23 December, 2024
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«La decisione del ministero dell’Ambiente di commissariare l’Ente Parco di la Maddalena era molto attesa dopo le numerose segnalazioni che erano state sottoscritte da oltre 20 senatori. Di fronte alle tante questioni aperte in questo ultimo anno la scelta di porre fine alla gestione attuale e di nominare un commissario crediamo fosse obbligata, oltre che giusta. In questi mesi abbiamo lavorato per cercare di segnalare le difficoltà per trovare una soluzione all’annosa situazione di conflittualità tra i vertici dell’Ente e la comunità locale, senza successo anzi, con un aggravamento della situazione. Da tempo era chiaro che non si poteva attendere oltre che fosse arrivato il momento di voltare pagina per superare quelle divergenze e quegli ostacoli alla base dei tanti ritardi e delle opportunità non adeguatamente colte in questi anni.»

Lo afferma in un comunicato il senatore del PD Silvio Lai.

«La comunicazione inviata dal Ministero al consiglio direttivo – aggiunge Silvio Lai – arriva dopo un lungo periodo di crisi nel corso del quale il parco, uno dei più conosciuti del nostro Paese, non ha potuto raggiungere i risultati e gli obiettivi ai quali avrebbe potuto aspirare. L’assenza di un Piano del Parco, la vicenda della nomina del direttore, i ritardi nell’avvio del Parco marino delle Bocche di Bonifacio, la questione della caserma ex batteria Zavagli, sono solo alcuni esempi di una gestione che era di fatto arrivata ad un punto non più sostenibile. La scelta di una figura tecnica nella persona di un esponente della capitaneria può servire per verificare la condizione amministrativa ma in tempi brevi occorre superare il commissariamento e dare con la prossima primavera un nuovo assetto al Parco, in grado di lavorare e ottenere quei risultati che fino ad oggi sono mancati.»

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L’associazione “Meglio in due all’attacco” critica il rinnovo presidenze delle commissioni del Consiglio regionale, nella quale non c’è nessuna donna.

«Le commissioni permanenti del Consiglio regionale hanno rinnovato i rispettivi uffici di presidenza e non hanno eletto nessuna donna alla presidenza o alla vice presidenza. Uno scandalo: ventiquattro poltrone che i consiglieri uomini hanno arraffato. Tutto questo, purtroppo è dovuto al fatto che in Consiglio regionale vi sono solo 4 donne e 56 uomini. Nel 2013 vi era stata l’opportunità di inserire nella legge elettorale regionale la doppia preferenza di genere, un meccanismo di democrazia paritaria che  avrebbe permesso di attenuare gli ostacoli che limitano una paritaria partecipazione alle cariche elettive (in questo caso in Consiglio regionale). Se i consiglieri di allora non si fossero nascosti dietro un voto segreto noi ora non dovremmo indignarci vedendo che nelle nostre istituzioni non vi sono donne a rappresentarci. Questo Consiglio regionale vuole continuare su questa linea?» chiedono le coordinatrici Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu. 

«Di fronte a questi numeri è chiaro che ci troviamo di fronte a una carenza di democrazia e di rappresentanza paritaria dei generi. Chiediamo ancora con più forza, che ci viene anche dalla mobilitazione che sta coinvolgendo l’intero territorio sardo, che il presidente del Consiglio Ganau ci riceva e metta in calendario la discussione della legge elettorale prevedendo l’introduzione della doppia preferenza. Sui social è scoppiata immediatamente la polemica e l’indignazione dell’ennesimo schiaffo alle donne e alla Sardegna da parte di questo Consiglio regionale – concludono le coordinatrici Carla Poddana, Elena Secci e Lucia Tidu – e dimostra la necessità di continuare la nostra battaglia di democrazia.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Seconda giornata, domani, giovedì 8 dicembre, a Cagliari, per la tranche conclusiva di Creuza de Mà, il festival di musica per il cinema diretto dal regista Gianfranco Cabiddu, quest’anno alla sua edizione numero dieci, in corso nel capoluogo sardo fino a domenica (con un’“appendice” venerdì 16).

In mattinata, dalle 10.00 alle 13.00, l’aula “Porrino” del Conservatorio di Musica “Giovanni Pierluigi da Palestrina” ospita la seconda delle tre sessioni previste della masterclass sul suono nel cinema. In cattedra Alessio Doglione, montatore per il cinema e la televisione (vincitore del David di Donatello nel 2011 per il montaggio di “20 sigarette”, ha spaziato dalla commedia con Giovanni Veronesi, Massimo Ceccherini, Ficarra e Picone, Ale e Franz, al cinema d’autore con Paolo Franchi, Marco Pontecorvo, Gianfranco Cabiddu) e Filippo Porcari, tecnico del suono applicato al cinema (nel suo curriculum collaborazioni con registi come Mario Monicelli, Lina Wertmuller, Citto Maselli, Giacomo Battiato, Francesco Nuti, Ferzan Özpetek e Maria Sole Tognazzi, tra gli altri).

Il MiniMax del Teatro Massimo è invece lo spazio di riferimento pomeridiano del festival. Il primo appuntamento in scaletta, alle 16.00, è la proiezione di “They will have to kill us first, un documentario diretto da Johanna Schwarz con musiche di Nick Zinner, Songhoy Blues, Vieux Farka Touré, Kankou Kouyaté, Afel Bocoum, Amkoullel, tra gli altri. Il film (del 2015) racconta la storia di alcuni musicisti del nord del Mali, occupato nel 2012 dagli estremisti islamici che vietano ogni forma di musica basandosi su un’interpretazione radicale della legge della sharia. Introduce la proiezione Antonio Pezzuto, responsabile della programmazione per il Salina Doc Fest (gemellato con il festival Creuza de mà), dove il documentario, presentato in anteprima nazionale, ha vinto Il Premio Signum SDF 2015 come film più votato dal pubblico della decima edizione della rassegna che si è tenuta lo scorso giugno sull’isola nell’arcipelago delle Eolie.

Tiene banco nella seconda parte della serata, a partire dalle 18.30, Limbo, il film per la tv tratto dall’omonimo romanzo di Melania Mazzucco e girato lo scorso anno tra Roma e la Sardegna per la regia di Lucio Pellegrini. Prodotto da Fandango in collaborazione con Rai Fiction e con il contributo della Fondazione Sardegna Film Commission, Limbo” racconta il lento ritorno alla vita di una donna soldato vittima di un attentato in Afghanistan. A vestirne i panni è Kasia Smutniak, che per questo ruolo ha vinto il Premio Miglior Attrice al Roma Fiction Fest 2015. Firmano le musiche Giuliano Taviani e Carmelo Travia. La proiezione verrà preceduta da un intervento di Nevina Satta, direttrice della Fondazione Sardegna Film Commission; chiude la serata una conversazione del direttore artistico del festival Creuza de Mà Gianfranco Cabiddu con il regista Lucio Pellegrini.

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Venerdì 9 dicembre, alle 18.30, nella chiesa del Santo Sepolcro, a Cagliari, verrà presentato il CD “Musica d’organo nella Sardegna dell’Ottocento” in cui protagonista è Francesca Ajossa, giovante talento del Conservatorio “Giovanni Pierluigi da Palestrina”, che suona  all’organo storico Piacentini-Battani (1875) della stessa chiesa del quartiere Marina.

Edito dalla prestigiosa etichetta bolognese Tactus, il CD si colloca nel quadro delle attività del LabOs (Laboratorio Organi Storici del Conservatorio di Cagliari), volte alla valorizzazione del patrimonio organario storico della Sardegna e dei giovani organisti che hanno acquisito, grazie alle attività del laboratorio stesso, una nuova consapevolezza sull’importanza e il valore del  cospicuo patrimonio di strumenti storici ancora esistenti nella nostra isola.

La diciassettenne Francesca Ajossa interpreta con grande maturità e consapevolezza una serie di brani di autori sardi o attivi in Sardegna tra l’ultimo scorcio del Settecento e la fine dell’Ottocento mostrandoci una Sardegna “urbana” del tutto allineata al gusto italiano del tempo, in cui il linguaggio operistico è soverchiante, ma che, timidamente, trova anche il tempo per riflettere su sé stessa e sulle sue peculiarità culturali e sulle sue musiche.

Dalle musiche di Michele Fusco, Francesco Vegni, Giovanni Stefano Masala di Bosa, dense di echi tardo-settecenteschi, agli accenti pienamente romantici di Nicolò Oneto e Giovanni Battista Dessy, alle leggerezze di Antonio Porcile si giunge al rigore scolastico della fuga del nuorese Priamo Gallisay, segno dei profondi cambiamenti che la musica organistica e sacra in genere conosce alla fine del XIX secolo.

Il tutto incorniciato dal “Hymnu sardu nationale” del sassarese Giovanni Gonella e da un “ballo sardo” trascritto da un anonimo nella seconda metà dell’Ottocento che appunto vogliono rappresentare quel sentimento “nazionale” che pervase le elites sarde negli anni del Risorgimento.

Un grande sforzo produttivo LabOs in collaborazione con il Conservatorio di Cagliari, sotto la direzione artistica di Angelo Castaldo, con le ricerche storico-musicologiche di Roberto Milleddu, il supporto organario di Davide Murgia, e con la presa del suono di Enrico di Felice.

Conservatorio

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Da domani a sabato 10 dicembre, alle 21.00, al Teatro delle Saline, in piazzetta Billy Sechi n. 3/4, a Cagliari, per la Stagione del teatro contemporaneo, l’Akròama presenta “Il Sole”, di e con Valentina Capone. Lo spettacolo è liberamente tratto da “Le Troiane” ed “Ecuba” di Euripide.

Quella delle Troiane è vicenda nota. Il cavallo che ha fatto la storia, le donne prigioniere di guerra con Troia in fiamme sullo sfondo. “Il Sole” è cammino di guerra e schiavitù, sconfitte e potere, inganni e libertà. Euripide nelle Tragedie ha una tecnica compositiva che consiste in una successione di momenti, senza un nodo tragico e accentratore dell’azione. L’unità va ricercata nel clima sentimentale. La rivisitazione di Valentina Capone – per lo spettacolo vincitrice del Premio Eti – Gli Olimpici del teatro, categoria Attori emergenti 2009 – conduce a uno spettacolo visionario, senza distinzioni nette tra bene e male né certezze assolute. Con una scenografia essenziale, ad indicare tutti i luoghi e nessuno. “Il Sole” ha regia, ideazione spazio scenico e costumi di Valentina Capone. Gli assistenti della regista sono Rascia Darwish e Alessandro Rinaldi. Luci di Stefano Stacchini, maschere di Stefano Perocco di Meduna, musiche di Alessandro Rinaldi e Valentina Capone.

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Il 12 dicembre 2016, la sala convegni del SERD nella Cittadella della Salute in via Romagna a Cagliari, ospiterà un evento formativo non accreditato dal titolo: ”Screening oncologici nella ASL di Cagliari e prospettive scientifiche”, nel corso del quale verranno presentati i dati relativi all’anno 2015 e si affronteranno le tematiche di maggior interesse scientifico ed operativo degli screening.
Sono invitati all’evento tutti coloro che intendono conoscere e/o approfondire le peculiarità dei programmi organizzati di prevenzione oncologica.

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L’assessorato del Bilancio e della programmazione del comune di Carbonia, ha organizzato un seminario per il giorno 13 dicembre (inizio alle ore 15.30) presso la Sala Polifunzionale del Comune, sul tema dei bandi di finanziamento a fondo perduto per la competitività delle Imprese e per l’efficientamento energetico e per la cultura.

Verranno esposti, tra l’altro, i bandi regionali in tema di cultura e si ragionerà sulle varie opportunità di finanziamento per le imprese che operano nel mondo della cultura.

Mauro Manca 1

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L’assessorato regionale della Pubblica istruzione ha pubblicato l’avviso per la concessione dei contributi a sostegno delle attività delle Università della Terza età della Sardegna.
Gli organismi interessati dovranno far pervenire le domande di contributo entro le ore 13.00 del 16 dicembre 2016 tramite posta elettronica certificata all’indirizzo: pi.dgistruzione@pec.regione.sardegna.it, a mano presso l’ufficio protocollo o inviate all’indirizzo:
Regione Autonoma della Sardegna
Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport – Direzione generale Pubblica istruzione
Servizio università e politiche giovanili
Viale Trieste n. 186, 09123 Cagliari.
Gli organismi beneficiari del contributo dovranno inviare il rendiconto delle spese sostenute, riferite all’anno 2016 entro il 31 maggio 2017.

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L’apertura ufficiale della dodicesima edizione di Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei ha visto, dopo la proiezione del documentario “Sciola oltre la pietra” del regista Franco Fais, la presenza inattesa di una ospite molto speciale: Maria Sciola. La figlia del grande artista di San Sperate ha portato al pubblico del Festival del cortometraggio Mediterraneo una toccante e molto personale testimonianza sul padre e sulle sue opere, e un grande regalo: una delle sue sculture calcaree e i dolci suoni ancestrali da lei stessa riprodotti attraverso la pietra scolpita, con il tocco leggero delle sue mani. «Oggi abbiamo portato qui per voi una sorpresa: una piccola scultura di calcare di Pinuccio. Il calcare si forma sott’acqua e quello che poi diviene suono è un suono liquido, molto melodioso. Babbo diceva sempre: “Se io ti parlo di percussione tu pensi al corpo. Ma se io ti parlo di carezza? Ha già tutto un altro significato, e quindi queste pietre le devi accarezzare come accarezzeresti la tua mamma”. Lui non diceva mai «io ho scoperto», semmai, “ho liberato semplicemente ciò che era rinchiuso all’interno della materia. Io non ho creato niente”. Babbo non è andato via, ma è qui con tutti noi».

Il festival, da dodici anni un progetto culturale che lavora attivamente per superare barriere e confini e per portare in Sardegna le storie del Mediterraneo e di tutti i paesi che lo abitano, vedrà domani, giovedì 8 dicembre, terza giornata, la proiezione del secondo gruppo di otto cortometraggi della sezione Intrecci Mediterranei, cuore pulsante della rassegna, con inizio proiezioni alle ore 18.00, sempre nell’aula consiliare del comune di Sant’Antioco. Dall’Italia, Spagna, Francia, Marocco, Libano e Algeria le opere di giovani registi di talento molto apprezzati, selezionati e premiati nei più prestigiosi festival di cinema di livello internazionale. Diversi i temi, le ambientazioni e le tecniche di realizzazione delle storie, ma tutte con unico denominatore comune: il Mar Mediterraneo. Fiabe e aforismi per immagini che condensano in pochi minuti il senso profondo della vita, il tema dell’autismo nell’infanzia, lo sfruttamento dei minori nel lavoro, l’idea della bellezza ribaltata, la crisi ambientale e il significato della perdita di un proprio caro, nei corti: Merlot, M. Gennari e G. Martinelli, Italia, 6’ (il pluripremiato, 1st prize and Audience Award –  Hamburg Animation Award 2016, Germania, Prize for “Experimental animation film” – FESA Festival of European Student Animation 2016, Belgrado, Serbia, e tanti altri); Vainilla, Juan Beiro, Spagna, 2015, 10’ (selezionato in oltre cento festival di livello internazionale); Maialetto della Nurra di Marco Antonio Pani, Italia, 2016, 18 (premio del pubblico della FICC e premio Vetrina Sardegna al miglior corto sardo, Sardinia Film Festival); Minh Tâm, Vincent Maury, Francia, 2016, 26’(1st prize at Palm Springs International ShortFest 2016); Aya va à la plage, Maryam Touzani, Marocco, 2015, 19’; Bellissima, Alessandro Capitani, Italia, 2015, 12’ (miglior cortometraggio David Donatello 2016 e nomina ai Nastri d’Argento 2016); Submarine, Mounia Akl, Libano, 2016, 21’ (Official Selection at the 69th Cannes Film Festival, Cinefondation Category | World Premiere); Un métier bien (A Good Job), Farid Bentoumi, Francia/Algeria, 2015, 24’. Film d’autore che raramente si possono vedere nelle sale dei circuiti ufficiali del cinema. Saranno presenti in sala i registi Juan Beiro (Vainilla) e Vincent Maury (Minh Tâm).

Tutti i film sono in lingua originale e sottotitolati in italiano e inglese. L’organizzazione del festival e il lavoro di ricerca e di selezione dei cortometraggi è curato dal Circolo del Cinema “Immagini”. Dopo le proiezioni gli ospiti presenti in sala dialogheranno con il pubblico sui cortometraggi e sui loro paesi, contribuendo ad unire idealmente le due sponde e le tante culture del Mediterraneo. Il festival è soprattutto un’occasione per vedere piccoli capolavori racchiusi in pochi minuti di passione, studio, e tanto impegno.

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Il consigliere regionale dei Riformatori sardi Michele Cossa interviene sulle dimissioni di due assessori della Giunta Pigliaru e sui malumori sempre più evidenti tra i partiti del centrosinistra.

«Siamo molto preoccupati per il complicarsi della crisi della maggioranza che governa la Regione – dice Michele Cossa -. Era latente ma ora è esplosa nel modo più clamoroso. Se la situazione precipitasse le elezioni dovrebbero tenersi entro tre mesi e si andrebbe a votare con la vecchia legge elettorale, che ha prodotto risultati disastrosi. Ha portato a più riprese al mutamento della composizione del Consiglio regionale e ha penalizzato gravemente la presenza delle donne.»

«Si elimini il Porceddum e si metta subito mano alla nuova legge elettorale – conclude Michele Cossa -, soprattutto per inserire la doppia preferenza di genere, come chiesto da più di cento comuni sardi e centinaia di amministratori locali, sensibilizzati nelle scorse settimane dall’associazione Meglio in due.»

Michele Cossa