2 January, 2025
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Delusa da un incerto avvio di stagione, la Dinamo cambia. Via la guardia statunitense Marquez Haynes, ritorna l’ala camerunense Kenneth Kadji ed arriva il play californiano di origine nigeriana Emmanuel Josh Akognon. Il presidente Stefano Sardara, come un anno fa, ha deciso di intervenire sul mercato, per apportare al roster i correttivi resisi necessari nella prima parte della stagione, e punta a nuovi traguardi, sia in campionato, sia in Eurocup.

Marquez Haynes lascia così Sassari dopo soli cinque mesi, caratterizzati da prestazioni alterne. Kenneth Kadji ritorna nella squadra che un anno fa lo ha visto protagonista nella stagione dello storico “triplete”, dopo una breve esperienza a Brindisi, squadra con la quale nel girone d’andata si è reso protagonista di una prestazione maiuscola. Emmanuel Josh Akognon arriva dalla CBA cinese dove, con la maglia dei Jilin Northeast Tigers, ha viaggiato con una media di 32,5 punti, 5,6 rimbalzi e 3,9 assist a partita.

E’ tutto pronto, intanto, per la sfida di stasera con lo Szolnoki Olaj, in programma alle 20.30, ultimo turno casalingo delle Last 32 di Eurocup. Gli ungheresi, che all’andata vinsero sul Banco 86 a 75, arrivano da tre sconfitte subite con il Galatasaray e il Cai Basket Saragozza. Per David Logan e compagni sarà determinante partire in stampa Josh Akognon disputerà l’ultimo match in Cina il 5 febbraio e poi arriverà in Sardegna.

Questa sera arbitreranno l’incontro i signori Antonio Conde, Joseph Bissang e Cici Gentian.

Stefano Sardara 33 copia

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Gavino Manca

La Seconda Commissione “Lavoro e Cultura” esprimerà oggi il parere sul Piano di dimensionamento scolastico deliberato dalla Giunta regionale lo scorso 14 gennaio. Il parlamentino presieduto da Gavino Manca ha concluso nella tarda serata di ieri le audizioni dell’assessore alla Pubblica Istruzione Claudia Firino e del direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani. Questa mattina saranno invece sentiti i rappresentanti di Anci, Associazione degli Enti locali e sindacati. Con il parere della Commissione, la Giunta potrà adottare la delibera definitiva che dovrà poi essere recepita dall’Ufficio scolastico regionale per procedere alla definizione della rete scolastica e dell’offerta formativa.

Sui contenuti del Piano, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale Francesco Feliziani ha espresso alcune perplessità sulla riorganizzazione della rete scolastica. «A parte l’accorpamento delle scuole di Mamoiada e Fonni non si registrano altri interventi rilevanti – ha sottolineato Feliziani – si sarebbe potuto fare di più in termini di riduzione e razionalizzazione delle realtà sottodimensionate. In Sardegna rimangono ancora troppe le autonomie scolastiche». Francesco Feliziani ha auspicato interventi di respiro pluriennale che consentano una programmazione più efficace.

Per quanto riguarda invece l’offerta formativa, il direttore dell’Ufficio scolastico regionale ha segnalato una proliferazione di indirizzi. «Probabilmente non c’è stata la giusta attenzione per evitare competizioni tra scuole limitrofe. In una regione dove diminuisce la popolazione scolastica (circa 2500 studenti in meno ogni anno) l’aumento degli indirizzi favorisce la polverizzazione delle iscrizioni». 

Subito dopo la Commissione ha sentito l’assessore Firino che ha illustrato i principi ispiratori del Piano. «Quest’anno la Regione ha dettato le linee guida e rinunciato ad esercitare il potere sostitutivo seguendo le indicazioni arrivate dai piani approvati dalle conferenze provinciali. Ciò ha portato a un ampliamento degli indirizzi che, se da un lato arricchisce l’offerta formativa, dall’altro rischia di creare un’ipertrofia degli indirizzi stessi. E’ un elemento su cui ragionare se si vuole raggiungere l’obiettivo di valorizzare le eccellenze». Il caso più eclatante, segnalato dal consigliere Pierfranco Zanchetta, è quello della Gallura dove la conferenza provinciale ha chiesto l’attivazione dell’indirizzo nautico presso l’Istituto “Deffenu” di Olbia pur essendo già presente nello storico Istituto Tecnico Nautico “Domenico Millelire” di La Maddalena.     

Claudia Firino si è poi soffermata su alcuni casi di accorpamento di istituti che hanno creato malumore nei territori (Ghilarza, Budoni, Sant’Antonio di Gallura, Thiesi, Selargius, etc.). «Lavoriamo per creare le condizioni migliori. In alcuni casi si è trattato di errori materiali (accorpamento Sant’Antonio di Gallura con Calangianus ndr), in altri si è deciso di procedere agli accorpamenti anziché optare per istituti  globali perché questo avrebbe penalizzato le scuole superiori a vantaggio delle primarie dove si concentra un maggior numero di studenti. In ogni caso, si è cercato di trovare un equilibrio tra le diverse esigenze avanzate dai singoli territori».

I consiglieri regionali del centrosinistra hanno presentato questa mattina il “pacchetto trasparenza”, una proposta di legge e una mozione per allontanare le ombre che si addensano sul sistema delle nomine e delle designazioni di competenza regionale e rendere più facile la consultazione e la comprensione delle leggi.

La proposta di legge, primo firmatario Paolo Zedda (Rossomori), sostenuta dai consiglieri regionali Zedda e Usula (Rossomori), Deriu, Pinna, Collu, Moriconi e Tendas (Pd), Agus, Lai e Pizzuto (Sel), Zanchetta e Gaia (Upc), Cherchi e Manca (PdS), Desini e Busia (Cd), Anedda (Sinistra Sarda), Perra (Socialisti) e Christian Solinas (Psd’Az), punta a introdurre una disciplina generale sulle nomine così come avviene in altre regioni italiane.

«Proponiamo di istituire, entro il 30 settembre di ogni anno, un Albo regionale degli incarichi nel quale indicare nomine e designazioni  da effettuare nell’anno successivo – ha spiegato il primo firmatario Paolo Zedda – oltre a criteri certi per le procedure». La norma prevede lo stop degli incarichi a soggetti in evidente conflitto d’interesse, il divieto di cumulo, l’impossibilità di ottenere una nuova nomina dopo due mandati.

Tra gli elementi di novità, una più stretta attività di controllo da parte delle commissioni consiliari che potranno esprimere parere negativo sulle nomine di competenza della Giunta regionale.

Un occhio di riguardo, infine, al rispetto del principio della parità di genere: le nomine dovranno prevedere la presenza di uomini e donne in egual misura. In caso di mancato rispetto delle disposizioni di legge, sarà compito dell’organo competente provvedere a un riequilibrio.

«Norme chiare e trasparenti sono una garanzia per tutti – ha detto il capogruppo dei Rossomori Emilio Usula – è l’unico modo per smantellare il sistema clientelare che determina l’occupazione dei posti di sottogoverno da parte dei partiti. Solo così si combatte l’antipolitica e si riavvicinano i cittadini alle istituzioni.»

A una più chiara lettura e consultazione delle leggi punta invece la mozione firmata dai consiglieri Zedda e Usula (Rossomori) Pinna, Moriconi e Tendas (Pd), Cherchi e Manca (PdS), Agus (Sel), Anedda e Unali (Sinistra Sarda). L’idea è quella di creare all’interno del sito istituzionale della Regione una sezione dedicata ai testi coordinati delle leggi.

«Le norme regionali subiscono continue modifiche e adeguamenti – ha spiegato Paolo Zedda – spesso anche gli addetti ai lavori trovano difficoltà nella consultazione. Utilizzando gli strumenti messi a disposizione dai progetti di semplificazione normativa si potrebbe creare un portale simile a quello nazionale “Normattiva” che consente la lettura dei testi di legge coordinati con tutte le successive modifiche, integrazioni e abrogazioni.»

Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

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Rossella Faa - foto Alberto Ledda -Rossella Faa

Sono in corso, a Villacidro, le celebrazioni del trentennale del Premio Dessì.  Alle 20.30 nel salone in via Asproni per una serata sulle note e le parole di Rossella Faa, protagonista di “Bella, bella, bella… sa Beccesa”, uno spettacolo–concerto, divertente e coinvolgente, prodotto dal Teatro del Segno. Tra canzoni e racconti, l’eclettica cantante, attrice e performer sarda (di Masullas) suggerisce un’immagine inedita e interessante della vecchiaia, alla riscoperta della grazia e della bellezza della terza età. Ad affiancare sul palco Rossella Faa, un trio formato da Nicola Cossu al contrabbasso, Giacomo Deiana alla chitarra e Stefano Sibiriu alle percussioni.

Le celebrazioni per il trentennale sono organizzate dalla Fondazione “Giuseppe Dessì” col contributo del comune di Villacidro, dell’assessorato della Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna, del ministero per i Beni e le Attività culturali, della Fondazione Banco di Sardegna, del Consorzio Industriale Provinciale Medio Campidano-Villacidro, del GAL Monte Linas e della Banca di Sassari.

Trentennale Premio Dessì

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Viste le numerose richieste e il forte interessamento da parte del pubblico, la mostra “Dal profondo dell’anima” dell’artista Virginia Siddi, che avrebbe dovuto concludersi il 31 gennaio scorso, è stata prorogata e sarà visitabile fino a venerdì 5 febbraio, sempre presso lo Spazio Ex-Di’ – piazza Sergio Usai, Grande Miniera di Serbariu, tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.00 e, nel pomeriggio, dalle 16:00 alle 18.00.

L’esposizione, che lo scorso 19 dicembre 2015 ha inaugurato l’attività dell’Umanitaria nella Ex-Direzione della Miniera di Serbariu, comprende una serie di opere realizzate usando come base il carbone ed altre pietre caratteristiche del territorio. I lavori, ispirati dalla memoria mineraria del sito, propongono una singolare rielaborazione pittorica delle materie, creando un punto di incontro tra l’identità storica e industriale del luogo e le tecniche e i  linguaggi dell’arte contemporanea.

Se l’obiettivo nel riqualificare gli spazi dell’Ex-Direzione è soprattutto quello rilanciare il ruolo di una struttura ricca di memoria in un contesto sociale e culturale radicalmente mutato, i lavori di Virginia, così capaci di tenere insieme le ragioni dell’arte e quelle della storia, danno il senso di questa trasformazione, riassumendo sia il sentimento di appartenenza al luogo, sia la volontà di staccarsi dal passato per progettare il futuro.   

Virginia Siddi nasce a Portoscuso nel 1959. Negli anni Settanta frequenta il Liceo Artistico di Cagliari, conseguendo il diploma nel 1978. Dopo le prime esperienze figurative, negli anni Novanta approda ad una astrazione geometrica che dalle radici concretiste evolve rapidamente verso soluzioni di minimalismo oggettuale. A partire dal decennio successivo la sua ricerca si trasforma, ridimensionando l’impronta razionalista in favore di connotazioni più intime e introspettive del dipingere. I lavori, affidati ad una esecuzione curatissima, ricercano profonde empatie con i materiali impiegati e tendono a sublimare gli spunti esistenziali nei processi artigianali del fare. Gli esiti recenti, sempre più caratterizzati dall’impiego di materie ricche di memoria (carbone, terre, rocce), ma spesso estranee alla consuetudine dell’arte, si muovono tra l’impronta sperimentale della tecnica e le suggestioni evocative dei rimandi simbolici, dando corpo ad una ricerca che oscilla tra il piano sostanzialmente oggettivo dei linguaggi e quello prevalentemente soggettivo delle emozioni. Vive e lavora a Carbonia.

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Il coordinamento nazionale docenti della disciplina dei diritti umani, in occasione del Giorno del ricordo, istituito con legge 30 marzo 2004, n. 92, intende ricordare la tragedia degli italiani e le vittime delle foibe, invitando le scuole di ogni ordine e grado a far leggere in ogni classe nelle prime ore l’articolo 1 istitutivo di tale giornata.

Il 10 febbraio del 1947, infatti, segna la data in cui i trattati di pace assegnano in modo definitivo l’Istria e la Dalmazia alla Jugoslavia, ponendo la parola “fine” alla seconda guerra mondiale. In quelle regioni di frontiera, dalla data dell’armistizio dell’8 settembre 1943, fino al maggio del 1945, i partigiani comunisti di Tito scatenarono una feroce rappresaglia contro gli italiani, mascherando quegli atti come azione di guerra contro i fascisti. Migliaia di uomini, donne e bambini vennero affamati, massacrati e gettati, spesso ancora vivi, nelle foibe; profonde cavità carsiche di origine naturale. Ma il giorno del ricordo non è solo dedicato al dramma degli infoibati, è il giorno anche di quei 350mila italiani costretti a lasciare la loro terra per essere sfollati al di là del nuovo confine. In un contesto bellico angoscioso e terribile, politicamente confuso, i profughi giuliani furono considerati un peso ulteriore alle privazioni della guerra, per coloro che non ebbero parenti o amici in grado di accoglierli, furono in maggioranza relegati campi profughi dove restarono per anni.

Per tutta la durata del cosiddetto “dopoguerra” fino ai nostri giorni, la crudele vicenda delle foibe è stata ignorata nel totale disinteresse delle forze politiche, solo nel 2005 il Parlamento italiano ha dato inizio all’annuale commemorazione di una delle pagine più tristi della nostra storia.

Oggi il comportamento vile e odioso degli aguzzini del tempo ci appare lontano, relegato ad un contesto storico-politico terribile e disperato. Ma ricordare ci aiuta a comprendere quanto sia labile il confine che ci separa da tragedie molto simili che si consumano oggi nel mondo. La storia si ripete in quelle terre in cui la guerra e le devastazioni colpiscono la popolazione innocente. Quei popoli che oggi bussano alle porte dei confini europei, un tempo furono italiani istriani cacciati dalla follia vendicativa dei partigiani di Tito.

Riteniamo che nella scuola pubblica italiana, oggi più che mai, sia necessario uno sforzo pedagogico che spinga alla comprensione dei fenomeni storici che ciclicamente si ripetono, al fine di ancorare al rispetto dei diritti fondamentali dell’uomo ogni azione futura. La carta dei diritti, nata dalle macerie morali della seconda guerra mondiale, va osservata come necessaria conquista di civiltà e posta come base della società occidentale.

Angelo Ragusa

Responsabile area cultura Coordinamento Nazionale Docenti per i Diritti Umani

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Guardia Costiera: iniziativa di solidarietà, donazione di sangue AVIS Sant’Antioco

Ieri mattina, presso lo stabile del Poliambulatorio di Sant’Antioco, il personale dell’Ufficio Circondariale Marittimo di Sant’Antioco si è unito ai cittadini locali per un appuntamento con la donazione di sangue mensile grazie all’emoteca dell’AVIS di Carbonia.

Il comandante della Capitaneria di Porto di Sant’Antioco, tenente di vascello (CP) pilota Diego Leone ha ringraziato i medici, i volontari e il presidente comunale AVIS Sant’Antioco – Egidio Fontana – per il loro servizio, dichiarando di essere felice di prendere parte a questa iniziativa di solidarietà con il proprio personale, e di realizzare con un semplice gesto un’esigenza tanto importante soprattutto per la Regione Sardegna.

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Applausi per Nausdream e Babaiola all’Investor Day di Roma. Lo scorso 22 gennaio le start up nate al ContaminationLab dell’Università di Cagliari, hanno conquistato la fiducia degli operatori. All’evento curato da Luiss EnLabs – acceleratore di start up quotato in Borsa – di fronte a più di cento investitori, 160 aziende e alla stampa specializzata, Nausdream e Babaiola hanno raccolto oltre mezzo milione di euro. L’importo corrisponde a un pacchetto di quote, intorno al 30 per cento, che le start up cedono agli imprenditori partecipi e coinvolti, di fatto, nell’attivazione e nell’evoluzione operativa dei progetti.

In sostanza, un altro prezioso passo avanti per il CLab dell’ateneo cagliaritano. Con le intuizioni e la realizzazione dei partecipanti, CLab-Unica matura reputazione, prestigio e appeal. Dopo la vittoria del Premio nazionale per l’innovazione 2015 (Pni) conseguito dalla start up Intendime, la preziosa conferma d’oltre Tirreno e da scenari con forte competitività, è firmata da altre due start up generate dal Contamination Lab dell’Università di Cagliari, con direzione scientifica di Maria Chiara di Guardo.

Classificatasi al terzo posto nella finale regionale CLab del 2015, è composta da Marco Deiosso (ceo), Ausmann Dieng, Maria Antonietta Melis (studenti facoltà di Economia) e Giuseppe Basciu (Scienze informatiche). Nausdream è un marketplace peer-to-peer che nasce per risolvere il problema degli alti costi che gravano sui proprietari di imbarcazioni, spesso costretti a notevoli sacrifici se non alla vendita del mezzo. Su Nausdream i proprietari (host) propongono uscite sulla loro imbarcazione, con guadagni dovuti alla condivisione del mezzo. La start up non si limita a escursioni rivolte a turisti volti a conoscere le coste sarde, ma si rivolge a quanti vogliano trovare la risposta adatta alle loro esigenze di navigazione. Sulla piattaforma si potranno prenotare gite per vela, sport acquatici e pesca, curate dal proprietario della barca.

Forte del Premio speciale del Crs4 alla finale regionale CLab 2015, ne fanno parte Nicola Usala (ceo, studia ingegneria elettronica), Federica Saba (Scienze sociali), studiano Scienze informatiche Enrico Garia e Alessio Demurtas, e Giulia Usala (Dams Torino). Babaiola è un sito dedicato all’organizzazione di viaggi per la comunità Lgbt (Lesbian, gay, bisessual e transessual). Su Babaiola.com si trova il viaggio che tiene conto dei propri sentimenti e delle proprie emozioni. Digitando l’esperienza, l’attività che si intende vivere in vacanza e il budget, Babaiola ha un algoritmo che suggerisce le destinazioni basate sui dati e le emozioni espresse. Con l’analisi delle recensioni, dei trend dei social network, l’algoritmo assegna un voto di compatibilità tra destinazione, esperienza e attività in modo da rendere la scelta dell’utente più semplice.

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Questo pomeriggio, alle ore 17.00, nella sala Remo Branca, in Piazza Municipio, a Iglesias, l’associazione culturale “Miele Amaro” e l’associazione “Amici della Vita Sulcis” propongono un incontro su “Storie di alcolismo”, letteratura, disperazione, rinascita. Partecipano Simonetta Uccheddu, operatrice di strada; Giorgio Pisano, giornalista; Gianni Stocchino, presidente dell’associazione “Miele Amaro“; Germano Orrù, docente universitario; Giorgio Madeddu, presidente dell’associazione “Amici della Vita”.

B16-0029 AMICI DELLA VITA PENTOLACCIA

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La rivolta ha un unico volto: l’uomo e la donna del Sulcis rivendicano la propria dignità attraverso un’identità persa!

Il sole la fa da padrone suoi volti ormai stanchi di chi, stamane alle nove, era già in fermento per organizzare una spedizione verso un «modo più equo di stare al mondo».

Osservo le persone che ancora sono presenti in piazza, sono quasi le tredici, un gruppetto di giovani è seduto per terra in cerchio, uno poco più in là chiacchiera, tre stan sopra il tetto del vecchio dopolavoro e con un megafono continuano a dire qualche parola inerente alla manifestazione che volge al termine… scatto delle foto e poi mi fermo a parlare con loro.

Sono esausti, desiderosi di rientrare a casa, ma decidono di rilasciarmi un’intervista… eccola, e a voi il compito di tirare le somme di un momento decisivo per «la rivendicazione della propria dignità attraverso un’identità persa».

Maurizio Sanna arriva da San Giovanni Suergiu, è il rappresentante dei giovani che, nel 2008, hanno dato vita ad un comitato spontaneo, formato dai figli della crisi, da ex rappresentanti d’istituto. Maurizio è diplomato al Liceo Artistico di Iglesias, ma non ha ancora trovato un lavoro. Mi presenta Ivan Sais, un ex studente di Villamassargia. I due mostrano un carattere ed un approccio molto diversi tra loro: Maurizio sembra pacato mentre Ivan appare come più adirato, anche lui è disoccupato, nonostante si sia diplomato, hanno entrambi circa 28 anni e sono lì a chiedere quel qualcosa di negato a tanti giovani in Italia, a tanti ragazzi in Sardegna ma, in particolar modo a tanti uomini e donne del Sulcis Iglesiente, la provincia più povera del nostro tanto amato Stivale.

Ivan forse, a suo dire, diventerà il “pensionato delle lotte del territorio”… ed io sorridendo aggiungo: «In fondo è giusto che ci siano nuove facce, nuovi volti che combattano uniti in un fronte comune per il raggiungimento dello stesso obiettivo», e anche Ivano e Maurizio ne sono convinti.

Poi continuano a raccontare… stamane chiassosi e determinati, avevano una voglia tremenda di portare a casa “i fatti”, sono preoccupati per il loro futuro, si vergognano di appartenere alla provincia più povera d’Italia, sono pronti a tutto pur di raggiungere la meta, perché i loro genitori ed ancora prima i loro nonni in questo ci hanno creduto, ora soffrono insieme ai loro figli e ai loro nipoti. A Maurizio ed Ivan e non solo a loro, bensì a tutti i nostri giovani, non interessa una politica che esiste già, loro vogliono, pretendono e gridano a gran voce il volere una politica nuova, per il rilancio del territorio stretto ormai in un sepolcro.

Si avvicina Daniele Corrias, è stanco, stremato, ma si ferma ugualmente con noi… è il rappresentante d’istituto della scuola superiore IPIA di Carbonia.

«Stamane, quando sono arrivato ero “un po’ così…”, ora sono un pochino più speranzoso, più fiducioso… certo avrei voluto vedere in piazza più disoccupati, più alunni…più artigiani e magari anche più commercianti, spero che tutti possano comprendere l’importanza della protesta ed unirsi al più presto alla battaglia».

Cosa avete chiesto al sindaco di Carbonia, Giuseppe Casti?

Semplicemente di unirsi a noi…

E cosa si è rivelato propenso a fare, «per voi e con voi?»

Ci ha ascoltato e si è messo subito all’opera per produrre, insieme ad un gruppo di rappresentanti, un documento da indirizzare all’attenzione del governatore Francesco Pigliaru e del presidente del Consiglio Matteo Renzi.

Alla vostra attenzione rimetto integralmente il testo del volantino distribuito in occasione della manifestazione…

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Che altro dire se non fate sentire le vostre voci… non lasciamoci morire senza neanche provare a combattere ma… una cosa, anzi alcune non dobbiamo dimenticare: tenere i toni pacati, non mostrarsi aggressivi, non ricorrere alla forza, non far della giusta protesta un modo per passare dalla ragione al torto. Non insultare, chi forse non compie appieno il proprio dovere, ma invitarlo a riflettere per raggiungere insieme la giusta meta… non lanciare accuse o ingiurie ma ragionare e trovare una soluzione oggi per noi tutti e domani per i nostri bambini e le nostre bambine… il futuro del territorio forgiamolo insieme… UNITI NELLA LOTTA.

Nadia Pische

nadiapische@tiscali.it

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