24 July, 2024
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È stato siglato oggi dall’assessore della Difesa dell’Ambiente della Regione Sardegna, Donatella Spano, e dal responsabile dell’Area Rapporti con il territorio di Conai, Luca Piatto, il Protocollo di Intesa per aumentare i livelli qualitativi e quantitativi della raccolta differenziata dei rifiuti di imballaggio – in acciaio, alluminio, carta, legno, plastica e vetro.
«Stiamo perseguendo l’obiettivo di creare un’economia circolare, in linea con la normativa europea – ha dichiarato l’assessore Spano -. L’intesa sottoscritta con il consorzio Conai ci permette di migliorare ulteriormente le performance regionali in termini di quantità e soprattutto qualità dei rifiuti di imballaggi raccolti in via differenziata. Inoltre, attraverso l’esperienza maturata dal Consorzio in altre realtà regionali, effettueremo il monitoraggio dell’intero percorso dei rifiuti: in un’ottica di trasparenza i cittadini sapranno in cosa si traduce il loro sforzo di differenziare.»
«Con la sigla del Protocollo si rinnova lo spirito di collaborazione che caratterizza i rapporti tra Conai e Regione, sin dal primo accordo che risale al 2003. Questa collaborazione ha contribuito allo sviluppo di un’efficace sistema di gestione dei rifiuti di imballaggio garantendo alla Sardegna performance di intercettazione pro-capite in linea con le migliori realtà del Nord Itali» ha detto Luca Piatto, responsabile Area Rapporti con il Territorio di Conai. Con questo nuovo protocollo, Conai ed il sistema consortile, continueranno a confrontarsi con l’amministrazione regionale per sviluppare iniziative utili ad incrementare quantità e qualità delle raccolte differenziate restituendo così ai cittadini il vero valore della raccolta differenziata.
Nel 2015 in Sardegna sono stati conferiti ai Consorzi di Filiera del sistema Conai 110.201 tonnellate di rifiuti di imballaggio (+ 2% rispetto al 2014), pari ad una raccolta differenziata pro-capite di 79,4 Kg/ab, per un totale di 13.968.000 euro riconosciuti alle amministrazioni comunali, con un incremento di oltre 2,3 milioni di euro rispetto al 2014. Secondo una stima di Conai, la Sardegna potrebbe aumentare di ulteriori 70mila tonnellate le quantità di rifiuti di imballaggio da avviare a recupero e riciclo con un incremento di 7,5 milioni di euro in termini di corrispettivi per le amministrazioni comunali.
Con la firma del Protocollo prosegue il percorso di confronto tra Regione, Conai e Consorzi di filiera, grazie al quale si potrà monitorare l’intero percorso dei rifiuti: dalla raccolta urbana alla fase finale di recupero e/o riciclo e conseguente trasformazione in materia prima seconda per rientrare nel ciclo produttivo industriale. Il Protocollo impegna le parti nel promuovere l’attività di comunicazione e diffusione dei dati di effettivo recupero e riciclo dei rifiuti, spostando l’attenzione dalla raccolta al riciclo, in linea con quanto prevede la normativa comunitaria.
Inoltre è prevista la possibilità di individuare aree pilota per sperimentare iniziative tese a migliorare le performance della raccolta differenziata al fine di assicurare maggiore qualità ai materiali differenziati ed aumentare le potenzialità di riciclo. Per coordinare le attività dell’Accordo, sarà creato un tavolo tecnico costituito da rappresentanti di Conai, dei Consorzi di filiera, Regione, Arpa, Province, Città metropolitana e Anci. Conai, per il tramite dei Consorzi di Filiera, garantirà il ritiro e l’avvio a riciclo dei rifiuti di imballaggio raccolti per i comuni e/o gli enti gestori – da questi ultimi delegati – che aderiscono volontariamente alle convenzioni, riconoscendo i corrispettivi previsti dall’Accordo Quadro Anci Conai 2014-2019.
Conai è il consorzio privato senza fini di lucro costituito da oltre 1.000.000 aziende produttrici e utilizzatrici di imballaggi che ha la finalità di perseguire gli obiettivi di legge di recupero e riciclo dei materiali di imballaggio. Il Sistema Consortile costituisce in Italia un modello di gestione da parte dei privati di un interesse di natura pubblica: la tutela ambientale, in un’ottica di responsabilità condivisa tra imprese, pubblica amministrazione e cittadini, che va dalla produzione dell’imballaggio alla gestione del fine vita dello stesso. Oggi, a livello nazionale, Conai garantisce il recupero del 77,7% dei rifiuti di imballaggio immessi al consumo.

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Gianmario Demuro 55

La Giunta ha approvato la delibera proposta dall’assessore del Personale, Gianmario Demuro, con la quale il telelavoro viene introdotto in via sperimentale e in modo graduale nell’amministrazione regionale. In una prima fase riguarderà dipendenti con gravi problemi di salute o con esigenze di assistenza a familiari affetti da gravi patologie.
L’obiettivo è quello di ridurre i disagi dei diretti interessati e, allo stesso tempo, garantire la funzionalità e l’organizzazione dell’attività amministrativa.
La sperimentazione, che non prevede costi aggiuntivi a carico della Regione, coinvolgerà un numero massimo di 20 lavoratori scelti, tra coloro che ne fanno richiesta, dalla Direzione del Personale.
Per ogni progetto sperimentale deve essere indicata la durata, per un periodo sino a 6 mesi, eventualmente rinnovabile sino a un massimo di 24 mesi complessivi.
In questa fase, che avrà una durata di due anni, i progetti saranno monitorati con una verifica dei risultati ottenuti in vista dell’introduzione permanente del telelavoro nell’amministrazione regionale.
«Il telelavoro – sottolinea l’assessore Demuro – costituisce una modalità di occupazione flessibile che favorisce soluzioni organizzative in grado di migliorare la qualità delle prestazioni e di provocare un incremento della produttività attraverso l’ottimizzazione delle risorse umane.»
Nelle prossime settimane verrà attuata un’iniziativa pilota proposta dalla Direzione della Protezione Civile

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«La Regione sblocchi immediatamente le procedure per assegnare ai Comuni i fondi destinati al sostegno delle famiglie numerose. Si tratta di contributi regionali (Bonus famiglia) a favore di ciascun nucleo familiare residente in Sardegna, con un numero di figli a carico pari o superiore a quattro, con età compresa tra zero e 25 anni. Ma nonostante si tratti di dare una mano d’aiuto a chi realmente ha difficoltà economiche, e sebbene i fondi siano stati regolarmente iscritti nella Finanziaria 2016, gli uffici regionali competenti non hanno ancora provveduto a liberare le risorse.»

Lo scrive in una nota, Ignazio Locci, consigliere regionale del gruppo Forza Italia Sardegna.

«I Comunì, intanto, si trovano costretti a fronteggiare le continue richieste di famiglie numerose sarde che aspettano il contributo, assegnato già in passato, fondamentale per le esigenze principali, nonché per sostenere la formazione dei figli – aggiunge Ignazio Locci -. Questi fondi, infatti, spesso sono stati impiegati per le spese necessarie a pagare gli studi, l’acquisto dei libri di testo o anche solo per contribuire alle rette mensili per le attività sportive.»

«Francesco Pigliaru e Luigi Arru, dunque, non si voltino dall’altra parte e accelerino le pratiche per mettere i Comuni nelle condizioni di erogare i fondi che, come detto, sono vitali nel bilancio familiare, soprattutto quando si tratta di nuclei con più di quattro figli. E non vorremmo – conclude Ignazio Locci – che si arrivasse a rinunciare all’università o allo sport soltanto perché la Giunta non adempie per tempo agli obblighi che ha con i sardi.»

Ignazio Locci 6 copia

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Nel 1983 veniva messa a punto una particolare metodica denominata Microchirurgia endoscopica transanale (Tem), che consente di asportare in maniera completa e radicale alcune forme di neoplasia del retto, evitando al paziente un intervento ben più complesso e talvolta demolitivo.

Questa metodica, altamente specialistica, è rimasta appannaggio di pochi centri dedicati in Italia, tra cui il Centro di chirurgia colo-rettale dell’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari dove, per volontà del precedente direttore professor Giuseppe Casula, è stata introdotta a partire dal 1996. Da allora il dottor Giuseppe D’Alia (chirurgo-endoscopista afferente al Centro che è attualmente diretto dal prof. Francesco Scintu) ha eseguito più di 200 interventi, risultando tra i maggiori esperti in campo nazionale.

I risultati e le nuove applicazioni di questa importante metodica saranno l’oggetto del simposio nazionale della Società italiana delle patologie dell’apparato digerente (SIPAD), di cui è presidente nazionale il dott. Franco Badessi.

Il congresso, dal titolo Microchirurgia endoscopica transanale [tem]: 30 anni fra chirurgia ed endoscopia, è presieduto dal dott. D’Alia e si svolgerà presso l’aula Magna della Cittadella Universitaria di Monserrato i prossimi 6 e 7 maggio. Durante il simposio, è stato inoltre organizzato un corso avanzato per infermieri professionali di sala operatoria ed Endoscopia 

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Si celebra domani 5 maggio la giornata mondiale dell’igiene delle mani, promossa e sostenuta dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Per l’Azienda Ospedaliero Universitaria di Cagliari rappresenta un’occasione per promuovere una delle pratiche centrali di prevenzione del rischio di infezioni associate ai luoghi di cura.

L’Azienda ospedaliero universitaria di Cagliari la celebrerà con un seminario (alle 9.00 in Aula Rossa, Cittadella Universitaria di Monserrato) e promuovendo alcune importanti iniziative.

In primo luogo ha formalizzato un protocollo aziendale per l’igiene delle mani adattando alla nostra realtà le linee guida dell’OMS e ha fornito in tutte le camere di degenza e in prossimità dei punti di cura e assistenza la soluzione idroalcolica per il frizionamento delle mani come raccomandato dagli organismi internazionali e verranno affissi delle locandine che descrivono la tecnica del lavaggio, frizionamento e i momenti fondamentali in cui eseguire l’igiene delle mani. Inoltre è stato accreditato con 5 crediti formativi ECM e aperto a tutti i dipendenti un corso di formazione per promuovere l’adesione alla pratica dell’igiene delle mani. Durante la giornata infine verranno distribuiti a pazienti e visitatori delle locandine informative che illustrano l’importanza dell’igiene delle mani e come effettuarla in maniera corretta.  

L’igiene delle mani è una misura cardine per la prevenzione delle infezioni nella vita sociale di tutti i giorni e negli ambienti sanitari. Un gesto semplice ed efficace che salva la vita di molti pazienti.

Dal prossimo anno saranno coinvolte tutte le scuole di ogni ordine e grado.

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Ha giurato questa mattina, nell’Aula di via Roma, il nuovo consigliere regionale Giovanni Satta (Uds), proclamato eletto a seguito di una sentenza del Consiglio di Stato e di una delibera dell’ufficio elettorale regionale al posto di Gianni Lampis (Fdi). Dopo le polemiche dei giorni scorsi e il rinvio di ieri pomeriggio, il giuramento si è svolto in un clima molto freddo, per tutte le vicende che hanno preceduto e seguito la proclamazione del neo consigliere.

Il Consiglio regionale ha poi iniziato l’esame dell’ordine del giorno, con la Pl 315/A (Manca Gavino e più) – “Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro”. Avviando la discussione generale, il presidente ha dato la parola al relatore, il presidente della commissione lavoro Gavino Manca, del Pd.

Nella sua relazione, Manca ha sottolineato in modo molto positivo il voto unanime del testo in commissione, «frutto di un lungo ad accurato lavoro di analisi condotto sulla più recente normativa nazionale a partire dal Job Act, per arrivare ad una riforma strutturale e complessiva che, fra l’altro, riporta le competenze sulla materia in capo alla Regione». Si tratta di una riforma importante e necessaria, ha proseguito Manca, «che consente il superamento di un sistema frammentato e inefficiente, migliora la professionalità degli operatori del servizio, indica una scelta strategica e di prospettiva che permetterà ad ogni territorio di valorizzare sue specificità». Il lavoro in Sardegna, ha detto ancora il consigliere del Pd, «mostra qualche buon segnale con un aumento del 3.1% degli occupati che è il miglior dato nazionale ed un calo della disoccupazione al 17%; segnali che vanno però consolidati tenendo presente che, in tutta Europa, il lavoro è cresciuto di pari passo con le riforme». Con questa legge, a giudizio di Manca, «contiamo di recuperare il tempo perduto, di cambiare lo scenario normativo regionale, di indicare prospettive diverse per il nostro sistema che operi a stretto contatto con il mondo del lavoro e dell’istruzione, con l’economia locale, per finanziare l’occupazione e non la disoccupazione». Esistono insomma le migliori condizioni, ha concluso il consigliere, «per avviare finalmente anche in Sardegna politiche per il lavoro di nuova generazione, facilitare l’accesso al mercato del lavoro, agevolare il ritorno all’occupazione per chi l’ha perduta e superare definitivamente il precariato nel sistema Regione».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, intervenendo sull’ordine dei lavori, ha ricordato che all’esterno del Consiglio si sta svolgendo una manifestazione dei lavoratori dell’Eurallumina, impegnati anche in un presidio in piazza Montecitorio a Roma. Con alcuni consiglieri regionali, ha aggiunto Pittalis, «abbiamo incontrato una delegazione e ci è stato consegnato un documento, che ritengo opportuno sia distribuito a tutto il Consiglio».

Il presidente Gianfranco Ganau ha accolto la proposta di Pittalis, ricordando a sua volta un incontro con i lavoratori, assieme al presidente della commissione Lavoro Gavino Manca. Nel colloquio, ha proseguito, sono state esaminate alcune situazioni locali specifiche, soprattutto di tipo ambientale, che dovranno essere affrontare in una prossima conferenza di servizi per consentire la ripartenza dell’azienda. Su questi temi, ha concluso, c’è un forte impegno comune.

Il consigliere Ignazio Locci, di Forza Italia, ha sottolineato fra l’altro che «la legge che abbiamo tutti voluto punta a dare vita ad una nuova gestione delle politiche per il lavoro e, sotto questo profilo, i dati della Sardegna non sono esattamente quelli che ci aspettiamo pur con i timidi segnali di ripresa fin qui registrati; ciò è dipeso anche, in buona misura, dal fatto che i servizi pubblici oggettivamente non hanno funzionato e non sono riusciti ad invertire la tendenza di una profonda difficoltà nell’incontro fra domanda e offerta». Comunque è giusto guardare avanti, secondo Locci, «per avviare una nuova stagione nelle politiche per il lavoro con un sistema più forte e meno polverizzato, che valorizzi le professionalità degli operatori e mandi un messaggio all’esterno sulla capacità del sistema pubblico di dare risposte efficaci». L’unanimità della commissione, ha continuato, «è buon esempio di collaborazione fra le forze politiche su uno dei grandi temi della società sarda, è una legge (forse la prima) che viene direttamente dal Consiglio e, per i suoi contenuti, si rivela una delle più avanzate d’Italia». Resta aperto, ha concluso, «il problema del passaggio del personale e del superamento complessivo precariato nel sistema Regione; pensiamo che questa sia una buona occasione per mettere mano a tutto il mondo del precariato, noi abbiamo le nostre proposte e confidiamo nel confronto con la maggioranza».

Il consigliere del Pd Gianmario Tendas ha espresso in apertura «soddisfazione per modalità di lavoro seguite in commissione con l’ottimo coordinamento del presidente aperto al contributo propositivo della minoranza, un successo di tutto il Consiglio su un problema dei più critici della nostra Regione». Dopo una analisi condivisa, ha aggiunto Tendas, «riteniamo di aver creato le condizioni di un vero incontro fra domanda e offerta, obiettivo finora mancato anche a causa della situazione interna dei lavoratori del settore caratterizzata da un precariato record a livello nazionale e di aver dato una risposta organica ai problemi del lavoro, dopo approfondimenti importanti condotti sia dalla commissione che dalle organizzazioni sindacali sulla normativa nazionale, il Job Act ed i relativi  decreti attuativi». Al termine di questo lavoro, ha affermato ancora Tendas, «è emerso un quadro nuovo che in primo luogo supera la precarizzazione degli stessi operatori del servizio sul territorio, li mette in rete e li organizza in modo moderno ed efficiente; la legge tuttavia va considerata non un punto di arrivo ma di partenza, per il superamento definitivo del precariato in Sardegna».

Il consigliere di Forza Italia, Marco Tedde, ha parlato di clima “da unanimismo vero o presunto”ed ha svolto alcune considerazione sullo stato del lavoro e dell’occupazione nell’Isola. Tedde ha ricordato le politiche nazionali del Jobact e il maxi sgravio contributivo per le assunzioni fatte nel 2015, per affermare che i dati sull’andamento dell’occupazione “smentiscono la propaganda renziana e anche le sviolinate del governo regionale”. L’esponente della minoranza ha ricordato i dati di Bankitalia ed ha evidenziato il livello record della disoccupazione giovanile in Sardegna (56%) e lo scarso impatto delle norme nazionali combinate con le agevolazioni fiscali («incidono solo nella misura del 5%).

Marco Tedde ha quindi proseguito con la critica verso il governo regionale per ciò che attiene le politiche industriali («si è focalizzati sulle bonifiche e si trascura la riconversione industriale»), quelle energetiche («manca un percorso chiaro per il metano») ed ha denunciato presunte inadempienze di Eni, Regione e Stato nel dare piena attuazione al protocollo d’intesa sulla “chimica verde” («Dove è il passo verso la rivoluzione industriale innovativa annunciata dal presidente Pigliaru?»).

Oscar Cherchi (Fi) ha sottolineato il fondamentale tema al posto al centro della proposta di legge (servizi e politiche per il lavoro) ma ha dichiarato di non condividere a pieno (pur preannunciando un voto a favore del provvedimento) le affermazioni di quanto hanno ipotizzato una prospettiva futura sulla base delle norme contenute nel provvedimento in discussione.

«Questa legge è “chiusa” – ha affermato l’esponete della minoranza – perché guarda solo alla soluzione del problema di Cesis e Csl ma non risolverà il dramma della disoccupazione e del lavoro. Serviva, dunque, inquadrare il tutto con una norma più ampia». Oscar Cherchi ha paventato il pericolo di impugnazione della legge in sede governativa («si tenta di raggirare la sentenza della Corte suprema sul percorso di stabilizzazione del personale») ed ha concluso auspicando “il medesimo percorso di stabilizzazione individuato per Csl e Cesil anche per i 27 lavoratori della Società bonifiche sarde di Oristano”.

Lorenzo Cozzolino (PD), ha dichiarato apprezzamento per il lavoro svolto dalla Seconda commissione ed ha evidenziato gli aspetti positivi del provvedimento anche per ciò che attiene l’aggiornamento della precedente proposta della Giunta, a seguito della cancellazione delle province e l’introduzione del Job Act. L’esponente della maggioranza ha espresso favore per la nuova configurazione dell’Aspel e le norme tendenti alla stabilizzazione del personale, Cozzolino ha concluso auspicando un impegno straordinario sull’attuazione e la realizzazione di efficaci politiche attive del lavoro.

Il consigliere di Fratelli d’Italia Paolo Truzzu, pur sottolineando la necessità di procedere a una riforma dei servizi per il lavoro, finora frazionati e disorganizzati, ha messo in luce alcune criticità presenti, a suo avviso, nella proposta di legge in discussione. 

«La norma propone di risolvere il problema del precariato dei lavoratori Csl e Cesil, su questo tema c’è però confusione – ha sottolineato Truzzu – la questione è importantissima ma non può essere confusa con la necessità di un servizio che funzioni. I primi soggetti da tutelare sono quelli che non hanno mai lavorato o che hanno perso il lavoro. L’esigenza vera è garantire servizi che permettano di trovare il lavoro più facilmente».

A giudizio dell’esponente della minoranza, la proposta di legge poteva essere più coraggiosa: «Contrariamente al Job Act, che ha permesso di raggiungere risultati grazie alla previsione di incentivi per le assunzioni e di sgravi degli oneri sociali, questa legge invece non indica risorse economiche, sembra esserci addirittura un problema di copertura finanziaria. Manca, inoltre, il coinvolgimento delle imprese, la norma è scritta bene tecnicamente ma ho dubbi che possa risolvere i problemi».

Truzzu ha poi segnalato il rischio di un’impugnativa da parte del Governo. «Si è scelto di seguire la normativa nazionale per  il superamento del precariato, questa però si rivolge al personale della Regione mentre la proposta in esame estende i benefici anche al personale delle agenzie».

Il consigliere dei FdI ha infine invitato l’aula a fare chiarezza sugli obiettivi: «Cosa vogliamo fare: creare dei servizi per il lavoro o risolvere il problema del precariato? Bisogna dirlo chiaramente: è giusto dare una risposta ai lavoratori del Csl e Cesil ma occorre evitare il rischio di creare un nuovo carrozzone. Il pericolo è quello di non garantire servizi per il lavoro efficienti, l’altro problema è il numero delle stabilizzazioni: se si inseriscono 330 persone in una sola volta nell’Agenzia regionale si rischia di raggiungere i limiti assunzionali in una sola volta. Sono passati 6 anni dall’ultimo concorso pubblico bandito dalla Regione – ha concluso Truzzu – occorre individuare procedure concorsuali aperte a tutti, altrimenti ci saranno persone che non potranno mai partecipare a un concorso pubblico».

Il consigliere di Sinistra Sarda Alessandro Unali, in apertura del suo intervento, ha espresso un giudizio negativo sulle disposizioni del Job Act: «Ha cancellato lo statuto dei lavoratori e l’art. 18, ha introdotto tagli pesanti al sistema degli ammortizzatori sociali, ha favorito un abuso dei voucher e svuotato le tutele per i subappalti – ha detto Unali – ma uno degli aspetti più negativi è la modifica del sistema dei servizi per il lavoro che penalizza il settore pubblico a favore dei privati». Secondo Unali «la norma in discussione è di diretta derivazione del Governo centrale. Non emerge chiaramente il ruolo pubblico dei servizi per il lavoro che Pigliaru, in campagna elettorale, diceva di voler potenziare. Il rischio è che diventino dei semplici passacarte». 

Unali ha quindi concluso il suo intervento ricordando che è l’Europa a chiedere la centralità dei servizi pubblici: «Questo non è previsto nella proposta di legge uscita dalla Seconda Commissione – ha concluso l’esponente di Sinistra Sarda – si rischia di lasciare la gestione delle politiche del lavoro ai privati e di affidare ai servizi pubblici la sola gestione burocratica delle pratiche».

Di segno opposto l’intervento del consigliere dei Rossomori Paolo Zedda. Secondo l’esponente della maggioranza la legge è frutto del lavoro portato avanti in modo proficuo dalla Commissione. «L’obiettivo della norma è riordinare il comparto dei servizi per il lavoro gestito finora da lavoratori precari – ha detto Zedda –  Pigliaru in campagna elettorale aveva detto a più riprese che il problema doveva essere risolto. Questa è una legge organica che affronta tutte le criticità del sistema».

Il consigliere sovranista ha poi elencato le difficoltà che si sono dovute contrastare nella predisposizione del provvedimento: dal passaggio di competenze dalle provincie alla Regione sino all’adeguamento alle nuove disposizioni del Job Act: «Noi siamo la prima regione a dotarsi di una legge di riforma, la prima che ha recepito le norme quadro e le ha declinate attraverso i suoi uffici regionali e l’Agenzia del lavoro – ha sottolineato Zedda – abbiamo cercato di porre rimedio alla disomogeneità dei servizi per l’impiego costituiti da strutture frammentate che non comunicavano tra di loro».

Nessun rischio, secondo Zedda, sul fronte del personale da assorbire nell’Aspal: «La nuova Agenzia per il Lavoro passa da 80 a 300 dipendenti, con un limite massimo di 800 dipendenti. Non cresce a dismisura, si rimettono insieme pezzettini di un sistema che già esisteva». Sulla sintonia della normativa regionale con quella nazionale ed europea, il consigliere dei Rossomori ha mostrato ottimismo: «In Europa esiste un sistemi integrato pubblico-privato, in Sardegna questo mancava – ha concluso Zedda – l’Unione Europea impone di aprire il monopolio pubblico. Questa legge chiarisce quali sono le strutture pubbliche e private che svolgono i servizi per il lavoro, quali sono i sistemi di accreditamento, quali le funzioni attribuite ai soggetti pubblici e privati».

Positiva la valutazione della proposta anche da parte di Luca Pizzuto (Sel): «L’articolo 1 della Costituzione italiana non è purtroppo applicato – ha esordito Pizzuto – questa proposta di legge attua il primo comma dell’Art.4 (la Repubblica riconosce a tutti i cittadini il diritto al lavoro e promuove le condizioni che rendano effettivo questo diritto) e prova a rendere applicabile l’art 1 (L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro)».

Pizzuto ha poi messo in evidenza gli aspetti più importanti contenuti nella proposta di legge: l’attenzione ai disabili e al loro collocamento, la priorità data all’apprendistato rispetto ad altre forme di contrattualizzazione, la previsione tra le funzioni della nuova Agenzia per il Lavoro della ricerca di nuovi imprenditori – ha rimarcato il consigliere di Sel – il merito più grande però è il superamento della precarietà dei lavoratori dei Csl e Cesil».

L’esponente della maggioranza ha concluso il suo intervento dichiarando pieno sostegno alla norma. «Spero che sia lo spartiacque della legislatura e consenta di  mettere mano ai sistemi che non funzionano, per migliorare la situazione di chi ci lavora e di chi usufruisce dei servizi – ha concluso Pizzuto – occorre dare risposte al personale precario che ruota intorno alla Regione, serve un impegno comune nella battaglia per il superamento della precarietà».

Il consigliere dell’Udc Peppino Pinna ha dichiarato che, a suo avviso, «la norma pecca allo stesso tempo di una certa ovvietà e di poca concretezza, perché non affronta compiutamente i problemi dei territori e in qualche modo si ferma alla necessità di adeguare la normativa della Regione alle riforme in atto a livello nazionale». In realtà, ha sostenuto Pinna, «le nuove strutture non sono molto diverse dalle vecchie e manca l’aspetto innovativo che sarebbe stato necessario per andare davvero incontro alle esigenze dei cittadini, dei disoccupati e dei giovani, al di là di intuizioni teoriche interessanti che però difficilmente diventeranno positive per i sardi».

Piero Comandini, del Pd, ha messo l’accento sul buon lavoro della commissione che «ha raggiunto l’obiettivo, non scontato, di una riforma organica che era necessaria, superando undici anni di legislazione regionale che di fatto è stato una sorta di precariato legislativo che non si è tradotto in misure efficaci per rilanciare le politiche attive del lavoro». Ora si volta pagina, ad avviso di Comandini, «nel senso che si creano le condizioni per un accesso garantito per tutti al mercato del lavoro, un mercato che in questi anni è molto cambiato e cambierà ancora». Il Consiglio perciò dovrebbe vedere questo passaggio con entusiasmo e quasi con orgoglio, ha osservato il consigliere, «anche ricordando che ci sono precari che lavorano in Regione da 18 anni e, proprio rispetto a questa situazione, bisogna guardare avanti, dare risposte ai giovani e soprattutto a quelli, anche cinquantenni o sessantenni, che il lavoro l’anno perso». Dopo aver ricordato che oggi in Francia «si discute la riforma del lavoro e si sta seguendo la stessa strada del Job Act», Comandini si è soffermato su due punti qualificanti del testo: la sicurezza nei luoghi di lavoro con strumenti innovativi e la clausola valutativa su risultati delle azioni avviate; con questi interventi si costruisce insomma un buon punto di partenza per razionalizzare l’offerta della Regione, una razionalizzazione che andrà rafforzata e completata con una regia unica».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni, ha detto in apertura che «nessuno ha messo in dubbio la validità della legge che comunque potrà essere migliorata in qualche parte; è come l’hardware, il motore di una macchina progettata per girare al meglio, ma poi ci vuole il software, cioè le politiche regionali per il lavoro e queste non ci sono, perché manca la formazione professionale ed un sistema di opportunità capace di superare l’assistenzialismo e di individuare le professionalità davvero necessarie al mercato». Se manca l’incontro fra domanda e offerta, ha avvertito Dedoni, «anche l’organizzazione migliore diventa inutile perché è chiaro che, con questa legge, sicuramente saniamo il precariato degli operatori con la copertura finanziaria dello Stato ma c’è molto altro ed anche di peggio come dimostra quanto avviene nelle Asl dove si sta creando nuovo precariato e perfino nella stessa Giunta regionale». Su questi fronti, ha aggiunto il consigliere dei Riformatori, «il percorso non sarà altrettanto semplice anche per ragioni finanziarie, mentre il nostro sistema ha bisogno di iniezioni di opportunità ed anche di coerenza; proprio oggi abbiamo appreso dai lavoratori Eurallumina che sono stati spesi 350.000 euro di sola documentazione per una valutazione di impatto ambientale». Questo, ha concluso, «va in netto contrasto con quanto stiamo dicendo, fermo restando che senza politiche incisive di investimenti anche il sistema più efficiente non porterà lavoro».

Il capogruppo di Sel Daniele Cocco ha messo in evidenza che «la firma di tutti i commissari certifica la qualità del lavoro svolto dalla commissione su temi già all’attenzione del Consiglio dalla scorsa legislatura, significa che non ci vogliamo solo provare ma, piuttosto, iniziare un percorso che punta ad invertire una situazione drammatica, come dimostrano tutti gli indicatori». Un percorso virtuoso, a giudizio di Cocco, «che si incontra con la riforma degli Enti locali che ha sancito l’uguaglianza dei cittadini sardi di tutti i territori; solo questo consentirà di garantire parità di diritti a tutti i sardi e di raggiungere risultati concreti, con un punto di caduta importante che qualifica il Consiglio facendo un buon servizio per i sardi».

Il capogruppo di Cps Pierfranco Zanchetta, ha definito «sbagliato il calo di entusiasmo su una riforma che dovrebbe vedere il Consiglio più convinto e soddisfatto per un buon risultato che premia meritatamente il lavoro della commissione». Con la legge, ha sostenuto, «recuperiamo ritardi fin troppo ampi per la Sardegna che colmiamo tagliando il traguardo per i primi in Italia ed anche questo è un fatto positivo, perché siamo stati capaci di mettere in campo una riforma organica, moderna e innovativa, attenta soprattutto a chi il lavoro non c’è l’ha e cerca occupazione; oggi, in altre parole, ci sono opportunità in più con una cabina di regia unica sulla politiche del lavoro ed una rete di protezione solida a sostegno dei più deboli». L’assessore Mura, ha ricordato infine il consigliere Zanchetta, «ha affermato recentemente che solo il 3% delle assunzioni in Sardegna avviene con la mediazione delle strutture pubbliche, anche questo è un elemento che deve farci riflettere sulla necessità di una legge che va in direzione opposta». (Af)

La consigliera del Pd, Rossella Pinna, è intervenuta in sostituzione del capogruppo Pietro Cocco, ed ha, in apertura del suo intervento, espresso apprezzamento e vivo sostegno alla proposta di legge n. 315 evidenziandone gli aspetti positivi sia con riferimento ai contenuti che al metodo di lavoro.

«Siamo orgogliosi di aver scritto una buona legge – ha spiegato Rossella Pinna – che è ampiamente  condivisa e rappresenta un altro tassello della nostra azione riformatrice ed alla quale dovrà seguire un provvedimento organico sulla formazione professionale e sull’istruzione».

Tra le positive novità normative introdotte, l’esponente del centrosinistra ha ricordato l’ammodernamento del sistema non più funzionale ed il conseguente potenziamento dei servizi per l’impiego a garanzia dell’efficacia delle misure di contrasto alla disoccupazione. A giudizio di Rossella Pinna una ulteriore sottolineatura positiva riguarda le disposizioni inerenti l’istituzione e il funzionamento dell’Aspal («si garantirà anche un miglior utilizzo dei fondi europei, ad incominciare da quelli riferiti al programma garanzia giovani») e il rafforzamento dell’integrazione tra le politiche passive (sostegno al reddito) e attive del lavoro  (orientamento, formazione, inserimento, auto impiego), nonché l’introduzione di standard di servizi omogenei in tutto il territorio regionale.

Rossella Pinna ha quindi evidenziato la “fine della imbarazzante situazione lavorativa degli operatori di Csl e Cesil” ed ha concluso riaffermando l’impegno “per il lavoro”.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha ricordato la condivisione da parte della minoranza al provvedimento esitato all’unanimità nella commissione Lavoro («ci siamo posti in una posizione non di contrapposizione e collaborazione perché il tema merita massima partecipazione e collaborazione») ed ha affermato che in Sardegna, per effetto delle disposizioni contenute nella legge 20 del 2005, “il precariato è stato istituito per legge”.

Confermando la disponibilità per favorire l’approvazione in tempi compatibilmente brevi della proposta di legge, l’esponente della minoranza ha preannunciato la richiesta di chiarimenti “sul ruolo che la norma attribuisce all’assessorato del Lavoro e alla istituenda Aspal” auspicandone opportuna indicazione nel testo di legge.

Pietro Pittalis ha quindi preannunciato al presentazione di un apposito emendamento per la cancellazione della partecipazione della Regione 851%) nel capitale sociale dell’Insar («nella legge in discussione si prevede che i compiti e le funzioni dell’Insar siano quelli attribuiti all’Aspal»). Il capogruppo di Forza Italia ha quindi annunciato un’ulteriore proposta di modifica all’articolo 37: proponendo di trasferire in capo all’Aspal anche il  personale a tempo determinato contrattualizzato dalle province.

«Approvare questa legge è importante – ha concluso Pittalis – ma serve ritornare a discutere approfonditamente il tema del lavoro in Sardegna».

Conclusa la discussione generale, il presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, ha quindi concesso la parola all’assessore del Lavoro, Virginia Mura che, in apertura del suo intervento ha ringraziato la commissione consiliare competente per il lavoro svolto ed ha sottolineato la collaborazione con l’assessorato, ricordando inoltre la presentazione del disegno di legge della giunta in materia. L’assessore ha quindi puntualizzato, pur riconoscendone l’esigenza di un aggiornamento, sulle disposizione contenute nella legge 20 del 20015, affermando che è “stata una legge innovativa ma che non ha mai trovato piena attuazione in Sardegna”. Virginia Mura ha quindi ricordato gli importanti stanziamenti che nel resto dell’Europa sono riservati ai servizi per il lavoro ed ha evidenziato la necessità di dare risposte ai disoccupati ma soprattutto alle imprese ( « La legge si rivolge a tutti i disoccupati e punta a dare una risposta personalizzata a tutti i disoccupati ed anche alle imprese delle quali serve conoscere i fabbisogni formativi»). L’assessore ha quindi evidenziato che la Sardegna è la prima regione ad aver applicato il cosiddetto contratto di ricollocazione («abbiamo ottenuto uno stanziamento di 4 milioni di euro») ed ha ribadito come la norma in discussione, una volta approvata, rappresenterà “il punto di partenza su cui lavorare per la riorganizzazione del sistema dell’istruzione e della formazione professionale”.

Il presidente Ganau, a conclusione dell’intervento dell’assessore Virginia Mura, ha posto in votazione il passaggio agli articoli della proposta di legge 315 e il Consiglio ha approvato. Così, il presidente ha dichiarato conclusi i lavori della seduta ed ha annunciato la convocazione della prossima riunione del Consiglio per martedì 10 maggio alle 15.00, nonché la convocazione della commissione Lavoro per questo pomeriggio alle 16.30 per l’esame degli emendamenti presentanti alla proposta di legge.

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Sabato 7 e domenica 8 maggio, Carbonia ospita Monumenti Aperti 2016. La città di Carbonia conferma la sua partecipazione, per il tredicesimo anno consecutivo, alla manifestazione regionale, giunta alla sua ventesima edizione. La manifestazione è stata presentata questa mattina, nella sala riunioni della Torre Civica, da Massimiliano Messina, vicepresidente dell’associazione Imago Mundi che la organizza con la collaborazione delle amministrazioni comunali e di migliaia di associazioni e volontari; il sindaco, Giuseppe Casti; l’assessore della Cultura, Loriana Pitzalis; e, infine, il responsabile del settore Cultura del comune di Carbonia, Elio Mei.

Cittadini e turisti potranno visitare 23 proposte tra siti e monumenti di interesse storico-archeologico e aree di interesse paesaggistico, che rappresentano il nostro importante patrimonio culturale. La manifestazione è organizzata dal comune di Carbonia con il coordinamento dall’Associazione Imago Mundi Onlus. Anche per il 2016, è stato possibile aderire alla manifestazione grazie all’impegno e alla partecipazione delle scuole, delle associazioni, dei volontari e della Pro Loco di Carbonia.

I siti saranno visitabili, gratuitamente, il pomeriggio di sabato 7 maggio dalle 16.00 alle 20.00 e la domenica dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00.

Diverse le novità per questa edizione. In mostra gli importanti passi avanti realizzati nella campagna di scavo del Nuraghe Sirai e, in particolare, la parte riguardante le torri.

Per la prima volta sarà visitabile la palazzina dell’ex Direzione mineraria della Grande Miniera di Serbariu, sede del progetto Ex – Di’ Memorie in movimento – La fabbrica del Cinema.

Altra importante novità dell’edizione 2016 è il campanile della Chiesa di San Ponziano. Grazie all’iniziativa del Lions Club Carbonia, i visitatori potranno raggiungere la parte superiore del campanile e osservare lo splendido panorama della città di Carbonia.

Per curiosi ed appassionati di archeologia saranno visitabili: il Parco Archeologico di Monte Sirai e quello di Cannas di sotto, l’Area archeologica di Corona Maria, nella Pineta di Cortoghiana, il Museo Archeologico di Villa Sulcis, il Museo dei PaleoAmbienti Sulcitani E. A. Martel (Grande Miniera di Serbariu).

È stato confermato anche il percorso di riscoperta della fondazione di Carbonia: con il CIAM, Carbonia Itinerari di Architettura Moderna (che avrà un doppio percorso: uno a piedi nel centro con le giovani guide e l’altro per mezzo del trenino turistico in diverse parti della Città), la Torre Civica, il Dopolavoro Centrale, Piazza Venezia a Cortoghiana e la Chiesa di San Ponziano.

Saranno visitabili, inoltre, il Centro Ricerche Sotacarbo nella Miniera di Serbariu, il Rifugio Antiaereo, l’esposizione etnografica Tanit, la Casa del Mutilato, l’Antico Borgo e i murales di Serbariu, la chiesetta operaia e il quartiere Lotto B e l’Ospedale civile (Ospedale Sirai).

Come nelle passate edizioni grande attenzione sarà rivolta alla riscoperta del passato minerario della città con il Pozzo Castoldi a Bacu Abis e il complesso di Archeologia industriale della Grande Miniera di Serbariu che ospita anche il Museo del Carbone C.I.C.C.

Numerose le iniziative collaterali organizzate nella due giorni di Monumenti aperti a Carbonia, che trovate nel link: http://monumentiaperti.com/it/comuni-2/carbonia/. Tra le altre segnaliamo:

– la chiusura della manifestazione internazionale “60 anni di Vespa Club Sardegna”, all’interno dell’area della Grande Miniera di Serbariu,  con esposizione di modelli  Vespa dal 1946. L’esposizione è a cura di Vespa World Club, Vespa Club d’Italia e tutti i Vespa Club della Sardegna;

– sempre nella Grande Miniera di Serbariu nella Palazzina Ex Direzione Amministrativa della Miniera, sarà presentato il progetto EX-3DI’.

Presentazione della prima fase del progetto di ricostruzione digitale degli spazi dell’ex direzione mineraria. Saranno visitabili anche la Mostra

“Macchine del Cinema” del fondo Oreste e Leandro Coni e la Mostra Personale dell’artista Antonio Mallus “Volcano”;

– nel Teatro di Bacu Abis si potrà visitare la Mostra cartografica – documentaria “Le carte del Fondo Cossu, 1852-1958: nuova luce alla memoria della comunità”, che ricostruisce la storia del carbone iniziata a Bacu Abis.

Per la visita ai siti si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. In alcuni siti la visita potrà essere parziale per ragioni organizzative o di afflusso.

Il programma dettagliato di tutte le iniziative legate a Monumenti aperti è disponibile all’interno della guida cartacea, nel sito del Comune di Carbonia www.comune.carbonia.ci.it, nel sito ufficiale della manifestazione www.monumentiaperti.com

Otto fotografie, presenti all’interno della brochure di Monumenti aperti, sono state scelte tra le foto presentate al Concorso fotografico “Cartoline da Carbonia”, organizzato dal Comune.

Per garantire la sicurezza di veicoli e pedoni, sabato 7 maggio, dalle 16.00 alle 20.00 e domenica 8 maggio, dalle 9.00 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 20.00, è prevista la chiusura al traffico nelle seguenti strade:

a) via Roma, tratto compreso tra via Grazia Deledda e Piazza Roma;

b) via Manno, tratto compreso tra via Fosse Ardeatine e Piazza Roma;

c) via Oberhausen, tratto compreso tra via Napoli e Piazza Roma;

d) via Nuoro, tratto in cui si trova il rifugio antiaereo.

Allegata una breve intervista con Massimiliano Messina, vicepresidente dell’associazione Imago Mundi.

Presentazione Monumenti Aperti 2016 - 3

Presentazione Monumenti Aperti 2016 B Presentazione Monumenti aperti 2016 A08

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Proseguono le manifestazioni dei lavoratori Eurallumina a Roma e a Cagliari. I cinque rappresentanti della RSU che si trovano a Roma ormai da qualche giorno, dopo essere stati ricevuti dal Premier, Matteo Renzi, ed aver incontrato i sottosegretari Luca Lotti e Claudio De Vincenti, ieri hanno incontrato il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti.

Questa mattina, intanto, alcune decine di lavoratori hanno manifestato davanti al Palazzo del Consiglio regionale ed hanno avuto un breve colloquio con una delegazione dei gruppi di minoranza, ai quali hanno esposto lo stato della vertenza, sollecitando come già fatto a tutti i livelli istituzionali, un forte interessamento per il superamento degli ultimi ostacoli e il via libera definitivo al progetto di rilancio della produzione proposto dalla Rusal.

Lavoratori Eurallumina in Consiglio regionale 4 maggio 2016 2Lavoratori Eurallumina in Consiglio regionale 4 maggio 2016 1

È in corso,  nella sala riunioni della Torre Civica, a Carbonia, la presentazione della tappa di Monumenti Aperti, in programma sabato 7 e domenica 8 maggio. Sono presenti il vicepresidente dell’associazione Imago Mundi che organizza l’evento in collaborazione con le Amministrazioni comunali e migliaia di associazioni, Massimiliano Messina, originario di Carbonia; il sindaco Giuseppe Casti e l’assessore della Cultura Loriana Pitzalis.

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«La riforma della sanità resterà nel cassetto. Perché sia operativa dovrà essere approvata dal Consiglio entro giugno: di questo passo, per quella data non vedrà la luce neppure in commissione». Lo dice il coordinatore regionale dei Riformatori sardi, Michele Cossa.
«Il centrosinistra è totalmente allo sbando – aggiunge Michele Cossa – e lo si vede in commissione Sanità dove non sa che pesci pigliare davanti alla rivolta dei territori contro una rete ospedaliera illogica e penalizzante. Immaginiamo il caos che ci sarà davanti a un disegno di legge che sta già suscitando forti malumori in questa sgangherata maggioranza. Noi, comunque, vogliamo una Asl unica come abbiamo sempre detto e proposto con il nostro testo di legge. È l’unica strada per razionalizzare il sistema, ridurre sprechi e duplicazioni e far si che le risorse siano spese per garantire la salute dei sardi e non disperse inutilmente. Per parte nostra sosterremo i progetti che vanno in questa direzione.»

Ospedale Brotzu Cagliari 1