Per la lotta al diabete, corsi volontari per sostituirsi ai medici delle ASL.
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In Italia circa 12.000 bambini che frequentano le nostre scuole sono affetti da diabete. Nonostante gli sforzi per renderli autosufficienti, tuttavia si tratta di bambini che necessitano di particolari attenzioni in ambito scolastico: controlli della glicemia, somministrazione di insulina, adeguata alimentazione alla mensa corretta attività fisica. Per non parlare della gestione di eventuali crisi ipoglicemiche.
Il MIUE e il ministero della Salute hanno in questi giorni diramato un documento dal titolo “Aspetti organizzativi e procedurali nella somministrazione dei farmaci per la continuità terapeutica e la gestione delle emergenze”. Il risultato in buona sostanza è che gli interventi previsti per i diabetici, gli asmatici, gli epilettici, vengano eseguiti in forma volontaria dal personale scolastico previa formazione, anziché dalla ASL di competenza.
Immediata la reazione delle associazioni pazienti.«E’ impensabile che la buona volontà di un insegnante possa sostituirsi alle competenze di un medico – ha sottolineato Antonio Cabras, presidente della Federazione Nazionale Diabete Giovanile -. Certamente va accolto con interesse l’invito del Ministero ad organizzare corsi di formazione per il personale scolastico volontario, ma questo non può rappresentare la soluzione al problema per una serie di motivi. Innanzitutto l’insegnante è presente per 5 giorni su 6 con un orario variabile tra le 18 e le 24 ore settimanali; e poi nella vita di un bambino diabetico si possono verificare situazioni che richiedono particolari cognizioni sanitarie e non maldestri tentativi di persone di buone volontà.
«Mi viene la pelle d’oca – ha concluso Cabras – alla sola idea di un insegnante costretto a convivere con le conseguenze di un intervento sbagliato : ma insomma come si fa a scaricare responsabilità così gravi su chi dovrebbe insegnare storia e matematica, quando ci sono operatori della ASL regolarmente retribuiti proprio per questo scopo?»
In una lettera inviata al ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini e al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la Federazione ha denunciato le carenze del documento richiamando la necessità di «individuare al più presto le figure all’interno del servizio sanitario territoriali che siano in grado di assumere la regia e la responsabilità del benessere dei bambini con diabete in ambito scolastico evitando di coinvolgere il personale scolastico non in possesso di idonee cognizioni sanitarie e, a quanto risulta, neanche remunerato per questi compiti».