24 July, 2024
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Il gruppo consiliare Sel Sardegna ha preso posizione questa sera sul giuramento del neo consigliere regionale Giovanni Satta, eletto a seguito dell’accoglimento del suo ricorso avvenuto recentemente, previsto per domani in apertura di seduta. Il neo consigliere avrebbe dovuto prestare giuramento già in occasione della precedente riunione ma non aveva potuto partecipare alla stessa perché si trovava in carcere, coinvolto in un’indagine su un traffico di droga. Il tribunale del riesame ha accolto la richiesta di scarcerazione presentata dai suoi legali giovedì scorso.

Domani, prima della seduta del Consiglio regionale, il gruppo Sel Sardegna si riunirà per definire la richiesta formale di posticipare il giuramento relativo al reintegro del Consiglio al fine di consentire i necessari approfondimenti tecnici e le relative valutazioni politiche. 

«Il giuramento previsto per domani per il consigliere subentrante – si legge in una nota del gruppo Sel Sardegna – pone l’esigenza di una riflessione profonda sullo stato delle istituzioni autonomistiche che giustifica ulteriori cautele. L’Assemblea dei sardi – conclude il gruppo Sel Sardegna – non può soffrire ulteriori lesioni sul fronte della questione morale.»

Consiglio regionale 3 copia

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Domani, martedì 3, e dopodomani, mercoledì 4 maggio, alle 21, il Teatro delle Saline – piazzetta Billy Sechi n. 3/4 – ospita lo spettacolo “Come sto” – produzione Akròama e Teatro di Sardegna – di Angelo Trofa. L’appuntamento fa parte di “1 € festival – Performing Art Festivals”.

“Come sto”. Scritto, diretto e interpretato da Angelo Trofa, con Valentina Fadda, prodotto da Akròama e Teatro di Sardegna, “Come sto” fa capo a una domanda di uso quotidiano: “Come stai?”. Gentilezza di circostanza, una domanda affettuosa o semplicemente una mera formalità che lascia aperto un problema profondo: come sto? Sto bene, sto male, abbastanza bene, abbastanza male. La domanda è troppo banale per rispondere con tutta la complessità necessaria o è troppo complessa per rispondere con tutta la semplicità necessaria. Come sto è un dialogo sconnesso, un fiume di parole dove stati d’animo, sensazioni, eventi e accidenti concorrono a dare risposta alla domanda “Come stai?”. Mille risposte possibili, tutte insieme, mescolate, in contraddizione. Un quadretto assurdo e definitivo, per recintare temporaneamente il caos dilagante, tutto quel rumore che concorre a rendere difficile la risposta all’eterna domanda “Come sto?”

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Alcuni tra i più importanti festival della Sardegna, assieme ai Comuni di Riola Sardo e di Cabras, hanno scelto per la prima volta di unirsi e realizzare un progetto turistico-culturale integrato: firmare una grande stagione musicale estiva nelle splendide location dell’Anfiteatro di Tharros e del “Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo” di Riola Sardo, provincia di Oristano.

L’iniziativa, promossa dalla “Rete dei Festival” (European Jazz Expo, Dromos Festival, Sardegna Concerti, Rocce Rosse & Blues, Abbabula)), si avvale del sostegno della Fondazione di Sardegna e del contributo della Regione Sardegna.

Un primo, significativo passo, che segna la fondamentale sinergia tra le associazioni e le istituzioni isolane per la realizzazione di un cartellone in grado di competere coi più importanti festival internazionali estivi d’Europa. Una ricca e articolata manifestazione, distribuita nei mesi di luglio e agosto, capace di suscitare grande attrazione nei confronti di pubblici diversi per gusti musicali e attitudini al viaggio.

L’area archeologica fenicio-punica di Tharros (che ospiterà tra le antiche rovine un anfiteatro di oltre mille posti a sedere) e il “Parco dei Suoni e delle Arti del Mediterraneo” di Riola Sardo (splendida struttura con una capienza fino a 5.000 spettatori, nata dal recupero di antiche cave di pietra arenaria, la cui acustica sembra essere stata progettata proprio per l’ambientazione di una sala da concerto), sono per il 2016 le principali location del festival.

Un progetto con cadenza annuale, che si propone di superare i limiti di un festival di tipo tradizionale, promuovendo sinergie e attività tali da diventare elemento trainante dello sviluppo del territorio, particolarmente sotto il profilo turistico e culturale. Promuovere infatti il territorio, le sue attrattive culturali, archeologiche e paesaggistiche, è un imperativo categorico per una manifestazione che ambisce a rappresentare la punta di diamante dell’offerta culturale e turistica integrata. Ecco perché il progetto “Musica nella Terra dei Giganti” opera in stretta sinergia con le straordinarie bellezze che la Sardegna e il Sinis in particolare possono offrire.

Dalla perla di “Is Aruttas”, una delle più belle spiagge al mondo, al Museo Archeologico di Cabras, con i suoi straordinari Giganti di Mont’e Prama, fino ai fondali dell’isola di Mal di Ventre: musica, natura e archeologia costituiscono l’elemento centrale dell’interazione tra spettacolo dal vivo e filiera turistico-culturale, in un rapporto stretto con il territorio integrato dalla ricca offerta delle eccellenze artigianali ed enogastronomiche.

Il cartellone di “Musica nella terra dei Giganti” prende il via il 9 luglio al Parco dei Suoni di Riola Sardo con “Malìa” la nuova produzione jazz di Massimo Ranieri in collaborazione con Mauro Pagani e comprende artisti di indiscussa fama: da Ezio Bosso, pianista che dopo due giorni di incredibile sold out a Cagliari torna a suonare nell’incanto di Tharros; Lisa Simone, voce strepitosa ereditata della indimenticata madre Nina; Max Gazzè poliedrico musicista capace di far scatenare platee di giovani amanti dei grandi spettacoli; il sax da brividi di un maestro come Jan Garbarek, famoso in tutto il mondo per le preziose collaborazioni e gli innumerevoli album pubblicati; la voce struggente della norvegese Kristin Asbjornsen; il gran ritorno di Cristiano De Andrè con la più acclamata delle sue produzioni; la straordinaria signora del blues Ruthie Foster; l’affascinante viaggio musicale di Simona Molinari, tra jazz, swing ed elettronica; la poesia pop-rock dei Negramaro protagonisti di un tour che sta registrando il tutto esaurito nelle più importanti capitali d’Europa.

Negramaro LISA_SIMONE_myworld1©AlexLacombe-1 Jan Garbarek (m) Massimo Ranieri (m)Parco dei SuoniTharros

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«In una regione che patisce i limiti dell’insularità come la Sardegna, qualunque incremento dell’offerta di trasporto aereo non può che essere salutato con favore». Lo ha detto l’assessore regionale dei Trasporti, Massimo Deiana, a proposito dell’annuncio delle nuove rotte sullo scalo di Olbia proposto da Alitalia. «Una libera e sana competizione – ha aggiunto Massimo Deiana – genera dinamiche virtuose, riguardo sia alle opportunità di mobilità sia alle condizioni di favore per i passeggeri. Rimarchiamo che la Regione ha sempre riconosciuto e riconosce oggi il fondamentale ruolo che Meridiana potrà e dovrà continuare a giocare nello scenario dei futuri trasporti aerei nazionali e in particolare nei collegamenti da e per la Sardegna».
Per questo motivo la Giunta, insieme al Governo, ha da tempo e con decisione sostenuto la via dell’individuazione di una forte partnership internazionale «in grado di rafforzare e rilanciare l’operatività della compagnia olbiese, riconoscendo a tale connubio un’importanza strategica decisiva e attribuendogli grandi potenzialità positive, non solo per il settore aeronautico – ha concluso Massimo Deiana – ma anche per lo sviluppo economico di tutto il territorio».

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La Asl 7 oggi ha diffuso una nota per spiegare le modalità distributive transitorie del medicinale Sintrom, alla luce della carenza produttiva di questi giorni.

«Facendo seguito alla annunciata carenza distributiva su tutto il territorio nazionale del medicinale Sintrom, con conseguente irreperibilità del farmaco presso le farmacie territoriali private – si legge nella nota – la Asl 7 ha provveduto ad una ricognizione sulla disponibilità di scorte presso i magazzini delle farmacie territoriali Asl.

E’ emersa la presenza di una quantità di scorte sufficienti a coprire il fabbisogno dei pazienti che necessitano di tale terapia nella provincia di Carbonia Iglesias, considerando il fatto che la regolare distribuzione del farmaco dovrebbe riprendere tra pochi giorni, il 6 maggio prossimo.

I pazienti che si trovano sprovvisti possono pertanto recarsi, muniti di prescrizione medica, presso le sedi farmaceutiche territoriali e ospedaliere di Carbonia (Via Costituente e Ospedale Sirai) e Iglesias (Ospedale Santa Barbara) per il ritiro del farmaco.»

La Asl 7 nella stessa nota chiede ai pazienti in possesso di quantitativi di farmaco sufficienti al proprio fabbisogno di non ritirare ulteriori scorte al fine di permettere la corretta distribuzione ed evitare disagi a coloro che necessitano tempestivamente del farmaco.

La Asl 7, infine, ha provveduto a dare comunicazione di tale modalità distributiva – transitoria e occasionale – ai medici di medicina generale e alle farmacie territoriali.

Ospedale Sirai Carbonia 2 copia

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Il Teatro Centrale di Carbonia ha ospitato questa mattina un interessante convegno su “Sa die de sa Sardigna” che ha visto la partecipazione dell’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino e del direttore della Fondazione Sardinia, Salvatore Cubeddu, tra i principali promotori dell’istituzione della festa di “Sa die de sa Sardigna” 30 anni fa. Hanno risposto all’invito del promotore e presentatore dell’iniziativa, Manolo Mureddu, il sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti; gli assessori comunali della Cultura e dell’Istruzione, Loriana Pitzalis e Lucia Amorino; i dirigenti di alcuni istituti scolastici cittadini; il deputato del PD Emanuele Cani, il consigliere regionale e segretario regionale di SEL Luca Pizzuto e alcune centinaia di studenti degli istituti scolastici cittadini.

I lavori sono stati preceduti e arricchiti, nel loro svolgimento, dal gruppo musicale Golaseca.

Durante i lavori, abbiamo registrato un passaggio significativo, della durata di una decina di minuti, dell’intervento del professor Salvatore Cubeddu, che ha ricostruito le vicende che portarono alla cacciata dei piemontesi dalla Sardegna il 28 aprile 1794; e un passaggio dell’intervento dell’assessore regionale della Cultura, Claudia Firino, della durata di cinque minuti, stimolato dal presentatore Manolo Mureddu, sullo spirito identitario dei sardi. I due brani sono visionabili nei file allegati.

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Domani, martedì 3 maggio alle ore 16.00, seduta straordinaria del Consiglio regionale per l’esame della proposta di legge n. 315/A “Disciplina dei servizi e delle politiche per il lavoro”. All’ordine del giorno anche il giuramento del consigliere regionale Giovanni Satta e alcune nomine di competenza del Consiglio.

I lavori dell’Aula saranno preceduti, in mattinata, alle 10.30, dalla riunione dell’Ufficio di presidenza della Commissione d’inchiesta sulla Sanità. All’ordine del giorno le comunicazioni del presidente Attilio Dedoni e la programmazione dei lavori.

Alle 11.30 si riuniranno invece, in seduta congiunta, la Terza e la Quinta Commissione per l’esame del doc. n. 14/XV “Programma di Sviluppo Rurale 2014-2020”, presa d’atto della Decisione di approvazione da parte della Commissione europea e composizione del Comitato di sorveglianza.

Giovedì 5 maggio, alle 16.00, è prevista infine la seduta della Quarta Commissione. In programma, l’audizione dell’Assessore regionale dei Trasporti sulle problematiche relative ai voli low cost e la situazione dei collegamenti marittimi con le isole minori. All’attenzione della Commissione, anche il Testo Unico sull’edilizia sociale e la riforma del Agenzia regionale per l’edilizia abitativa (Area).

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I ferroelettrici sono materiali usati in elettronica e ottica (memorie non volatili, generatori di ultrasuoni per ecografia, etc). Non sono mai metallici (cioè conduttori), e viceversa, nessun metallo è ferroelettrico. Almeno, così si pensava. Un gruppo di fisici di base nell’ateneo di Cagliari, usando simulazioni quantistiche, ha predetto su Nature Communications (4 aprile 2016), un materiale che è intrinsecamente metallico e  ferroelettrico – il primo esempio in assoluto di materiale con queste proprietà.

Il team che ha realizzato e pubblicato le ricerche sul materiale iperferroelettrico metallico è composto da Alessio Filippetti (professore “Rientro dei  cervelli” – Cagliari 2003/07, poi al Cnr – chiamato di recente da associato all’università del capoluogo), Vincenzo Fiorentini (associato dipartimento Fisica, Cagliari), Francesco Ricci (dottorando dipartimento di Fisica, ora all’Università di Lovanio, Belgio), Pietro Delugas (ora alla Sissa di Trieste), Jorge Iniguez (ricercatore Luxembourg IST, visiting professor a Cagliari 2013/15).

«Il primo punto chiave della vicenda – rimarca Vincenzo Fiorentini – è il bismuto, che, come ci ha insegnato Jorge Iniguez, tende a fare legami locali con l’ossigeno, e produce una distorsione che rende possibile l’esistenza della polarizzazione. Il nostro materiale è appunto una cosiddetta perovskite layered di composizione Bi5Ti5O17. Il secondo punto è che Bi5Ti5O17 è sì un metallo, ma  scarso, con poca carica libera di muoversi, e pure poco mobile.»

Il quesito è obbligato: l’effetto è osservabile e magari usabile? Il professor Fiorentini taglia corto: «Sì, decisamente. Nei film ferroelettrici convenzionali, la polarizzazione produce un campo elettrico molto grande, che a sua volta tende a eliminare le distorsioni che la producono – in sostanza, la polarizzazione si suicida. Qui invece il campo sopravvive, dimostrando che la polarizzazione c’è ed è invertibile. Sorvolo su varie sottigliezze che hanno richiesto molto sforzo, come la necessità di alternare il Bi5Ti5O17 con un isolante in un cosiddetto super-reticolo, di cui si è occupato Francesco Ricci».

La carica libera dovrebbe schermare la polarizzazione, un po’ come quando si scarica l’elettricità statica su un termosifone. Fiorentini spiega: “In generale, sì. Qui non lo fa perché, primo, di carica libera ce n’è il tanto che basta a ridurre il campo in modo che non elimini la polarizzazione, ma non abbastanza da ucciderlo del tutto (l’effetto “Riccioli d’oro”); e secondo, è confinata (quasi in un piano) e quindi risponde poco al campo.» Aggiunge Alessio Filippetti: «Abbiamo usato due metodi indipendenti (uno, realizzato insieme a Pietro Delugas, estende la teoria della polarizzazione) e ambedue dicono che la carica libera non riesce a uccidere la polarizzazione. Si sospettava da 50 anni che la polarizzazione potesse esistere in un metallo, ma non era mai stata ottenuta in pratica».

Un film conduttivo e, tra l’altro, trasparente nel visibile, con un campo intrinseco interno invertibile potrebbe essere utile in optoelettronica, in accoppiamenti capacitivi (ad esempio, gli schermi dei tablet), o in memorie non-volatili. Conclude Vincenzo Fiorentini: «Bisogna vedere se qualcuno riuscirà a produrlo in laboratorio (parliamo di strati nanometrici) e non solo al computer, e a studiarne l’applicabilità tecnologica. La strada è lunga, ma l’idea di base è buona».

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E’ ormai quasi tutto pronto, a Carbonia, per l’edizione 2016 di Monumenti Aperti (la tredicesima), in programma sabato 7 e domenica 8 maggio, alla quale parteciperanno 9 istituti scolastici (Istituto Comprensivo “Don Milani”, Istituto Comprensivo “Deledda – Pascoli”, Istituto Comprensivo “S. Satta”, Istituto d’Istruzione Superiore “Gramsci – Amaldi”, Scuola Paritaria “Gritti”, Istituto IPIA “E.Loi”, Istituto ITS “G.M.Angioy”, Istituto “C. Beccaria”) e 25 associazioni (Volontari del soccorso Terra Mare, A.S.Vo.C., Auser, Solki, Radio Club Sulcis S.E.R., Croce Rossa Cortoghiana, Volontari del Soccorso Bacu Abis, Associazione culturale “Su Conti” Serbariu, Gruppo Folk “Santa Giuliana”, Cooperativa Lilith, Cooperativa S.C.I.L.A.
Cooperativa Mediterranea, Cooperativa Sistema Museo, Polisportiva “Il Girasole”, Associazione “Amici della Miniera”, Associazione Pro Loco Carbonia, Associazione “Albeschida”, A.I.A.S. Cortoghiana, Associazione “Giovani terza età Cortoghiana”, Gruppo “Ragazzi Amici della Miniera”, Gruppo Folk Flumentepido, Associazione culturale Bacu Abis e Sulcis Iglesiente, Comitato “Santa Barbara” Bacu Abis, L.U.T.E.C., Consorzio Turistico “L’Altra Sardegna”).

Cresce il numero dei monumenti visitabili. Tra le novità di quest’anno vi sono il campanile della chiesa di San Ponziano, alto 46 metri, completamente ristrutturato grazie ad un progetto del Lions Club di Carbonia, realizzato con la collaborazione della parrocchia guidata da don Amilcare Gambella, visitabile fino alla parte superiore (inaugurato due settimane fa); e la palazzina dell’ex Direzione mineraria della Grande Miniera di Serbariu, inaugurata lo scorso 19 dicembre, sede del progetto Ex-dì Memorie in movimento – La fabbrica del Cinema. Alle novità si affiancheranno tutti gli altri luoghi e percorsi da anni inseriti all’interno di Monumenti Aperti. Tra gli altri ricordiamo: la millenaria storia fenicio-punica raccontata da Monte Sirai e Cannas di Sotto; la Grande Miniera di Serbariu con i diversi centri culturali; il percorso CIAM (Carbonia Itinerari di architettura moderna) grazie al quale, a bordo di un trenino turistico, i visitatori potranno osservare i tratti caratteristici della Città razionalista.

Inaugurazione campanile Carbonia Chiesa San Ponziano 50 copiaFabbrica del Cinema 2

 

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Armando Berti

 

Armando Berti - ottobre 1970.

Armando Berti – ottobre 1970.

La nave Altair.

La nave Altair.

Osvaldo Franzo.

Osvaldo Franzo.

Ugo Freguja, l'unico superstite del Fusina.

Ugo Freguja, l’unico superstite del Fusina.

Copertina libro La Tragedia del Fusina

Si è spento ieri, all’età di 66 anni, Armando Berti, uno degli ex marinai della fregata Altair che nel gennaio del 1970, militare di leva, partecipò alle ricerche dei naufraghi del Fusina, affondato al largo di Cala Vinagra (ci furono 18 vittime e un solo superstite, Ugo Freguja).

Armando Berti da allora è rimasto molto legato, con il collega Osvaldo Franzo, diventato poi amico fraterno, alla comunità di Carloforte, tornando spesso nell’Isola di San Pietro per ricordare quell’assurda tragedia del 17 gennaio 1970.

Ricordiamo Armando Berti con la pubblicazione integrale della pagina del libro “La tragedia del Fusina”, scritto da Salvatore Borghero, Luigi Pellerano, Giambattista Repetto e Simone Repetto, Giampaolo Cirronis Editore, a lui dedicata.

Armando Berti “Elettromeccanico Scelto”, poi “Sottocapo Elettromeccanico” e, infine, “Sergente Elettromeccanico” stava svolgendo il servizio di leva nella Marina Militare Italiana, a bordo della Fregata “Altair”, sigla: “F 591”, di base a Cagliari. «Erano già passati otto mesi di “naja” sui 24 previsti, e quel gennaio 1970 è stato sicuramente il mese di maggior attività in mare e di esperienze vissute. Un mese indimenticabile! Dopo aver fatto il “C.A.R.” ed il corso di Elettromeccanico (EM, addetto alle apparecchiature di acquisizione del bersaglio e teleguida dei pezzi) a Taranto, ho avuto il primo imbarco sull’incrociatore lanciamissili “Impavido” – “D 570” che aveva base sempre a Taranto. Causa grandi lavori della nave, a fine 1969, gran parte dell’equipaggio venne sbarcato e per me ci fu il movimento per “Nave Altair”. Salii a bordo dell’Altair, ancorato alla banchina “Ichnusa” nel porto di Cagliari, la mattina di martedì 30 dicembre 1969. Nave Altair, una fregata di costruzione americana, lunga circa 93 metri e larga 11, al comando del Capitano di Fregata Maurizio Barbieri, faceva parte della sesta Squadriglia Fregate, assieme alle gemelle “Andromeda” ed “Aldebaran”. L’ufficiale in seconda, comunemente chiamato “il Secondo” era il Tenente di Vascello Claudio Delise. A bordo eravamo circa 100-110 persone fra equipaggio ed Ufficiali. L’attività principale di queste navi era la vigilanza pesca (Vi-Pe), cioè compiti di pattugliamento e di vigilanza a pescherecci italiani, nel Canale di Sardegna e Canale di Sicilia, fino a tutto il Golfo di Hammamet, costa orientale della Tunisi.»