma facciamo fatica a capire come ogni tipo di problema o questione organizzativa possa essere affrontata partendo da una suddivisione per macro aree come quella prospettata. Voglio far rilevare come la nostra isola non sia un jolly che può essere inserito o accorpato a caso, ma proprio a causa della sua particolare condizione deve essere destinataria di ragionamenti e riflessioni approfondite. Se, dunque, si deve procedere per macro aree è evidente che per la Sardegna si debba guardare al centro sud Italia e non al Nord – conclude Silvio Lai –, altrimenti si rischia solo di assumere decisioni anacronistiche e del tutto sbagliate.»

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Gli atti dei Parlamenti sardi (1355-1699) e degli Stamenti (1793-1799) saranno presto consultabili sul web. Il Consiglio regionale ha portato a termine la digitalizzazione dei documenti finora pubblicati nei 17 volumi della collana Acta Curiarum Regni Sardiniae. Il progetto sarà presentato martedì prossimo 20 dicembre, alle ore 10.30, presso la presidenza del Consiglio regionale, dal presidente dell’Assemblea Sarda Gianfranco Ganau e dai componenti del Comitato scientifico guidato da Michele Cossa.

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Il gruppo Bartolini, dal 2011 conosciuto come BRT S.p.A., è nato a Bologna nel 1928 e oggi è presente su tutto il territorio italiano con oltre 180 filiali. Il gruppo ha cominciato ad operare nel settore trasporto merci, ma è diventato famoso come corriere veloce e affidabile, specializzato nella consegna di diverse tipologie di spedizioni e nella fornitura di servizi logistici di supporto alla distribuzione delle merci. Il gruppo è flessibile ed è in grado di soddisfare le esigenze distributive dei clienti più esigenti. Bartolini è sempre alla ricerca di giovani impiegati e altre figure.

Al momento la ricerca di personale è concentrata sulle figure professionali di impiegati amministrativi, impiegati assistenza clienti, impiegati operativi… 

L’articolo completo è consultabile nel sito http://www.diariolavoro.it/lavoro_bartolini.html.

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Si è riunito ieri il Comitato direttivo della Filctem Cgil del Sulcis Iglesiente per affrontare i temi relativi alle problematiche del territorio tra cui la vertenza dell’Eurallumina che da quasi 8 anni sta cercando una soluzione per il riavvio dell’impianto.

«Il Comitato direttivo – si legge in una nota – sostiene e concorda con la scelta dei lavoratori nell’intensificazione della lotta per sollecitare gli Enti, le Istituzioni coinvolte, la Rusal e l’Enel per trovare una soluzione che definisca l’avvio degli investimenti e la definitiva ripartenza delle produzioni. Questa mobilitazione deve servire per affrancare il principio che il Territorio non può privarsi del settore industriale ma, dopo la ripartenza degli stabilimenti oramai da troppo tempo fermi, si debba avviare quella fase di transizione di cambiamento del modello economico del territorio che taluni vorrebbero si realizzasse senza una pianificazione occupazionale seria e duratura.»

«Alla luce di queste considerazioni – si legge ancora nella nota sindacale – il Comitato direttivo sollecita le Istituzioni e le Aziende interessate a definire da subito le tempistiche che diano certezza sulla soluzione da adottare per la ripartenza dell’Eurallumina, sia essa la costruzione della caldaia per auto produzione del vapore, sia essa la fornitura del vapore dalla vicina Centrale Enel Sulcis. E’ importante sottolineare che, qualsivoglia soluzione venga definita, la stessa non sia da ostacolo all’altra, in quanto un fallimento creerebbe una situazione di non ritorno che porterebbe alla messa in mobilità dei lavoratori in quanto gli ammortizzatori sociali in essere sono direttamente collegati alla finalizzazione della riapertura dello stabilimento.»

«Crediamo che la serietà e il buon senso – conclude il Comitato direttivo della Filctem Cgil del Sulcis Iglesiente – debbano prevalere per ottenere il risultato che tutti auspichiamo ovvero la riapertura dell’Eurallumina e il ritorno al lavoro delle maestranze dirette e degli appalti.»

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Schiarita nella vertenza Eurallumina. «Enel ha risposto ufficialmente questa sera sciogliendo le riserve di Eurallumina. Adesso tocca alla società Eurallumina dare riscontro alla decisione di Enel». Lo ha annunciato l’assessore della Difesa dell’Ambiente, Donatella Spano che, accompagnata dal direttore generale Paola Zinzula, ha informato i lavoratori in occupazione nella sala riunioni dell’Assessorato, in via Roma.

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Nei giorni scorsi il personale dell’Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena ha completato le operazioni di disarmo dei sistemi di ormeggio e di delimitazione degli specchi acquei che permettono una balneazione più sicura a mare. I lavori si sono conclusi con la rimozione del campo boe di Porto Madonna, che ha permesso l’ancoraggio dei natanti durante la stagione estiva ed autunnale.

A partire dal mese di ottobre sono stati recuperati tutti i cavi tarozzati presenti in numerose spiagge e cale dell’Arcipelago, posizionati per garantire la sicurezza dei bagnanti a mare e ridurre al tempo stesso il fenomeno degli ancoraggi troppo vicini alle spiagge. 

Il personale dell’Ente ha provveduto inoltre all’alaggio dei gommoni in uso agli equipaggi preposti alla bigliettazione a mare, portandoli al consueto rimessaggio in vista della prossima stagione estiva 2017.

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Verrà presentato venerdì mattina, alle ore 9.30, presso la sala del Centro Culturale di via Cattaneo, a Iglesias, il Sistema di Protezione per Richiedenti Asilo e Rifugiati – SPRAR.

Il comune d’Iglesias, attraverso l’assessorato dei Servizi sociali, ritenendo importante non sottrarsi alla realtà dell’immigrazione si è proposto per l’accoglienza e il sostegno di persone richiedenti asilo o rifugiate, partecipando al bando del ministero dell’Interno per istituire ad Iglesias uno SPRAR, con esito positivo.

Circa un anno fa “Casa Emmaus”, associazione di volontariato operante ad Iglesias, con una lunga storia e molteplici esperienze nel campo della lotta alla marginalità sociale, ha vinto la gara d’appalto bandita dal comune di Iglesias, per l’individuazione di un ente gestore con i requisiti previsti per la presentazione e l’attuazione del progetto Sprar. Il progetto, di durata biennale, è attivo dal mese di agosto 2016 , prevede l’accoglienza di venti persone, in quattro strutture ad Iglesias, donne, donne con bambini, nuclei familiari. Casa Emmaus, grazie ad un’equipe multidisciplinare garantisce loro l’accoglienza materiale, la mediazione linguistico-culturale, l’istruzione, la formazione e riqualificazione professionale, l’orientamento e accompagnamento all’inserimento lavorativo, abitativo, sociale e legale e la tutela socio-psico sanitaria. Accanto a questo servizio Casa Emmaus gestisce un Centro di Accoglienza Straordinaria CAS per donne, donne con bambini e nuclei familiari migranti, e un centro di accoglienza per Minori Stranieri non accompagnati MSNA. Nel corso dell’incontro i coordinatori di questi servizi daranno informazioni e risposte ai quesiti degli studenti e studentesse.

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Il Parlamento europeo ha approvato oggi con 463 voti in favore, 168 contrari e 3 astensioni, la risoluzione che prevede controlli più severi per proteggere gli agrumeti dai parassiti delle piante. 

Secondo una risoluzione votata oggi, le misure comunitarie per aiutare a prevenire l’introduzione nell’UE di nuovi parassiti che attaccano gli agrumeti non sono sufficienti per proteggere i produttori europei.

I deputati vogliono norme e controlli più severi per prevenire la diffusione di parassiti come la macchia nera degli agrumi e la Falsa Cydia.

«È fondamentale disporre di norme in vigore adeguate per evitare un dramma simile alla Xylella nelle aree comunitarie che producono agrumi. Non possiamo applicare un approccio attendista, né possiamo stare a guardare allorché la Commissione non sta facendo abbastanza per proteggerci da malattie come la macchia nera degli agrumi e il cancro batterico degli agrumi», ha dichiarato Clara Eugenia Aguilera García (S&D, ES) relatrice dell’iniziativa che chiede di rafforzare le misure proposte dalla Commissione.

– ha aggiunto – proponiamo azioni basate sui pareri scientifici dell’Autorità europea per la sicurezza alimentare e dell’Organizzazione europea e mediterranea per la protezione delle piante e ci aspettiamo che la Commissione segua il nostro esempio.»

Secondo i deputati, il progetto di direttiva di esecuzione della Commissione non riduce il rischio d’importazione di organismi nocivi nell’UE a un livello accettabile e sono quindi necessarie norme più severe.

Ad esempio, per evitare che la macchia nera degli agrumi, una malattia fungina causata dall’organismo nocivo introdotto nell’UE Phyllosticta citricarpa, le norme dovrebbero esigere una dichiarazione che attesti che è stato prelevato un campione da almeno 600 frutti per ogni 30 tonnellate e che tutti i frutti oggetto di campionamento che mostravano sintomi sono stati sottoposti a test e sono risultati indenni da tale organismo nocivo. In maniera simile, i frutti originari di Paesi terzi dovrebbero essere ispezionati visivamente al punto d’ingresso nell’UE e tali ispezioni dovrebbero essere effettuate su campioni di almeno 200 frutti per partita di 30 tonnellate.

Gli agrumi che potrebbero trasportare larve di Falsa Cydia (Thaumatotibia leucotreta), prima di essere importati nell’UE dovrebbero essere sottoposti a trattamento a freddo o a un trattamento alternativo, sostenibile, efficace e avente lo stesso effetto. I deputati hanno inoltre chiesto misure per migliorare la tracciabilità degli agrumi importati.

 

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Sabato 17 dicembre prende avvio il ciclo di eventi intitolato “La Guerra a Fuoco”, curati dall’Associazione Culturale Club Modellismo Storico Cagliari con il sostegno della Fondazione di Sardegna.

Gli eventi culturali in programma fanno parte di un articolato progetto avviato nel 2014, incentrato sull’uso della fotografia come fonte per la storia. L’occasione è stata offerta dal ritrovamento di alcuni significativi archivi fotografici privati che documentano la Grande Guerra dei Sardi con un occhio non istituzionale. Le immagini, infatti, sono state scattate in prevalenza da improvvisati fotografi in grigioverde che armati di maneggevoli apparecchi fotografici hanno lasciato una documentazione visiva di grande valore. Alle immagini private si aggiunge la documentazione rinvenuta presso importanti archivi nazionali ed internazionali. Tra i documenti si segnala l’unico filmato conosciuto che mostri la Brigata “Sassari” negli anni della Prima Guerra Mondiale.

Il progetto “La Guerra a Fuoco” ha ottenuto il patrocinio di alcuni importanti istituzioni pubbliche e private tra le quali si segnalano il Comando Militare Esercito della Sardegna, l’Ufficio Storico dello Stato Maggiore Esercito, la Fondazione Istituto Storico Giuseppe Siotto.

L’iniziativa fa parte del programma di attività del Comitato Sardo per il Centenario della Grande Guerra presieduto da prof. Aldo Accardo ed è inoltre accreditata quale progetto rientrante nel Programma ufficiale delle commemorazioni del Centenario della Prima Guerra mondiale a cura della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Struttura di Missione per gli Anniversari di interesse nazionale.

L’evento prevede una mostra storica, un convegno di studi, una pièce musicale/teatrale e la pubblicazione di un libro.

La mostra sarà inaugurata sabato 17 dicembre 2016 presso le sale espositive dell’Ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, Viale Regina Margherita 33, con inizio alle ore 18.00. Il convegno avrà luogo presso la sala conferenze della Fondazione di Sardegna, Via San Salvatore da Horta, 2 – Cagliari con inizio alle ore 17.00. Il libro sarà presentato in occasione del convegno di studi.

Il progetto ha contemplato il coinvolgimento in attività operative di un gruppo di studenti del Corso di Museologia dell’Università degli Studi di Cagliari. Gli studenti hanno attivamente collaborato nelle fasi preparatorie e nell’allestimento della mostra. Cureranno altresì il servizio di guida e avranno un ruolo organizzativo e di coordinamento in occasione dei lavori del convegno.

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Al ministero del Welfare, nella serata di ieri, sono state gettate le basi per il protocollo d’intesa di attuazione del Reis (Reddito di inclusione sociale) tra lo Stato e la Regione Sardegna. L’assessore della Sanità e delle Politiche sociali, Luigi Arru, insieme al Direttore generale Stefania Manca, ha incontrato i tecnici del Ministero e i vertici dell’Inps, per mettere a punto i passaggi di applicazione del Reis.
In particolare, sono stati definiti gli aspetti che consentiranno al sistema informatico della Regione di interfacciarsi con quello dell’Inps, così da avere una platea comune di beneficiari. Dal Ministero è arrivata la notizia di un sostanziale incremento delle risorse per il Sia (il Sostegno per l’inclusione attiva) e, di conseguenza, potranno aumentare anche quelle del Reis.
Annunciato un incontro, mercoledì prossimo, a Roma, tra il ministro Giuliano Poletti e gli assessori regionali delle Politiche sociali, nel corso del quale individuare modifiche agli attuali criteri di accesso stabiliti per il Sia, che consenta l’ampliamento della platea dei beneficiari degli interventi di inclusione attiva.