26 July, 2024
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Buggerru percorso costiero della Galleria Henry

L’annullamento improvviso della visita alla Galleria Henry prenotata il 20 aprile per la giornata di giovedì 19 maggio, da 34 escursionisti della sezione di Bologna del Club Alpino Italiano, ha portato il suo presidente, Vinicio Ruggeri, ad inviare una richiesta di chiarimenti al commissario IGEA, Michele Caria; al commissario straordinario del Parco Geominerario Storico e Ambientale della Sardegna, Francesco Mascia; all’assessore dell’Industria della Regione Sardegna, Maria Grazia Piras; all’assessore del Turismo, artigianato e commercio della Regione Sardegna, Francesco Morandi; e, infine, per conoscenza, al presidente della Regione Sardegna, Francesco Pigliaru, e al ministro dei Beni e delle attività culturali e del turismo, Dario Franceschini.

Di seguito, il testo integrale.

«Scrivo per segnalare e chiedere spiegazioni dell’annullamento improvviso della visita alla Galleria Henry a Buggerru, nell’Iglesiente, che era stata programmata per il giorno 19 maggio 2016 per il nostro gruppo di 34 escursionisti della Sezione di Bologna del Club Alpino Italiano, di cui anche il sottoscritto faceva parte.

La cancellazione, avvenuta al momento stesso della visita, ha creato un disagio evidente per la programmazione dell’intera giornata del gruppo di escursionisti, ma soprattutto ha dato una pessima immagine della capacità di accoglienza turistica del territorio e determinato un danno economico alla gestione della galleria per la mancata vendita dei biglietti di ingresso, oltre che per l’inutile mobilitazione delle guide turistiche del Parco Geominerario.

La visita era stata prenotata un mese prima, il 20 aprile 2016, e soltanto il giorno prima abbiamo avuto dal coordinatore delle Guide del Parco la conferma definitiva che si sarebbe potuta effettuare. Giovedì 19 maggio 2016 abbiamo quindi raggiunto Buggerru alle 9.15 del mattino, per prender parte alle visita guidata delle 9.30.

Arrivati sul posto, ci è stato comunicato dalle Guide Turistiche del Parco Geominerario che erano sorti problemi di imprecisata natura e che la galleria non sarebbe stata immediatamente visitabile. Siamo stati invitati ad attendere, perché venisse valutata la situazione. Poco dopo, si è saputo che il trenino che permette di visitare la galleria non era in funzione e, successivamente, è stata comunicata la notizia che il personale dell’IGEA non era stato convocato per fornire il servizio di sicurezza.

Nonostante queste criticità, siamo stati ancora invitati ad attendere che venisse coordinato il team composto da Guide e personale IGEA per svolgere la visita, eventualmente senza l’uso del trenino. Un dipendente IGEA giunto dopo almeno un’ora dal nostro arrivo ha affermato di non essere a conoscenza della visita guidata. Ha poi contattato il proprio responsabile, Andrea Macciò, per chiedere istruzioni. Pare che questi non abbia dato il nullaosta a convertire l’impegno degli operai IGEA in un accompagnamento ai visitatori, disposti a muoversi in galleria senza il trenino.

Il responsabile delle visite guidate del Parco Geominerario pare che abbia contattato Lele Madeddu, responsabile dell’IGEA che cura i rapporti con l’ente Parco Geominerario per l’organizzazione dei team di operai adibiti alle visite guidate nei siti minerari.

Questi colloqui telefonici non hanno portato ad alcuna soluzione.

Alle 10.30, Riccardo Atzei, consigliere comunale del Comune di Buggerru, ha proposto al gruppo di usufruire di una visita guidata al Museo del minatore di Buggerru per compensare la mancata e ormai impossibile visita alla galleria, ma il gruppo ha deciso di partire alla volta del territorio di Fluminimaggiore, per non stravolgere ulteriormente il programma della giornata.

Nel frattempo anche altri turisti ed una scolaresca sono stati rimandati indietro.

Segnalo il fatto in maniera particolareggiata per sottolineare come si sia prodotto uno spiacevole disservizio per cause apparentemente legate a una carenza organizzativa e di comunicazione, disservizio che non giova certo all’immagine della Sardegna, alla valorizzazione e alla  promozione del suo grande patrimonio naturale e culturale e, in definitiva, alla economia dell’isola.»

Cordiali saluti

Il Presidente della sezione di Bologna del Club Alpino Italiano

Vinicio Ruggeri

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Un altro passo verso il biologico. La Cantina Siddùra punta sempre di più sulla tutela dell’ambiente e la genuinità del prodotto. Per raggiungere l’obiettivo ha scelto un tipo di coltivazione più naturale, completando un processo di trasformazione che da azienda convenzionale la identifica come “azienda integrata”. Uno status acquisito in questi giorni e definito ufficialmente (al termine di una procedura burocratica) da un disciplinare dell’Unione Europea, recepito dal ministero delle Politiche agricole e dall’agenzia regionale sarda Laore, che impone limiti più restrittivi rispetto ai consueti trattamenti chimici. In pratica, da quest’anno le attività saranno sottoposte a una serie di controlli periodici che verificheranno il rispetto del disciplinare e, di conseguenza, confermeranno la qualifica di azienda “green”. Le regole non devono essere applicate solo nella tenuta principale di Luogosanto ma anche in tutti vigneti da cui arrivano le uve dei conferitori dei vitigni Cannonau e Cagnulari. Anche loro sono obbligati a garantire uguali standard qualitativi.

L’ultimo riconoscimento in ordine di tempo è “il Trofeo” all’Iwc (International Wine Challenge) per Bàcco, il Cagnulari della Cantina Siddùra. Ogni anno, la giuria IWC assegna delle medaglie d’oro ai vini considerati “best in class” e, successivamente, torna a degustare le sole medaglie d’oro, decretando i fuoriclasse di ogni categoria. Bàcco è stato considerato un “fuoriclasse”. Solo 13 vini italiani, sui 14mila in concorso provenienti da ogni parte del Pianeta, hanno ricevuto questo prestigioso premio e Bàcco è stato l’unico vino sardo a ottenere il Trophy Iwc. «Questo Cagnulari ha bisogno di una lavorazione sul campo davvero certosina – spiega Luca Vitaletti, agronomo di Siddùra – infatti gli acini di questo vitigno autoctono hanno bucce molto sottili e rischiano di perdere la loro consistenza a causa degli sbalzi termici. Per questo motivo è necessario controllarli costantemente attraverso concimazioni fogliari e irrigazioni contenute».

luca vitaletti agronomo siddura

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“Il contributo delle Regioni d’Europa per lo sviluppo sostenibile: la Sardegna al centro del Mediterraneo”: è questo il tema dell’intervento del presidente Pigliaru ieri pomeriggio nella sala della Fondazione di Sardegna, nell’ambito del convegno “L’Unione energetica ha un futuro? Integrazione europea, opportunità per l’Italia e il contributo delle Regioni”. L’iniziativa era organizzata dalla Fondazione “Centro per un futuro sostenibile”, presieduta da Francesco Rutelli, in collaborazione con Institute of European Democrats.

Francesco Pigliaru, intervenuto all’incontro nel duplice ruolo di presidente della Regione e Chair della Commissione ENVE del Comitato europeo delle Regioni, ha fatto il punto sulla posizione portata dai territori ai tavoli di Bruxelles. «Gli obiettivi fissati dalla Conferenza mondiale di Parigi sul clima, la COP21, sono ambiziosi, ma quelli portati avanti dalle regioni e città d’Europa lo sono ancora di più: puntiamo a raggiungere la riduzione del 50% delle emissioni nocive entro il 2030 – ha detto Francesco Pigliaru -. Ma per farlo abbiamo bisogno degli strumenti. Per quanto riguarda la Sardegna, che è in una fase di transizione energetica, oltre che naturalmente economica, strumento fondamentale è il Piano energetico realizzato da questa Giunta».

Il presidente della Regione, illustrandone i punti principali, ha sottolineato come la Sardegna possa essere luogo ideale di sperimentazione per le energie rinnovabili, verso le quali tendere rispettando la gradualità del passaggio. «E per quanto riguarda le rinnovabili – ha aggiunto Francesco Pigliaru – ci interessa che ci sia una produzione che crea benefici immediatamente percepibili nei territori dove quella produzione avviene. L’aumento dei vantaggi per le comunità locali è il più importante degli incentivi».

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Tra le priorità del Piano triennale dello sport, presentato ieri dall’assessore Claudia Firino alla sesta Conferenza regionale, ci sono la promozione degli eventi sportivi d’eccellenza, il sostegno agli operatori impegnati in campionati nazionali federali e l’attenzione agli atleti con disabilità, all’attività sportiva giovanile, e alla tutela sanitaria degli atleti.
«Nel Bilancio 2016 è previsto – ha detto l’assessore Firino – uno stanziamento di 100mila euro per ogni annualità, dal 2016 al 2018, a favore della Sezione sarda del Cip ( Comitato italiano Paralimpico). Tra i vari interventi, sono state modificate le modalità di calcolo dei contributi a favore degli agonisti, prevista la dotazione di defibrillatori nelle strutture sportive e riorganizzate le borse di studio a favore degli atleti che frequentano scuole e Università». L’assessore Firino ha ricordato come la giornata di oggi non sia un punto di arrivo né di partenza ma «il momento più importante di un processo iniziato con la presentazione delle proposte del Piano al Comitato regionale dello Sport, perché possano essere integrate con utili contributi».
«La Regione investe sul turismo sportivo promuovendo la Sardegna quale punto di riferimento internazionale per chi vuole fare un’esperienza di vacanza attiva – ha detto l’assessore Francesco Morandi -. Puntiamo sui grandi eventi, sfruttando un palcoscenico naturale magnifico che ci ha restituito una grandissima visibilità soprattutto su centro e nord Europa e a livello nazionale. È necessario ora capitalizzare lo sforzo, favorendo il posizionamento dell’isola anche su nuovi mercati, raccontando che la Sardegna è la terra della qualità della vita, con uno straordinario rapporto tra ambiente, storia e cultura. Questa strategia – ha concluso – ci consente anche di presentare un prodotto turistico nuovo, finalizzato alla destagionalizzazione, carico di contenuti e stimolanti occasioni di viaggio.» 

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Il Servizio Ambiente del comune di Iglesias comunica che lunedì 30 maggio 2016, in occasione della giornata di sciopero dei lavoratori del settore, potrebbe non essere garantito l’espletamento dei servizi di raccolta della frazione “umido” e “vetro”, come da calendario 2016.

I cittadini sono invitati a non depositare per strada, nella giornata di sciopero, contenitori e rifiuti. L’ecocentro comunale svolgerà servizio regolare (aperto lunedì dalle ore 12.00 alle ore 18.00).

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, incontrerà lunedì pomeriggio, alle 15.30, una delegazione dei manifestanti che questa mattina hanno messo in atto una nuova iniziativa contro il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera approvato dalla Giunta e, a breve, all’esame del Consiglio regionale. L’incontro è stato convocato a seguito della manifestazione organizzata dal “Comitato Uniti Per La Salute” e da CGIL, CISL e UIL del Sulcis Iglesiente, sfociata nell’occupazione del Consiglio comunale di Iglesias, «per la tutela dei diritti alla Salute pubblica e per la classificazione del CTO ad ospedale di 1° livello». La delegazione, con il supporto politico di alcuni consigliere regionali e comunali, ha interloquito telefonicamente con l’assessore Luigi Arru che ha loro comunicato la convocazione dell’incontro per sentire le motivazioni della protesta.

L’assemblea ha accolto positivamente la comunicazione dell’assessore regionale ed ha deciso di sospendere l’occupazione della sala consiliare fino all’esito dell’incontro di lunedì.

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Nuova manifestazione contro il Piano di riorganizzazione della rete ospedaliera questa mattina, a Iglesias. Una delegazione do manifestanti, distaccatasi dal corteo, partito da via XX Settembre, ha occupato l’aula del Consiglio comunale, che, annuncia in un comunicato, proseguirà a oltranza. I manifestanti chiedono un incontro immediato con il presidente della Giunta regionale, Francesco Pigliaru, e l’assessore della Sanità. Luigi Arru.

I manifestanti, come è noto, unitamente al Comitato per la Salute e le organizzazioni sindacali CGIL, CISL e UIL, chiedono che l’ospedale CTO venga classificato ospedale di 1° livello (Dea di 1° livello), aperto 7 giorni su 7, h24, e rivendicano per tutto il Sulcis Iglesiente una sanità adeguata e rispettosa dell’art. 32 della Costituzione.

Il Piano approvato dalla Giunta regionale, passato al vaglio della commissione consiliare competente e prossimo ad approdare in Aula, prevede per la Asl 7 un solo ospedale di 1° livello, il Sirai di Carbonia.

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Madonna del Pilar 3 copiaS'Ortu Mannu 64Orbai Primavera SulcitanaOrbai BOrbai 806 copiaCortes Apertas slcitane

La Primavera Sulcitana oggi e domani fa tappa a Villamassargia, in concomitanza con altri due eventi particolarmente attesi, Monumenti aperti e la VII Giornata Nazionale delle Miniere. Il programma è molto ricco e variegato. Stamane sono stati aperti gli stand e le Cortes Apertas, le attività e i laboratori nelle vie del centro, portali privati e cortili aperti al pubblico, da via Roma a piazza Gramsci, per l’occasione chiuse al traffico.

Sia oggi a pranzo e a cena sia domani a pranzo, food in piazza con la Sagra della vitella, menù fisso a 10 euro. Oggi è in programma la finale della Coppa Primavera, organizzata dalla Polisportiva Villamassargia, riservata alla categoria giovanissimi.

Saranno visitabili Casa di tzia Domitilla, Casa Serra, Casa Boi, Casa Surracco, Casa Ferreli, Casa Pittau, il Cortile della Casa comunale, Casa Frongia e Casa Frau. Villamassargia sarà collegata continuamente con mezzi pubblici alla stazione ferroviaria, a S’Ortu Mannu e a Orbai. S’Orto Mannu e il compendio minerario di Orbai saranno raggiungibili con bus navetta dalle 10.00 alle 18.00.

 

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Giunge al traguardo della sua diciannovesima edizione Forma e Poesia nel Jazz, la rassegna organizzata a Cagliari dall’omonima cooperativa; il sipario aperto due sabati fa si chiude domani sera (sabato 28 maggio) con Manuel Magrini, giovane talento del pianoforte, atteso in solo al Bflat, il jazz club in via del Pozzetto (Quartiere del Sole), a partire dalle 22 con ingresso gratuito. 

Venticinque anni compiuti a dicembre, il pianista umbro (di Assisi) si è formato al Conservatorio di Perugia (dove si diploma col massimo dei voti nel 2013), ma si è avvicinato presto anche al jazz, che ha iniziato a studiare seguito da Ramberto Ciammarughi. Il suo bagaglio di esperienze conta già esibizioni in rassegne importanti (come Umbria Jazz 2015, Torino Jazz Festival, “Giovani Titani” di villa Celimontana, la Casa del Jazz di Roma), riconoscimenti e collaborazioni con musicisti come Ares Tavolazzi, Ellade Bandini, Gabriele Mirabassi, Fabio Zeppetella, Maurizio Giammarco, Massimo Manzi, John Arnold e Johnathan Kreisberg. Questa sera, a Cagliari, Manuel Magrini presenta il suo album d’esordio, “Unexpected”, in uscita il mese prossimo per Encore Jazz l’etichetta fondata da Roberto Lioli, che con questo disco inaugura la sua linea Young, dedicata ai talenti emergenti della nuova scena jazzistica.

In “Unexpected” (inaspettato, imprevisto), Manuel Magrini affronta «quella che è la forma più intima e allo stesso tempo forse più complessa per un pianista, il piano solo», come afferma. Il titolo dell’album ha più significati: «Innanzitutto, parla della mia storia, racconta, piena di eventi e incontri che non avrei mai immaginato di fare e che mi fanno sentire parte di un bellissimo disegno. ‘Imprevista’ è stata la genesi del disco (…) che mi ha permesso di fissare idee alle quali stavo lavorando da tempo. ‘Imprevista’ anche la scaletta (nonché l’intera session di registrazione): parte con due brani noti seguiti da mie composizioni, arriva all’astrazione con la suite delle impro (composizioni estemporanee improvvisate in studio) e, con una forma a chiasmo, torna a miei brani e conclude con altri due standards famosi».

Manuel Magrini (2) Manuel Magrini (foto Roberto Cifarelli) (m) Manuel Magrini-1

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Fanghi rossi Iglesias

 

Quale vita dare alle miniere dopo le bonifiche e i diversi processi di risanamento e riqualificazione delle aree lasciate dalle aziende che hanno operato nelle diverse parti dell’isola con una maggiore attenzione ai tempi, alla burocrazia e alla necessità di procedere in maniera sinergia e senza ostacoli. Questo il senso dell’iniziativa “Ambiente e miniere 2.0” che si è svolto a Montevecchio, promosso dalla Filctem Cgil del Medio Campidano, in collaborazione con il comune di Guspini e a cui hanno partecipato rappresentanti delle istituzioni e sindacali.

«L’obiettivo è dare una nuova vita alle miniere. Partendo dall’eredità, troppo spesso amara e pericolosa che ci hanno lasciato, e che diventano un punto di partenza – ha spiegato Emanuele Madeddu, coordinatore della Filctem Cgil -. Ossia le bonifiche per ripartire e dare un futuro ai siti minerari, alle aree alle strutture che hanno accompagnato quella che è stata definita l’epopea mineraria. Sicuramente le bonifiche sono un punto fondamentale e necessario per ripartire e far funzionare un sistema che in questi anni ha dovuto fare i conti con le mille difficoltà rappresentate da norme non sempre attuali (basti l’esempio della legge che regola l’attività mineraria: è un regio decreto), o la legge sulle miniere che non aveva a cuore il benessere del territorio ma la produzione.»

Il sindaco di Guspini, Giuseppe De Fanti, ha rimarcato la necessità di intervenire per avviare il percorso di risanamento ambientale e i ritardi dovuti molto spesso alla burocrazia.

«Si pone la necessità, per quanto riguarda Iglesias – ha detto il sindaco Emilio Gariazzo – di far convivere la tutela dell’ambiente con lo sviluppo e quindi la valorizzazione turistica dei siti”. Antonello Acca, sindaco di Arbus, ha rimarcato la necessità di procedere con le bonifiche rapidamente. Il ritardo delle bonifiche ritarda sicuramente lo sviluppo turistico.»

«C’e’ un dato di partenza importante – ha rimarcato Tore Cherchi, coordinatore del Piano Sulcis -: Igea era una società in liquidazione pur avendo un portafoglio da 180 milioni di euro per fare le bonifiche. Igea è stata sottratta dalla liquidazione e oggi ha una capacità operativa che vede iniziare i lavori a Sant’Antioco. Rispetto allo scorso anno, sono stati compiuti passi concreti. A Iglesias è stato costituito il centro competenza e riciclo materiali.»

Rossella Pinna, consigliere regionale ed ex sindaco di Guspini, dopo un passaggio su progetti e finanziamenti ha posto l’accento sulle nuove iniziative che riguardano Montevecchio.

Vincenzo Tiana ha posto l’attenzione sulla questione delle bonifiche. «La Regione dovrebbe fare un progetto strategico sulle mille discariche dismesse».

«Grazie ai lavoratori per il lavoro e l’impegno – ha detto Michele Caria, amministratore di Igea -. Oggi Igea è in grado di affrontare tutti i lavori, non c’è bisogno di fare arrivare aziende da fuori.»

Ha parlato del salvataggio di Igea e delle numerose proteste che si sono registrate prima del salvataggio dell’azienda in house l’assessore regionale dell’Industria Maria Grazia Piras. «Quella di oggi è un’occasione per ascoltare cose che nei nostri uffici non si sentono. Igea è una società pubblica che  può lavorare con efficienza. Una società che si regga e sia un valore aggiunto nel territorio.»

Michele Carrus, segretario regionale della Cgil ha posto l’attenzione sulla necessità di rivedere la legge sul settore estrattivo in Sardegna, di formulare una legge quadro sulle bonifiche dei  siti minerari e di salvaguardare le professionalità e le esperienze positive dell’Ati Ifras.