5 September, 2024
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La Giunta regionale, in stretta collaborazione con il ministero della Salute, ha messo a punto un provvedimento che consente la regolarizzazione a chi ancora esercita attività di allevamento illegale di suini, senza andare incontro alle pesanti sanzioni previste dalla normativa nazionale.

«Ieri sera, a Nuoro, abbiamo incontrato i sindaci dei Comuni maggiormente interessati dall’allevamento illegale di suini e dal pascolo brado – ha detto il presidente della Regione, Francesco Pigliaru -. Abbiamo illustrato il provvedimento, che è frutto del lavoro paziente e determinato portato avanti con il Ministero. Da parte dei Sindaci abbiamo trovato grande collaborazione e la consapevolezza che è una battaglia di tutti: vincerla significa dare alle zone interne una straordinaria possibilità di sviluppo.»

«Adesso non ci sono più alibi: coloro che intendono operare nella legalità avranno tutti i vantaggi, soprattutto di carattere finanziario, messi a disposizione dalle istituzioni. Chi invece deciderà di continuare a operare in spregio alle regole e al rispetto della tutela della salute dei consumatori, lo farà per propria scelta e rifiuterà una occasione storica, assumendosene tutta la responsabilità». Così Alessandro De Martini, direttore generale della presidenza della Regione e responsabile dell’Unità di progetto per l’eradicazione della Peste suina africana, che ha aggiunto: «Riuscire ad avere questa ennesima apertura da parte del ministero della Salute – ha osservato De Martini – non è stato un lavoro facile. Da adesso in poi si misurerà ancora di più il senso di responsabilità degli allevatori illegali e quello di collaborazione degli amministratori locali».

«Come sappiamo tutti, la peste suina è un impedimento pesantissimo allo sviluppo delle zone interne – ha sottolineato l’assessore della Sanità Luigi Arru -. Ma non dobbiamo dimenticarci che si tratta di una malattia infettiva grave, che deve essere assolutamente eradicata. Dal momento che l’effetto sull’uomo non è visibile, qualcuno è convinto che non ci sia il danno, ma non è così: può portare malattie come la trichinellosi. È necessario sconfiggerla definitivamente, ed emergere dall’illegalità è la chiave per riuscirci.» 

«Stanno partendo tutte le misure del Programma di sviluppo rurale e questa ulteriori possibilità che si sta dando alle aziende per emergere e regolarizzarsi può essere colta pienamente anche con la possibilità di intercettare i fondi per la infrastrutturazione, per esempio per le recinzioni, con la misura 4.1. – ha detto l’assessore Elisabetta Falchi -. Quello che abbiamo fatto è un quadro completo di misure di agevolazione per allevare in maniera corretta e stiamo mettendo a disposizione risorse importanti del PSR con le misure del benessere e con le altre. C’è un disegno complessivo di incentivi all’allevamento corretto e virtuoso.»

È stata approvata ieri in Giunta, su proposta dell’Unità di progetto per l’eradicazione della peste suina africana, la delibera che aggiorna per la prossima annualità il programma straordinario di eradicazione del virus 2015-2017. Il Programma straordinario 2017 è stato trasmesso, il 30 maggio 2016, al ministero della Salute al fine dell’istruttoria di competenza per il successivo inoltro alla Commissione europea, che lo discuterà il prossimo novembre.
Nei sei mesi di finestra (giugno-novembre 2015), concessa agli allevatori illegali per regolarizzarsi, ben 476 soggetti hanno presentato domanda di emersione. Di questi circa 270 provenivano dalle aree del Nuorese e dell’Ogliastra.
A seguito delle azioni di depopolamento, scattate all’indomani della chiusura della finestra, e in virtù dei diversi strumenti finanziari messi a disposizione dal Programma di sviluppo rurale, sono giunte dai territori numerose richieste per un’ulteriore possibilità di regolarizzazione con un’applicazione meno pesante delle sanzioni, previste dalla normativa.

Su input dell’Unità di progetto, per offrire agli allevatori ancora non registrati un’ulteriore apertura per la regolarizzazione attenuando le pesanti conseguenze economiche previste dal D. Lgs. N. 200/2010, il ministero della Salute ha formulato un’interpretazione sull’art. 9 comma 11 di tale norma. Secondo il ministero, gli allevatori non registrati che volessero regolarizzarsi, potranno presentare specifica dichiarazione di autocertificazione (tramite ufficio SUAP) per l’avvio delle attività e usufruire del beneficio dell’estinzione delle sanzioni, mediante attuazione delle prescrizioni impartite dai servizi veterinari entro il termine di 15 giorni previsto dalla norma.

Con la delibera, l’assessore della Sanità, Luigi Arru, si impegna ad adottare un apposito decreto in cui si definisce il procedimento relativo alla regolarizzazione delle aziende illegali e il necessario raccordo con il coordinamento regionale SUAP.

Tali misure di favore saranno riconosciute solo a quanti intendano, tramite ravvedimento operoso, regolarizzare l’esercizio delle attività condotte illegalmente, alla condizione che siano rispettati tutti i parametri e le norme in materia di biosicurezza e sanità.

La Giunta regionale, al fine di consentire a coloro che intendono ravvedersi operosamente di provvedere agli adempimenti, ha stabilito che le attività di depopolamento su larga scala (rimane impregiudicata la possibilità, ove ricorrano le condizioni di tutela della salute pubblica, di procedere con depopolamenti mirati a risolvere specifiche situazioni) saranno riprese dopo 60 giorni dall’emanazione del citato Decreto assessoriale, contenente le puntuali indicazioni per la regolarizzazione.

Nucleo operativo di dirigenti veterinari e ausiliari. Per incrementare le attività di controllo e monitoraggio sul campo, l’Unità di progetto ha proposto la creazione di una task force dedicata. Il nuovo gruppo di lavoro sarà composto da dirigenti veterinari e ausiliari, altamente specializzati, incaricati soprattutto delle attività di controllo e monitoraggio delle aziende. Il nucleo operativo si occuperà inoltre delle attività di verifica, controllo e affiancamento rispetto a quelle già svolte dai Servizi veterinari, e dell’individuazione del sommerso negli allevamenti, della movimentazione illegale negli agriturismo e nelle attività di ristorazione. Darà quindi supporto nella gestione delle emergenze sanitarie, come l’estinzione dei focolai di PSA. In ultimo, farà la sua parte nelle attività di depopolamento di suini, rinvenuti al pascolo brado, e nei controlli ufficiali durante la stagione venatoria.

L’Agenzia agricola è incaricata di diffondere, attraverso adeguata attività di informazione, le misure individuate in delibera nelle aree ritenute a maggior rischio di diffusione della Peste suina africana. Laore è inoltre deputata a diffondere le migliori pratiche attuate dalla regione spagnola dell’Estremadura attraverso un confronto diretto con alcuni esponenti del mondo degli allevatori sardi con quello spagnolo, nell’ambito delle attività ricadenti nella misura 1 del PSR.

In funzione dell’emersione degli allevamenti illegali e per garantire maggiore chiarezza nella costituzione delle attività imprenditoriali suinicole, l’Unità di progetto ha tenuto a precisare le estensioni degli allevamenti previsti dalla normativa, non inserite tuttavia nella delibera approvata oggi. Nelle zone infette dalla PSA si possono avere allevamenti, in un unico appezzamento, di estensione massima pari a 10 ettari. Nelle zone bianche, immuni dal virus, si può invece arrivare fino ai 40 ettari. Tali spazi vanno delimitati, per impedire il contatto con cinghiali o suini al brado, con muretti a secco o doppie recinzioni in rete metallica alte almeno 1 metro e mezzo. Il carico di animali sostenibile per ettaro non deve superare i 15 quintali e deve essere comunque proporzionato al fine della tutela del suolo.

Ben 10 misure del Programma di sviluppo rurale 2014-2020 interessano il comparto suinicolo con finanziamenti a fondo perduto fino all’80%. Novità assoluta a livello nazionale e comunitario, con oltre 50 milioni di euro di risorse sulla misura 14 del PSR, riguarda il benessere animale per i suini.

Al 31 marzo 2016, secondo la Banca Dati Nazionale (BDN), in Sardegna erano presenti 175.508 capi suddivisi in 17.447 aziende suinicole. Fra queste, anche alcune centinaia di aziende registrate nel 2015 nel quadro della lotta all’allevamento irregolare. Secondo una stima, sarebbero fra i 3 e i 4mila i suini bradi detenuti illegalmente, mentre la popolazione regionale di cinghiali è stimata in circa 75mila capi.

Cinghiale 116 copia

 

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Entrerà in vigore dal 1° settembre il nuovo sistema tariffario regionale per i trasporti urbani ed extraurbani, treni e metropolitane.
Sarà un ulteriore passo avanti verso la semplificazione e l’armonizzazione delle tariffe con soluzioni chiare e flessibili, saranno disponibili proposte dedicate a studenti e over65 e altre novità più vicine alle esigenze dei cittadini, più comprensibili e allineate ai migliori standard europei.
L’assessorato dei Trasporti e il Centro Regionale di Programmazione nell’ambito del POR FESR 2014-2020, procedono nel percorso che consentirà di raggiungere nel 2017 l’obiettivo del titolo di viaggio unico con il quale si potranno utilizzare indifferentemente tutti i mezzi di trasporto pubblico sul territorio isolano.

Autobus CTM Cagliari 16 copia

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Tribuna Stadio Sant'Elia copia

Il cileno Mauricio Isla, 28 anni, è un nuovo calciatore del Cagliari. Reduce dal trionfo nella Coppa America con la maglia della sua Nazionale, arriva a Cagliari a titolo definitivo, con un contratto triennale. Giocherà con il suo numero di maglia preferito, il 3.

Maurizio Isla è arrivato in Italia nel 2007 per vestire la maglia dell’Udinese. Con la squadra friulana ha giocato 127 partite in serie A, realizzando 6 reti. Nell’estate del 2012 è stato ceduto alla Juventus, vestendo la maglia dei Campioni d’Italia per due stagioni. Nel 2014 è passato in prestito al Queen’s Park Rangers, in Inghilterra (26 presenze in Premer League). Rientrato alla Juventus, è passato sempre in prestito all’Olympique Marsiglia (23 presenze e 2 gol).

Con la Juventus ha vinto tre scudetti, con la maglia della Nazionale cilena ha totalizzato 79 presenze con 3 gol realizzati ed ha vinto due volte di seguito la Coppa America, partecipando a due edizioni dei Mondiali. Nelle Coppe europee vanta complessivamente 36 presenze.

Con gli arrivi di Marco Borriello e Mauricio Isla, dopo quelli di Bruno Alves, Artur Ionita, Marko Pajac, Simone Padoin e Rafael de Andrade Bittencourt, si va definendo l’organico a disposizione di Massimo Rastelli che si presenta competitivo per puntare ad una salvezza tranquilla.

 

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«La Sardegna ha tutti gli strumenti per contrastare il crollo del prezzo del grano e consentire agli agricoltori di ottenere una giusta remunerazione. Uno di questi è il progetto “Semenadura” pensato alcuni anni fa dall’Agenzia Laore e bloccato nel 2013 dalla Giunta Cappellacci. E’ arrivato il momento di riprendere quel percorso, sono convinto che sarebbe la soluzione giusta per rilanciare il comparto cerealicolo.»

Lo sostiene il vicepresidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai, che in mattinata ha incontrato una delegazione della Cia insieme al presidente della Commissione “Attività Produttive” Luigi Lotto.

«“Semenadura” puntava alla creazione di una filiera cerealicola tutta sarda – aggiunge Lai – un progetto che coinvolgeva tutti gli operatori del settore: contadini, mugnai, panificatori e pastai per la produzione di pane, pasta e dolci tipici di altissimo pregio. Questo progetto, unito ad un virtuoso utilizzo del marchio di qualità, consentirebbe di spuntare un prezzo equo per il grano prodotto senza dover subire le imposizioni del mercato globale.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Il presidente della V commissione del Consiglio regionale, Luigi Lotto, ha assicurato la massima attenzione per le emergenze del settore agricolo, al lavoro per soluzioni di prospettiva, nel corso dell’incontro con i delegati della Confederazione Italiana Agricoltori che si è tenuto nella tarda mattinata nel palazzo di via Roma.

Dopo aver incontrato l’assessore all’agricoltura Elisabetta Falchi, i rappresentanti della CIA hanno voluto ribadire anche al presidente della commissione “Attività produttive” ed al vicepresidente del Consiglio regionale, Eugenio Lai, la necessità di un piano straordinario per tutelare il reddito di contadini e pastori dopo il crollo verticale dei prezzi del latte, del grano, della carne e dell’ortofrutta.

Luigi Lotto, che per oltre due ore ha ascoltato le ragioni degli agricoltori, ha concordato sulla necessità di arrivare a una soluzione di prospettiva che consenta al settore agricolo di riprendere vigore e programmare il futuro. Il documento, illustrato dalla delegazione Cia, sarà consegnato a tutti i componenti della Quinta Commissione. «Consociamo i problemi che vive l’agricoltura sarda – ha detto Luigi Lotto – ognuno deve essere affrontato e risolto singolarmente. La Commissione farà la sua parte per dare gli strumenti legislativi utili a superare l’impasse».

Sulla necessità di interventi urgenti per dare risposte serie alle rivendicazioni degli agricoltori ha invece insistito il vicepresidente del Consiglio regionale Eugenio Lai. «La vertenza agricoltura va avanti da troppo tempo – ha detto Eugenio Lai – auspico l’attivazione di un tavolo tecnico entro settembre tra associazioni di categoria, Giunta regionale e la competente commissione del Consiglio».

Piantagioni di carciofi

  

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«Il Sulcis Iglesiente è tagliato fuori dal Patto per la Sardegna. Un pacchetto di risorse – pari a circa 3 miliardi di euro – che consentiranno di far ripartire diversi interventi per l’Isola, ma escludendo diversi territori dell’interno.» La denuncia arriva oggi da Gianluigi Rubiu, capogruppo dell’Udc in Consiglio regionale.

«La Giunta Pigliaru ha sbandierato il patto come uno dei risultati più importanti per ridare slancio alla Sardegna. Non si nega che sia stato fatto un passo in avanti, ma senza la dovuta attenzione a diverse porzioni dell’Isola che continuano ad essere dimenticate – sottolinea Gianluigi Rubiu -. Ad esempio, per le strade ci sono 162 milioni di euro del Fondo sociale comunitario, 512 della Cabina di regia più 931 milioni 26mila euro inseriti nel contratto di programma dell’Anas fino al 2020, per un totale di 1 miliardo e 700mila euro. Non si registra però alcuna infrastruttura nel Sulcis Iglesiente, con tracciati che si avvicinano sempre di più a sentieri di guerra, strade ridotte a percorsi di rally. I collegamenti per Tratalias, Giba, Calasetta, Fluminimaggiore e Buggerru costituiscono importanti avamposti del territorio, che avrebbero necessità di un ammodernamento, ma non emerge nessun intervento che possa ridurre il rischio di incidenti mortali.»

Gianluigi Rubiu ha presentato un’interrogazione urgente per comprendere il motivo dell’esclusione del Sulcis Iglesiente dalle grandi opere: «Ammesso che le risorse siano immediatamente spendibili, con opere cantierabili – aggiunge Gianluigi Rubiu – non si capisce la cancellazione di un’area economicamente depressa dai progetti per il patto per la Sardegna. Si concentra l’attenzione sui poli urbani di Cagliari e Sassari, ma non si fa nulla per colmare il gap infrastrutturale – conclude Gianluigi Rubiu – e l’isolamento degli altri territori, che appaiono destinati a subire gli effetti negativi di una crisi senza precedenti.»

Gianluigi Rubiu 65 copia

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«La firma del Patto per la Sardegna ha un risvolto positivo anche per l’area di Montevecchio ponente e per il Sin Sulcis Iglesiente.»

Lo scrive, in una nota, Emanuele Madeddu, coordinatore Filctem del Medio Campidano.

«Il programma prevede l’erogazione, oltre a un milione e mezzo di euro già stanziato, di risorse per 40.236.096 euro per gli interventi di minimizzazione del rischio ambientale per la macro area Montevecchio ponente – aggiunge Emanuele Madeddu -. Un passo importante per avviare un programma di interventi necessari per la bonifica di un territorio che possiamo considerare strategico per il Medio Campidano e non solo. A questo punto, e alla luce dei dati che emergono dalla consultazione del patto per la Sardegna, è necessario che da parte della Regione e dell’assessore competente ci sia la massima attenzione verso un ambito che richiede tempestività. Quello dei giorni scorsi è sicuramente un atto positivo che pone le basi per avviare quel programma di recupero, risanamento e futura valorizzazione. Per questo motivo riteniamo sia necessario che ognuno faccia la su parte. Che l’Igea proceda con la progettazione e le opere e la Regione svolgendo il suo ruolo burocratico amministrativo evitando ritardi inutili oltre che dannosi. Questo è un momento particolarmente delicato e sensibile. L’area di Montevecchio necessita interventi immediati. Il sito ex minerario di Furtei richiede l’avvio immediato delle opere. Proprio per questo motivo la sinergia tra i diversi soggetti diventa fondamentale. Non si può aspettare ancora e non possiamo perdere neppure un giorno. Ognuno, per la sua parte – conclude Emanuele Madeddu -, deve svolgere il suo compito con chiarezza ed efficienza.»

Miniera di Montevecchio

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Il nuovo centravanti del Cagliari Marco Borriello si è presentato ieri nel corso di una conferenza stampa tenuta con il direttore sportivo Stefano Capozucca.

«Il progetto del Cagliari è molto serio ed ambizioso – ha spiegato l’ex centravanti, tra le diverse squadre in cui ha giocato, di Milan, Roma, Genoa e della Nazionale – il presidente Tommaso Giulini e l’allenatore Massimo Rastelli mi hanno voluto fortemente. E’ importante anche la presenza del direttore Stefano Capozucca, grazie al quale sono esploso al Genoa: mi sa dare i giusti consigli, mi fa stare tranquillo. Il Cagliari è un club prestigioso, qui non si gioca solo per una città, ma per tutta una Regione. Darò il massimo per difendere questi colori e quello che i miei nuovi compagni hanno conquistato l’anno scorso, la massima serie.»

«Il tecnico mi ha fatto un’ottima impressione – ha aggiunto Marco Borriello -. Un allenatore giovane, con cui si può parlare. Non pretendo di avere il posto assicurato, devo lavorare per conquistarmelo. Metterò la mia esperienza a disposizione del gruppo. Storari e Padoin sono stati miei compagni di squadra, gli altri non li conosco ancora, ma sono sicuro che mi ambienterò in fretta. Credo nelle energie positive che ti può trasmettere l’ambiente.»

Marco Borriello è convinto che la sua nuova squadra possa fare bene. «La squadra è ottima, il presidente Giulini ha speso tanto, ci tiene a regalare dei sogni a Cagliari e alla Sardegna. Adesso tocca a noi ripagarlo. Possiamo ottenere una salvezza tranquilla». Non ha fatto promesse sul numero di goal che metterà a segno con la maglia rossoblù ma ha tenuto a sottolineare: «Vorrei solo metterne a segno il più possibile».

Marco Borriello 1

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Sarah McKenzie 2015002 - Copyright Philippe LEVY-STAB (m) Sarah McKenzie 2015003 - Copyright Philippe LEVY-STAB (m)

Una giovane signora del jazz tiene banco domani sera (mercoledì 10 agosto) a Neoneli, il paese tra le colline del Barigadu, dove il Festival Dromos approda nell’ambito della sua diciottesima edizione, che si riconosce sotto “Il segno di Eva”: protagonista del concerto, in programma alle 21,30 alla Casa Cherchi(con ingresso gratuito), Sarah McKenzie con il suo quartetto.

Definita come un tesoro nazionale australiano, la pianista e cantante originaria di Perth, classe 1987, ha vinto nel 2012 agli ARIA Awards (il corrispondente dei Grammy nel paese dei canguri) con l’album “Close Your Eyes”, è stata in tournée con musicisti come Michael Bublé, Chris Botti, John Patitucci, Enrico Rava, e ha avuto modo di esibirsi in luoghi iconici del jazz come Monterey, Juan-les-Pins, Perugia e Marciac.

Affiancata da Alex Freiman alla chitarra, Thomas Bramerie al contrabbasso e Marco Valeri alla batteria, al Dromos Festival presenta “We Could Be Lovers”, il suo terzo disco, e il primo per la Impulse!, pubblicato in Europa lo scorso settembre, che include brani originali accanto a classici di Cole Porter, George Gershwin, Henry Mancini, Duke Ellington e Jerome Kern.

A margine della serata varie iniziative collaterali: per la quinta edizione del festival internazionale di fotografia Meno31 si inaugura alle 19, nelle vie del centro storico, una personale di Andrea Alfano; al Salone di Corrale, alle 20.00, spazio invece a una degustazione guidata dei vini del territorio con Attilia Medda, delegata AIS (e prima donna ad avere ricevuto il riconoscimento del Prix au sommelier); in piazza Italia, infine, un angolo dedicato allo street food.

L’indomani (giovedì 11) il festival fa tappa a Mogoro per una ricca serata in piazza del Carmine che si articola in due momenti (con ingresso a 10 euro): fa da apripista alle 21.30, sulle note del loro recentissima uscita discografica, “Reloveution” Sista Namely & The Islanders Band formazione reggae isolana composta dalla cantante Sista Namely, al secolo Valentina Steri, e dalla backing band The Islanders. A seguire spazio a una delle voci più interessanti della scena “conscious reggae” attuale: la giovane artista giamaicana Jah9 con il suo nuovo album, “9”, un lavoro molto profondo, in cui vengono sottolineate le sue qualità di autrice. il biglietto, a dieci euro, dà diritto a un ingresso omaggio per visitare la Fiera dell’Artigianato Artistico della Sardegna, quest’anno alla sua cinquantacinquesima edizione. Attivo dalle 17.00 in piazza del Carmine, in occasione della serata, un punto ristoro.

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Terza giornata per Time in Jazz, il festival ideato e diretto da Paolo Fresu nel suo paese natale, Berchidda, ma con tappe anche in altri centri del nord Sardegna, che  lunedì (8 agosto) ha aperto i battenti della sua ventinovesima edizione a bordo del traghetto della Sardinia Ferries e che prosegue fino al 16 agosto con un calendario fitto di eventi.

Oggi il programma si snoda attraverso una fitta serie di appuntamenti musicali, dal mattino a notte fonda, in piena sintonia con il tema degli Occhi, titolo e leitmotiv di questa edizione.

La giornata si apre alle 11.00, sul mare di Posada, alla Torre di San Giovanni: sotto il titolo “Cecità”, si presenta infatti una produzione originale di Time in Jazz ispirata all’omonimo romanzo di José Saramago che narra la storia di una misteriosa epidemia che rende ciechi uomini e animali di un intero paese. A dare voce e atmosfere sonore al libro dello scrittore portoghese (premio Nobel per la letteratura nel 1998), un originale terzetto che vede accanto alla tromba e al flicorno di Paolo Fresu e al bandoneon di Daniele Di Bonaventura l’attore friulano Giuseppe Battiston, che ha iniziato il suo cammino artistico in teatro per approdare presto al cinema. Al debutto sul grande schermo in “Italia-Germania 4-3” (1990) di Andrea Barzini, segue la collaborazione con Silvio Soldini, fra cui spicca il film “Pane e tulipani”, che gli vale il primo David di Donatello come miglior attore non protagonista nel 2000. Apparso sul grande schermo in film di Pier Giorgio Gay, Gianni Zanasi, Roberto Benigni, Peter Greenaway e Carlo Mazzacurati, tra gli altri, Giuseppe Battiston in teatro lavora diretto da registi come Roberto Andò, Giorgio Gallione e Mario Martone.

Nel pomeriggio, alle 18.00, Time in Jazz resta sulla costa nordorientale della Sardegna, per fare tappa allo Stagno della Peschiera nei pressi di San Teodoro, con un altro progetto originale del festival: il titolo, “Due per centotré e cinque“, allude alla somma dei tasti (duecentosette in tutto) degli strumenti a mantice dei due protagonisti del concerto, qui per la prima volta insieme: ancora Daniele Di Bonaventura con il suo bandoneon e Gianni Coscia, uno dei più grandi fisarmonicisti in attività. Classe 1931, l’ex avvocato alessandrino ha all’attivo esperienze e collaborazioni variegate: ha suonato con grandi musicisti italiani e d’oltre oceano, eseguito con orchestre la musica di Kurt Weill e Astor Piazzolla, partecipato alle registrazioni di dischi di Fabrizio De André (“Anime Salve”) e di Giorgio Conte, accompagnato cantanti come Gioconda Cilio, Maria Pia De Vito, Lucia Minetti, Milva. Da sempre dedito al jazz, ha improntato la sua ricerca al recupero e alla rivisitazione in chiave jazzistica della musica tradizionale, del suo retroterra culturale.

In un programma sul tema degli occhi non poteva mancare la giusta attenzione per gli artisti non vedenti: in serata infatti il compito di inaugurare la serie di appuntamenti sul “palco centrale” del festival in Piazza del Popolo, a Berchidda spetta al pianista americano Justin Kauflin, trent’anni compiuti da poco, ma con una carriera già quindicennale, che sarà al centro di due diversi atti. Il primo, alle 21.30, è la proiezione (forse solo per la seconda volta in Italia) di “Keep on keepin’ on”, il pluripremiato documentario diretto da Alan Hicks e prodotto nel 2014 da Quincy Jones, che racconta l’avvincente storia di Justin Kauflin e del suo mentore, Clark Terry, il grande trombettista scomparso un anno e mezzo fa che lo aveva inserito, giovanissimo, nel suo ensemble. Dal grande schermo al palco: al termine del film Justin Kauflin sarà al centro dei riflettori per un’avvincente concerto di piano solo, un’occasione da non perdere per apprezzare il talento del musicista di Silver Spring, non vedente dall’età di undici anni.

Intorno alla mezzanotte e trenta, dopoconcerto al Museo del Vino di Berchidda con il sestetto Triple Point: Daniela Pes (voce), Dora Scapolatempore (arpa), Paride Pignotti (chitarra), John Bramley (pianoforte), Filippo Mundula (contrabbasso) e Alessandro Ruocco (batteria). Si tratta del gruppo formato dai migliori allievi della scorsa edizione dei seminari jazz di Nuoro, l’iniziativa didattica che si tiene ogni estate, dal 1989, nel capoluogo barbaricino, e che rinnova così, ancora una volta, la sua collaborazione con il festival di Berchidda. A precedere l’esibizione, un appuntamento di rito a Time in Jazz: la presentazione (In collaborazione con le “Cantine del jazz”: Aini, Atlantis, CSM, Sas Seddas) della bottiglia di vino da collezione che ad ogni edizione riproduce sull’etichetta l’immagine grafica del festival.

Paolo Fresu _2015 (ph © Roberto Cifarelli1905)

Triple Point (2m)

Daniele Di Bonaventura (@Andreas Brugger)01 (m) Gianni Coscia (foto Chris Tribble - ECM) (m) Giuseppe Battiston