23 July, 2024
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Nuovi interventi, già programmati, stanno per essere attuati all’interno del Piano Sulcis. Più o meno in contemporanea sono stati pubblicati i bandi di gara per le strade nel Basso Sulcis (per un importo di 16 milioni di euro), il porto industriale di Portovesme (15,8 milioni), la strada periportuale della zona industriale (1,2 milioni), il nuovo collegamento dell’istmo di Sant’Antioco funzionale al programma di sviluppo della nautica (40 milioni) e altre opere di minore importo. Il coordinatore del Piano Sulcis, Tore Cherchi, sottolinea «l’importanza della tappa raggiunta nell’attuazione di un Piano importante per il territorio, dando atto dell’impegno a un insieme di amministrazioni che hanno contribuito al risultato».

Porto Portoscuso 6 copia

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Pier Sandro Scano A

La commissione Sanità ha continuato oggi il ciclo di audizioni sulla riforma della rete ospedaliera ascoltando l’Anci e le organizzazioni sindacali.

Il presidente dell’Anci, Pier Sandro Scano, in apertura, ha respinto «l’impressione secondo la quale i sindaci vogliono difendere lo statu quo, anzi sono perfettamente consapevoli di trovarsi di fronte ad una riforma radicale della sanità sarda e, per questo, sono molto attenti a vedere come si realizzerà in ogni paese l’equilibrio fra rete ospedaliera, rete dei servizi e struttura di emergenza-urgenza in una visione di sistema che ancora non c’è; questo è il sentimento comune che, fra l’altro, ha ispirato le grandi mobilitazioni registrate nei territori».

Pier Sandro Scano ha poi invitato la commissione ad una riflessione sul rapporto fra geografia istituzionale (derivante dalla riforma degli Enti locali) ed organizzazione sanitaria sostenendo che «quella istituzionale, che necessariamente avrà tempi più lunghi, deve essere considerata prioritaria; sotto questo profilo non sarebbe utile considerare la scadenza del 1° luglio (data in cui si vorrebbe far partire la nuova rete) con rigidità».

«La riforma – ha concluso – deve dare ai sardi pari diritti a prescindere dal luogo di residenza, questo non vuol dire che si deve avere tutto dappertutto quanto che i servizi devono essere uguali; qui entrano in gioco le istanze dei territori alcune delle quali, come quelle del Sassarese e delle isole minori, appaiono degne della massima attenzione, in una ottica complessiva che non può prevedere aree intoccabili, Cagliari compresa.»

Successivamente la commissione ha ascoltato i rappresentanti sindacali del comparto sanità. Per la Uil Fulvia Murru ha parlato di una “mini-riforma” che lascia nell’incertezza questioni importantissime come le cure territoriali e l’emergenza-urgenza, lascia aperto il problema del coordinamento con la riforma degli Enti locali, sottovaluta l’emergenza del personale sottoposto ad un forte stress dal blocco del turn-over, apre un fronte carico di interrogativi con il Mater Olbia che «rischia di desertificare l’offerta sanitaria pubblica».

A nome della Cgil, Roberta Gessa ha affermato che, «si tratta di una riforma che parte dalla testa anziché dalla base e dimentica pilastri come la rete dei servizi e l’Areus», evitando inoltre di affrontare alcuni nodi centrali della sanità pubblica: prevenzione, presa in carico del paziente sul territorio, liste d’attesa. Una riforma con queste lacune «rischia di far implodere il sistema – ha concluso – anche perché tutte le piante organiche delle aziende sarde sono fortemente sottodimensionate».

Critico anche Davide Paderi della Cisl, nei confronti di una riforma «che dice cosa bisogna fare in modo giusto ma sbaglia non indicando come si deve fare, aprendo una fase di transizione carica di incertezze in un settore delicatissimo». Secondo Paderi, poi, «dalla riforma è assente il problema del lavoro e lo sblocco parziale del turn over non è sufficiente a risolvere la situazione di molti reparti che stavano letteralmente scoppiando».

Giacomo Meloni, della Css, ha messo l’accento sulle carenze di una riforma che «contiene scelte interessanti ma poi non stanzia risorse e non ha il coraggio di fare scelte coerenti», esprimendo poi preoccupazione per la presenza di una struttura come il Mater Olbia che «potrebbe sottrarre risorse preziose alla sanità pubblica».

L’Ugl infine, con Lino Marroccu, ha segnalato alla commissione che la riforma dimentica colpevolmente quello che dovrebbe essere il cuore del cambiamento del sistema sanitario, le liste d’attesa: «Nel settore privato bastano pochi giorni ma nel pubblico ci vogliono mesi».

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Il persistente ritardo dei pagamenti dovuto alla lentezza e inefficienza di Agea nei pagamenti, sta portando la Regione a pensare alla costituzione di un organismo pagatore regionale che funzioni e assicuri tempi certi alle aziende. Lo ha detto ieri l’assessore regionale dell’Agricoltura Elisabetta Falchi durante l’audizione davanti alla Quinta commissione del Consiglio regionale.

«Nei giorni scorsi, insieme ai colleghi assessori di altri Regioni – ha aggiunto Elisabetta Falchi –, abbiamo indirizzato al ministro Maurizio Martina una lettera per segnalare le gravissime dilazioni di AGEA: questa situazione, che non riguarda solo la Sardegna ma anche altre Regioni come Marche, Sicilia e Lazio, non è più sostenibile e tollerabile.»

«Anche le organizzazioni di categoria, che veicolano il giusto malcontento degli imprenditori agricoli, sanno che le responsabilità di questo pesante disagio nella liquidazione delle pratiche sono da attribuire interamente all’Organismo pagatore nazionale: in questa specifica situazione, la Regione non è il bersaglio giusto – ha detto ancora la titolare dell’Agricoltura -. I miei annunci sugli sblocchi dei saldi erano motivati dalle comunicazioni che arrivavano da Roma, che per correttezza ho condiviso. Il problema è che AGEA ha già oggi pratiche istruite per circa 20 milioni di euro, ma non le liquida e questa situazione ci preoccupa fortemente anche perché dobbiamo avviare la procedura per la nuova Domanda unica e dei nuovi PSR. Di fatto, ora, è tutto in stallo». Secondo Falchi, «per il Premio unico, così ci è stato detto da Roma, un decreto previsto per la settimana scorsa è bloccato perché sono sorte difficoltà con il calcolo del titolo definitivo – ha spiegato -. Per il PSR, rimangono problemi di gestione della macchina complessiva di AGEA”.

Al momento, sono «in fase di pagamento Domanda unica 2015 e PSR degli anni 2013/2014 e, in parte, 2015 per le domande già istruite». «Se ritardo della Regione c’è stato – ha puntualizzato Falchi – ha riguardato in buona parte le domande per l’indennità compensativa 2015 che, per ora, non possono essere inserite a sistema perché non sono ancora disponibili gli appositi applicativi informatici». Ma, nei giorni scorsi, «abbiamo chiesto che i pagamenti vengano avviati mediante acconti, anche se non è stata completata l’istruttoria». In ogni caso, il ritardo lamentato dalle imprese agricole regionali è legato al fatto che «Argea, nell’ultimo trimestre del 2015, ha dovuto dare priorità all’istruttoria delle domande sull’Asse 1. Ma se anche avessimo completato le istruttorie per le pratiche relative all’Asse 2, di fatto le stesse non sarebbero state comunque pagate da AGEA, in quanto non risultano ancora saldate quelle istruite da settembre a dicembre». L’attività istruttoria «è stata rafforzata con l’obiettivo di completarla entro un mese, così da non provocare ulteriori attese quando verrà finalmente resa disponibile la liquidità».

Elisabetta Falchi 1

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La Giunta regionale ha approvato il nuovo tariffario regionale per il trasporto pubblico, improntato su semplificazione, armonizzazione e accessibilità ed entrerà in vigore il 1 settembre con una significativa razionalizzazione delle tipologie di biglietti e la proposta di nuove soluzioni adeguate alle esigenze dell’utenza sarda.

«E’ un passaggio fondamentale, frutto di oltre un anno di studi, tiene conto delle più collaudate pratiche a livello nazionale e migliorerà sensibilmente le condizioni di viaggio degli utenti isolani» ha detto l’assessore Deiana ai giornalisti nel corso della conferenza stampa di presentazione. La filosofia complessiva della riforma attribuisce al sistema tariffario un ruolo decisivo, per la costruzione di un trasporto pubblico unitario, attraverso il coordinamento e l’integrazione delle reti, delle modalità, dei servizi e delle informazioni.

«Il modello messo in campo, che fa seguito alle sperimentazioni attive da oltre un anno, pone a sua volta le basi per il prossimo varo nel 2017 del biglietto unico regionale, obiettivo dichiarato di legislatura – ha aggiunto Deiana -. Sarà quindi necessaria – ha spiegato sempre l’esponente della Giunta Pigliaru – l’armonizzazione di tutte le strutture tariffarie delle diverse modalità di trasporto, nei diversi ambiti comunali e intercomunali e tra tutti gli operatori della mobilità su gomma e su ferro, attraverso regole omogenee finalizzate all’accessibilità e alla fruibilità.»

Riguardo agli aspetti fondamentali della riforma,, si passa da 24 titoli di viaggio in ambito urbano e 45 extraurbano a 10 tipi di biglietti e abbonamenti. I titoli ordinari nominativi saranno tramutati in impersonali, migliorando quindi la flessibilità di utilizzo e razionalizzando i costi di gestione, emissione e vendita da parte delle aziende. L’armonizzazione del sistema tariffario, oltre le tipologie e la validità dei titoli di viaggio, riguarda diversi altri ambiti: i profili dell’utente, le regole di utilizzo, i costi e le fasce chilometriche.

Altra novità della riforma è l’introduzione delle tariffe preferenziali per le categorie “studenti”, considerati tali sino a 35 anni, e per gli “over 65”, anche per i servizi ferroviari, coerentemente con la politica della Giunta volta a incentivare le fasce più deboli della popolazione all’uso del mezzo pubblico cittadino. Contestualmente, nell’emissione dei titoli, saranno aboliti i criteri della differenziazione basati sulle soglie Isee e saranno introdotti sconti, applicati a tutti, mediamente equivalenti a quelli determinati dall’indicatore della situazione economica. Il nuovo sistema è fortemente finalizzato a incentivare l’utilizzo del trasporto pubblico locale per tutti i 12 mesi. E, rispondendo alle sollecitazioni delle associazioni studentesche, di cui si è fatta interprete l’amministrazione del capoluogo, gli abbonamenti riservati a universitari e alunni avranno validità annuale.

Le nuove tipologie dei biglietti. Di seguito le dieci tipologie dei titoli di viaggio previste dal nuovo sistema tariffario: corsa semplice (a tempo 90 minuti urbana o a tratta extraurbana e integrata metro e bus per Cagliari e Sassari, a tempo da 120 minuti urbana); carnet da 12 corse semplici da 90 minuti (urbane) o a tratta (extraurbana); biglietto giornaliero con validità 24 ore; abbonamento settimanale impersonale; abbonamento mensile impersonale; abbonamento mensile studenti; abbonamento mensile over 65; abbonamento annuale impersonale; abbonamento annuale studenti; abbonamento annuale over 65.

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I Riformatori sardi hanno presentato una proposta di legge per l’istituzione dell’Agenzia per l’incremento ippico e equestre della Sardegna (Aiies), per porre fine ai danni creati con la soppressione, decisa nel 2005, dell’Istituto di incremento ippico e rilanciare così le azioni per la tutela, la valorizzazione e la promozione dell’intero comparto equestre nell’Isola. E’l’obbiettivo della proposta di legge, illustrata questa mattina nella sala stampa del Consiglio regionale, dai consiglieri dei Riformatori, Luigi Crisponi (primo firmatario) e Attilio Dedoni (capogruppo) e sottoscritta anche dal coordinatore regionale Michele Cossa.

«Presentiamo una proposta agile e snella – ha dichiarato Crisponi – per restituire centralità al mondo equestre e riconsegnare ad allevatori, operatori ed appassionati un riferimento certo e efficace in grado di assicurare le attese risposte non solo sotto il profilo della biodiversità animale, della cultura, dello sport, del turismo e delle relazioni sociali ma anche sotto l’aspetto economico.»

Il capogruppo Dedoni ha ricordato l’analoga iniziativa in materia, promossa nella scorsa legislatura, ed ha espresso soddisfazione per la riproposizione di una legge che tende a riconsegnare all’istituenda Aiies il ruolo e le funzioni che – a suo giudizio – non hanno prodotto azioni adeguate, dopo il passaggio ad Agris delle competenze che erano in capo al già soppresso istituto di incremento ippico. L’esponente della minoranza consiliare ha quindi ricordato la tradizione ippica sarda e le grandi feste equestri dell’Isola, lamentando la mancata promozione sinergica soprattutto in chiave turistica. «Il cavallo è l’icona dell’identità sarda – hanno affermato i consiglieri dei Riformatori – ma il settore continua ad essere colpevolmente trascurato o scarsamente valorizzato, si pensi, ad esempio, che non c’è un istituto di scommesse sardo, né un gran premio e che l’ippodromo di Cagliari al Poetto è ridotto a deposito dei vecchi casotti».

Luigi Crisponi e Attilio Dedoni hanno quindi auspicato che la proposta per l’istituzione dell’Aiies possa essere agganciata nella discussione in corso nella Quinta commissione sulla proposta di legge n. 127 (Norme per la riorganizzazione del comparto ippico ed equestre).

La proposta illustrata dai consiglieri dei Riformatori si compone di 10 articoli e gli oneri derivanti dalla sua applicazione sono quantificati in un milione e mezzo di euro l’anno, compensati dai minori trasferimenti in favore di Agris. Per il personale in dotazione all’Aiies si prevede che sia prioritariamente assegnato quello che era impiegato nel soppresso Istituto di incremento ippico.

Cavallo

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La segreteria generale della Cisl del Sulcis Iglesiente chiede le dimissioni del commissario della Asl 7, Antonio Onnis, ritenuto responsabile della cancellazione di servizi sanitari essenziali.

«La strategia messa in campo dal commissario straordinario della Asl n. 7 è inaccettabile – scrive in una nota il segretario Fabio Enne -. Il depauperamento dei servizi essenziali è sotto gli occhi di tutti. L’ultimo esempio è riconducibile alle prestazioni di fisioterapia. Numerosi pazienti,  tra cui, uno colpito da ictus, a cui sono state prescritte sedute giornaliere di fisioterapia, da qualche settimana sono costretti a pagarle di tasca, in quanto il servizio risulta essere sospeso. Ciascuna seduta ha un costo pari ad euro 25.00. Potete immaginare a quanto ammonta la spesa mensilmente. Un costo insostenibile per le famiglie del Sulcis Iglesiente.»

Fabio Enne attacca anche la Giunta regionale, che «non conoscendo le necessità dei territori taglia servizi essenziali per la cura e la salute del cittadino».

«Vi è una progressiva diminuzione degli standard per la sicurezza dei pazienti. Tutto il Sulcis verrà penalizzato a causa di una gestione poco accorta e tanto meno lungimirante della Sanità – conclude Fabio Enne –, da parte del Governo Regionale e dai suoi “commissari scribacchini”.»

 CTO Iglesias copia

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Parte domenica, con il voto anti-trivelle, la “primavera referendaria” di Rifondazione Comunista.

Il partito di Paolo Ferrero, che ha aderito con convinzione al referendum contro le trivellazioni per la ricerca di idrocarburi, darà il proprio contributo alla raccolta di firme per altri undici referendum su scuola, ambiente, lavoro, beni comuni e legge elettorale.

Ad annunciarlo, i vertici del partito che questa mattina hanno tenuto una conferenza stampa in Consiglio regionale.

«E’ necessaria una campagna di sensibilizzazione sui temi sociali – ha detto il consigliere regionale di Rifondazione comunista Alessandro Unali – per questo daremo il nostro appoggio ai comitati promotori.»

Di referendum come strumento per impedire un ulteriore restringimento degli spazi democratici ha parlato il segretario regionale di “Falce e Martello” Giovannino Deriu: «In questo momento storico i referendum sono decisivi per favorire la piena partecipazione democratica dei cittadini – ha affermato Deriu – serve però unità tra le forze politiche che si oppongono alle politiche neoliberiste europee e del governo Renzi».

La raccolta delle firme per gli undici referendum si concluderà il 9 luglio prossimo: «Serviranno 500mila firme – ha aggiunto Enrico Lai, componente della segreteria regionale di Rifondazione Comunista – il nostro obiettivo è ambizioso: cambiare le scelte di governance in materia di scuola, lavoro, ambiente. Allo stesso tempo puntiamo ad impedire che con la nuova legge elettorale i poteri siano concentrati nelle mani di pochi».

Questi nel dettaglio i temi su cui si concentrano gli undici referendum: la difesa della scuola pubblica, la salvaguardia dell’ambiente e dei beni comuni come l’acqua, la tutela dei diritti dei lavoratori e la nuova legge elettorale.

Sul fronte della scuola, i quesiti referendari riguardano i  poteri del dirigente scolastico, il comitato di valutazione del merito, lo school bonus e l’alternanza scuola-lavoro. Ci sono poi i referendum per impedire il ricorso a future trivellazioni petrolifere sia in terra che in mare (anche oltre le 12 miglia) e per contrastare il piano nazionale sui nuovi inceneritori previsto dallo Sblocca Italia. Sull’acqua, vista l’impossibilità a proporre un referendum, i comitati promuoveranno una petizione per ribadire che la risorsa idrica è un bene pubblico, un diritto da inserire nella Costituzione. Sul lavoro, invece, i comitati chiedono una retromarcia sui licenziamenti facili e l’abuso dei voucher introdotti dal Job Act.

Sulle riforme, infine, i comitati promuoveranno, oltre ai quesiti contro il premio di maggioranza e i capilista previsti dalla nuova legge elettorale, anche una petizione contro l’Italicum.

«Occorre dare una risposta alla logica dell’uomo solo al comando – ha sottolineato il referente regionale per i referendum sociali Lorena Cordeddu – questi referendum propongono un modello alternativo. Vanno però spiegati ai cittadini: per questo organizzeremo banchetti informativi in tutto il territorio regionale per illustrare i contenuti dei quesiti e per invitare le persone a sottoscrivere i referendum presso gli uffici dei loro comuni di residenza.»

  

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Si conclude oggi il pellegrinaggio di Giuseppe Senes verso Sindia, in segno di ringraziamento ai tre santi del suo paese natale, San Giorgio, San Raffaele e Sant’Isidoro, per la guarigione da un tumore alla vescica. Come annunciato nell’intervista trasmessa dal nostro telegiornale, Giuseppe Senes, 67 anni, ha deciso questa forma di ringraziamento, dopo aver saputo dai medici che lo avevano in cura, di essere guarito, dopo ben sette interventi chirurgici e trattamenti di chemioterapia, dal male che lo aveva colpito nel 2009.

Giuseppe Senes si tratterrà a Sindia fino a lunedì, perché da domani a lunedì parteciperà, dopo tanti anni, all’Ardia a cavallo.

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Ancora un presidio della RSU e di una folta delegazione di lavoratori dell’Eurallumina, questa mattina, a Cagliari, davanti alla sede dell’assessorato regionale della Difesa dell’Ambiente, per testimoniare la loro attesa e preoccupazione per l’esito finale della loro lunga vertenza.

Un territorio martoriato come il Sulcis Iglesiente – sostengono RSU e lavoratori Eurallumina – non può rinunciare ad un investimento che sfiora i 200 milioni di euro, per il rilancio del comparto industriale del territorio e dell’intera Sardegna, per il rilancio del primo anello della filiera dell’alluminio, patrimonio dichiarato strategico per il sistema industriale italiano.

La RSU, avendo ricevuto mandato dall’assemblea dei lavoratori, ha attivato lo stato di agitazione operativo, con le modalità che verranno valutate durante e in base all’evolversi del percorso autorizzativo avviato il 16 febbraio scorso.

«Nessun uomo – sostiene la RSU – deve e può farsi privare impunemente e in silenzio, della sopravvivenza morale e materiale e non permetteremo che questo possa avvenire ad un passo dal riconoscimento del nostro giusto diritto.»

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Carbonia Rosmarino

Il comune di Carbonia ha approvato il progetto definitivo per il completamento dei lavori per la messa in sicurezza e il ripristino del Parco di Monte Rosmarino.

I nuovi lavori, del valore di circa 51.300 euro, completeranno un più ampio intervento realizzato nel parco Rosmarino, che ha permesso, tra le altre cose,  la manutenzione e il ripristino della parte danneggiata del canale di guardia, l’installazione di un nuovo parco giochi dedicato ai più piccoli e il ripristino del cosiddetto “anello superiore”, cioè del circuito di poco più di un chilometro, frequentato da numerosi cittadini che amano correre o desiderano fare una passeggiata.

«Con questo nuovo intervento l’Amministrazione comunale – spiega il sindaco Giuseppe Casti  prosegue nell’intento di rendere sempre più accogliente il Parco Rosmarino, importante spazio verde cittadino attrezzato per bambini, sportivi e amanti della natura:»