24 July, 2024
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L’Agenzia Laore Sardegna ha istituito il 17° Premio qualità mieli tipici della Sardegna. Il concorso, promosso in collaborazione con la Pro Loco e il comune di Guspini, l’Associazione città del miele, l’Albo nazionale assaggiatori miele e le associazioni dei produttori apistici della Sardegna, è riservato ai mieli sardi e ha lo scopo di incentivare e valorizzare le migliori produzioni di miele sardo.

Possono partecipare i mieli provenienti da aziende apistiche professionistiche con iscrizione alla CCIAA, sezione imprese agricole e partita IVA, e da aziende apistiche anche non iscritte alla CCIAA e che lo producano per autoconsumo familiare.

Gli interessati dovranno consegnare i campioni del miele, in base al tipo con il quale intendono concorrere, entro il:
30 giugno 2016 (tipologie di mieli primaverili e autunnali);
30 luglio 2016 (miele di eucaliptus).

Per ogni campione di miele partecipante andranno consegnati:
– sei confezioni da 250 gr. ciascuna (n. 5 confezioni completamente anonime + n. 1 confezione regolarmente etichettata);
– una campionatura per ogni tipo botanico costituita da cinque confezioni da 250 gr. ciascuna, in vasi cilindrici di vetro chiaro, completamente anonimi;
– una campionatura per ogni tipo botanico costituita da una confezione da 250 gr. ciascuna, in vasi cilindrici di vetro chiaro, con etichetta al fine di realizzare una esposizione a scopi promozionali delle aziende produttrici partecipanti al concorso.

I campioni dovranno essere consegnati alla Segreteria del concorso, al seguente indirizzo:
Agenzia Laore Sardegna – c/o Sportello Unico Territoriale del Linas
Via Caprera, 17 – 09036 Guspini (VS)
tel./fax 070 970257

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Slitta a data da destinarsi la seduta del Consiglio regionale  prevista per questo pomeriggio alle 16.00. Il Consiglio si  riunisce, in seduta solenne, giovedì 28 aprile alle 10.00, in occasione de “Sa die de sa Sardigna”.  Vediamo un’intervista con il presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau.

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Palazzo del Consiglio regionale A

«Una riforma debolissima che non incide strutturalmente sul sistema e cambia in modo anomalo la governance, relegando i Comuni in un ruolo marginale.»

Lo ha dichiarato il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis i  lustrando insieme ad altri consiglieri quelli che, secondo la minoranza, sono i “punti deboli” della riforma recentemente approvata dal Consiglio, con cui è stata costituita l’Agenzia Forestas.

«L’inconsistenza della riforma – ha aggiunto Pietro Pittalis – emerge, soprattutto, in materia di organizzazione e personale perché i lavoratori dell’Agenzia (a parte dirigenti ed impiegati) sono gli unici dipendenti della Regione ad avere un contratto diverso, si allontana il traguardo della stabilizzazione e mancano risorse per la contrattazione integrativa; un’occasione persa su tutta la linea.»

Si tratta di una legge importante che non può essere liquidata con un arrivederci, ha protestato il capogruppo dell’Udc Gianluigi Rubiu ricordando che «il bosco è un grande patrimonio della Sardegna ma per valorizzarlo occorre una buona gestione e non si possono ignorare i Comuni, proprietari per ben due terzi dei terreni. Inoltre il concetto di bosco che viene fuori dalla legge, pari ad una superficie di appena 2.000 metri quadrati, non consentirà di conservare i premi comunitari ma, piuttosto, costringerà anche i proprietari di un piccolo giardino a districarsi in una giungla burocratica inutile e costosa, obbligando i privati perfino a predisporre piani particolareggiati».

La costituzione di Forestas, ha poi osservato il capogruppo dei Riformatori sardi Attilio Dedoni, «è una delle tante riforme mancate di questa maggioranza, che nasce senza risorse e non cambia nulla, anzi peggiora le cose perché, nel nostro caso trascura del tutto le grandi potenzialità di una risorsa preziosa come il bosco sotto i profili economico, turistico e paesaggistico».

Il consigliere dell’Udc Giorgio Oppi ha messo l’accento sull’insufficienza delle risorse per la contrattazione, «in un Ente in cui il 94% del bilancio è assorbito dalle spese per il personale ed ha situazioni territoriali molto complesse con concentrazioni di dipendenti tanto rilevanti quanto anomale in alcuni territori; non sono, in queste condizioni, quanti lavoratori precari potranno essere concretamente stabilizzati e quanti lo chiederanno». «In altri termini – ha concluso Oppi – come ha scritto il Cal nel suo parere siamo davanti ad un carrozzone; io aggiungo che è stato riverniciato ma la sostanza non cambia».

Sempre per l’Udc, il consigliere Gianni Tatti ha espresso forte preoccupazione (“parlo anche da Sindaco”) per un passaggio della legge a suo avviso carico di incognite e potenzialmente pericoloso in alcuni territori. «Molti terreni – ha detto Gianni Tatti – saranno restituiti ai Comuni ed i lavoratori si dovranno trasferire da altre parti; questo fenomeno in determinate realtà delle zone interne e più povere potrebbe aumentare il malessere. Per questo è stato un grave errore estromettere i Sindaci dalla gestione dei loro territori”.

Sul piano politico, infine, i consiglieri Pietro Pittalis e Giorgio Oppi hanno segnalato che, ad oltre due anni dall’inizio della legislatura e, nonostante, il regolamento, «non è stata discussa alcuna proposta di legge presentata da uno o più gruppi dell’opposizione ed anche le mozioni della minoranza vengono discusse con grande ritardo, ben oltre i termini consentiti».

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Era il 17 maggio 2015: il Cagliari perdeva 1-0 fra le mura amiche contro il Palermo, a segno l’argentino Franco Vazquez, e doveva dire addio alla Serie A dopo 11 anni, approdando inaspettatamente in Serie B. Un risultato scioccante per una squadra con notevoli qualità, ma che si era persa per strada in una stagione travagliata e particolare, complice anche il cambio di presidenza, con il passaggio di consegne di Massimo Cellino all’imprenditore milanese Tommaso Giulini.
Oggi, a quattro turni dalla fine del campionato cadetto 2015/16, i sardi sono dove avevano progettato di essere all’inizio dell’anno: ad un passo dal sogno, vicini a riconquistare quella Serie A perduta e che andava riconquistata il prima possibile. Il presidente Giulini ha fatto le cose per bene, mantenendo pressoché inalterata la rosa e aggiungendo innesti di qualità come Di Gennaro e Giannetti, e d’esperienza come Storari, divenuto ben presto leader carismatico del gruppo. Le premesse facevano presagire un campionato dominato in lungo e in largo, e il primo posto al termine del girone d’andata sembrava il preludio ad un festa che sarebbe arrivata ben presto. Fino a due mesi fa la promozione dei sardi sembrava solo questione di tempo ed a confermarlo c’erano anche i bookmakers che sin dall’inizio hanno quotato il Cagliari tra le favorite per la vittoria del campionato. 

Periodo d’appannamento

Dopo la vittoria contro il Pescara dello scorso 20 febbraio, però, qualcosa si è inceppato nel perfetto meccanismo della macchina costruita dal tecnico Massimo Rastelli. Da allora i rossoblu hanno incassato cinque sconfitte su undici partite, di cui tre al Sant’Elia (con Novara, Perugia e Spezia), vincendo in maniera convincente solo contro Vicenza e Brescia e stentando in altre circostanze, vedesi il successo di Modena e il pareggio all’ultimo secondo contro il Trapani. I mezzi passi falsi contro Como e Lanciano, causati da prestazioni certamente non all’altezza, hanno rimandato una promozione che altrimenti sarebbe già stata aritmetica.

Cagliari promosso in A se…

Numeri alla mano, i sardi potrebbero festeggiare la promozione già nel prossimo turno, anche se dovrebbe verificarsi contemporaneamente una serie di risultati. Innanzitutto serve vincere contro il Livorno, e il compito sembra assolutamente alla portata visto il pessimo momento di forma dei labronici. Poi bisogna sperare nei risultati negativi delle altre. In caso di tre punti, e di non vittorie del Trapani contro il Novara, del Bari contro il Perugia e del Pescara contro l’Entella, il Cagliari conquisterebbe la Serie A con tre turni d’anticipo, presumibilmente assieme al Crotone, al quale basta un pareggio in quel di Modena. Più probabile che si possa festeggiare la settimana successiva, nello scontro diretto con il Bari. Vincendo in casa con il Livorno e pareggiando al San Nicola arriverebbe anche il conforto della matematica, e si potrebbe iniziare già a programmare la prossima stagione tra le big del calcio nostrano.

Cagliari calcio 2015:2016

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Sono andati esauriti in un’ora, questa mattina, a Sassari, i biglietti per l’ultima partita della regular season tra la Dinamo Banco di Sardegna e la capolista del campionato, l’EA7 Emporio Armani Milano.

Centinaia di persone si sono messe in coda davanti all’ufficio ticket biancoblu già prima dell’apertura e alle 11.00 i tagliandi disponibili (un massimo di tre per ogni acquirente) sono andati esauriti in tutti i settori. Come sempre il PalaSerradimigni risponde presente in maniera massiccia nei momenti importanti per la squadra, confermando anche la grande attesa per il match contro le scarpette rosse, appuntamento che negli ultimi anni ha infiammato campionato e playoff, con partite entrate nella storia.

La Dinamo, dopo la grande occasione sciupata a Pistoia, dove nel secondo quarto ha raggiunto un margine di vantaggio di ben 17 punti, 38 a 21, vanificandolo poi con un disastroso terzo quarto, chiuso sull’11 a 30, è obbligata a vincere per evitare la scomoda ottava posizione che nel primo turno dei play off scudetto la opporrebbe proprio a Milano, con lo svantaggio di dover disputare l’eventuale bella in gara 5 al Mediolanum Forum di Assago.

Dinamo-Milano, così come tutte le partite dell’ultima giornata della regular season, è in programma il 4 maggio, con inizio alle 20.30.

Logan-Edge

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Valerio Aspromonte, medaglia d’oro ai giochi olimpici di Londra 2012, in aula magna. Lo schermidore è testimonial del progetto su attività fisica e benessere negli over 65, curato dalla Scuola regionale dello sport del Coni con la supervisione di Mauro Carta, Massimiliano Pau e Andrea Loviselli, specialisti di Medicina clinica, Ingegneria meccanica e Scienze motorie. Un proficuo esempio di coordinamento e intesa tra istituzioni a favore dei cittadini

Giovedì 28 aprile, alle 11.00, l’aula magna del rettorato, in via Università n. 40, a Cagliari, ospita la conferenza stampa di presentazione del progetto “A chent’annos in salude”. Ai lavori prendono parte il rettore, Maria Del Zompo, il pro rettore, Francesco Mola, il direttore generale del Coni nazionale, Cecilia D’Angelo, il presidente della Federazione italiana medicina sportiva, Gianfranco Beltrami, il presidente del Coni regionale, Gianfranco Fara e il direttore scientifico Scuola regionale dello sport del Coni, Gian Mario Migliaccio.

Competenze mediche, sanitarie, ingegneristiche più ricerche e modelli didattici e comportamentali testati scientificamente dagli specialisti. Da un lato. Dall’altro, le iniziative sul territorio curate dal Coni Sardegna. Un mix produttivo e volto al futuro. Nel corso degli anni il Comitato olimpico regionale  ha cooperato in vari ambiti e con successo con l’Università di Cagliari. Da citare, il contributo in aree dello sport di élite, quale quella degli schermidori di vertice con il pluricampione Andrea Cassarà. Ma le attività hanno avuto per riferimento anche le fasce della popolazione più sensibili, come nel caso del progetto inerente la fascia degli ultra sessantacinquenni.

Nato in Sardegna, forte di importanti risultati scientifici internazionali, il progetto “A chent’annos in salude” è stato adottato a livello nazionale dal Coni. Terza età, salute, stili di vita, benessere ed equilibrio: dal progetto sono state pubblicate 46 ricerche su riviste autorevoli (Scopus e con alto Impact factor). Il metodo scientifico e di qualità è stato applicato alla popolazione ultrasessantenne. Con oltre 300 persone selezionate, 500 atleti e 8 team di ricerca, sono stati appurati i forti cambiamenti dovuti all’attività fisica. In particolare, su Qualità della vita, Miglioramento equilibrio, Efficienza cardio-polmonare, Capacità motorie, Composizione corporea, Riduzione  massa grassa e Valori medi. Il Coni Italia, dopo un anno di valutazioni e tavoli tecnici, ha ritenuto che il lavoro sia il modello più solido per una diffusione nazionale. Da qui, il ruolo del Coni in Sardegna, regione pilota con l’incarico di definire le linee guida nazionali da applicare nel 2017. Il progetto ha la supervisione dei docenti Mauro Carta (area medica), Massimiliano Pau (biomeccanica) ed è supportato dal corso di laurea in Scienze motorie presieduto da Andrea Loviselli.

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I ragazzi della Terza Scientifico del Liceo Giuseppe Garibaldi di La Maddalena, in collaborazione con l’Ente Parco, hanno intrapreso un’esperienza lavorativa nella settimana dal 18 al 22 aprile 2016 presso la sede dell’Ente Parco, in seguito al progetto dell’alternanza scuola-lavoro. L’iniziativa, frutto del decreto legislativo della Buona Scuola, ha come obiettivo quello di indirizzare gli studenti all’interno del mondo del lavoro.

Durante la settimana i ragazzi, guidati dai tutor dell’Ente Parco, si sono recati nei musei del Centro Educazione Ambientale, esaminando il laboratorio degli oli essenziali e imparando a riconoscere le varie specie essenziere e le fitopatie. Inoltre gli studenti sono stati impegnati nella visita guidata delle zone presso Arbuticci, sentiero verso Cala Napoletana e Cala Francese, per apprendere e cogliere al meglio la storia e gli aspetti naturalistici della propria isola. 

Questa esperienza si è conclusa con l’incontro tra gli studenti e il personale dell’Ente Parco di La Maddalena presso la sede centrale, esperienza che ha “radicalmente” cambiato l’opinione generale della classe riguardante il lavoro svolto all’interno dell’istituzione. 

I ragazzi sono rimasti entusiasti dall’esperienza vissuta: «Non conoscendo l’Ente Parco – scrivono gli studenti – avevamo l’impressione che fosse un Ente poco integrato nella realtà maddalenina ma entrando in contatto con l’ambiente lavorativo, ci siamo resi conto che c’è un aspetto a noi sconosciuto. All’apparenza potrebbe sembrare che sia un lavoro che non richiede molto impegno ma in realtà c’è un grande lavoro dietro».

Parco de La Maddalena 5Parco de La Maddalena 0

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E’ iniziata con un video dalle immagini molto forti la presentazione del libro “Memoria negata”di Marisa Brugna, presso la biblioteca comunale di Iglesias, giovedì 7 aprile.

«La vita mi ha tolto tanto… però poi mi ha ridato..» sono le prime parole di Marisa al pubblico e poi ci regala un abbraccio simbolico ed un applauso per essere andati a sentire «storie lasciate fuori dalla storia», un dramma vissuto dai civili vissuti in un campo profughi per lungo tempo… “campo profughi” e la mia testa scatta, prosegue, ho raccontato tanto in questo libro e nel pubblicarlo ho ricevuto molti consensi, ma… non bastano a riscattarmi da un’offesa che ancora brucia!

«Sono stata una bambina che viveva chiusa in un reticolato, con un poliziotto all’ingresso, ho indossato abiti militari e porto ancora i segni del ricordo di essere stata molestata. Ero una bambina diversa che non poteva giocare con gli altri, mi vestiva la Croce Rossa, facevo la fila per il cibo.

Mi guardavano con derisione…

Ero una bambina che lì dentro è diventata donna, una bambina che ha assorbito la propria identità, non avevamo niente, solo fame e miseria… ma abbiamo traghettato la nostra identità, abbiamo cantato le nostre canzoni e cucinato i nostri piatti…

Mamma andava a servire, papà lavorava ogni volta che lo chiamavano, entrambi ci raccomandavano sempre di fare da bravi, di avere creanza! Ma io ero arrabbiata… perché dovevo rispettare tutti… mio padre era stato sputato e additato come sporco profugo.

Gli eroi non sono solo con le armi, ma anche quando riescono a trascinare la propria vita… mio padre lo era!

Avevo poco più di 6 anni, credevo di partire per un viaggio, ero ignara di quel che a poco sarebbe successo, stavo per iniziare a vivere un dramma e non lo sapevo ancora… intorno a me tutti piangevano, dalla barca salutavano il loro Paese… non lo avrebbero più rivisto… i croati avrebbero occupato le loro case…

Ero piccola e anche in un campo profughi quando si è piccoli si gioca… ma i discorsi dei grandi ti entrano dentro… vedi la morte in faccia… i vecchi, ma poi anche i giovani con la tubercolosi… vivi tra gli scarafaggi e i pidocchi… vivi sotto tendoni di plastica.

Poi, un bel giorno, ti dicono che devi raggiungere il preventorio, ti promettono che starai bene ma… non ti avvisano della cattiveria della direttrice che, gelosa del rapporto tra me e la maestra, inizia a punirmi, a isolarmi, a staccarmi dalle compagne e a quel punto… non ho più fame, mi vengono i conati di vomito, vorrei scrivere alla mamma che me ne voglio andare, ma lei mi fa scrivere che sto bene e voglio rimanere. La direttrice continua a trattarmi male… mi fa segare la legna in mezzo alla neve e mi obbliga a chiamarla mamma…

Quanto era cattiva… un giorno mi obbligò a rimangiare la minestra di lenticchie che avevo vomitato!

Non mi permetteva di bere ed io non riuscivo a mandar giù quel mangiare schifoso…

Un giorno la mamma venne finalmente a trovarmi, la direttrice mi fece uscire a pranzo con lei, mi chiese di rimanere ancora ed io accettai… era vestita a lutto…la nonna, mi disse, la nonna non c’è più!

Dopo due mesi rientrai al campo… mi mancava la nonna e con altre bambine mi affezionai ad un signore del posto, ci faceva giocare, noi ci divertivamo ma… lui… nel frattempo ci toccava… un giorno mi fece male…

Mi confessai, lo raccontai ma tutto fu messo a tacere, non ottenemmo giustizia perché non c’era stata violenza.

Quell’episodio mi cambiò, diventai un po’ trasgressiva, rubacchiavo, diventai cattiva con la mamma… a scuola però ero brava… tanto brava!

Alla fine della quinta elementare volevo dare l’esame di ammissione, ma ero povera e non avevo i soldi per andare a lezione… la mia compagna era ricca… lei sì che aveva i soldi… avrebbe dato l’esame di ammissione anche se non era brava quanto me.

Allora un giorno, stanca delle sue angherie, arrabbiata perché mi veniva negato qualcosa che mi meritavo, mi nascosi tra i cespugli e vedendo dove andava Emma, la mia compagna ricca, la seguii.

Impavida dissi alla signorina che le dava lezioni private, che volevo studiare…

Inizialmente lei mi rimproverò, ma poi mi lasciò seguire con Emma…

Appena scoprì le mie capacità mi disse di voler parlare con mia madre.

Qundo rientrai ormai tutti si erano accorti della mia fuga e mi stavano cercando.

Il giorno dopo mi obbligarono a riandare da quella signorina in compagnia di mia sorella per chiedere scusa per il disturbo arrecato.

Questa bambina sta sfidando il mondo intero e io la voglio preparare gratis, disse la signorina a mia sorella.

Emma fu bocciata… ed io divenni una studentessa modello! Una di quelle con i voti delle figlie di papà!

Dopo 50 anni quasi per caso scopro dove vive la signorina…quella signorina… la signorina Andreina Frassini, la ringrazio, le porto dei fiori… lei commossa mi dice… nessuno lo aveva mai fatto.

Nel febbraio del 1959 finalmente la mia profuganza finiva… con la mia famiglia ci trasferimmo in Sardegna… un’isola in cui mi trovai subito bene… il destino poi di lì a poco rese questo legame indissolubile… diventai la moglie del signor Murgia!

La vita mi ha tradito… però mi ha anche dato tanto… ho apprezzato tutto, in virtù del nulla!

Ogni giorno è una conquista!

Ora ho 3 figli che onorano questo cognome sardo e tra i nipoti ne ho uno di 18 anni che è venuto in Istria con me… che mi ha accompagnato a vedere dove hanno vissuto i bisnonni… la terra che si è inchinato a raccogliere per metterla in un barattolo e portarla con sé.

Un nipote, il caro Mattia, che ha fatto sua la mia storia arrivando a raccontare questo disagio in un tema scolastico… lasciando tutti increduli…

Solo poche parole al professore che ha dubitato non fosse farina del suo sacco… Il mio testimone passerà a lui! Non me lo distolga…

Questo libro che oggi vi ho presentato ha avuto tanti consensi insperati, inaspettati… di ciò sono molto contenta…

Questa memoria è il collante che tiene insieme la nostra identità… dobbiamo ricordare il passato… bisogna conoscere per ricordare, insegnare e comunicare, esternare, raccontare la verità.»

Una verità tenuta nascosta, una verità svelata pian piano, un passato che lascia ferite aperte, ferite che anche a distanza di tempo chiedono di essere curate, un’infanzia rubata e martoriata da ricordi crudi, da privazioni, da parole non dette, da desideri repressi… un’infanzia che Marisa ha avuto il coraggio, l’ardire di raccontare nel suo libro… quasi a voler gettare un ponte tra quei tempi lontani e il nostro oggi…

Un libro per riflettere, per evitare di ripetere nefandezze umane che hanno seminato morte e che hanno dilaniato i cuori lasciando traumi indelebili.

Nadia Pische

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Nella mattinata di oggi, 25 aprile 2016, festa della Liberazione, ad Iglesias si è voluto rendere omaggio a questa giornata, in un modo completamente diverso dal solito.

“Una truppa” di bambini, insegnanti e genitori, si sono radunati intorno al monumento del caduti per deporre ai suoi piedi “truppette” di pace, pacifisti realizzati nelle aule per uscire e andare incontro al futuro, un futuro che vuole sentire solo voci di gioia, un futuro che vuole vedere i colori della pace e chi meglio dei bambini può portare avanti questo testimone?

Solo loro, anime innocenti, possono gridare col vero tono di voce, la voce della sincerità… w la pace!

Nadia Pische

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Si è svolta stamane, in Piazza Roma, a Carbonia, la cerimonia della festa della Liberazione, con la deposizione di una corona d’alloro al lato dell’ingresso del Municipio, in piazza Roma. La corona è stata collocata sotto la targa dedicata ai caduti per la Liberazione dell’Italia. Nella targa si leggono le parole, sempre attuali, dell’antifascista Piero Calamandrei, ricordate, nel suo breve intervento, dal sindaco, Giuseppe Casti: “Uomini liberi che si adunarono per dignità, non per odio, decisi a riscattare la vergogna e il terrore del mondo”. Partigiani e antifascisti che, oggi come allora, ci ricordano l’importanza di opporsi e rifiutare qualunque violenza e rigurgito fascista.

Hanno partecipato alla cerimonia rappresentanti di associazioni, organizzazioni sindacali, politiche e culturali e tanti cittadini. Era presente anche Modesto Melis, 96 anni, sopravvissuto ai campi di concentramento di Mauthausen e Gusen.

Allegati, due filmati, il primo sulla deposizione della corona d’alloro sulle note della banda musicale Vincenzo Bellini, il secondo un’intervista a Modesto Melis.

25 aprile 2016 2 25 aprile 2016 3 25 aprile 2016 4 Foto di gruppo 25 aprile Giuseppe Casti 2 Giuseppe Casti IMG_8240 Modesto Melis