17 August, 2024
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Dopo quella inaugurale di oggi (15 dicembre) in piazza dei Centomila, dove ogni giovedì si tiene il Mercato di Campagna Amica dei produttori agricoli iscritti a Coldiretti, seconda matinée di “Encuentros” domani (venerdì 16) a Cagliari. La rassegna organizzata dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz, che ha scelto come “teatro” i mercati cittadini, fa tappa stavolta in quello di San Benedetto. Ed è ancora flamenco con i chitarristi Marco Perona e Francesco De Vita (artefici del progetto Misticanza, che mescola profumi andalusi, echi moreschi e della tradizione del Sud Italia) ad accompagnare i passi di “baile” di Elena Busatto, in arte “La Nena“. Si comincia alle 10.30.  

Già protagonisti della mattinata odierna (giovedì 15), i tre saranno di scena anche nella serata di domani (venerdì 16), nella vicina Quartucciu, per un appuntamento proposto con il contributo del Comune della cittadina nell’area metropolitana di Cagliari: alle 20 nella sala Sarritzu con ingresso gratuito.

Sabato (17 dicembre) la serie di quattro “Encuentros” approda al mercato di via Quirra(nel quartiere di Is Mirrionis): tiene banco, sempre a partire dalle 10.30, Nicola Agus, virtuoso delle launeddas, qui alle prese anche con cornamusa, flauto irlandese, l’hulusi cinese e altri fiati con cui il musicista sardo (di Sinnai, classe 1982) ricerca un originale connubio tra culture e linguaggi musicali diversi.

L’ultimo atto di “Encuentros”, domenica 18, infrange la regola dei mercati per andare invece in scena al Lazzaretto, il centro culturale in via dei Navigatori, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia. Due diversi set in programma. Apre il progetto Ondas, con la chitarra e l’oud di Roberto Bernardini e la voce di Chuva (Noemi Balloi): un viaggio che spazia dalle sonorità mediterranee a quelle argentine e brasiliane con composizioni originali e non. Spazio poi ai suoni della tradizione sarda di Ballus de prazza con l’organetto e la fisarmonica di Bruno Camedda affiancato dal figlio Asael Camedda alla chitarra.

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In base alla nuova normativa approvata giovedì dal Parlamento, l’obbligo di visto per i cittadini non comunitari potrà essere reintrodotto rapidamente qualora i Paesi dell’UE si trovino ad affrontare un aumento forte di immigrazione irregolare o rischi per la sicurezza.

Il relatore del Parlamento, Agustin Diaz de Mera (PPE, ES), ha dichiarato che «siamo riusciti a creare uno strumento più flessibile e operativo, garantendo nel contempo il rispetto dei diritti umani e un ruolo chiave per il Parlamento europeo. Sono sicuro che dopo l’approvazione del “meccanismo di sospensione”, il Consiglio coopererà pienamente affinché le proposte per garantire l’esenzione del visto per Georgia e Ucraina non incontrino ostacoli, dato che entrambi i Paesi hanno soddisfatto i criteri richiesti qualche tempo fa».

La sua relazione è stata approvata con 485 voti a favore, 132 voti contrari e 21 astensioni.

Secondo le nuove norme, il visto di ingresso può essere reintrodotto anche per quei paesi che hanno un accordo di esenzione con l’UE, in uno o più dei seguenti casi:

  • aumento sostanziale del numero di cittadini del Paese terzo interessato cui sia stato rifiutato l’ingresso o che soggiornino irregolarmente nel territorio dell’UE,
  • sostanziale aumento di domande di asilo infondate,
  • diminuzione nella cooperazione per la riammissione (ritorno dei migranti)
  • aumento dei rischi o imminente pericolo per l’ordine pubblico o la sicurezza interna relativi a cittadini del Paese terzo interessato.

Entrambi gli Stati membri e la Commissione europea saranno in grado di avviare il meccanismo di sospensione degli accordi di esenzione dei visti. Tuttavia, il testo sottolinea che la decisione di sospendere temporaneamente l’esenzione dal visto deve essere basata su “dati pertinenti e oggettivi”. 

A seguito di una notifica da parte di uno Stato membro (o di una richiesta da parte di una maggioranza semplice degli Stati membri), o sulla base di una propria relazione, la Commissione avrà un mese di tempo per decidere di sospendere l’esenzione dal visto per nove mesi. Questa decisione prenderà effetto automaticamente 

Durante il periodo di sospensione, la Commissione avrà il compito di, in collaborazione con il Paese interessato, trovare soluzioni alle circostanze che hanno portato alla sospensione.

La Commissione, inoltre, dovrà monitorare la situazione nei Paesi esenti dal visto e riferire, almeno una volta all’anno, al Parlamento e al Consiglio se detti Paesi continuano a soddisfare le condizioni di esenzione dal visto, come il rispetto dei diritti umani. 

Se la situazione persiste, la Commissione dovrà presentare, al più tardi due mesi prima della fine del periodo di nove mesi, una proposta per prolungare il ripristino provvisorio del visto per ulteriori 18 mesi. Sia i deputati sia gli Stati membri possono opporsi a questa decisione.

La Commissione può anche decidere in qualsiasi momento di presentare una proposta legislativa per spostare un Paese terzo dall’elenco dei Paesi esentati dai visti all’elenco di quelli che devono farne richiesta. Questo trasferimento dovrà essere approvato dal Parlamento e dal Consiglio.

Questa revisione del meccanismo di sospensione, sancito nella legislazione dell’UE dal 2013, è legata alle proposte di concessione di un accesso senza visto verso l’UE per la Georgia, già accordate dai deputati e del Consiglio, così come per Ucraina e Kosovo. 

Il progetto di regolamento deve ancora essere formalmente approvato dal Consiglio e entrerà in vigore venti giorni dopo la sua pubblicazione nella Gazzetta ufficiale dell’Unione europea.

Il meccanismo di sospensione non si applicherà al Regno Unito o all’Irlanda.

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Luca Pizzuto, consigliere regionale di Sinistra Ecologia Libertà, interviene nella vertenza Eurallumina che vede oggi i lavoratori in occupazione all’assessorato dell’Ambiente per il terzo giorno consecutivo.

«Chiediamo ancora con forza una rapida soluzione per la vertenza Eurallumina – dice Luca Pizzuto -. La RSU ha richiesto la convocazione di un incontro urgente con il presidente Pigliaru, gli assessori dell’Ambiente e dell’Industria, la provincia del Sud Sardegna, il coordinamento del Piano Sulcis, la Rusal e l’Enel. E’ necessario e urgente, come affermato anche dai lavoratori, che si arrivi entro dicembre alla Conferenza decisoria e che ci si pronunci sul progetto anche in relazione al superamento immediato dell’eventuale blocco dell’autorizzazione causato dalla disponibilità all’utilizzo del carbonile, avvalorata dalla conferenza di servizi del dicembre 2015.»

«Il piano industriale presentato prevede la conclusione dei lavori alla fine del 2018 perciò è prioritario che il riavvio dell’attività produttiva avvenga nel primo semestre del 2017. Ai lavoratori, che hanno già iniziato una mobilitazione permanente, va tutto il nostro sostegno e la nostra solidarietà. Non li lasceremo soli. Lotteremo fianco a fianco – conclude Luca Pizzuto – per la dignità, per il lavoro e per riportare la speranza di un futuro meno incerto.»

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Gesù Bambino trova casa ai piedi della Sella del Diavolo. I sotterranei dell’ospedale San Giovanni di Dio di Cagliari ospiteranno per il terzo anno consecutivo il presepe natalizio in stile sardo che sarà inaugurato domani, venerdì 16 dicembre 2016, alle 16.00.

Quest’anno il tema è quello del mare, l’ambientazione riguarderà alcuni dei luoghi più caratteristici della Sardegna, tra cui la Sella del Diavolo, le bianche dune di Porto Pino e l’incontaminata costa di Chia. La capanna che ospiterà la nascita del Bambino Gesù è realizzata in Falasco, un’erba palustre della penisola del Sinis. I personaggi, vestiti con tradizionali abiti sardi caratteristici di diverse parti dell’isola, si muovono in una spettacolare cornice di luci, colori e suoni, creando all’interno di questa particolare location una familiare atmosfera natalizia.

Il presepe è stato interamente realizzato dai dipendenti dell’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari dell’associazione Mariposa che, fuori orario di lavoro, hanno lavorato per mesi alla realizzazione di questa opera d’arte.

Il presepe potrà essere visitato: il 16 dicembre (16.00 – 20.00), il 17 (10.00 – 13.00, 16.00 – 20.00), il 18 (10.00 – 13.00, 16.00 – 20.00), il 22 (16.00 – 20.00), il 23 (16.00 – 20.00). L’ingresso è gratuito.

In contemporanea, sempre all’Ospedale Civile (nei locali dell’ex banca), si terrà la mostra “La Bancarella” dove i dipendenti dell’Aou di Cagliari esporranno le loro creazioni artigianali (quadri, accessori, fotografie, oggettistica). L’ingresso è gratuito.

La Bancarella si potrà visitare: il 15, 16, 17,18 dicembre (dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00).

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Ultimo appuntamento in calendario, domani pomeriggio (venerdì 16 dicembre) a Cagliari, per la decima edizione del festival Creuza de Mà: in collaborazione con il Ce.D.A.C. Sardegna, nella sala conferenze della Fondazione di Sardegna (in via San Salvatore da Horta), è in programma l’incontro con due compositori che hanno contribuito a disegnare la musica per cinema degli ultimi quarant’anni: Nicola Piovani e Franco Piersanti. A dialogare con loro ci saranno il regista Gianfranco Cabiddu (Piovani ha firmato le musiche per il suo primo film, “Disamistade”, del 1988; Piersanti, invece, quelle per “Il figlio di Bakunin” e il recentissimo “La stoffa dei sogni”) ed il compositore e musicologo Riccardo Giagni. Si comincia alle 17.30 con ingresso libero fino a esaurimento posti. Inserito nel programma dei Pomeriggi della Fondazione promossi dalla Fondazione di Sardegna, l’incontro chiude il decimo Creuza de Mà e apre il ciclo di appuntamenti “Oltre la Scena” del Ce.D.A.C.

Nicola Piovani sarà protagonista fino a domenica 18 dicembre al Teatro Massimo di Cagliari per la Stagione de La Grande Prosa firmata Ce.D.A.C. con “La Musica è pericolosa” – un Concertato tra parole note e immagini che ripercorre i momenti e gli incontri più significativi della sua intensa carriera di compositore di musiche per il cinema e il teatro – con i grandi protagonisti del Novecento da Federico Fellini a Fabrizio Dé André.

Settant’anni compiuti a maggio, pianista e direttore d’orchestra, dopo il debutto in un lungometraggio di Silvano Agosti nel 1969, Nicola Piovani intraprende una carriera che lo porterà a scrivere musica per i maggiori registi italiani: Marco Bellocchio, Mario Monicelli, Paolo e Vittorio Taviani, Nanni Moretti, Nanni Loy, Giuseppe Tornatore, tra gli altri, e Federico Fellini, che si è rivolto a lui per i suoi ultimi tre film. Premio Oscar per la colonna sonora di “La vita è bella” di Roberto Benigni, il musicista romano conta tra gli altri premi in bacheca tre David di Donatello, tre Nastri d’argento, due Ciak d’Oro, quattro premi Colonna Sonora, il Globo d’Oro della stampa estera e il Premio Elsa Morante. Sin dall’inizio Piovani affianca al lavoro nel cinema quello per il teatro, scrivendo musiche di scena per allestimenti di Carlo Cecchi, Luca De Filippo, Maurizio Scaparro e Vittorio Gassman. Alla fine degli anni Ottanta inizia il sodalizio artistico con Vincenzo Cerami con cui fonda, insieme all’attore Lello Arena, la Compagnia della Luna, con l’intento di dare vita a un teatro dove musica e parola interagiscano sul piano espressivo. Autore anche di canzoni, negli anni Settanta compone a quattro mani con Fabrizio De André gli album “Non al denaro, non all’amore né al cielo” e “Storia di un impiegato”, mentre è del 2013 “Cantabile”, il suo primo disco di canzoni, con le voci di cantanti e amici come Francesco De Gregori, Peppe Servillo, Giorgia, Giusy Ferreri, Fiorella Mannoia, Tosca, Gigi Proietti, Roberto Benigni, Jovanotti, Vittorio Grigolo, Noa e Gianni Morandi.

 Classe 1950, romano di nascita e formazione (diplomato in contrabbasso al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, ha studiato composizione e direzione d’orchestra), assistente di Nino Rota fra il 1975 e il 1977, Franco Piersanti è approdato alla composizione per il cinema con il primo lungometraggio di Nanni Moretti, “Io sono un autarchico”, inaugurando un sodalizio seguito poco dopo da quello, ugualmente fortunato, con Gianni Amelio. Autore delle musiche per film di Ermanno Olmi, Bernardo Bertolucci, Daniele Luchetti, Carlo Lizzani, Cristina Comencini, Mimmo Calopresti, Marco Tullio Giordana, Roberto Faenza, Carlo Mazzacurati, Margarethe Von Trotta, Emanuele Crialese, Marco Risi e Paolo Virzì, tra gli altri, conta tra le collaborazioni televisive quelle con Maurizio Zaccaro e con Alberto Sironi, in particolare nelle fortunata serie del commissario Montalbano tratta dai romanzi di Andrea Camilleri. Impegnato fin dagli anni Settanta anche nella composizione per la scena, Franco Piersanti ha firmato le musiche per una cinquantina di allestimenti teatrali, mentre il suo catalogo di musica da concerto comprende svariate composizioni orchestrali e da camera. Tra i riconoscimenti alla sua attività di compositore di musiche per il cinema, tre David di Donatello, due Grolle d’oro, due Nastri d’argento, sette Ciak d’oro, un Globo d’Oro, tre premi “Ennio Morricone” al Festival internazionale del film di Taormina e il premio UCMF – Union Des Compositeurs De Musiques De Films Miglior Colonna Sonora al Festival di Cannes 2007.

Franco Piersanti è stato anche artefice, lo scorso novembre a Cagliari, della prima edizione della Masterclass di composizione musicale per il cinema istituita dal festival Creuza de Mà e intitolata a Sergio Miceli, il musicologo fiorentino scomparso di recente, che per primo ha contribuito, attraverso la sua attività di ricerca, a inserire la storia e l’analisi della musica per film nell’ambito delle discipline accademiche. Un progetto di formazione unico in Italia, sostenuto da un comitato che ha come presidente onorario Ennio Morricone, e che riunisce i compositori Carlo Crivelli, Daniele Furlati, Nicola Piovani e Franco Piersanti (che con Sergio Miceli ha avuto modo di tenere dei corsi di composizione per il cinema in co-docenza), i registi Giuseppe Tornatore, Marco Tullio Giordana, Daniele Luchetti e Alberto Sironi, il montatore Roberto Perpignani, il produttore Carlo Degli Esposti, la presidente della Fondazione Cinema per Roma Piera Detassis, i musicologi Renata Scognamiglio e Antonio Trudu, il giornalista e critico musicale Alberto Dentice, il compositore e musicologo Riccardo Giagni, il Centro sperimentale di cinematografia di Roma e il concorso internazionale di musica per immagini “Francesco Angelo Lavagnino”.

I frutti della prima edizione della Masterclass “Sergio Miceli” sono stati al centro del concerto che si è tenuto domenica scorsa all’Auditorium del Conservatorio di Cagliari, e che ha visto l’esecuzione delle sette migliori composizioni realizzate su varie sequenze filmiche da altrettanti allievi del corso: Tatiana Caselli, Massimo di Paola, Debora Mameli, Alberto Locci, Stefano Tore e Roberto G. Pellegrino.

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I consiglieri regionali Luca Pizzuto (Sel), Pietro Cocco (Pd) e Pierfranco Zanchetta (Cps) chiedono una verifica sull’attuazione delle delibere sulla liquidazione della Saremar.

«E’ passato un anno dall’approvazione della delibera 57/14 del 25 novembre 2015 concernente la liquidazione di Saremar e la definizione delle misure per la tutela dei lavoratori – dicono Luca Pizzuto, Pietro Cocco e Pierfranco Zanchetta -. Nel frattempo, in seguito al bando pubblico per l’assegnazione delle rotte di trasporto marittimo infraregionale, in particolare riferito al collegamento con le Isole di San Pietro e de La Maddalena, ad aprile di quest’anno il servizio è stato affidato alla società Delcomar Srl che, parzialmente, ha proceduto all’assorbimento dei lavoratori.»

«Tuttavia, nonostante i passaggi normativi, esecutivi, formali e informali, ancora numerosi permangono i problemi e le criticità decretati dall’epilogo della società regionale e noi, oggi, con urgenza, chiediamo ciò che già all’indomani degli eventi disastrosi derivati dalla procedura di infrazione della normativa sugli aiuti di stato avevamo chiesto a gran voce: la permanenza del servizio di trasporto a livelli ottimali e, soprattutto, la tutela di tutti i lavoratori che, a vario titolo, erano impiegati in Saremar e nei servizi accessori.

Doveva essere un piano risolutivo quello deliberato dalla Giunta – aggiungono i tre consiglieri regionali di maggioranza -, ma ad oggi, non abbiamo notizie certe sullo stato del piano per i beneficiari del meccanismo di prepensionamento esclusi dalla clausola di salvaguardia, sul numero e la sorte dei lavoratori non riassorbiti da Delcomar e sull’applicazione della norma relativa al servizio di vigilanza, monitoraggio e controllo della qualità del servizio pubblico di cabotaggio marittimo con le isole minori. Crediamo che i tempi siano andati fin troppo oltre e chiediamo un incontro urgente e chiarificatore con la Presidenza, l’Assessorato ai Trasporti e gli altri assessorati ed enti regionali coinvolti.»

«Questi lavoratori, cui pensavamo fosse stata offerta una via d’uscita certa, meritano e hanno il diritto di sapere con celerità e sicurezza quale tipo di percorso hanno davanti e, nel contempo, deve essere mantenuta la promessa di stabilizzazione dei dipendenti precari attualmente impiegati in Delcomar. Continueremo a combattere per loro e per non lasciare indietro chi non ha voce.

Chiediamo, inoltre – concludono Luca Pizzuto, Pietro Cocco e Puerfranco Zanchetta -, una verifica puntuale della qualità del servizio offerto dall’impresa aggiudicataria e una particolare attenzione alla questione, sempre attuale, delle tariffe a favore dei residenti nelle isole minori.»

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«Il Partito Democratico di Carbonia Iglesias sostiene la battaglia per il lavoro portata avanti dai lavoratori, in lotta, dell’Eurallumina.»

Lo scrive, in una nota, Daniele Reginali, segretario del partito Democratico di Carbonia Iglesias.

«Riavviare quello stabilimento – aggiunge Daniele Reginali – significa dare la possibilità a un territorio come il nostro di poter vedere rinascere un settore produttivo importante il primo anello della filiera dell’alluminio, settore su cui il Governo ha preso un importante impegno. L’alluminio è il materiale del futuro e non può essere ammesso che le competenze e professionalità di questo territorio possano essere cancellate in un colpo solo. Chi ha il compito di decidere deve compiere un’assunzione di responsabilità.»

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Venerdì 6 gennaio, alle ore 18.00, al Teatro Centrale Actores Alidos di Quartu Sant’Elena, verrò messo in scena “NATA DALLA LUNA” di e con Virginia Viviano, musical di Teatro Circo tratto da“Le cosmicomiche” di Italo Calvino. Musiche di Rossella Faa, coreografie di Enrica Spada.

Ricominciare a volare dopo e oltre le fiamme… è un’esperienza unica che riesce a darmi il senso magico del mio lavoro in grado di andare oltre le contingenze. L’incendio del mio Camper e del materiale di 16 anni di lavoro è stato un sacrificio necessario. “Sacrificare” ovvero rendere sacro con la consapevolezza che oltre la materia esiste qualcosa che mai potrà essere perduto. La solidarietà della gente, l’abbraccio del pubblico che mi segue con amore per l’arte di cui mi faccio mezzo, il sostegno dei miei cari hanno fatto si che tutto il fuoco scaturito dall’incendio venisse incanalato nella mia anima portandomi a vedere tutta la bellezza del mondo con le sue contraddizioni. Sono pronta a tornare in scena per tutti coloro che vorranno continuare a farsi trasportare con piccole barchette di legno proprio sotto la Luna e a provare a salirci sopra per guardare il mondo a testa in giù.

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Furto al Centro per l’impiego di via Dalmazia, a Carbonia. La referente del Centro Aspal ha denunciato alla locale stazione dei carabinieri che ignoti, nel corso della notte, si sono introdotti all’interno dei locali, dove hanno trafugato un personal computer, un monitor per PC, un hard disk esterno e varie chiavette Usb.

Nel corso del sopralluogo, i carabinieri del Nucleo Radiomobile hanno accertato che il ladro o uno dei ladri, si è ferito ed ha lasciato abbondanti tracce di sangue che sono state rilevate e repertate per le successive indagini tecniche.

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Nonostante l’approvazione del programma di rilancio da parte del Consiglio regionale, resta incerta la situazione dei lavoratori della società Ati-Ifras che, sotto l’albero, potrebbero trovare la lettera di licenziamento. Per evitare questo epilogo, è necessario che la Regione sottoscriva la proroga della convenzione in attesa del bando internazionale.

Il capogruppo Udc in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, solleva oggi il problema, invocando l’immediata convocazione dell’assemblea di via Roma per discutere della vertenza. «Sono stati disattesi gli accordi siglati lo scorso novembre con la promessa di un allungamento tra Regione e Ati Ifras per la convenzione sul Parco geominerario – sottolinea Gianluigi Rubiu -. Sui dipendenti, impegnati nei progetti di valorizzazione del patrimonio minerario e nelle bonifiche, aleggia lo spettro del licenziamento in mancanza di un intesa. E’ necessario che il presidente Pigliaru e gli assessori riferiscano in aula sullo stato del progetto.»

«Si tenga presente – aggiunge Gianluigi Rubiu – che il patrimonio all’interno del parco è inquadrato nell’ambito dei beni dell’Unesco. Senza una proroga della convenzione l’organismo internazionale potrebbe disconoscere il riconoscimento. Per questo il rilancio del Parco geominerario non interessa solo i lavoratori, ma tutta l’Isola, con un progetto che insiste in diversi Comuni e potrebbe generare un giro di affari di 40 milioni di euro. Non vorremmo che il piano di politica attiva del lavoro si traducesse nella cassa integrazione per i dipendenti. Sarebbe l’ennesimo schiaffo per i territori del Sulcis Iglesiente e del Medio Campidano. Un piano che provocherebbe la morte del parco – conclude Gianluigi Rubiu – senza la valorizzazione turistica ed ambientale di un patrimonio isolano da salvaguardare.»