24 December, 2024
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Prosegue a pieno ritmo la campagna di vaccinazione antinfluenzale avviata dalla ASL di Cagliari per la stagione invernale 2016-2017. La campagna, che è partita ai primi di novembre e terminerà il 28 febbraio 2017, è realizzata in collaborazione con i Medici di medicina generale e i Pediatri di Libera Scelta, i Direttori Sanitari di P.O. e il Servizio di Igiene e Sanità Pubblica.
Proprio in questi giorni, è stato siglato l’accordo tra l’ASL di Cagliari e i sindacati dei Pediatri di libera scelta: l’obiettivo è quello di offrire diverse opportunità, in particolare alle categorie a rischio, di vaccinarsi contro l’influenza, e in particolar modo ai bambini che rappresentano i soggetti più esposti.
Sino al mese di febbraio 2017, è quindi possibile fare il vaccino negli ambulatori di Igiene e Sanità pubblica e in alcuni presidi ospedalieri, in particolare nel PO SS. Trinità (dalle ore 9.00 alle ore 13.00) e nel PO di Isili.
Inoltre, i cittadini che appartengono alle categorie a rischio possono anche scegliere di vaccinarsi presso gli ambulatori degli MMG e dei PLS.

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La Corte dei conti promuove il bilancio della regione: debiti ridotti e risanamento avviato.

«Abbiamo scelto di percorrere per primi la strada del pareggio di bilancio perché siamo convinti che serva più trasparenza a garanzia dei cittadini e delle tasse che pagano. Oggi la Corte dei Conti ci promuove a pieni voti e non possiamo che esserne soddisfatti» ha detto l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci, subito dopo la parifica del Consuntivo 2015 da parte della Corte dei Conti che segue la verifica dello scorso 24 novembre. Smaltimento del debito accumulato nel tempo, più rapidità nei pagamenti dei debiti commerciali, 400 milioni in più spesi nel 2015 rispetto all’anno precedente, maggiori spazi finanziari per gli enti locali e sigillo sulla chiusura della vertenza entrate, cioè 900 milioni di arretrati, ogni anno fra i 130 e i 150 milioni in più nelle casse della Regione e regole certe e condivise.
«Vengono riconosciuti dai giudici contabili una forte riduzione dei residui passivi, cioè i debiti che la Regione deve necessariamente pagare, passati da 5 miliardi a 3 miliardi e 300 milioni, e un’accelerata per i 2 miliardi e 700 milioni di perenzioni, tanto che la percentuale di smaltimento del debito è passata dal 43% a quasi l’80%, e si accelerano anche i tempi dei pagamenti che finalmente rientrano nei parametri imposti dall’Unione Europea – ha aggiunto Raffaele Paci -. I residui attivi si sono ridotti a 3 miliardi e 100 milioni dai 4 iniziali, consentendo così una riduzione notevole della forbice fra quanto la Regione deve pagare e quanto deve incassare. La Corte certifica anche la chiusura della Vertenza Entrate, riconoscendo che questa Giunta è riuscita a ottenere tutto quello che per tanto tempo nessuno è mai riuscito a ottenere: le norme di attuazione hanno portato certezza alle entrate regionali e hanno permesso di recuperare quegli arretrati che da troppi anni lo Stato ci doveva dare.»

«Si iniziano a vedere i risultati dell’accordo con lo Stato del 2014 sul pareggio di bilancio. Stiamo facendo pulizia, mettiamo ordine nei conti e grazie al bilancio armonizzato tutti gli impegni di spesa potranno d’ora in poi essere soddisfatti perché non più bloccati dal patto di stabilità e non si formeranno più perenzioni. Sapevamo di aver scelto la strada giusta: oggi la Corte dei Conti lo conferma, e questo compensa il ritardo di alcune settimane nell’iter complessivo del bilancio dovuto alla necessità di adeguarsi a un sistema completamente nuovo. C’è ancora molto da fare e ne abbiamo piena consapevolezza, prima di tutto nella sanità per la quale dobbiamo ridurre di molto il livello di spesa continuando a garantire e migliorando i servizi, perché con i soldi risparmiati potremo fare nuove, importanti politiche di sviluppo. Ma quello di oggi – ha concluso il vicepresidente della Regione – è un ottimo e importante risultato da cui ripartire per continuare con il risanamento dei conti e con le politiche di sviluppo per migliorare la vita dei sardi.»

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Allerta massima dei servizi sanitari e veterinari della Regione Sardegna per i nuovi casi di trichinella comparsi nelle campagne di Orgosolo con il ritrovamento del parassita in nove cinghiali abbattuti nella giornata di caccia del 27 novembre scorso. Il tema è stato illustrato in una conferenza stampa questa mattina a Nuoro, nella sede dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna (IZS). All’incontro hanno partecipato il direttore generale dell’IZS, Alberto Laddomada, la dirigente del Servizio sanità pubblica veterinaria e sicurezza alimentare dell’assessorato della Sanità, Daniela Mulas, il responsabile del dipartimento IZS di Nuoro, Ennio Bandino, e Pietro Mesina, già primario di malattie infettive all’ospedale San Francesco di Nuoro ed esperto sugli effetti del parassita nell’uomo.

Ai cinghiali, cacciati a Orgosolo in località “Olai”, due settimane fa erano stati prelevati i campioni di diaframma, per essere analizzati, come previsto dalla normativa e come ribadito dalle prescrizioni sulla caccia al cinghiale istruite dall’Unità di Progetto (UdP) per l’eradicazione della Peste suina africana (PSA). Dopo i dovuti controlli e le verifiche effettuate dall’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sardegna, che su alcuni aspetti saranno ancora approfonditi, la Regione invita i cittadini a prestare la massima attenzione nel consumare le carni suine. «In vista delle festività natalizie e delle tradizionali lavorazioni della carni per la produzione dei salumi, che tante famiglie fanno in casa – ha spiegato Laddomada – invitiamo tutti i sardi ad acquistare carni sicure e provenienti da allevamenti sottoposti a controllo sanitario. Raccomandiamo quindi ai consumatori di evitare l’acquisto di maiali allevati al pascolo brado illegale e senza alcun controllo sanitario. È necessario – ha aggiunto il direttore generale dell’IZS – prendere coscienza che si tratta di animali che potenzialmente potrebbero avere virus, parassiti o altri patogeni dannosi per la salute per l’uomo».
Daniela Mulas ha ricordato che «è sempre possibile effettuare le macellazioni domestiche ad uso famiglia, di suini allevati legalmente, avendo cura di garantire l’obbligatoria presenza di un veterinario della ASL che attesti la salubrità delle carni, così come previsto dalla legge».
L’Unità di Progetto per l’eradicazione della PSA ribadisce la forte preoccupazione per la possibilità che, alla luce dei ritrovamenti del parassita nei cinghiali, sia forte la probabilità della presenza della trichinella anche fra i maiali domestici illegali che vivono allo stato brado nei territori di Orgosolo e dei Comuni confinanti. Questo conferma la necessità di rafforzare la lotta all’allevamento illegale dei maiali per tutelare la salute di tutti e liberarsi di un intollerabile vincolo allo sviluppo di una suinicoltura di qualità, che rappresenta una grande occasione di sviluppo e lavoro per tutta la Sardegna e per le nostre aree interne, in particolare.

La Trichinellosi è una zoonosi parassitaria del genere Trichinella. Presente in tutti i continenti, tranne che nell’Antartico, è stata segnalata in più di 100 specie di mammiferi, 13 specie di uccelli, 3 di rettili e colpisce più di 2.500 persone ogni anno e può portare alla morte. «Si tratta di una larva infettante. Un piccolo verme parassita di circa 1mm di lunghezza che si può trovare nei muscoli dei maiali e di animali selvatici quali la volpe e il cinghiale. Gli animali infetti da Trichinella non mostrano alcun segno della malattia e quindi non possono essere distinti da quelli sani». Così Ennio Bandino che ha aggiunto: «Per identificare i soggetti colpiti è necessario effettuare un esame di laboratorio. Il principale serbatoio è la volpe, ma anche altri carnivori come il lupo, la martora, la donnola e i gatti selvatici».
«La presenza della Trichinella nella fauna selvatica e la promiscuità tra questa e i suini allevati allo stato brado – ha osservato Mulas – è un motivo in più (si pensi alla PSA) per agire con determinazione nel favorire la regolarizzazione degli allevamenti illegali e l’avvio di nuovi modelli di allevamento sottoposti a controllo sanitario e al pascolo confinato».

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La Direzione generale della Pianificazione urbanistica, territoriale e della vigilanza edilizia – Servizio pianificazione paesaggistica e urbanistica, ha firmato la determina per l’erogazione dei contributi relativi al finanziamento degli studi e delle analisi a favore dei Comuni nei cui territori insistono aree di insediamento produttivo quali i Sistemi di bonifica, così come individuato dal Piano paesaggistico regionale. Come previsto dalla delibera n. 14/45 del 23 marzo scorso, l’intervento (pari a complessivi 328mila euro) consentirà l’attuazione delle disposizioni contenute nel PPR e garantirà lo sviluppo sostenibile del settore agricolo, in coerenza con gli obiettivi di conservazione e valorizzazione del paesaggio. I Comuni, con l’adeguamento dei Piani urbanistici al PPR, potranno redigere le varianti allo strumento vigente, purché siano nell’ottica della conservazione e valorizzazione dei beni paesaggistici.

«Il Piano paesaggistico – sottolinea l’assessore dell’Urbanistica Cristiano Erriu – individua tra i sistemi storico-culturali, funzionali alla predisposizione di programmi di conservazione e valorizzazione paesaggistica, il sistema delle bonifiche di Alghero-Fertilia e del Sassarese, di Castiadas, Oristano e Arborea, e quello di Pula. Al loro interno sono ricomprese le aree di bonifica (beni identitari) e i villaggi delle bonifiche (beni paesaggistici). Questo è un ulteriore, necessario passaggio per il completamento dello stesso PPR, soprattutto per la parte riguardante i paesaggi rurali che, negli attuali scenari programmatici a livello comunitario, nazionale e regionale, sono oggetto di una particolare attenzione per l’importanza che ricoprono a livello identitario, culturale, storico e produttivo. Le aree di bonifica sono luoghi caratterizzati da una forte identità in relazione a processi produttivi di rilevanza storica, e sono stati interessati da importanti lavori di risanamento e trasformazione agraria.»

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È stato presentato questa mattina il programma della XXX Marcia della Pace che si svolgerà per la prima volta a Cagliari il prossimo 29 dicembre.

A introdurre la conferenza, don Angelo Pittau, direttore della Caritas di Ales-Terralba e promotore della manifestazione fin dal 1987 a Sardara, che ha sottolineato come la Marcia «vuole essere contro ogni tipo di violenza, quella che la Sardegna subisce, ma anche quella che essa genera: dalle servitù militari e dalla fabbricazione di bombe al degrado e allo spopolamento del territorio, dalla povertà che avanza agli omicidi e femminicidi e la violenza del non-lavoro».

Il delegato regionale Caritas don Marco Lai ha sottolineato che la Marcia della Pace «deve aiutarci a costruire una cultura e una civiltà di pace». Alla Marcia parteciperanno il mondo della Chiesa, il Terzo Settore, il volontariato, cittadinanza attiva, i sindacati, e anche gli immigrati e il popolo Rom. «Occorre promuovere politiche di pace che siano davvero inclusive per tutti – ha sottolineato -. Sarebbe bello che tutti i sindaci della Sardegna possano essere presenti perché tutte le volte che ci si incontra e si cammina insieme si possono ottenere risultati importanti per la nostra casa comune, in un impegno di equità e giustizia sociale».

Mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, ha sottolineato come questo evento, che giunge a Cagliari per la prima volta dopo 30 edizioni, «ci aiuta ad allargare gli orizzonti e a non fermarci ai problemi locali, ricordando al tempo stesso che l’impegno per la pace comporta ricadute positive anche per il nostro territorio». «Basti pensare a quanti sbarcano nella nostra isola e che provengono da paesi di guerra: se cresce la cultura della pace – ha precisato – diminuisce il fenomeno della mobilità forzata. Dobbiamo radicare la cultura della pace: i singoli problemi possono essere superati solo costruendo una cultura della pace condivisa. Ciò aiuterà a prepararsi alla 50.a Giornata mondiale della Pace del primo gennaio 2017, voluta da Papa Paolo VI e che si lega strettamente alla nostra iniziativa in Sardegna».

Presenti anche Guido Portoghese, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, Ferdinando Secchi, Assessore comunale delle politiche sociali e salute del Comune di Cagliari. Portoghese ha sostenuto che l’Amministrazione comunale è onorata di ospitare in città questo importante avvenimento e che con la Marcia della Pace Cagliari intende consolidare l’idea di diventare la “porta” della Sardegna; anche Secchi, intervenendo a nome del sindaco Massimo Zedda, si è dichiarato felice di ospitare la XXX edizione della Marcia della Pace e si è detto certo che la città e i cittadini daranno una risposta molto forte contro ogni tipo di violenza, a favore dell’accoglienza, per chiedere un lavoro dignitoso e la salvaguardia dell’ambiente.

Ospite-testimone di questa XXX Marcia della Pace sarà don Maurizio Patriciello, parroco di Prato Verde di Caivano alla periferia di Napoli, conosciuto come il prete della “Terra dei fuochi”, impegnato in prima linea contro il degrado e l’inquinamento provocato dalle organizzazioni malavitose.

Si comincerà la mattina (alle ore 9.30, arrivo e iscrizione ai workshop) con i percorsi formativi dedicati ai giovani nell’ambito del Seminario “Giovani Artigiani di Pace”, presso la Fiera internazionale, coordinati dalla Caritas di Cagliari, dall’Università degli Studi di Cagliari, ACLI, AIFO, ARCI, Fondazione Sant’Ignazio da Laconi, La Rosa Roja, Legambiente, Progetto Policoro, Ufficio Migrantes.

Alle 15.00, il raduno nel Sagrato della Basilica di Bonaria, con la preghiera introduttiva guidata dal vescovo di Ales-Terralba mons. Roberto Carboni e da mons. Giovanni Paolo Zedda, Vescovo delegato della Conferenza episcopale sarda per il servizio della carità, e la partenza della Marcia, che seguirà il seguente percorso: Viale Diaz, Via Roma, Viale Trieste, Piazzale Trento, con i saluti del sindaco di Cagliari Massimo Zedda, di mons. Arrigo Miglio, Arcivescovo di Cagliari e presidente della Conferenza episcopale sarda, degli altri rappresentanti delle istituzioni, del delegato regionale Caritas don Marco Lai, di alcuni rappresentanti del Comitato Promotore; a seguire, la testimonianza di don Maurizio Patriciello, il messaggio dei giovani e le conclusioni di don Angelo Pittau.

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Tappa al Mercato Civico di via Quirra(nel quartiere di Is Mirrionis), domani mattina (sabato 17) a Cagliari, per il terzo appuntamento di “Encuentros”, la rassegna musicale organizzata dalla cooperativa Forma e Poesia nel Jazz, che ha scelto come “teatro” i mercati cittadini.

Protagonista, a partire dalle 10.30 (e seguito da una degustazione a base di prodotti del territorio), Nicola Agus, virtuoso delle launeddas già apprezzato nella matinée inaugurale di giovedì al Mercato di Campagna Amica, in piazza dei Centomila, dove ha affiancato i chitarristi Marco Perona e Francesco De Vita e la bailaora “La Nena”. Stavolta il musicista sardo (di Sinnai, classe 1982) si presenta in compagnia dei suoi soli strumenti: le launeddas, naturalmente, che ha iniziato a suonare in giovane età, e che, aperto alla curiosità, porta oltre i confini della tradizione; ma anche cornamuse, il flauto irlandese, l’hulusi cinese e gli altri fiati di varie origini e provenienze con cui esplora un originale connubio tra sonorità e linguaggi musicali diversi, spaziando dal bacino mediterraneo alla Scozia, all’Oriente, in un percorso di ricerca corroborato anche dagli studi in Composizione al Conservatorio di Cagliari.

Nicola Agus è anche reduce dalla performance tra musica, danza e pittura con la “bailaora” spagnola Yolanda Osuna e l’artista visivo Ivan Lucas che ha fatto da corollario alla conferenza stampa di presentazione di “Encuentros”, sabato scorso a Valencia.  

Stamattina (venerdì 16), intanto, per il suo secondo appuntamento, la rassegna ha fatto tappa al Mercato Civico di San Benedetto: a tenere banco nuovamente i chitarristi Marco Perona e Francesco De Vita, artefici del progetto Misticanza, che mescola flamenco, echi moreschi e della tradizione del Sud Italia, insieme ai passi di “baile” di Elena Busatto, in arte “La Nena”.

Per il suo ultimo atto, domenica mattina (18 dicembre), “Encuentros” infrangerà la “regola” dei mercati per andare invece in scena al Lazzaretto, il centro culturale in via dei Navigatori, nel quartiere cagliaritano di Sant’Elia. Due diversi set in programma. Apre, alle 10.30, il progetto Ondas, con la chitarra e l’oud di Roberto Bernardini e la voce di Chuva (Noemi Balloi): un viaggio che spazia dalle sonorità mediterranee a quelle argentine e brasiliane con composizioni originali e non. Spazio poi ai suoni della tradizione sarda di Ballus de prazza con l’organetto e la fisarmonica di Bruno Camedda affiancato dal figlio Asael Camedda alla chitarra.

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Chiusura col botto domenica 18 dicembre per il Festival internazionale di musica da Camera che per l’ultimo concerto, che vedrà protagonista l’Anna Tifu Quartet, ha già fatto registrare il sold out.

L’appuntamento è alle 20.00 quando sul palco dello storico Teatro Electra di Iglesias (in piazza Pichi), salirà la formazione capitanata dalla stella nostrana del violino, Anna Tifu, e composta anche da Fabio Furia, tra i più apprezzati bandoneonisti d’Europa, Romeo Scaccia, pianista di impressionante versatilità, e Giovanni Chiaramonte, contrabbassista di spiccato talento.

Il quartetto sarà protagonista del concerto intitolato “Contemporary tango”, un viaggio unico e inusuale nella storia del tango, dove a caratterizzare la forma stilistica e compositiva sono fusione e contaminazione, tradizione ed innovazione, ma anche equilibrio e tecnica.

Il risultato è un’interessante sintesi tra il mondo sonoro del jazz e quello del tango nuevo.  Un  mélange di forza e passione, energia e pathos, in cui si riconoscono suggestioni classiche, nel rigore della composizione ispirata all’equilibrio della forma e al contrappunto dei grandi del passato, ma pur sempre con uno sguardo alle avanguardie contemporanee.

Uno spettacolo innovativo, nel quale le dimensioni del tempo e dello spazio si piegano fino ad incontrarsi, guidando l’ascoltatore in un percorso emozionante e seducente dal Tango tradizionale, fino alle influenze jazz e d’avanguardia di Astor Piazzolla e alle composizioni originali di Fabio Furia e Romeo Scaccia. Un’esperienza artistica in cui il tango giunge fino alla sua massima evoluzione, trasformato, rivoluzionato.

Il Festival internazionale di musica da camera, che quest’anno è giunto alla XVIII edizione, è organizzato dall’associazione culturale Anton Stadler, sotto la direzione artistica di Fabio Furia.

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La Scuola Secondaria di primo grado dell’Istituto Comprensivo “Don Milani” di Carbonia organizza anche per quest’anno la giornata “Open Day” in cui accoglierà nei propri locali i genitori degli alunni delle classi quinte delle scuole Primarie della Città e del circondario.

La giornata “Open Day” si svolgerà nella sede di via Dalmazia a Carbonia il 20 dicembre 2016 dalle ore 16.30 alle 18.30. In tale occasione i genitori potranno visitare i locali, la palestra, la biblioteca e i laboratori di ceramica, scienze, origami, musica ed avere le informazioni sulle attività didattiche e l’offerta formativa dell’istituto.

Inoltre, si comunica che per tutti i mesi di dicembre 2016 e gennaio 2017 sarà possibile prenotare visite individuali o di gruppo da concordare con la professoressa Giulia Milia, Funzione Strumentale per l’Orientamento.

In tali giorni saranno presenti anche i docenti di sostegno, che illustreranno e condivideranno con i genitori interessati il progetto sulla disabilità promosso dalla Scuola.

Tutti i docenti dell’Istituto collaborano tra loro per elaborare le migliori strategie che possano garantire a tutti gli alunni e le alunne la realizzazione di un processo di vita e il successo formativo.

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Si intitola “Dino Marchionni, gli anni ’50 e ‘60” la mostra che sarà inaugurata domani, sabato 17 dicembre alle 17.30, negli spazi del Museo MAGMMA di Villacidro (nella Casa anziani di via San Gavino).

Curata da Walter Marchionni, l’esposizione propone per la prima volta una cinquantina di opere realizzate dall’incisore urbinate Dino Marchionni a cavallo tra gli anni Cinquanta e Sessanta.

Graffiti, olii, tempere e disegni in questa esposizione vanno a rappresentare quel periodo straordinariamente fortunato della vita dell’artista, che attraversa la fase di transizione dalla residenza ad Urbino  all’approdo in Sardegna, a Villacidro. Il corpus presentato nell’allestimento è principalmente formato da figure realizzate prevalentemente con la tecnica litografica. L’influsso accademico si estende anche nei primi anni in Sardegna, dove la litografia è sostituita dalla tempera e dall’acquerello.

Dalle opere emerge come l’artista urbinate fosse inserito a pieno nel solco  di quella tendenza dell’arte contemporanea in cui la linea di ricerca estetica, scrive il critico Giorgio Pellegrini nel testo che accompagna la mostra, era «tutta rivolta al calore della presenza originaria, alla profondità delle radici, al fondamento stesso dell’arte: il fare artigianale, unica sua componente capace di rendere l’arte l’unico, autentico polo contrapposto alla realtà sociale alienata». «La riprova si ha – aggiunge Pellegrini – nella sorprendente varietà delle tecniche esecutive, praticate e insegnate (…) tutte unite dalla comune complessità dei procedimenti oltre che dal rigore di una manualità imperiosa quanto impeccabile, capace perfino di osare finissimi virtuosismi inesplorati (…) con un materiale, il colore a cera, che non ammette pentimenti».

Tra i graffiti, ne sarà esposto uno del 1965 ritrovato Walter Marchionni nell’ufficio del corpo di polizia municipale di Villacidro: si tratta di un’opera che rappresenta raccoglitrici di legna, uno straordinario esempio della tecnica di graffito su cera in bianco e nero, custodito gelosamente  dai vigili urbani .

La mostra sarà presentata dal critico d’arte Giorgio Pellegrini. All’inaugurazione saranno inoltre presenti  il presidente della Fondazione di Sardegna, Antonello Cabras, la sindaca di Villacidro, Marta Cabriolu, il vice sindaco, con delega alla Cultura, Giovanni Spano. A monsignor Angelo Pittau, presidente del Centro di cultura di Alta formazione, e all’architetto Antonio Piras, presidente dell’Università della terza età di Villacidro, ex alunni dell’artista, sono affidati testi di testimonianza sul proprio rapporto con Dino Marchionni, docente e uomo.

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Il consigliere regionale di Forza Italia Edoardo Tocco critica duramente «la circolare firmata in calce dal Direttore del presidio ospedaliero di Cagliari che chiede ai medici della struttura isolana di dimettere i pazienti per far posto ai migranti che sono sbarcati l’altro giorno nel porto del capoluogo».

«La circolare, indirizzata ai direttori del San Giovanni di Dio e del Duilio Casula di Monserrato – aggiunge Edoardo Tocco -, ha per oggetto il blocco dei ricoveri programmati e la dimissione dei pazienti dimissibili. Un piano adottato in previsione dell’arrivo di 854 migranti previsto mercoledì scorso in Sardegna, con l’interruzione dei ricoveri programmati e il congedo per i pazienti dimissibili per poter affrontare l’emergenza. Una circolare che si fa beffa dei cittadini e degli italiani.»

Edoardo Tocco annuncia un’interrogazione urgente all’assessore della Sanità, Luigi Arru. «E’ una situazione incredibile e paradossale, i sardi hanno pagato le tasse per far curare gratis migliaia di migranti, che si trovano ad avere una corsia preferenziale una volta sbarcati nell’Isola. Non è questione di negare l’accoglienza, ma è un contesto inaccettabile. Così l’assistenza sanitaria viene negata ai pazienti isolani per far posto alle cure dei migranti – conclude Edoardo Tocco -. Una vicenda che va subito chiarita, perché i cittadini sardi vengono così discriminati».