26 July, 2024
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Ignazio Locci 7 copia

In Sardegna abbiamo urgenza di posti di lavoro e la classe imprenditoriale ha bisogno di aiuto per convertire le proprie aziende sulla base di commesse concrete. E, soprattutto, dobbiamo porci l’obiettivo di professionalizzare i nostri giovani affinché decidano di lavorare nella nostra Regione, dando un contributo alla ripresa economica.

Per questo chiedo all’assessore Raffaele Paci a chi giova veramente che i cinesi vengano a fare un pezzetto della ricerca e della sperimentazione in Sardegna. Serve a migliorare il curriculum dei ricercatori locali? O forse l’accordo con la Huawei è utile soltanto alla multinazionale cinese per attirare altre imprese interessate ai nostri contributi (perché noi siamo bravissimi a cofinanziare i progetti degli altri, ad apparecchiare la tavola attorno alla quale non possiamo sederci) per produrre beni e fatturati in altri parti del mondo? Se a questo deve ridursi la partnership con la Huawei, sappia il professor Paci che non siamo affatto interessati.

Ci dia invece una speranza, l’assessore Paci: torni dalla Cina con furore ed annunci la prossima apertura di uno stabilimento orientale in Sardegna; ci dica che la nostra Isola sarà l’hub nel Mediterraneo per la diffusione di nuovi prodotti ricercati e realizzati qui. Qui nella nostra terra, e non altrove. Allora sì che saremo pronti a fargli un applauso e a condividere l’entusiasmo che, per ora, ci pare abbastanza prematuro ed immotivato. Ma prima di allora ci consenta di nutrire qualche perplessità. Ne abbiamo visto fin troppe di multinazionali arrivate in Sardegna per fagocitare i contribuiti dei sardi, salvo poi scappare a gambe levate quando non c’era più nulla da arraffare.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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La campagna elettorale per le Amministrative del 5 giugno, a Carbonia, registra gravi atti, con le minacce e le intimidazioni ricevute da due candidati: l’ex sindaco Ugo Piano, ricandidatosi alla guida di una coalizione formata da cinque liste civiche, ed il commerciante Manolo Cossu, candidato alla carica di consigliere comunale nella lista del Movimento 5 Stelle.

Il clima che si vive in città ormai da qualche giorno, è tutt’altro che sereno. Poco fa i coordinatori cittadino, federale e regionale di Sinistra, Ecologia e Libertà, Laura Pilloni, Matteo Sestu e Luca Pizzuto, hanno diffuso una nota nella quale sostengono che «i gravi accadimenti di questi giorni e di queste ore sono inaccettabili. L’atto intimidatorio nei confronti di Manolo Cossu e la lettera di minacce nei confronti di Ugo Piano non possono essere ammessi in quella che dovrebbe essere una campagna elettorale civile, dove si misurano posizioni politiche anche molto diverse tra loro».

«Il confronto politico può essere duro ed appassionante – aggiungono i rappresentanti politici di SEL -, ma non si può scendere sul livello di azioni e di minacce che possano ledere le persone coinvolte. Per questo esprimiamo tutta la solidarietà politica ed umana nei confronti delle persone che hanno subito queste intimidazioni. Crediamo che il clima politico di questa campagna elettorale debba rimanere su temi e confronti politici differenti tra loro, ma sempre profondamente rispettosi della vita delle persone. Sulla scia di questo, con molta umiltà, ci sentiamo di proporre a tutti i candidati e le candidate sindaco, e le forze politiche coinvolte, un terzo tempo prima della fine della partita: un incontro conviviale in cui dare il messaggio della differenza e della solidarietà umana tra tutti noi.»

Le considerazioni espresse dai coordinatori di SEL sono pienamente condivisibili. Quando il clima registra questi fatti, è forte il rischio che la situazione possa degenerare in altri atti, anche più gravi. In passato, raramente Carbonia ha vissuto episodi di questo genere e sarebbe assai pericoloso se il confronto politico si spingesse oltre i confini della legalità, come purtroppo è accaduto spesso in altre zone della nostra Isola, dove è sempre più difficile, talvolta quasi impossibile, trovare persone disposte ad impegnarsi in politica e nella gestione della cosa pubblica.

Solidarietà ai candidati vittima di minacce e intimidazioni è arrivata anche dal deputato del Partito Democratico Emanuele Cani.

«Una ferma e dura condanna per gli attentati che sono stati compiuti questa notte a Carbonia e solidarietà alle vittime – ha detto Emanuele Cani -. Quanto accaduto non può essere in alcun modo accettato in un paese civile. Siamo sicuri che l’operato delle forze dell’ordine riuscirà a far luce su quanto accaduto e che quindi a individuare i colpevoli di quanto compiuto.»

In serata il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato: «Siamo vicini al candidato alla carica di consigliere comunale per il Movimento 5 Stelle, Manolo Cossu, in vista delle prossime elezioni amministrative di Carbonia e al candidato alla carica di sindaco Ugo Piano per la lettera di minacce ricevuta. Sono delle intimidazioni inaccettabili in un momento in cui dovrebbe prevalere il confronto democratico». «Occorre non abbassare la guardia – aggiunge Gianluigi Rubiu -. Non possiamo fermarci alle parole. Gli attacchi verso le persone che si impegnano nelle istituzioni e nel confronto politico sono inaccettabili». «Una campagna elettorale all’insegna di un civile dibattito tra le forze politiche in campo, perché non si trascenda – conclude Gianluigi Rubiu – in una violenza senza senso o, peggio ancora, intimidazioni illogiche. Deve prevalere la legalità e un confronto all’insegna del rispetto».

Piazza Roma Carbonia 2 1

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Centro direzionale ASL 7

La ASL 7 intende attivare il servizio di assistenza sanitaria per i non residenti nelle località turistiche di: Calasetta, Buggerru, Sant’Anna Arresi, Sant’Antioco e Carloforte, nel periodo compreso tra il 1 luglio 2016 e il 31 agosto 2016.
I medici interessati, in possesso dei requisiti previsti dalla normativa vigente, che intendono effettuare servizio di assistenza sanitaria in una delle località turistiche sopra elencate, devono presentare apposita domanda in bollo, che dovrà pervenire entro il 1/06/2016 all’Ufficio Protocollo dell’Azienda, in via Dalmazia 83 – 09013 Carbonia – (farà fede il timbro postale). Le successive comunicazioni in merito alla graduatoria, luogo e data della convocazione per l’assegnazione degli incarichi, avverranno esclusivamente con la pubblicazione sul sito aziendale.
Per info chiamare 0781/3922383.

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Sarà presentato mercoledì 25 maggio, a Selargius, il progetto Più impresa più lavoro” pensato per le imprese, gli aspiranti imprenditori e tutti coloro che cercano un’occupazione.

Il piano, nato grazie all’iniziativa del comune di Selargius in collaborazione con l’Agenzia regionale per il lavoro, il Centro servizi per il lavoro di Quartu Sant’Elena e il Ban Sardegna, si rivolge agli imprenditori che vogliono sviluppare e consolidare la loro attività di impresa ma anche a chi vuole avviare una nuova attività e per questo ha bisogno di acquisire conoscenze e  competenze per un’impresa di successo. Altre azioni saranno messe in campo per le tante persone in cerca di occupazione che vogliono valorizzare il loro profilo professionale e accedere più facilmente al mondo del lavoro.

Per questi ultimi, il progetto prevede incontri, workshop, linee guida adatte alla ricerca di un’occupazione nonché l’assistenza necessaria per individuare potenziali sbocchi occupazionali. A chi invece ha un’idea di impresa da realizzare il piano offrirà un percorso di formazione per lo sviluppo del business plan, agevolazioni finanziarie sotto forma di contributi de minimis e il supporto con l’ausilio dei tutor per l’avvio della nuova attività. Agli imprenditori, inoltre, saranno dati gli strumenti utili per essere sempre aggiornati sulle agevolazioni regionali, nazionali e comunitarie nonché informazioni e materiali di supporto per orientare gli investimenti.

Mercoledì saranno illustrate nel dettaglio le azioni che verranno realizzate e che spaziano dalla creazione di uno “sportello impresa”, indagini di mercato, convegni nonché all’assistenza finanziaria e coaching per i lavoratori.

Dopo il saluto del sindaco di Selargius, Gianfranco Cappai, sarà Ignazio Marongiu del Ban Sardegna  a presentare il progetto. Interverranno poi i rappresentanti degli altri partner del progetto, Agenzia regionale per il lavoro e Centro Servizi Per Il Lavoro di Quartu Sant’Elena.

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Domani, martedì 24 e mercoledì 25 maggio, alle 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – l’Akròama presenta lo spettacolo “Un mare di libertà”, di Mario Brai e Alfredo Franchini. Sul palco Mario Brai, Marta Proietti Orzella e Matteo Carrus. L’appuntamento fa parte di “1 € festival – Performing Art Festivals”.

Una navigazione del Mediterraneo tra le parole di poeti e scrittori e la canzone. Un breviario del mare, una piccola guida che segna le differenze culturali e sociali da Gibilterra al Bosforo in uno spettacolo di teatro canzone. Il viaggio, in realtà, non è solo quello che il protagonista compie alla ricerca di un’isola sconosciuta ma è anche il confronto tra l’anima e la natura alla ricerca di una libertà incondizionata. Chi ha detto che non esistono isole felici e sconosciute? E nello spettacolo la tesi è sostenuta dagli scritti di Jhon Mansfield, Baudelaire, Gibran, Neruda, Bufalino, Mutis con una colonna sonora, curata da Mario Brai, basata sulle canzoni di vari autori, da Pino Daniele a Modugno, da Fabrizio De André a Fossati, Bertoli, Cristicchi. Profumi, colori, ragazze brune e vedove vestite di nero, sfarzo e miseria, realtà è illusione si mescolano nello scenario di un mare metafora dell’anima e della libertà.

Akròama presenta “Un mare di libertà” di Mario Brai e Alfredo Franchini. Testi di Alfredo Franchini, musica  di Mario Brai (violino elettrico, voce, percussioni), Matteo Carrus (pianoforte, tastiera elettronica). Con la partecipazione straordinaria di Marta Proietti Orzella voce recitante e canto.

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Per il prossimo lunedì 30 maggio, le organizzazioni sindacali del settore igiene ambientale hanno indetto lo sciopero nazionale per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di categoria.

La De Vizia Transfer S.p.a. rende noto che potrebbero verificarsi dei ritardi e/o interruzioni nell’esecuzione dei servizi ordinari di igiene urbana, del tutto imprevedibili e fortemente dipendenti dall’adesione allo sciopero.

Verranno comunque garantiti i servizi minimi essenziali previsti dalla L. 146/90 dall’accordo nazionale di settore del 1° marzo 2001:

– raccolta e trasporto RSU pertinenti da: utenze scolastiche, ospedali, case di cura, comunità terapeutiche, centri di accoglienza, stazioni ferroviarie, aeroportuali e marittime, caserme e carceri;

– pulizia, spazzamento rifiuti dei mercati, aree di sosta attrezzate, aree di grande interesse turistico mussale in misura non superiore al 20% delle aree del centro storico;

   – interventi urgenti, contingenti e su segnalazione dell’Autorità sanitaria e oggetto di ordinanza emessa dall’Autorità di Sicurezza.

I restanti servizi non conclusi saranno recuperati nella giornata del 31 maggio.

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Con un incontro con la scrittrice turca Esmahan Aykol si è chiusa ieri a Macomer la XV Mostra regionale del Libro in Sardegna, una manifestazione voluta dall’assessorato regionale della Pubblica Istruzione, Beni Culturali, Informazione, Spettacolo e Sport, organizzato dal Comune di Macomer con la collaborazione progettuale dell’AES (Associazione Editori Sardi) e la direzione artistica di Saverio Gaeta, che ha curato la programmazione insieme a Simonetta Castia, presidente degli editori sardi..

Intervistata da Michele De Mieri, l’autrice del recente “Tango ad Istanbul”, edito da Sellerio, ha parlato dei personaggi dei suoi libri ma anche della situazione interna turca, sempre più difficile per intellettuali e giornalisti. «Oggi chiunque cerca di scappare dalla Turchia ed io, che da anni vivo a Berlino, sono invidiata dai miei amici – ha spiegato -. Il mio paese ha conosciuto una involuzione incredibile, eravamo quasi arrivati ala democrazia e invece siamo tornati indietro agli anni ’50 e questo è inaccettabile. Molti giornalisti sono rimasti disoccupati solo per avere osato criticare il presidente Erdogan e il suo partito. Per il momento gli scrittori non sono ancora stati colpiti ma non sappiamo ancora per quanto questo durerà. Di sicuro io non penso alle conseguenze di quello che scrivo, non mi faccio molte domande su quello che mi potrebbe succedere perché questo potrebbe essere un freno. Se non facessi così non potrei più andare avanti con la scrittura».

Esmahan Aykol ha parlato anche del personaggio protagonista dei suoi noir, la libraia tedesca Kati Hirsche trapiantata a Istanbul. «Mi piaceva provare a raccontare col paradosso ciò che ho vissuto in Germania. I tedeschi hanno molti pregiudizi nei confronti dei turchi e li trattano tutti allo stesso modo. In questo modo volevo in un certo senso vendicarmi e dimostrare che anche Istanbul può essere una città molto più accogliente di Berlino».

L’altro incontro che ha caratterizzato l’ultima giornata della Mostra è stato quello che nel pomeriggio ha visto gli scrittori Milena Agus e Giulio Angioni parlare di Sergio Atzeni e del suo rapporto con la città di Cagliari.

«Raccontare Cagliari è stato uno dei motivi che mi ha spinto a scrivere racconti, perché non c’era una descrizione della città nella nostra letteratura. In questa dichiarazione di Atzeni mi ci ritrovo, così nei suoi intenti» ha spiegato Milena Agus, che ha proseguito: «Così come per Atzeni, anche per me la Sardegna va raccontata tutta, anche io come lui ho questo obiettivo».

«Qual è lo spirito di Cagliari che Atzeni ha capito per primo? La città ha una dote che forse non hanno tantissime altre città: è leggera, perché alleggerisce la vita dei suoi abitanti. Perché ha il mare dentro. E dopo la guerra ha mostrato di voler rivivere», ha aggiunto Agus.

«Sono contento di essere qui in un anno che segna per la Mostra un rinnovamento che spero continui» ha esordito Sergio Atzeni. «Già nel suo primo libro l’”Apologo del giudice bandito”, Atzeni raffigura Cagliari come una città plurietnica e plurilinguistica. Sulla città Atzeni aveva però anche uno sguardo paesano. Era, dunque, in grado di guardare a Cagliari in due modi differenti e complementari».

A lungo si è preso atto che Cagliari non era una delle realtà sarde più raccontate dalla letteratura, «ma dopo Mannuzzu e Atzeni la vita in tutti i centri dell’isola si è equiparata, ogni paese è un po’ periferia di Cagliari. Trovare distinzioni non ha senso, neanche nei nostri libri», ha concluso Angioni.

La mattinata si era aperta con Diego Corraine che ha presentato “Su printzipeddu” di Antoine de Saint Exupery, tradotto dalla casa editrice Papiros in sardo, tabarchino, algherese e maltese, per poi proseguire con “Francesco Dore. Un medico dalla Barbagia al Parlamento”, edito da Ilisso e presentato da Francesco Dore e Bachisio Porru.

Mario Puddu e Massimo Pittau hanno legato il loro nome di studiosi alla redazione di due opere monumentali quali “Su Ditzionàriu de sa Limba e de sa cultura sarda” (giunto alla sua seconda edizione ed edito da Condaghes) e il “Nuovo dizionario della Lingua Sarda”, edito da Domus De Janas. Nell’incontro, moderato da Antonio Ignazio Garau, Puddu ha confermato la sua concezione di lingua sarda onnicomprensiva di ogni variante mentre Pittau ha riportato l’attenzione sul tema della difesa dalle lingua soprattutto a partire dai banchi di scuola, «dove gli insegnanti dovrebbero obbligatoriamente conoscere una variante del sardo e usarla insieme all’italiano nel corso delle loro lezioni».

Massimo Pittau è stato anche protagonista dell’incontro successivo, la presentazione del libro “Credenze religiose degli antichi sardi” (edito da Della Torre). Lo studioso ha affascinato la platea rievocando le antiche simbologie dei nuragici, comuni a quelle dei popoli del bacino del Mediterraneo. «Dal punto di vista etnografico la nostra è un’isola antichissima ed è sorprendente che qui ancora si ritrovino segni di un passato remoto. La Sardegna è un esempio chiarissimo di museo all’aperto», ha concluso.

La figura dell’accabadora è tornata d’attualità negli ultimi anni ma a smontarne ogni pretesa di veridicità è Italo Bussa, autore de “L’accabadora immaginaria” (Della Torre). Sollecitato dalle domande del giornalista Antonio Rojch, l’autore ha rievocato la nascita di questo vero e proprio mito (nato nel Settecento con l’Angius e rilanciato nell’Ottocento con il romanziere Carlo Varese) di cui però non ci sono prove storiche di alcun genere. «E anche l’accabadora di cui parla la studiosa Dolores Nurchi» ha specificato Bussa, «mette in pratica un rituale magico non certamente violento».

Nel pomeriggio il programma di presentazioni è proseguito con il libro “Manuale di indipendenza nazionale” (Edizioni Della Torre) di Franciscu Sedda. «Internamente allo stato italiano la Sardegna e pochi altri hanno titolo per reclamare l’indipendenza» ha spiegato l’autore. «L’idea di Italia non è recente ma nasce con l’imperatore Ottaviano Augusto per il quale però la Sardegna era solo una provincia. Nella storia italiana noi sardi ci troviamo solo da 150 anni. La nostra dimensione è di essere nazione e ce l’hanno detto i nostri dominatori per primi. Il mondo è in fermento, non è vero che l’indipendenza ci può essere solo con la violenza, e l’esempio scozzese è evidente. Guardare agli altri che ce la fanno può darci il coraggio, essere indipendentisti non è essere in contrasto con l’europeismo ma anzi è un modo per riformare l’idea di un continente unito. Non è un caso che in Europa oggi ci sono dieci stati più piccoli della Sardegna e nel mondo cinquanta più piccoli di noi. Il Manuale vuole far scaturire un dibattito su argomenti sui quali dovremmo confrontarci con costanza».

«Questo sentimento legato alla Sardegna sta crescendo ed è un fatto positivo», ha commentato il sindaco di Macomer Antonio Onorato Succu. «L’isola sta soffrendo il fallimento di una stagione autonomistica. Un popolo come il nostro non può essere rappresentati in Europa dall’Italia con scarsi parlamentari e spesso inadeguati».

Il pane in Sardegna è sempre stato molto più che un alimento. A raccontarne storie e segreti è stata Antonietta Dettori che al Padiglione Tamuli ha presentato il volume “La sacralità del pane in Sardegna” di Marisa Iamundo De Cumis (Carlo Delfino Editore). “Il pane è sempre stato il fulcro della vita comunitaria, presente in tutte le feste” ha spiegato la studiosa. «A partire dagli anni sessanta però molti tipi di pane hanno iniziato a scomparire e con essi la ricchezza culturale delle nostre comunità. Ora queste ricerche ci restituiscono un patrimonio che altrimenti rischiava di andare disperso definitivamente».

Dalla tradizione alla contemporaneità, con i drammi dei sardi rimasti senza lavoro. Daniela Murgianu e Marco Siddi hanno condotto sul campo un’indagine sfociata nel volume “Senza futuro. Storie vere di chi ha perso il lavoro e la speranza” (Cuec Editrice). Un racconto impietoso, «fatto di tante storie di ragazzi costretti a lasciare l’università per aiutare le loro famiglie di provenienza o cinquantenni obbligati all’emigrazione» ha spiegato Murgianu. «Questa è la tragedia che io nostri politici non vogliono vedere»ha proseguito Siddi. Cosa si può fare? «Serve un sostegno psicologico per chi perde il lavoro, perché chi è in difficoltà spesso rimane isolato anche all’interno della sua stessa famiglia», ha concluso Siddi.

Realizzato nel 2011, ha vinto tanti premi in molti festival nazionali e internazionali. Il film “Sos mortos de Alos” del regista Daniele Atzeni ha emozionato il pubblico del Padiglione Filigosa. Ispirato a “Il Dio petrolio” di Francesco Masala, il film è in realtà un finto documentario che racconta la storia di una comunità isolana che passa da una economia agropastorale ad una industriale, fino ad essere sterminata da una nube tossica fuoriuscita dalla fabbrica. L’unico sopravvissuto a distanza di tanti anni ricorda e racconta. «La voce narrante e il materiale d’archivio girato da Fiorenzo Serra a Gairo vecchia danno vita ad un cinema di confine, un ibrido tra diverse forme espressive, cinema e letteratura», ha spiegato il regista, intervistato da Tore Cubeddu. «Il film è certamente un omaggio all’opera di Francesco Masala ma altri due romanzi lo hanno ispirato Passavamo sulla terra leggeri di Sergio Atzeni e Il giorno del giudizio di Salvatore Satta». Il film è stato accolto ottimamente fuori dalla Sardegna, «dove in tanti hanno creduto che si raccontasse una storia vera. Anche nella nostra isola le reazioni sono state buone, forse anche perché i danni prodotti dall’industrializzazione selvaggia sono sotto gli occhi di tutti».

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Premio Andrea Parodi 2012 5

Scadrà il 31 maggio il bando dell’unico concorso italiano di world music, il “Premio Andrea Parodi”, organizzato per il nono anno dall’omonima Fondazione e la cui fase finale è prevista a Cagliari dal 13 al 15 ottobre 2016, con la direzione artistica di Elena Ledda e la conduzione di Gianmaurizio Foderaro ed Ottavio Nieddu.
Il concorso del “Premio Andrea Parodi” intende valorizzare le nuove tendenze nell’ambito della musica dei popoli o “world music”, ovvero artisti che mescolano la cosiddetta musica folk o etnica con suoni e modelli stilistici di diversa provenienza.
Le domande di iscrizione al concorso dovranno essere inviate tramite il format presente su www.fondazioneandreaparodi.it , dove è anche disponibile il bando completo.
Dovranno contenere:
– 2 brani (2 file mp3, provini o registrazioni live o realizzazioni definitive; indicare con quale dei due brani si intende gareggiare);
– testi ed eventuali traduzioni in italiano dei due brani;
– curriculum artistico del concorrente (singolo o gruppo);
Per iscriversi occorre essere maggiorenni e autori o coautori del brano in gara. Il concorso è gratuito ed aperto ad artisti di tutto il mondo.
La Commissione artistica istituita dalla Fondazione selezionerà, in maniera anonima, da otto a dodici finalisti.
Il premio consiste in una somma in denaro erogata a copertura di tutti i costi di master class, eventuale acquisto o noleggio di strumenti musicali, corsi e quant’altro il vincitore sceglierà per la propria crescita artistica e musicale, per un importo massimo di 2.500 euro. Un ulteriore premio è la realizzazione professionale del videoclip del brano in concorso, a spese della Fondazione Andrea Parodi. Inoltre, verrà offerta al vincitore l’opportunità di esibirsi alle edizioni 2017 del Premio Andrea Parodi, dell’“European jazz expo” in Sardegna, di Folkest in Friuli e del Negro Festival di Pertosa (SA).
La manifestazione è nata per omaggiare un grande artista come Andrea Parodi, passato dal pop d’autore con i Tazenda ad un percorso solistico di grande valore e di rielaborazione delle radici, grazie al quale è diventato un riferimento internazionale della world music, collaborando fra l’altro con artisti come Al Di Meola e Noa. Le precedenti edizioni sono state vinte nel 2015 da Giuliano Gabriele Ensemble (Lazio), nel 2014 da Flo (Campania), nel 2013 da Unavantaluna (Sicilia), nel 2012 da Elsa Martin (Friuli), nel 2011 da Elva Lutza (Sardegna), nel 2010 dalla Compagnia Triskele (Sicilia), nel 2009 da Francesco Sossio (Puglia).
La manifestazione è realizzata grazie al contributo della Regione Autonoma della Sardegna, la Fondazione di Sardegna, il Comune di Cagliari, dei Partecipanti Aderenti e degli sponsor. I partner del Premio sono: European Jazz Expo, Premio Bianca d’Aponte, Negro Festival, Folkest, Nuovo Imaie, Consorzio Cagliari Centro Storico, Jazzino – Jazz Club, Cagliari, Boxoffice Sardegna. Media Partners: Radio Rai Live 7, Radio Montecarlo, Radio Popolare, Sardegna1, Roxy Bar Tv, Unica Radio.
È possibile sostenere la Fondazione Andrea Parodi attraverso la destinazione del 5×1000 e attraverso contribuzioni in denaro. Sul sito della Fondazione si possono trovare tutte le informazioni.

 

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Entra nel vivo il Premio Marchionni, il concorso d’arte contemporanea lanciato a dicembre dal museo Maggma (Museo d’arte grafica del Mediterraneo Marchionni, con sede a Villacidro) per ricordare la figura di Dino Marchionni, sopraffino incisore e insegnante di educazione artistica, che nel 1954 lasciò la sua Urbino per insegnare a Villacidro, dove rimase sino alla fine della sua vita.

Ai primi di maggio la giuria di qualità (composta da Umberto Palestini, Alessandra Redaelli, Adriano Corsi, Francesco Martani, Giorgio Sorrentino, Vitaliano Angelini) ha scelto le 30 opere finaliste per ciascuna delle due sezioni, grafica e pittura.  Il 19 giugno i lavori saranno esposti al Magmma  in occasione della premiazione finale, dove rimarranno fino alla fine del mese.

Sono circa 900 le opere arrivate in questi mesi da diversi paesi – Italia, Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Svizzera, Slovenia, Grecia, Ucraina, Russia, Polonia, Perù, Messico, Israele, Iran, Marocco – e visionabili nella galleria creata sul sito www.premiomarchionni.it.

«Si tratta di lavori – sottolinea il direttore artistico del Maggma, Walter Marchionni – di altissima qualità e frutto dell’estro di artisti già affermati, come dimostra il fatto che tra questi spiccano il vincitore di una delle passate edizioni del Premio Arte Mondadori e alcuni finalisti del Premio Arte Laguna e del Premio Celeste.»

Tra le 60 opere in semifinale, la giuria ne selezionerà 30, cioè 15 per ogni sezione. Ai due vincitori andrà un premio in denaro di 2.500 euro.  Per i primi 15 classificati di ogni sezione è inoltre previsto un Premio speciale: l’esposizione della loro opera in una mostra itinerante che toccherà il Museo Cà La Ghironda di Bologna, il Palazzo Collegio Raffaello, di Urbino, e l’Archivio Galleria Lazzaro Milano. Saranno anche assegnate tre residenze d’artista (di cui due riservate ad artisti stranieri) di dieci giorni, che comprendono anche un’esposizione finale.

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Radio Carbonia International è la nuova WebRadio cittadina dedicata ai giovani e meno giovani, che hanno dovuto abbandonare la nostra splendida isola per cause di forza maggiore e vivono ai quattro angoli del mondo. Il progetto nasce per dare voce a tutte le istanze del territorio, ma non solo. La realizzazione sarà possibile anche grazie all’apporto di tanti giovani, pronti a scommettere su Radio Carbonia International. RCI si distinguerà per i programmi tematici, culturali, musicali e, con la collaborazione di associazioni sportive del territorio, darà voce a tutte le attività sportive e hobbistiche ed alle passioni che caratterizzano il nostro territorio.

Notiziari locali, a tutte le ore del giorno e della notte, permetteranno a gli emigrati di essere sempre aggiornati su tutto ciò che riguarda la loro terra, uno spazio dedicato agli artisti emergenti locali, rubriche sulla cucina tipica del Sulcis Iglesiente, programmi di intrattenimento musicale con tutte le novità e la migliore musica proveniente direttamente dall’isola di Sardegna.

Un progetto fortemente voluto e ideato da Emanuele Ledda, ballerino e coreografo, insegnante di danza e già ideatore e fondatore di RadioDanza, con la collaborazione di Gemma Rumore, laureata in Scienze dell’educazione, insegnante e referente presso un’università privata telematica, appassionata al mondo della radio, nel quale ha maturato varie esperienze).

Radio Carbonia International sarà in onda dal 1° luglio: appuntamento alle ore 10 per seguire le prime trasmissioni in diretta.