5 January, 2025
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Roberto Puddu 4 copia

Ancora una replica di Roberto Puddu, segretario generale della Cgil del Sulcis Iglesiente, a Fabio Enne, segretario generale della Cisl.

«Non meraviglia affatto la totale indifferenza ai contenuti del comunicato del Segretario Cisl Sulcis, che è proprio per debolezza di argomenti di merito che sconfina nell’insulto – attacca Puddu -. Argomenti per noi che siamo meno avvezzi a renderci ridicoli, che sono importanti e fanno la differenza, e segnano anche il confine tra i giusti obiettivi rivendicativi e la facile strumentalizzazione della disperazione.
La proposta di mobilitarsi solo per testimoniare un’esistenza politica altrimenti sbiadita e rinunciando alla propria rappresentanza non ci convince.
Se l’aggressione alla Cgil del Segretario della Cisl del Sulcis non fosse cosa risibile, proprio come si mostra da sé, meriterebbe forse un esposto per diffamazione.
Per questo non presteremo più la nostra attenzione, semmai volesse continuare con i suoi biliosi attacchi ai quali non perderemo tempo a rispondere.»

«Diversamente – conclude Roberto Puddu -, confermiamo che siamo disponibili e pronti ad intavolare la ripresa del rapporto unitario, interrotto per la sua decisione, nell’interesse dei lavoratori, lavoratrici, di chi non ha il lavoro, dei pensionati e del territorio.»

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Una nuova manifestazione di protesta è stata messa in atto questa mattina dal Comitato per la mobilitazione popolare generale, iniziata lunedì con una serie di blocchi stradali sulla SS 130, la SS 195 e la SP 2.

Una delegazione composta da rappresentanti della Cisl e dei movimenti di Partite Iva, Zona Franca, studenti, artigiani e commercianti, ha occupato il municipio di Gonnesa. La protesta è stata interrotta dopo che l’Amministrazione del comune sulcitano, che come è noto è guidata dal sindaco Pietro Cocco, capogruppo del Partito Democratico in Consiglio regionale, ha sottoscritto un documento unitario nel quale si afferma che «valutate le istanze è discusso la situazione generale, si condivide la necessità di favorire un serrato confronto istituzionale e con le parti sociali del territorio. Tutto ciò per favorire un tavolo di confronto che possa facilitare gli interventi, quelli già in atto e quelli da programmare, secondo una strategia di sviluppo sostenibile».

Nella stessa giornata odierna, sono stati occupati i municipi di Perdaxius, Santadi, Villaperuccio e Portoscuso, dove sono stati sottoscritti comunicati congiunti con le Amministrazioni locali, che alleghiamo.

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La Presidenza della Regione acquisisce una manifestazione di interesse per la selezione di un partner privato di comprovata e pluriennale esperienza operativa richiesta dall’avviso “Fondo asilo migrazione e integrazione (Fami) 2014-2020 (Obiettivo Specifico 2 – Obiettivo nazionale 2)“, per promuovere la parità di trattamento, prevenire e combattere le discriminazioni dirette e indirette fondate sulla razza o sull’origine etnica nei confronti dei cittadini di Paesi terzi, anche attraverso il coinvolgimento di associazioni di migranti.
Il partner, in particolare, sarà chiamato a:
– realizzare iniziative di sensibilizzazione e di informazione sul tema delle discriminazioni;
– supportare il Capofila nella definizione di strumenti per individuare meccanismi discriminatori presenti nelle prassi e nelle procedure di erogazione di servizi nelle Pubbliche Amministrazioni e messa a punto di strumenti di contrasto;
– favorire sul territorio, con particolare riferimento all’ambito scolastico, la diffusione di una cultura che favorisca nei contesti di vita locali la conoscenza e la comprensione reciproca e che promuova interventi in una logica di prevenzione, mediazione e risoluzione efficace dei conflitti sociali.
Le manifestazioni di interesse dovranno pervenire entro il 12 febbraio 2016 tramite posta elettronica certificata al seguente indirizzo: presidenza.dirgen@pec.regione.sardegna.it

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Agris Sardegna ha pubblicato un avviso per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse per la copertura di un incarico di Direttore generale.
Sono considerati requisiti preferenziali, l’alta qualificazione scientifica e l’alta qualificazione professionale che saranno valutati – tra l’altro – sulla base di documentate attività di ricerca, nonchè delle rilevanti esperienze maturate nei comparti agricolo, agro-industriale e forestale.
Le domande dovranno essere inviate, con raccomandata con avviso di ricevimento, entro dodici giorni dalla pubblicazione del presente avviso sul sito internet istituzionale della Regione, e indirizzate:
All’Assessorato regionale dell’Agricoltura e Riforma Agro-Pastorale
Via Pessagno n. 4
09126 – Cagliari
Le domande possono essere inviate anche tramite posta elettronica certificata all’indirizzo:
agricoltura@pec.regione.sardegna.it
o possono essere consegnate a mano all’Ufficio protocollo dell’Assessorato dell’Agricoltura nei giorni e nelle ore di ricevimento al pubblico, indicando sulla busta la seguente dicitura: “Avviso pubblico per la nomina a direttore generale dell’Agenzia AGRIS Sardegna”.

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Vigneti Is Solinas 3

L’assessorato dell’Agricoltura e riforma agro-pastorale ha pubblicato alcune modifiche e integrazioni alle disposizioni per la presentazione delle domande di aiuto relative alla misura “Investimenti” nel settore del vino.
La misura prevede il finanziamento di investimenti materiali e/o immateriali in impianti di trasformazione, in infrastrutture vinicole e nella commercializzazione del vino.
L’obiettivo è favorire il miglioramento del rendimento globale dell’impresa, il suo adeguamento alla domanda del mercato, il raggiungimento di una maggiore competitività, anche al fine di favorire i risparmi energetici, l’efficienza energetica globale, nonché i trattamenti sostenibili.

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Sale il tono delle polemiche intorno alle manifestazioni della mobilitazione del territorio in corso da lunedì 1 febbraio. Questo pomeriggio hanno preso posizione, con un comunicato stampa, i movimenti dei disoccupati del Sulcis Iglesiente.

«Chi non comprende le ragioni della mobilitazione – affermano Ornella Melis, Davide Musu, Simone Siotto e Stefano Sotgia – è un irresponsabile che deve essere rimosso dalla qualsiasi posizione o ruolo di rappresentanza. La crisi economica e sociale da ormai troppo tempo attanaglia l’intero territorio del Sulcis Iglesiente!»

«Grazie al cielo siamo stati ascoltati dalle organizzazioni sindacali, dai movimenti e comitati – aggiungono i rappresentanti dei disoccupati -. Se non ci fossero state persone umili e semplici come Fabio Enne della Cisl, Pino Camboni della Cisal, Giorgio Piras della Consal, Elio Cancedda del Movimento Partite Iva Sulcis Iglesiente, con gli amici Ivan Garau e, soprattutto, l’importante collaborazione di Ivano Sais, artefice del grande movimento giovanile “Figli della crisi”, non saremo mai riusciti a far emergere la rabbia di tutti coloro che a 40 anni ancora non hanno alcuna prospettiva di lavoro. In questi giorni stiamo incontrando i sindaci del territorio e ricevendo solidarietà e condivisione delle nostre rivendicazioni. Vogliamo un piano straordinario per il lavoro.»

«Apprezziamo il contributo da parte di tutti coloro i quali stanno offrendo sostegno alla nostra battaglia, ma allo stesso tempo, troviamo vergognosa la presa di posizione di Roberto Puddu della CGIL territoriale. Abbiamo letto con disappunto il comunicato stampa di ieri. Disprezziamo chiunque con arroganza tenta di nascondersi dietro a formalismi e non affronta la realtà, così come doverosamente dovrebbe fare una organizzazione di rappresentanza sociale.Personaggi del genere andrebbero rimossi d’urgenza da una posizione che non sono capaci di ricoprire nell’interesse generale della nostra società. L’indignazione e la nostra condanna è totale, sta mettendo in ridicolo la Cgil tutta. Puddu afferma che i sindaci, veri rappresentanti del popolo, non condividono la mobilitazione. Questa è una falsità! Puddu viene costantemente smentito dagli atti sottoscritti quotidianamente dai primi cittadini e dalla partecipazione diretta nella mobilitazione della maggioranza dei sindaci. Il presidente dell’unione dei comuni del Sulcis era con noi fin dall’alba di lunedì per il volantinaggio a Villamassargia. Tuttavia, il dato positivo è che tanti iscritti della CGIL ci stanno manifestando tanta solidarietà. Questo la dice lunga sulla capacità di Puddu d’interpretare il suo ruolo. C’è una società civile che solidarizza e che è con noi – concludono i rappresentanti dei movimenti dei disoccupati -, e sarà insieme a noi il 16 febbraio prossimo in occasione della grande mobilitazione che si svolgerà presso il palazzo regionale di viale Trento a Cagliari.»

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A Carbonia sono iniziati i lavori per la realizzazione della strada di accesso all’Istituto IPIA “Emanuela Loi” di via Dalmazia.

I nuovi lavori, per 200.000 euro, prevedono: la realizzazione del sottofondo stradale e la sua bitumazione; la messa in sicurezza dell’ingresso-uscita della Scuola attraverso un efficiente raccordo con le strade circostanti; la realizzazione di nuovi marciapiedi e il prolungamento di quelli esistenti, adiacenti alla Scuola Don Milani; l’abbattimento delle barriere architettoniche e interventi per regolare il deflusso dell’acqua piovana.

«Andando incontro alle richieste degli studenti – spiega il sindaco, Giuseppe Casti – con questo intervento miglioriamo l’accesso alla scuola e la sicurezza di ragazzi, insegnanti e personale scolastico. L’intervento nell’Istituto Emanuela Loi è uno dei tanti lavori che hanno interessato gli edifici negli ultimi anni e che conferma l’attenzione della nostra Amministrazione per la formazione e il futuro delle nuove generazioni.»

Lavori Ipia Carbonia

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

Proseguono, in commissione Bilancio, le audizioni sulla manovra finanziaria 2016. L’organismo consiliare, presieduto da Franco Sabatini, ha sentito i rappresentanti degli istituti di credito e dei consorzi universitari di Nuoro e Oristano.

Sul fronte dell’alta formazione, la Commissione ha preso atto delle criticità segnalate dai  rappresentanti delle università diffuse alle quali la Finanziaria di quest’anno destina 5 milioni e 640mila euro.

«Lo scorso anno i consorzi hanno dovuto far fronte a una riduzione dei finanziamenti arrivata in corso d’opera – ha detto il presidente del Consorzio Uno di Oristano Gian Valerio Sanna – un taglio delle risorse a cui si è fatto fronte con anticipazioni da recuperare nei bilanci degli anni successivi. Quest’anno è prevista un’ulteriore sforbiciata di 140mila euro. Noi chiediamo invece di confermare almeno lo stanziamento del 2015 per consentire alle università di portare a termine il piano di rientro.»

Le università di Nuoro e Sassari, finanziate con fondi regionali, assicurano corsi di laurea legati alle vocazioni territoriali (Economia e gestione dei servizi turistici, Biotecnologie industriali, Tecnologie viticole e alimentari, Scienze Forestali, Scienze infermieristiche, etc.).

«A differenza delle Università “madri” di Cagliari e Sassari registriamo un incremento di iscritti – ha detto il commissario del Consorzio universitario di Nuoro Fabrizio Mureddu – ciò significa che l’offerta formativa è vicina alle esigenze del territorio e di tutta la Sardegna. Per questo servirebbe un’attenzione più marcata da parte della Regione che consentisse ai consorzi di attivare una programmazione pluriennale. Ciò permetterebbe di organizzare meglio l’offerta formativa e di razionalizzare la spesa».

E’ stato poi il turno dei rappresentanti degli istituti di credito e delle fondazioni bancarie. Il direttore generale del Banco di Sardegna, Giuseppe Cuccurese e il Capo Area Impresa Sardegna di Banca Intesa, Marcello Di Martino, hanno espresso apprezzamento per l’impianto complessivo della manovra finanziaria 2016: «E’ un documento ben articolato sul piano programmatico: si esce dal posizionamento difensivo e si pensa alla crescita puntando sulla competitività del sistema produttivo e sugli investimenti infrastrutturali. Un passo in avanti in un momento in cui si intravedono i primi segnali di ripresa economica». Ripresa che, secondo l’analisi delle banche, interessa soprattutto il turismo, l’agroindustria, gli investimenti tecnologici, mentre continua a soffrire il settore delle costruzioni anche se i dati sull’erogazione dei mutui alle famiglie (+32%) fanno ben sperare. «Rispetto agli anni passati si registrano più investimenti e maggiori interventi a sostegno del sistema produttivo – ha detto Di Martino – un segnale incoraggiante per una Regione come la Sardegna con consumi ancora troppo bassi che impediscono all’economia di autofinanziarsi».

Giuseppe Cuccurese ha sottolineato l’importanza di alcune scelte come il sostegno alle reti di impresa e i progetti di internazionalizzazione. «I processi di aggregazione sono decisivi per poter competere nei mercati globali – ha rimarcato il direttore del Banco – in settori strategici come il turismo e l’agroalimentare funzionano in modo ottimale». 

I rappresentanti degli istituti di credito hanno poi evidenziato il buon andamento del Fondo per le PMI da 300 milioni di euro (“finalmente decollato”) e del Progetto Jessica. «I 33 milioni di euro stanziati per lo sviluppo urbano sostenibile sono stati interamente utilizzati e hanno generato una ricaduta complessiva sul territorio di 112 milioni di euro – ha detto Cuccurese – l’auspicio è che il bando venga rinnovato».

Perplessità, invece, sulla decisione di aumentare Irap e Irpef. «La riduzione dell’imposizione fiscale per le imprese aveva avuto effetti positivi sul sistema economico, l’auspicio è che la scelta possa essere rivista».

Su sollecitazione del presidente Sabatini, Di Martino e Cuccurese hanno poi parlato delle difficoltà nell’erogazione del credito agli agricoltori. «Non è vero che non c’è attenzione per il mondo delle campagne – ha detto Cuccurese – il Banco ha fatto la sua parte. I fidi “di campagna” non possono essere trasformati in fidi “di cassa”. Abbiamo aperto un tavolo con associazioni di categoria e assessorato all’agricoltura per studiare un piano di rientro e mettere a disposizione nuove risorse. Serve però un percorso chiaro».

Attenzione per il mondo agricolo ha assicurato anche il responsabile di Banca Intesa Marcello Di Martino che ha annunciato lo stanziamento di 7 miliardi di euro a livello nazionale da parte dell’istituto di credito. «Una parte rilevante andrà alla Sardegna – ha spiegato Di Martino – abbiamo già contattato l’assessorato. Puntiamo molto sui progetti di filiera per poter finanziare anche piccolo realtà che altrimenti non avrebbero possibilità di accesso al credito».

Sulla necessità di puntare sugli investimenti, in un momento di crisi profonda come quella che ha colpito la Sardegna, ha insistito anche il presidente della Fondazione Banco di Sardegna, Antonello Cabras.

«In un momento in cui la finanza pubblica registra una forte contrazione di risorse bisogna ingegnarsi e andare a cercare i soldi nel mercato – ha suggerito Cabras – è un terreno che finora non è stato esplorato ma che potrebbe offrire grandi opportunità. Il discorso può essere fatto per il sistema aeroportuale, per la gestione dei rifiuti e del sistema idrico. Ciò non significa privatizzare l’acqua ma governarla in modo efficiente. In questo quadro la Fondazione potrebbe essere un investitore da affiancare alla Regione che rappresenterebbe anche una garanzia per le finalità da perseguire».

Tra i settori da sostenere, secondo Cabras, quello della cultura merita un’attenzione particolare: «Non sono tra quelli che pensano che la cultura non dia da mangiare – ha detto il presidente della Fondazione – oggi, con il venir meno delle risorse pubbliche, musei e attività culturali sono a rischio chiusura. E’ un aspetto che non si deve trascurare perché la cultura e il sistema che vi ruota attorno genera prodotto interno lordo».

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Ospedale Santa Barbara

Il riordino della rete territoriale delle cure primarie deve essere adottato secondo le stesse procedure valide per il riassetto della rete ospedaliera. L’assessorato regionale della Sanità, invece, molto furbescamente, sta cercando di eludere le norme considerandolo un documento di governo (si veda la delibera del 2 dicembre/60), e non di programmazione, così come invece dovrebbe essere. Una procedura che, ammessa in violazione della legge, nasconde molte insidie e spiana la strada ad eventuali impugnazioni. E ancora: non garantisce alcun risparmio sui costi della Sanità. L’unico risultato, infatti, è la riduzione delle prestazioni mediche.

Non si sognino scorciatoie procedurali: l’argomento è troppo serio per derogare alle norme di legge. L’articolo 12 della legge regionale N° 10/2006 indica inequivocabilmente la strada da seguire: siamo infatti davanti ad atti di programmazione generale di competenza del Consiglio regionale. Non ci sono altri percorsi e non sono ammessi cambi di rotta.

Quello che invece stanno facendo i commissari delle aziende sanitarie, complici gli uffici dell’assessorato della Sanità, è distruggere il sistema delle cure territoriali. Non a caso, dai Comuni giungono segnalazioni che riportano la chiusura di ambulatori medici. Ed è la prova di quale sia il disegno della Giunta: smantellare il sistema senza coinvolgere il Consiglio regionale, allo scopo di avere la strada libera. Ma il dovere di approfondire il tema della riorganizzazione è di tutti, ed è inammissibile che diventi materia esclusiva della Giunta regionale e della maggioranza.

I manager commissari stanno dando il peggio di loro stessi, distruggendo la vera missione dell’assistenza sanitaria per favorire le più becere logiche di potere. L’Assessorato sta forzando la mano, convinto di poter giocare con la pelle dei sardi facendo leva su escamotage legislativi che, però, rischiano di trasformarsi in un boomerang. Noi, invece, ci opponiamo con forza a questo atto di arroganza pura e chiediamo il rispetto della legge.

Ignazio Locci

Consigliere regionale Forza Italia Sardegna

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Si acuiscono le divisioni tra CISL e CGIL emerse negli ultimi giorni sulla mobilitazione del territorio iniziata il 1° febbraio. Dopo il botta e risposta di ieri sera tra il segretario generale della CGIL Roberto Puddu e il segretario generale della CISL Fabio Enne, tra i principali promotori della mobilitazione, non condivisa dalla CGIL.

Stamane Roberto Puddu ha così commentato nel suo profilo facebook, la replica di Fabio Enne al comunicato della CGIL, entrambi pubblicati integralmente su www.laprovinciadelsulcisiglesiente.com .

«Non saprei davvero cosa aggiungere al nostro comunicato (e dico nostro perché è di TUTTA la CGIL) che risponde alle richieste e anzi alle pretese formulate con urla a mezzo stampa. Certe affermazioni fatte da chi ha storia ben diversa dalla nostra e da chi, incoerentemente, si accompagna con responsabili, oggi sofferenti per la perdita del potere, delle peggiori nefandezze materiali e morali nei confronti del lavoro nel territorio e non solo, ed altri in perenne campagna elettorale, stanno a dimostrare ancora di più la correttezza della nostra decisione. Noi le bandiere, come parti della stessa CISL (sulla quale dovrebbe avere attenzione il segretario generale di quella organizzazione) non le ammaineremo mai, perché facendolo rinunceremo alla nostra identità e rappresentanza. Cosa che solo a pensarla, per quanto mi riguarda personalmente, mi porterebbe a trarne immediatamente le conseguenti conclusioni! Ma che volete… capisco che abbiamo differenti considerazioni della Organizzazione che abbiamo l’onore di rappresentare. Per questo e perché ognuno di noi ha il suo stile, condivido nella mia pagina la lettera del mio “collega”, dalla quale però se togliamo le offese, l’innalzamento dei toni, l’immaginazione del forte gesticolare e la presunzione della suprema ragione alla quale annettere tutti e tutto (magari anche le parti della sua stessa Organizzazione che non lo seguono e ai quali nega la possibilità del confronto unitario dei rispettivi gruppi dirigenti). Ecco se togliamo quelle poche cose, che qualificano chi scrive, a me non pare rimanga molto.»

Alle 12.24 Fabio Enne ha replicato ancora al segretario generale della CGIL, con un comunicato che riportiamo pure integralmente.

«Il buon gusto non costa niente, ma se non ce l’hai non lo puoi comprare. Basterebbe questa locuzione per rispondere alle fantasiose denigrazioni del Segretario della CGIL. Tutto ciò, però, non è rilevante per quelle migliaia di disoccupati che percorrono le strade del Sulcis Iglesiente e della Sardegna. Non è importante per i lavoratori dell’Alcoa e di tutte quelle aziende in crisi per le quali la politica e, oggettivamente, il sindacato ha voluto o potuto fare ben poco.»

Siamo stanchi di un sindacato che funge da cinghia di trasmissione del partito di riferimento. Siamo infiacchiti da un sindacato che occupa e agita la piazza solo per ragioni politiche. Il Sulcis Iglesiente è attraversato da un disfacimento sociale ed economico senza precedenti. Ovunque si scorgono macerie. La disgrazia è che siamo al cospetto finanche di una crisi di idee e di progettualità. Alzare la voce e manifestare il dissenso contro il Governo nazionale e regionale per denunciare l’inefficacia degli strumenti in campo, non ci sembra un atto di lesa maestà. Il Piano Sulcis rappresenta un fallimento.»

Non possiamo più perdere tempo. Non possiamo essere accondiscendenti nei confronti di nessuno. Le famiglie indigenti nell’Isola sono 108mila. La quota di famiglie in povertà, secondo l’Istat, è pari al 15%, una percentuale ben più alta di quella nazionale che risulta del 10,3%, e indiscutibilmente più elevata rispetto a quella delle regioni del Centro (6,3%) e del Nord (4,9%) del Paese. Ancora più alta risulta la percentuale nel Sulcis Iglesiente con i suoi 37mila disoccupati.

E’ in nome di quei poveri, di quelle famiglie, di quei disoccupati, di coloro che rischiano di perdere il lavoro che chiediamo insistentemente al Governo di ascoltarci.

Mio caro Segretario della CGIL, ho scelto di essere l’amico di quella moltitudine di persone in difficoltà, non di un partito.

Inoltre, La invito a concentrarsi ed occuparsi della Sua organizzazione e Le ricordo che l’assemblea organizzativa CISL del Sulcis Iglesiente, il 5 ottobre 2015, ha votato, praticamente all’unanimità (110 quadri e delegati favorevoli, 11 astenuti) il documento finale che prevedeva, tra i tanti obiettivi, la MOBILITAZIONE GENERALE POPOLARE.»