26 July, 2024
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Elvio Verniani

E’ stato il presidente del Carbonia Calcio in uno dei periodi più brillanti della sua storia, culminato prima con la promozione dalla Promozione regionale alla serie D (1978) poi, quattro anni più tardi (1982) con il ritorno nel calcio professionistico, nella serie C2.

Elvio Verniani, a distanza di circa 30 anni dal suo “ritiro” dai campi di calcio che da giovane ha calcato anche da calciatore delle Giovanili dello stesso Carbonia (quella mineraria è la sua città d’adozione, essendovi arrivato giovanissimo), la scorsa settimana ha festeggiato il suo 82° compleanno ed ha voluto ricordare, nella breve intervista che vi proponiamo, gli anni vissuti da presidente del “suo” Carbonia.

 

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Il ministro del Turismo del Principato di Monaco, SEM Guillame Rose, sarà in visita in Sardegna nei giorni 20, 21 e 22 maggio 2016, per sviluppare una serie di rapporti turistici e commerciali con le realtà economiche della Sardegna, nell’ambito dello sviluppo del progetto per la creazione di un net nazionale di club di ambasciatori del Principato di Monaco nel Turismo d’Affari.

Il Ministro sarà gradito ospite in strutture turistico ricettive di prestigio del Sud Sardegna, come il Faro di Capo Spartivento, il Forte Village e l’Hotel Villa del Re.

Per la serata di sabato 21 maggio, dalle ore 19.00, è previsto un buffet di gala, presso il THotel, dove incontrerà una rappresentanza selezionata del mondo imprenditoriale ed istituzionale della Sardegna.

Spiaggia di Spartivento 1

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Strada Cortoghiana - Nuraxi Figus

Strade provinciali colabrodo e impercorribili, tra buche (voragini), segnaletica mancante, sia verticale che orizzontale, e sterpaglie a bordo strada. Le arterie provinciali sono un vero e proprio disastro, lontane anni luce dai normali livelli di sicurezza e abbandonate da chi dovrebbe occuparsene (l’ex Provincia di Carbonia Iglesias, ormai completamente assente). Un esempio su tutti: la SP 77, che collega Tratalias a Narcao, necessita di un immediato intervento da parte dell’ente intermedio. Un tratto di strada in cui è impossibile tenere conto delle buche, nel quale non è presente alcun tipo di segnaletica e le erbacce, degne di una foresta, sono cresciute in maniera incontrollata sul ciglio stradale.

Ma non c’è solo la SP 77 a dare il senso della situazione di allerta: la SP 79, che dalla SP 77 collega il vicino comune di Villaperuccio, non se la passa certo bene. Lì la situazione è la medesima: buche, segnaletica carente e sterpaglie rigogliose sul bordo della carreggiata. È presumibile, a questo punto, che anche le altre arterie di competenza provinciale versino nella stessa (o quasi) condizione. Auspico un intervento immediato del Commissario della ex Provincia, affinché dia mandato agli uffici competenti di fare una ricognizione delle strade provinciali che necessitano di lavori urgenti. L’obiettivo è garantire arterie dignitose ai cittadini del Sulcis Iglesiente, ripristinando i normali livelli di sicurezza previsti dalla legge. E ad ogni buon conto, al di là dei lavori sul manto stradale, si provveda quanto prima a ripulire tutte le carreggiate, nessuna esclusa, dalle erbacce che in questo periodo hanno ormai raggiunto i livelli di guardia.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Grippo Forza Italia Sardegna

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Sabato 21 giugno anche Iglesias parteciperà alla Festa della Musica. Si tratta di una grande manifestazione popolare che si tiene in tante città europee per celebrare il solstizio d’estate.

La Festa della Musica è la festa di tutte le musiche, capace di coinvolgere giovani artisti e musicisti professionisti, passando per le scuole civiche, le associazioni e le istituzioni musicali.

Per organizzare al meglio l’evento, lunedì 23 maggio, alle ore 16.00, nel Centro Direzionale di Via Isonzo, si terrà una riunione a cui sono invitati a partecipare tutti coloro che desiderano collaborare alla pianificazione del progetto di produzione dell’evento.

Gli artisti interessati a partecipare all’evento sono invitati a iscriversi alla manifestazione tramite il sito istituzionale della Festa: http://www.festadellamusica.beniculturali.it/index.php/it/info/iscrizione-artisti.

Centro direzionale Iglesias

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Pietro Cocco 4 copia

«Desidero esprimere soddisfazione per la conquista conseguita relativamente alla chiusura della Vertenza entrate, frutto di un’efficace e costante collaborazione tra la  Sardegna e il Governo nazionale.»

Lo ha detto stamane, Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale.

«Un risultato che giunge al termine di una battaglia iniziata dieci anni fa dall’allora Governatore Soru e proseguita negli ultimi due anni dalla Giunta guidata dal Presidente Pigliaru» ha aggiunto Pietro Cocco.

La Sardegna ha definitivamente ottenuto la regolamentazione certa dell’accordo con lo Stato in merito al problema delle Entrate mediante l’approvazione delle norme di attuazione dell’art. 8 dello Statuto.

Questo significa che oltre al riconoscimento delle somme arretrate riguardanti la vertenza che dovranno essere restituite dal Governo, il gettito annuale nelle casse della Sardegna aumenterà sensibilmente ed una parte delle compartecipazioni dovute resterà a disposizione delle casse regionali.

«L’acquisizione di risorse finanziarie significative, da gestire in totale autonomia – ha concluso Pietro Cocco -, consentirà alla Sardegna di programmare il proprio sviluppo aiutando a superare le difficoltà di una terra già provata da grave crisi economica e sociale.»

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IN.SAR., Iniziative Sardegna S.p.A. comunica che è stato rettificato l’avviso e prorogato alle ore 16.30 del 6 giugno 2016, il termine per la presentazione delle domande relative all’affidamento di cinque incarichi esterni, finalizzati a supportare la realizzazione di attività in materia di progettazione e programmazione europea, nazionale e regionale, politiche di sviluppo locali e politiche per il lavoro – “Parco Geominerario storico e ambientale della Sardegna”.

Ricordiamo che l’avviso rientra nel “Piano di politiche attive del lavoro” e ha come obiettivo quello di favorire la stabilizzazione occupazionale dei lavoratori socialmente utili e di sostenere la continuità delle attività previste dall’intervento “Parco Geominerario”, il mantenimento degli attuali livelli occupativi dei lavoratori provenienti dal progetto interministeriale interregionale denominato “Parco Geominerario” e la progressiva riduzione del costo dell’intervento a carico della Regione.

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Il gruppo del PD in Consiglio regionale ha presentato una proposta di legge sul rilancio del comparto turistico, pienamente integrato con gli altri settori cardine dell’economia sarda, ad iniziare dall’agroalimentare fino alla cultura, passando per l’artigianato e il commercio: è questo, in sintesi, l’obiettivo strategico della proposta di legge n. 320 (Norme in materie di turismo) che il primo firmatario e presidente della commissione Attività produttive del Consiglio regionale, Luigi Lotto (Pd), ha illustrato questa mattina ai giornalisti, nel corso della conferenza stampa tenuta sul tema, con i suoi colleghi di partito e di gruppo, Piero Comandini e Cesare Moriconi.

La proposta di legge che si compone di 30 articoli ed è suddivisa in tre “capi” (il secondo dei quali è riservato alle disposizioni ed alla classificazione delle strutture ricettive) introduce, tra le attività extra alberghiere, anche il “Bed&Breakfast imprenditoriale” che si differenzia dal tradizionale “B&B a conduzione familiare” per il numero di stanze e posti letto (per l’imprenditoriale: non più di sei camere con un massimo di 18 posti letto; mentre per la conduzione familiare le stanze sono non più di 3 per un totale di 6 posti letto) nonché disciplina utilizzo e conduzione delle “case e appartamenti per le vacanze”, delle “case per ferie” e dei “residence”. «Lo scopo principale delle nuove classificazioni  – hanno affermato i proponenti – è quello di far emergere il dilagante fenomeno dell’abusivismo ed introdurre norme efficaci per regolare le attività dei B&B in Sardegna».

Ulteriori novità riguardano la creazione di un vero e proprio “portale regionale del turismo” che raccordi i diversi sistemi informatici e informativi della Regione; l’istituzione dell’osservatorio regionale del turismo e l’individuazione di un “piano strategico regionale del turismo” per le funzioni di programmazione, indirizzo e coordinamento del settore.

Tra le disposizioni finali, insieme con l’abrogazione parziale o totale di una serie di norme regionali ormai datate, si evidenzia la modifica della legge regionale n. 20 del 2006 (riordino delle professione turistiche di accompagnamento e dei servizi) che pone in capo all’assessorato regionale del turismo l’organizzazione degli esami di abilitazione per le guide turistiche per tutti i siti di particolare interesse storico, artistico e archeologico, individuati ai sensi della “legge europea 2013” (legge del 6 agosto 2013 n. 97, articolo 3 comma 3) mentre i requisiti necessari per l’ottenimento della specifica abilitazione e la disciplina del procedimento di rilascio sono quelli disciplinati dal decreto del Mibact datato 11 dicembre 2015.

Il presidente della V commissione consiliare, Luigi Lotto, nell’assicurare il pieno coinvolgimento degli operatori del settore, delle organizzazioni delle imprese e del lavoro già in sede di esame in commissione, ha auspicato una unificazione delle proposte già presentante sul tema anche da parte di alcuni consiglieri della minoranza ed il varo entro l’autunno «di una norma condivisa ed attesa da troppi anni per il rilancio di un settore chiave dello sviluppo in Sardegna».

Le dune e Porto Pino 1 copia

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Francesco Pigliaru 371

Il consiglio dei Ministri ha approvato ieri le norme di attuazione dell’articolo 8 dello Statuto, che elenca tutte le entrate che spettano alla Sardegna incluse quelle oggetto del contenzioso. Significa, in pratica, della chiusura definitiva, dopo 10 anni, della Vertenza Entrate, un risultato storico a lungo perseguito, che con l’accordo con lo Stato diventa una legge certa, con regole scritte e precise che riconoscono pienamente tutto quanto rivendicato dalla Sardegna all’interno della Commissione paritetica Stato-Regione per l’attuazione dello Statuto speciale.

«Oggi la parola fine sulla lunga e complicata vicenda della vertenza entrate è davvero definitiva, e sono felice di poter chiudere da Presidente una partita che il governo di centrosinistra ha avviato 10 anni fa – dice il presidente Francesco Pigliaru -. È un risultato straordinario, ottenuto grazie a un costante lavoro quotidiano con Palazzo Chigi, con il ministero dell’Economia e delle Finanze e con la Ragioneria dello Stato. Voglio ringraziare la Commissione paritetica per il suo impegno, e il Consiglio regionale che ha avuto in questa vicenda un ruolo molto importante. Portiamo a casa regole certe, condivise e che ristabiliscono quanto dovuto alla Sardegna, dopo che nel 2006 ottenemmo una riscrittura dell’articolo 8 dello Statuto molto più favorevole di quanto lo fosse fino ad allora. Oggi finalmente chiudiamo il cerchio: ed è il frutto di un rapporto di leale, costante collaborazione tecnica e politica con il Governo, alla vigilia di altri importanti accordi e risultati che arriveranno nelle prossime settimane per far crescere la Sardegna e migliorare la vita di tutti i sardi.»
In termini di denaro, significa che nelle casse della Sardegna entreranno fra i 130 e i 150 milioni in più all’anno, e che tutti i 900 milioni di arretrati rivendicati saranno pagati in 4 anni (300 già versati a gennaio 2015, primi soldi incassati dal 2010). In termini di garanzie il risultato non ha precedenti, perché le regole sono state finalmente scritte dalla Regione, condivise con Roma e dunque regoleranno tutti i futuri rapporti in materia di fisco. Altro importante risultato è che lo Stato non potrà tenere per sé le riserve erariali della Sardegna per fare cassa, se non in casi di eventi eccezionali e imprevedibili, un terremoto per esempio, che rendano necessario ricorrere a risorse straordinarie.
Le norme di attuazione sono state approvate dalla Commissione paritetica lo scorso 12 dicembre. Il 1 febbraio, il Consiglio regionale ha certificato il risultato approvando un ordine del giorno con i voti della maggioranza di centrosinistra. Ma l’intero percorso è iniziato nel 2006 con l’accordo Soru-Prodi che, recepito nella legge 296, modificava l’articolo 8 dello Statuto riconoscendo alla Regione nuove e maggiori entrate tributarie per un totale di 5,8 miliardi di euro. Durante la precedente legislatura, senza l’approvazione delle norme di attuazione, la vertenza era rimasta aperta per alcune entrate sulle quali non si riusciva a trovare un metodo condiviso di quantificazione e cioè Ires maturata, giochi, riserve matematiche, redditi di capitale, tutte voci che oggi vengono pienamente riconosciute come spettanti alla Sardegna. Importante la novità contenuta nell’articolo 2, ovvero la possibilità di inversione del gettito fiscale: significa che, dopo un accordo con l’Agenzia delle entrate, la parte delle compartecipazioni erariali che spetta alla Sardegna non sarà più versata a Roma per poi tornare nell’Isola ma resterà direttamente e immediatamente disponibile nelle casse regionali.
«Siamo molto soddisfatti, il risultato è quello che volevamo e che abbiamo fermamente perseguito in questi due anni alla guida della Regione – sottolinea l’assessore della Programmazione e del Bilancio, Raffaele Paci -. Dalla nostra parte avevamo la sentenza della Corte Costituzionale del 2012 e un Governo disponibile al confronto, ma il risultato non era affatto scontato. Un risultato che oggi premia la Sardegna e i sardi, con risorse finalmente certe che potranno essere utilizzate in totale autonomia dalla Regione per migliorare la qualità della vita dei cittadini, creando opportunità di sviluppo e lavoro. Ora il nostro compito sarà quello di monitorare la situazione per verificare che tutti gli accordi siano applicati. In questo senso sarà di grande aiuto l’Agenzia regionale delle Entrate, ormai in dirittura d’arrivo.» 

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L’assessore regionale della Sanità, Luigi Arru, è intervenuto nel corso dei lavori della sesta commissione, presieduta dall’on. Raimondo Perra (PSI), per illustrare il disegno di legge della Giunta che istituisce l’azienda sanitaria unica.

«La proposta di istituire un’azienda sanitaria unica – ha detto Luigi Arru – nasce per superare le criticità del sistema regionale, in cui finora hanno operato gestioni profondamente diverse senza un’idea di governance comune.»

«Si tratta – ha aggiunto l’assessore – di un intervento di forte semplificazione gestionale, che da una parte supera il contesto precedente caratterizzato da 11 aziende, 11 staff (direttore generale, direttore amministrativo e direttore sanitario) e 11 collegi di revisori dei conti riducendoli a 5 e, dall’altra, mantiene un solido legame con i territori attraverso le Assl (aree socio-sanitarie locali) che comunque non avranno personalità giuridica ma dovranno garantire una funzione di presidio di aree omogenee creando un sistema circolare con al centro il cittadino-utente.»

«Per quanto riguarda le strategie di politica sanitaria – ha spiegato ancora Luigi Arru – saranno contenute nell’Atto aziendale della nuova Azienda, elaborato sulla base degli indirizzi della Giunta, con il parere della commissione competente. Si sta lavorando inoltre sia alla definizione del profilo del nuovo direttore generale (che sarà affiancato da un direttore amministrativo ed un direttore sanitario) che alla messa a punto di meccanismi di equilibrio fra i poteri, alle procedure di nomina dei vertici delle Assl, al controllo su alcune tipologie di atti, alla razionalizzazione della contrattualistica.»

Successivamente, la commissione ha ascoltato le sintetiche relazioni dei consiglieri che hanno presentato proposte di legge sulla materia.

Illustrando la proposta di legge n. 37 il consigliere Augusto Cherchi ha messo l’accento sul fatto che l’iniziativa del suo gruppo, risalente al maggio del 2014, «ha lo scopo di sviluppare un dibattito, anche per superare l’immobilismo che, dal 2001 in poi (con la riforma del TitoloV° e le competenze regionali sulla sanità) ha caratterizzato l’azione della Sardegna. Noi riteniamo che l’organizzazione ottimale sia quella di suddividere il territorio in tre aziende, nord, centro e sud, per costruire un modello specifico sardo in grado di certificare i risparmi e misurare i risultati, senza escludere prospettive di ulteriori di aggregazione ma evitando il rischio del gigantismo che produce solo caos». Augusto Cherchi, infine, si è espresso in modo contrario alla configurazione dell’Areus (emergenza-urgenza) come soggetto autonomo, perché a suo avviso sarebbe meglio classificarla come “un dipartimento”.

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori), presentando la proposta di legge n. 79 ha osservato che la creazione di una Asl unica rappresenta la migliore risposta all’esigenza di un «equilibrio ragionevole fra sostenibilità dei costi e mantenimento di un sistema sanitario universale. E’un lavoro non semplice che richiede tempo ed un consenso molto ampio, senza perdere di vista l’obiettivo di una riforma radicale. Vanno inoltre introdotti nel sistema elementi di meritocrazia e premialità e quanto alla struttura di emergenza-urgenza è giusto collocarla all’interno nuova Asl unica senza creare un nuovo soggetto autonomo».

Per il consigliere Giorgio Oppi (Udc), primo firmatario della proposta di legge n. 85 «il primo elemento da tenere in considerazione è la specificità della Sardegna, che anche in campo sanitario presenta significative differenze rispetto al panorama nazionale e, sotto questo profilo, la proposta del collega Cherchi è in parte condivisibile. Con la nostra proposta di legge predisposta nel luglio del 2014 abbiamo voluto lanciare un sasso nello stagno; riteniamo comunque che gli accorpamenti vadano fatti senza fretta, come dimostra l’esperienza totalmente negativa del Brotzu di Cagliari, e che è necessario assegnare priorità all’assistenza sanitaria sui territori per fare una buona riforma di sistema».

La commissione proseguirà i suoi lavori nella giornata di domani, a partire dalle 9.30, con un ciclo di audizioni sulla riforma mentre giovedì si procederà all’esame dei testi presentati, verificandone le possibilità di convergenza.

Luigi Arru 2

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protocollo_intesa_aou_tribunale2 protocollo_intesa_aou_tribunale1

Trenta persone condannate al lavoro di pubblica utilità o che godranno del procedimento sospeso con messa alla prova, effettueranno nei prossimi tre anni, il loro servizio in favore della collettività nei due presidi dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari, dunque al San Giovanni di Dio e al Policlinico Duilio Casula. È quanto prevedono il protocollo d’intesa e la convenzione firmati dal commissario straordinario dell’Aou di Cagliari, Giorgio Sorrentino, dal presidente del Tribunale di Cagliari, Mauro Grandesso Silvestri, e da Rossana Carta, dirigente dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna  (Uepe) di Cagliari, Carbonia-Iglesias, Medio Campidano, Oristano e Ogliastra.

«Si tratta – spiega Giorgio Sorrentino – di un accordo che ha lo scopo di dare impulso ad azioni volte a favorire percorsi di inclusione sociale nei confronti delle persone sottoposte a misure alternative alla detenzione, finalizzate all’espletamento di attività di volontariato. Noi crediamo che, grazie a queste iniziative, davvero possiamo fare tantissimo sul fronte dell’inclusione sociale. Crediamo molto nella collaborazione con i magistrati e con gli uffici del ministero della Giustizia e vogliamo dare il nostro contributo.»

Soddisfatta, Rossana Carta, dirigente dell’Ufficio di Esecuzione Penale Esterna  (Uepe) di Cagliari, Carbonia Iglesias, Medio Campidano, Oristano e Ogliastra: «Si tratta di una risorsa per i cittadini, condannati e imputati, che attraverso un procedimento di risocializzazione e di un percorso in lavoro di pubblica utilità, saranno attori di buone azioni. Dunque, si ottengono diversi risultati: l’esecuzione della pena, ma anche garanzia di sicurezza per la società, perché il condannato e l’imputato non incorrerà più in comportamenti di reato».

Le persone ritenute idonee per il percorso di volontariato svolgeranno  attività amministrative e tecniche, ma anche ogni altra attività di lavoro di pubblica utilità connessa alla professionalità degli interessati e alle finalità dell’Azienda. Per ciascuno verrà redatto un progetto che contempli l’attività di volontariato, il luogo in cui si svolge, il numero di ore e le modalità. Per ogni persona inserita è prevista la presenza di un referente che lo affianchi  nel percorso, lo supporti nello svolgimento del compito affidatogli e mantenga i rapporti con l’Ufficio esecuzione penale esterna.

L’inserimento nell’attività dovrà essere preceduto da un colloquio con il referente dell’Aou e sarà  redatta una scheda di presentazione, in cui verrà specificato anche l’impegno al fine di poter collocare al meglio le persone all’interno dell’Azienda.