23 July, 2024
Home2016 (Page 392)

[bing_translator]

L’assessorato regionale della Sanità ha approvato due piani regionali, uno relativo ai controlli ufficiali sulla sicurezza alimentare 2015-2018 e sistema di audit e l’altro sulle misure di risanamento e di controllo della tubercolosi bovina, della brucellosi bovina e bufalina, della brucellosi ovi-caprina, nonché della Leucosi bovina enzootica.

Piano regionale integrato dei controlli ufficiali sulla sicurezza alimentare ha valenza quadriennale 2015-2018, è stato adottato sulla base della normativa sia comunitaria che nazionale al fine di garantire un sistema di controllo e di sorveglianza ufficiale sulle imprese alimentari, le quali debbono ottemperare alla legislazione alimentare in tutte le fasi di produzione, trasformazione e distribuzione degli alimenti e dei mangimi, e alle norme sulla salute e sul benessere degli animali e sulla salute dei vegetali. Al fine di garantire l’efficacia e l’efficienza delle attività di gestione e dei controlli, ha istituito, il sistema di audit.

Piano di risanamento e controllo dalla tubercolosi bovina, brucellosi bovina e bufalina, brucellosi ovi-caprina e leucosi bovina enzootica ha tra gli obiettivi:
‒ assicurare per l’intero territorio della Sardegna un efficace livello di sorveglianza al fine di mantenere la qualifica sanitaria di Regione ufficialmente indenne da Brucellosi ovi-caprina e da brucellosi bovina e bufalina;
‒ garantire, durante la movimentazione degli animali, i controlli sanitari necessari a proteggere gli allevamenti ovi-caprini, bovini e bufalini dall’introduzione di nuovi casi di brucellosi;
‒ certificare, come condizione sussistente, che la B. melitensis e la B. abortus sono eradicate dalla popolazione ovi-caprina, bovina e bufalina regionale;
‒ assicurare per l’intero territorio della Sardegna un efficace livello di sorveglianza al fine di mantenere la qualifica sanitaria di Regione ufficialmente indenne da leucosi bovina enzootica;
‒ garantire i controlli sanitari necessari a proteggere gli allevamenti bovini dall’introduzione di nuovi casi di leucosi bovina enzootica;
‒ ricercare e rimuovere le fonti residue d’infezione tubercolare negli allevamenti bovini e bufalini;
‒ garantire i controlli finalizzati al raggiungimento della qualifica di territori ufficialmente indenni da tubercolosi bovina e bufalina alle Province di Sassari, di Nuoro e di Carbonia;
‒ assicurare, agli ambiti territoriali che hanno già acquisito la qualifica sanitaria di territori ufficialmente indenni da tubercolosi, un efficace livello di sorveglianza per il mantenimento di detta qualifica.

[bing_translator]

Prosegue il confronto tra la Giunta regionale e i rappresentanti di Flai-Cgil, Fai-Cisl e Uila-Uil sul tema del contratto del personale dell’Ente Foreste. All’incontro sono intervenuti gli assessori dell’Ambiente e degli Affari generali Donatella Spano e Gianmario Demuro. E’ stata affrontata, in un clima costruttivo, la questione fondamentale dei due livelli contrattuali: la contrattazione collettiva che si svolge a livello nazionale e quella integrativa gestita dalla Regione attraverso il Coran. I due assessori hanno assunto l’impegno di avviare, su questa tematica, in tempi rapidi e in sinergia con altre Regioni, una interlocuzione con il Governo per individuare soluzioni normative, a livello nazionale, affinché il contratto collettivo possa essere pienamente applicato. Una posizione condivisa dai rappresentanti delle organizzazioni sindacali che hanno partecipato all’incontro. Le parti hanno ribadito il valore strategico dei lavoratori dell’Ente Foreste, che svolgono un’attività di pubblico interesse per conto della Regione.

[bing_translator] 

L’assessore della Sanità Luigi Arru, ha presentato oggi in VI commissione la proposta di riorganizzazione delle rete ospedaliera formulata dalla Giunta. L’assessore ha illustrato le linee principali della proposta che, in un documento di 40 pagine ricco di dati e tabelle, analizza situazioni attuali e prospettive della sanità sarda, con puntuali riferimenti alle specificità della Regione rispetto al quadro nazionale.

«La Sardegna – ha dichiarato in apertura Arru – è dal punto di vista sanitario una Regione autosufficiente per il 95% della domanda di servizi ed assistenza, con una mobilità extra – regionale molto bassa e concentrata su alcune specializzazioni riguardanti l’oncologia e la pediatria».

E’ però una Regione con un territorio molto vasto ed una densità di popolazione scarsa, fatta eccezione per le due grandi aree urbane del Nord e del Sud, con una rete di collegamenti interni insufficiente ed incompleta.

«I posti letto complessivi sono 5.901 ripartiti fra 11 aziende e 39 strutture (pari al 3.55% ogni 1.000 abitanti rispetto ad una media nazionale del 3.7) ma la caratteristica peculiare della Sardegna è lo squilibrio molto significativo fra quelli destinati ai pazienti acuti e quelli assegnati ai post-acuti, dato che fa emergere la tendenza accentratrice dell’ospedale; infatti, con 165 ricoveri ogni 1.000 abitanti la nostra Regione registra una percentuale superiore di 5 punti al dato nazionale, tendenza rafforzata dagli accessi ai reparti di Pronto Soccorso che per il 70% sono codici bianchi e verdi.»

L’ospedale, in altri termini, assorbe in modo inappropriato una quota elevatissima di domanda di salute che, a giudizio dell’assessore, occorre correggere con una inversione di tendenza in grado di spostare l’attuale equilibrio verso le cure dedicate ai pazienti post-acuti, “con una assistenza uniforme di alta efficienza assicurata da team professionali in grado di spostarsi sui territori e lavorare in situazioni cliniche e operatorie a qualità costante.»

«Per raggiungere questi obiettivi – ha aggiunto – occorre rimuovere alcune criticità come la presenza di doppi e tripli servizi (dovranno essere eliminate ben 64 strutture complesse), le dimissioni post-ospedaliere senza una precisa indicazione di come e dove proseguire le terapie (le cosiddette cure intermedie) ed i tempi eccessivamente lunghi per i trattamenti di radio-terapia, che invece devono essere tempestivi e rispetto alle attuali 3 strutture hanno bisogno di una agenda di prenotazioni unificata.»

«I dati della nostra analisi – ha detto ancora Arru – non sono parametri astratti ma elementi con i quali si può assicurare il miglior esito per il paziente, cosa che in Sardegna non sempre avviene, ad esempio nei casi di carcinoma alla mammella e dell’infarto del miocardio che richiede un intervento al massimo entro 90 minuti, che solo 10 delle nostre strutture possono garantire.»

Luigi Arru si è poi soffermato sulla complessa questione dei punti-nascita, dopo aver ricordato i dati demografici negativi della Sardegna su natalità ed età media delle donne, molto distanti dalla media nazionale. «A fronte dei 1.000 parti l’anno – ha spiegato – soglia di sicurezza indicata dalla normativa nazionale secondo i parametri dell’organizzazione mondiale della Sanità, in Sardegna abbiamo una deroga significativa fissata a 500 parti (con le strutture di Alghero ed Ozieri abbastanza vicine a questo dato) ed altre con circa 200 difficilmente sostenibili».

«In definitiva – ha concluso – la nuova rete ospedaliera dovrà essere articolata su 3 macro-aree: concentrazione di tutti i servizi nelle strutture complesse per il trattamento degli acuti, attivazione delle case della salute per i servizi destinati ai post-acuti, revisione della distribuzione delle Residenze sanitarie assistite.»

Al termine della relazione dell’assessore la commissione ha aggiornato i suoi lavori, per poter predisporre un calendario di audizioni compatibilmente con i lavori del Consiglio.

Sono stati rinnovati, infine, i due segretari: Luigi Ruggeri del Pd ed Edoardo Tocco di Forza Italia.

Luigi Arru 4 copia

[bing_translator]

La musica dei Dorian Gray e i disegni dal vivo di Gildo Atzori: sabato sera, 9 aprile, al Fabrik, il locale in via Mameli a Cagliari, tiene banco “Sound and Vision”, lo spettacolo che la band di Davide Catinari porta in giro da tre anni, affiancata di volta in volta da un illustratore diverso. Dopo aver debuttato a Roma nel 2013 con Ausonia (nome d’arte del disegnatore e fumettista fiorentino Francesco Ciampi), lo spettacolo è stato infatti riproposto (anche in piazze di prestigio come il festival Lucca Comics & Games e il Comicon di Napoli) con il veronese Paolo Bacilieri, con il siciliano Andrea Bruno e con il friulano Davide Toffolo, apprezzato autore di fumetti nonché cantante e chitarrista dei Tre Allegri Ragazzi Morti.

Questa volta, ed è la prima in assoluto, spetta all’artista isolano Gildo Atzori il compito di illustrare e interpretare attraverso i suoi disegni, realizzati dal vivo e proiettati su schermo, i testi e le note dei Dorian Gray: brani tratti dagli ultimi due dischi del gruppo cagliaritano (“Forse il sole ci odia” e “La pelle degli spiriti”), in attesa del nuovo album, “Moonage mantra”, in uscita il prossimo ottobre. Sabato, insieme a Davide Catinari (voce, chitarra acustica, percussioni), Samuele Dessì (chitarre, loops, voci), Nico Meloni (chitarre), diversi ospiti saranno di scena al Fabrik a partire dalle 22: Carlo Addaris (basso, tastiere, voci), Stefano Cherchi (voci), Alessio De Vita (violino), Riccardo Erba (fiati) e Mario Marino (percussioni).  

[bing_translator]

Luca Pizzuto 2 copia

Il gruppo di Sinistra Ecologia Libertà nei prossimi giorni presenterà in Consiglio Regionale un’altra interrogazione sul tema delle fasce retributive dei dipendenti della ASL 7 di Carbonia, dopo quella depositata nel mese di marzo. Il personale, come noto, subisce una decurtazione della retribuzione ormai dal 2014, a causa di una errata valorizzazione dei fondi di progressione economica, per il cui danno erariale si è pronunciata anche la Corte dei Conti con sentenza n. 2 del 19 gennaio 2015.

«Pur apprezzando gli sforzi dell’assessorato della Sanità – dice Luca Pizzuto, consigliere regionale e segretario regionale di SEL – chiediamo una urgente soluzione all’annoso problema e l’applicazione della norma “salvafasce” approvata nella legge finanziaria del 2015, per garantire ai dipendenti della ASL di Carbonia un pari trattamento retributivo e per riportare giustizia in un caso che ha addossato al personale incolpevole gli errori nella gestione dei fondi per il finanziamento delle fasce e nella contrattazione decentrata. In questo quadro non agevoleremo e non sosterremo il percorso della ASL Unica fino a che non verrà ristabilito ordine attraverso l’applicazione della norma approvata dal Consiglio regionale. Ancora una volta, per oggi e per il futuro – conclude Luca Pizzuto -, la nostra voce è quella dei lavoratori e delle lavoratrici a cui stiamo e staremo sempre a fianco per il riconoscimento dei diritti e della salvaguardia delle condizioni di lavoro.»

[bing_translator]

Un nuovo ponte, per il quale le procedure sono ormai avviate, o un tunnel? Il dubbio è emerso chiaro in occasione del recente convegno svoltosi a Sant’Antioco, con gran parte della popolazione locale orientata alla seconda soluzione, e il tema è più che mai d’attualità dopo l’annuncio dato ieri da Anas, il soggetto esecutore dei lavori, sull’approvazione del progetto preliminare per la realizzazione del nuovo ponte e della circonvallazione Sant’Antioco-Calasetta.

«Verrebbe da pensare – attacca Ignazio Locci, consigliere regionale di Forza Italia, tra i più convinti sostenitori della soluzione tunnel – che questo improvviso scossone all’iter sia stato dato allo scopo di bruciare i tempi e spegnere l’entusiasmo della maggioranza degli antiochensi che lotta per dire la propria. Noi non abbiamo alcuna intenzione di rimanere in silenzio mentre qualcun altro decide il nostro futuro. Siamo convinti che ci siano ancora i margini per discutere e vagliare ogni ipotesi contemplabile per il nuovo collegamento terrestre tra l’isola e la terra madre e che non tutte le opzioni siano state vagliate: non è da escludere, ad esempio, la soluzione del ponte amovibile, che risolverebbe numerosi problemi, sia in merito all’impatto ambientale, sia in termini economici. Ma, soprattutto, creerebbe una strada del mare finalmente accessibile a tutte le imbarcazioni.»

«Riserve, inoltre, sussistono sulla circonvallazione – aggiunge Ignazio Locci -: un’opera che non ha alcun senso e che è il frutto di un’urbanizzazione vecchia di decenni. Confido, dunque, nel buon senso della Giunta regionale e in particolare dell’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, affinché si dia finalmente ascolto alla voce della comunità. Si tratta di opere pubbliche che hanno necessità del massimo consenso ed è doveroso per chi decide tentare il tutto per tutto per trovarlo. Poi si viaggia spediti, e di sicuro i fondi a disposizione non si vaporizzeranno se si prende un altro po’ di tempo. Spero, infine, che il sindaco Mario Corongiu non si pieghi di fronte ai poteri forti e si ponga, invece, quale rappresentante dei cittadini che amministra. Del resto – conclude Ignazio Locci -, per sua stessa ammissione il novanta per cento della popolazione non vuole il nuovo ponte.»

Ponte di Sant'Antioco 1 copia

[bing_translator]

Sara Vignoli, sarda di Tempio Pausania, laurea in architettura ad Alghero, è una dei tre giovani professionisti italiani che si contenderanno il premio nazionale “Artigenio – L’Italia che da forma alle idee”, il contest promosso da Confartigianato Imprese e Mercedes Benz-Vans riservato alle invenzioni geniali, alle nuove tecnologie e agli oggetti di design, ideato per sostener il talento dei makers italiani e offrire agli artigiani del futuro l’opportunità di dare forma alle proprie idee innovative.

Per vincere il progetto deve essere votato con un semplice click attraverso il sito: http://artigenio.net/; quello del giovane architetto è intitolato “3D Elements of Nature”, che può essere visionato su https://youtu.be/tcxBu5lLW00.

Prevede la realizzazione di una struttura modulare per la creazione di particolarissime “pareti verdi”, elementi d’arredo indoor e outdoor che portano la natura in contesti urbani.

Alla fine di aprile, a Milano, presso la Fabbrica del Vapore, si svolgerà la premiazione del vincitore che verrà supportato nelle fasi di realizzazione del suo progetto, riceverà adeguata visibilità attraverso i canali ufficiali del brand e verrà sostenuto con un contributo economico di € 10.000.

 

[bing_translator]

Diga sul lago di Gusana copia

L’assessore regionale dei Lavori pubblici, Paolo Maminchedda, e l’Amministratore delegato di Abbanoa, Alessandro Ramazzotti, hanno presentato oggi un Piano cantieri che prevede una drastica riduzione delle perdite idriche, il potenziamento del servizio in zone critiche, infrastrutture più efficienti e 1.200 posti di lavoro potenziali con i cantieri Abbanoa da 75 milioni di euro Cipe per 16 interventi strategici. Dopo 10 anni dalla programmazione POR 2000-2006, infatti, sono andati a gara gli interventi sulla potabilizzazione e distribuzione dell’acqua in Sardegna. Il Piano cantieri interesserà 100 Comuni. L’aggiudicazione degli appalti è prevista entro giugno 2016, da novembre si prevede la fine delle progettazioni e entro novembre 2018 la conclusione delle opere e i collaudi, a eccezione dei due più grossi appalti (dorsale centrale e sud-nord acquedotto di Torpé, rispettivamente 12 milioni e 100mila euro e 9 milioni e 900mila).
«Oggi riusciamo ad aprire cantieri per lavori programmati, progettati e finanziati oltre 10 anni fa. Certo l’importante è farlo, ma è però altrettanto importante non ripetere gli errori del passato – ha detto l’assessore dei Lavori pubblici, Paolo Maninchedda –. Quindi dobbiamo migliorare il sistema, imparare a spendere bene e rapidamente anche le risorse che stanziamo quest’anno per i prossimi anni.»

Nel Piano cantieri ci sono, oltre ai grossi appalti, una serie di interventi dai 100 ai 600mila euro. «Stiamo spendendo anche cifre piccole e non solo nelle aree urbane, perché l’efficienza sicuramente non è legata alla grandezza degli appalti ma alla loro adeguatezza. In Sardegna abbiamo una popolazione distribuita in tanti chilometri quadrati e in molti piccoli paesi, quindi i piccoli interventi dobbiamo farli perché migliorano la vita di moltissime persone».
Quello presentato oggi è solo il primo passo di un percorso che mette in campo complessivamente 165 milioni di euro entro il 2016 per il sistema idrico dell’Isola. «Vogliamo sollecitare le imprese, ci sono risorse importanti in campo e la buona notizia è che stiamo iniziando a metterle in cantiere – sottolinea l’amministratore unico di Abbanoa Alessandro Ramazzotti -. Entro la fine dell’anno ci saranno cantieri per 165 milioni di euro, quindi le imprese sono chiamate a raccolta e devono abituarsi a competere, in Sardegna abbiamo ottime imprese e siamo certi che si faranno valere e avranno una parte importante in questi progetti». Fra gli interventi più importanti, oltre al risanamento delle reti che attualmente disperdono il 53% dell’acqua, «quello di Silì che risolve il problema della potabilità di Oristano e poi i lavori su tutta la costa occidentale che finalmente porteranno l’acqua a tutta una serie di villaggi turistici che finora dovevano ricorrere alle autobotti».
E’ stato già appaltato il potabilizzatore di Silì al servizio dei centri di Oristano, Donigala Fenugheddu, Massama, Nuraxinieddu, Silì, Torre Grande, Cabras, S.Giovanni di Sinis, S. Salvatore, Solanas, Is Aruttas, Su Bardoni, Mariermi (13 milioni di euro). In gara: realizzazione della dorsale centrale dell’acquedotto di Torpè al servizio Posada, Siniscola, Torpé, Budoni e San Teodoro (12 milioni); realizzazione della dorsale Sud-Nord dell’acquedotto di Torpè: 9,9; riassetto dell’alimentazione idropotabile di Capoterra e Sestu: 700mila euro. Efficientamento delle reti idriche: Comuni di Villacidro, Vallermosa e Arbus (3,2 milioni); Ales, Baradili, Baressa, Gonnoscodina, Gonnosnò, Mogorella, Morgongiori, Nureci, Ruinas, Samugheo, Villa Sant’Antonio, Curcuris, Collinas, Lunamatrona, Pauli Arbarei, Siddi, Tuili, Turri, Ussaramanna e Villanovaforru (3,9 milioni); San Gavino Monreale e Sanluri (2 milioni); Barrali, Guasila, Ortacesus, Pimentel, Sant’Andrea Frius, Selegas, Furtei e Segariu (3,9 milioni); Gesico, Goni, San Nicolò Gerrei, Siurgus Donigala, Esterzili, Gergei, Nurri, Orroli, Sadali e Las Plassas: (3,1 milioni); Dolianova, Mandas, Monastir, Senorbì, Siliqua, Villasor, Isili, Mogoro, Gonnosfanadiga, Guspini, Samassi e Sardara (3,3 milioni); Sassari (3,4 milioni); Sennori, Sorso, Valledoria, Viddalba, Tergu e Santa Maria Coghinas (3,6 milioni); Ardara, Bulzi, Ittireddu, Sedini e Berchidda (1,5 milioni); Alghero, Ittiri, Mores, Ozieri, Porto Torres e Sassari (4 milioni). Infine, completamento degli acquedotti di Sedini e Bulzi per un totale di 2 milioni e 650mila euro.

[bing_translator]

Il capogruppo dell’UDC in Consiglio regionale, Gianluigi Rubiu, sollecita con un’interrogazione la sospensione del regolamento che detta le regole per l’utilizzo delle infrastrutture e delle opere gestite dall’ente acque della Sardegna. Il provvedimento, approvato lo scorso febbraio, mette una serie di vincoli per la presentazione delle domande, impedendo di fatto lo svolgimento di manifestazioni sportive e turistiche negli specchi d’acqua gestiti dall’Enas.

«La complessità dei documenti richiesti – sottolinea Gianluigi Rubiu – di fatto rappresentano una barriera alla presentazione della domanda, discriminando in modo evidente le associazioni e tutte le Federazioni sportive regionali specifiche di sport d’acqua quali canoa, canottaggio, sci nautico e wakeboard, triathlon, pesca sportiva, nuoto, vela e motonautica, aeroclub, nonché le associazioni sportive dilettantistiche regionali, che intendono fruire del bene lacustre o delle infrastrutture che siano anche escluse dallo specchio d’acqua, a danno diretto delle attività sportive, religiose, didattiche e turistico-ricreative.»

«L’idroscalo del Sulcis, che dovrebbe sorgere a Tratalias attraverso un investimento pari a 100mila euro è un’opera strategica per il turismo che non può decollare per la mancanza delle concessioni da parte dell’Enas Sardegna – conclude Gianluigi Rubiu – con il rischio di perdere un intervento utile per la valorizzazione del turismo naturalistico ed ambientale delle acque interne dell’Isola.»

Idroscalo di Tratalias 3

[bing_translator]

I consiglieri regionali di Forza Italia Ignazio Locci e Alessandra Zedda hanno chiesto agli assessorati regionali degli Enti locali, Cristiano Erriu e dell’Industria, Maria Grazia Piras, che verifichino, a norma di legge, se sussiste incompatibilità tra la carica di sindaco del comune di Portoscuso e quella di presidente del Consorzio industriale della Provincia di Carbonia Iglesias, ricoperte dalla stessa persona, Giorgio Alimonda, e agiscano di conseguenza.

«Considerata la normativa vigente (compreso il parere espresso al riguardo dall’Autorità Nazionale Anticorruzione datato 23 settembre 2015) e che il consigliere comunale di Portoscuso, Davide Fois, in data 26/01/2016 ha formalizzato la procedura prevista all’art. 69 comma 1 del TUEL relativa alla contestazione di sopravvenuta incompatibilità della carica di sindaco di Portoscuso e presidente del Consorzio Industriale Provinciale Carbonia-Iglesias – aggiungono Locci e Zedda – è necessario che la Regione faccia chiarezza una volta per tutte, sciogliendo questo intricato nodo giuridico. Peraltro, occorre sottolineare che tale problema investe allo stesso modo anche il Cacip (Consorzio industriale di Cagliari), presieduto dal sindaco di Sarroch ,Salvatore Mattana.»