23 December, 2024
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Claudia Firino copia

E’ stato firmato un accordo tra il Miur e l’assessorato regionale alla pubblica Istruzione in merito al progetto “Tutti a Iscol@”.

L’accordo prevede le modalità attraverso le quali le autonomie scolastiche dovranno dotarsi del personale necessario all’attuazione dei progetti presentati e che dovranno concludersi entro il 30 giugno 2016.

Nell’accordo è prevista, inoltre, la costituzione di un Osservatorio Regionale della Scuola, quale strumento privilegiato per una programmazione partecipata con le realtà territoriali, con il mondo della scuola, della formazione e dell’Università e del quale fanno parte rappresentanti di entrambe le istituzioni.

II progetto ha come obiettivo di innalzare i livelli di apprendimento degli studenti delle scuole sarde e contrastare i processi di abbandono scolastico attraverso azioni che saranno attuate in maniera integrata.

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L’Igea Spa ha pubblicato dodici nuovi bandi di selezione per 13 assunzioni, a tempo pieno e indeterminato.

Queste le figure professionali ricercate:

– 1 addetto archivio storico minerario;
– 1 coordinatore servizi tecnico/operativi e manutentivi;
– 1 laureato in geologia;
– 1 responsabile servizio geologia;
– 1 responsabile servizio progettazione;
– 1 responsabile settore normativa, regolamentazione, contenzioso, sito web;
– 1 geometra;
– 1 perito minerario;
– 1 saldatore;
– 1 tecnico superiore di diagnostica applicata al restauro;
– 2 esperti servizio informatico;
– 1 responsabile servizio informatico.
Le domande di partecipazione ai concorsi dovranno pervenire entro il 4 febbraio 2016 al seguente indirizzo:
IGEA SPA
Segreteria di Direzione
Loc. Campo Pisano 09016 – Iglesias (CI)

Ricordiamo che scadono sabato 16 gennaio 2015, intanto, i termini per la partecipazione ai nove bandi di selezione, per esami e titoli, per l’assunzione, a tempo pieno e indeterminato, di:
– 2 operatori specializzati in ambito meccanico;
– 2 diplomati perito chimico – 5° livello impiegati – area tecnica – CCNL attività minerarie;
– 2 operatori specializzati in ambito meccanico-motorista o elettrauto;
– 2 operatori specializzati in ambito elettrico ed elettronico;
– 10 operatori ambientali polivalenti – 7° livello operai – CCNL attività minerarie;
– 3 laureati in ingegneria ambientale – 4° livello impiegati – area tecnica – CCNL attività minerarie;
– 1 laureato in ingegneria civile – 4° livello impiegati – area tecnica – CCNL attività minerarie;
– 1 laureato in ingegneria meccanica o elettrica – 4° livello impiegati – area tecnica – CCNL attività minerarie;
– 2 diplomati geometra – 5° livello impiegati – area tecnica – CCNL attività minerarie.
Le domande di partecipazione a questi concorsi, come i nuovi già elencati sopra, lo ripetiamo, dovranno pervenire entro il 16 gennaio 2016 al seguente indirizzo:
IGEA SPA

Segreteria di Direzione
Loc. Campo Pisano 09016 – Iglesias (CI)

IGEA spa logo

 

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Phytoness_official

Laura, Maurizio, Giorgia, Silvio sono quattro ragazzi di Carbonia, Iglesias e Cagliari, che partecipano all’ambizioso progetto, organizzato dall’Università di Cagliari, allo scopo di promuovere l’imprenditorialità giovanile.

Maurizio Olla, 45 anni, è un dottore di ricerca in chimica, è la colonna portante di questa idea imprenditoriale, è infatti il responsabile della ricerca e sviluppo.

Laura Ferrara, Giorgia Vinci e Silvio Rizzi, rispettivamente 21, 23 e 25 anni, studiano economia e gestione aziendale a Cagliari e si occupano della gestione economica del progetto.

Collabora con il gruppo Marco Frau, 19 anni, che cura la realizzazione e gestione del sito internet.

Phytoness è il nome che hanno dato alla loro start-up, phyto dal greco “pianta” e ness dall’inglese “stato”, quello che vogliono trasmettere, anche attraverso il nome, è l’attenzione verso il regno vegetale che diventa una risorsa sempre più importante, a maggior ragione nella provincia di Carbonia Iglesias, nota ormai come la provincia più povera d’Europa.

Insieme, stanno portando avanti un progetto d’impresa che prevede lo sviluppo di un kit per poter effettuare analisi fogliari autonomamente, che aiuterà agricoltori e agronomi nell’individuazione di scompensi nutrizionali nelle piante, permettendo di ottenere risultati immediati, correggendo e mirando la concimazione secondo le reali esigenze della pianta, riducendo gli sprechi e migliorando la qualità dei prodotti.

La differenza di età nel loro caso, non è stata un ostacolo, sono infatti un team coeso e affiatato, credono fermamente nella loro idea e sperano che i loro sogni diventino presto realtà.

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Pietro Sanna 49Copertina libro Livellari nei comuni del Sulcis

Mercoledì 20 gennaio, nei locali del Circolo Ricreativo di via Roma 50, a Carbonia, Pietro Sanna terrà una conferenza sull’antico ma sempre attuale contratto agrario di livello, vincolo ipotecario su 130.000 ettari, suddivisi in 9 comuni del Sulcis: Carbonia, Giba, Iglesias, Masainas, Piscinas, Santadi, Sant’Anna Arresi, Teulada e Tratalias.

Pietro Sanna è autore del libro “Livellari nei comuni del Sulcis”, Giampaolo Cirronis editore.

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Palmas Vecchio Alberi 2

L’Associazione Culturale Palmas Vecchio, con il supporto logistico del comune di San Giovanni Suergiu, organizza “Su Fogaroni De Santu Antoni”, domenica 17 gennaio, alle ore 17.30, a Palmas Suergiu, presso il parchetto all’ingresso del paese. L’evento ha come finalità la raccolta di fondi che verranno poi devoluti alla società sportiva locale, A.S.D. Calcetto Palmas, per l’acquisto di un defibrillatore.

Dal 20 gennaio 2016 tutte le società sportive, anche dilettantistiche, dovranno disporre di un defibrillatore semiautomatico da utilizzare durante le partite e gli allenamenti. Tutta la popolazione, le associazioni e le società sportive sono invitate alla serata benefica.

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Logan-Edge

David Logan e Marquez Haynes trascinano la Dinamo al successo contro il forte Galatasaray, battuto 79 a 74 (primo tempo 37 a 37) al PalaSerradimigni, nella seconda giornata dell’Eurocup. Dopo 11 sconfitte consecutive europee, 10 in Euroleague e una in Eurocup, dunque, la squadra sassarese ha rotto il ghiaccio nella serata che precede l’esordio del nuovo acquisto Tony Mitchell, arrivato in serata, che sarà in campo domenica a Cremona, nella prima giornata di ritorno della “regular season” del campionato di A1.

La partita è rimasta sempre in equilibrio e si è decisa negli ultimi istanti quando la Dinamo, trascinata dalle triple di Stipcevic, hanno avuto la meglio sulla corazzata turca, condotta da un super Schilb (25 punti) e Lasme (20). Oltre ad Haynes e Logan, 38 punti in due, supportati da Matteo Formenti (5 punti e 5 rimbalzi) e Brian Sacchetti (7 punti) e dal lavoro a rimbalzo di Joe Alexander (10), incisivo anche Brenton Petway (4 punti e 6 rimbalzi).

Marco Calvani ha mandato in campo un quintetto con Haynes, Logan, Formenti, Alexander e Varnado, coach Ataman ha risponsto con Schilb, McCollum, Micov, Lasme e Guler. Il Galatasaray è partito bene con un super Lasme, la Dinamo ha rotto il ghiaccio con Varnado e Alexander. I turchi hanno trovato un break di 8 punti (4-14) ma la Dinamo ha accorciato le distanze con Haynes e Varnado (13-18). Nella seconda frazione la Dinamo s’è riportata in parità, bombardando dall’arco con Petway, Sacchetti e Logan. Una tripla di Logan ha firmato la parità, la Dinamo ha provato a scappare ma il Galatasaray ha retto con un implacabile Schilb, autore di 19 punti nei primi 20’. Una tripla di Haynes, il primo in maglia biancoblu a portarsi in doppia cifra, ha chiudo il primo tempo sul 37 pari.

Al rientro dall’intervallo lungo gli ospiti sono partiti con intensità mettendo a referto un parziale di 6 a 0. Sono stati Haynes e Logan a suonare la carica, la Dinamo ha recuperato lo svantaggio con tre triple di Haynes, Formenti e Stipcevic. 8-2 giallorosso e al 30’ punteggio sul 55 a 59. Tre bombe di Stipcevic hanno firmato il sorpasso sassarese, il PalaSerradimigni è diventato una bolgia: 66 a 61. Lasme e McCollum hanno riportano il Galatasaray a un possesso di distanza, ma è giunta stavolta puntuale la reazione sarda con Petway in lunetta e una tripla di Logan. 4 punti di Lasme hanno riportato il Galatasary a -3. Guler ha mandato in lunetta Logan, che non ha sbagliato. McCollum ha trovato un canestro impossibile ma non è bastato e Marqeuz Haynes ha chiuso la sul 79 a 74.

 

 

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Palazzo del Consiglio regionale 3 copia

In Consiglio regionale prosegue il dibattito sul D.L. n. 176 “Riordino del sistema delle autonomie locali della Sardegna”.

Alla ripresa dei lavori, ieri pomeriggio, il presidente Ganau ha messo in discussione l’emendamento 2359 all’emendamento 1948 e ha dato la parola all’on. Michele Cossa (Riformatori sardi) e Marco Tedde (Forza Italia), entrambi fortemente critici sulla formulazione delle norme relative all’istituzione dell’area metropolitana di Cagliari.

L’on. Ignazio Locci (Forza Italia) ha detto: “In questo modo state surrettiziamente ripristinando le vecchie province. Sarebbe stata necessaria una norma transitoria, che non avete invece realizzato”. Anche l’on. Alessandra Zedda (Forza Italia) ha annunciato il voto a favore.

L’emendamento 2359 è stato respinto.

Sull’emendamento 2360, relativo alle cosiddette “città medie”, l’on. Marco Tedde (Forza Italia) ha detto: “Non state facendo scelte strategiche ma scelte tattiche per accontentare qualcuno. Trentamila abitanti potrebbero essere un numero corretto o meno, dipende da come lo si intende”.

Anche l’on. Zedda (Forza Italia) ha preso la parola. “Quante città medie avete intenzione di realizzare in Sardegna? Ce lo fate sapere?”.

Sulle stesse posizioni l’on. Ignazio Locci (Forza Italia) e Gianluigi Rubiu (Udc), che hanno parlato espressamente di “allontanamento dal processo di semplificazione annunciato da Pigliaru in campagna elettorale. Che cosa ce ne facciamo di un altro ente, che nulla c’entra con i problemi reali della gente’ mi fa specie che in questo consiglio ci siano sindaci che pure avvallano riforme così inutili”.  

Il sardista Angelo Carta ha aggiunto le sue perplessità: “Questa legge dà una certezza, ovvero la nascita della città metropolitana di Cagliari. Il resto sono una serie di illusioni, perché la città media la state inventando voi e niente vieta che ci sia il paese grande e la città piccola. E’ più coerente che questi poteri siano conferiti con un decreto legge dal Governo. Per questo voto a favore dell’emendamento”.

Favorevole anche il consigliere Attilio Dedoni (Riformatori), che ha parlato del dimensionamento delle città, così come l’on. Stefano Tunis ha detto: “Questa maggioranza ha un problema di dimensioni perché parla solo di questo, con riferimento alle città sarde. L’ossessione del presidente Francesco Pigliaru è che ogni azione sia misurabile e sventura vuole che l’azione della Giunta sia misurabile solo con i numeri relativi. A voi non interessa il come organizzare gli enti locali ma interessa decidere chi è meno grande della città metropolitana”.

Secondo l’on. Luigi Crisponi (Riformatori) “non saranno le città medie a risolvere i problemi dei cittadini. Tutto il resto della Sardegna diverso da Cagliari è paccottiglia da aggiungere all’area metropolitana, secondo voi”. Per l’on. Edoardo Tocco “sarebbe stato molto utile sentire il parere di qualcuno di voi e invece nulla, solo silenzio”.

Per il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, “l’articolo 2 è un pasticcio peggiore dell’articolo 1 perché per voi tutto ciò che non è Cagliari, ovvero il 90 per cento dei paesi della Sardegna, non ha dignità. Dove siete sovranisti e indipendentisti, che fate? Siete al servizio di altri che governano a Roma e scimmiottate quel che fanno in altre regioni italiane”.

L’on. Mario Floris (Uds – Misto) si è rivolto all’assessore agli Enti locali e ha detto: “Non vorrei che aver riportato in commissione la legge sia servizi a mascherare i limiti di una legge che stiamo vedendo”.

L’emendamento 2360 è stato respinto.

Il presidente Ganau ha aperto la discussione sull’emendamento 2361, soppressivo come i precedenti e relativo alla “rete urbana”. L’on. Tedde (FI) ha detto: “Siamo davanti a una tecnica normativa barocca, cosa vuol dire rete metropolitana? Non è una definizione politica, né sociale né urbanistica. Non esiste la rete metropolitana se non quella della metropolitana, nel senso dei trasporti. Non si può legiferare così”.

L’on. Luigi Crisponi (Riformatori) ha annunciato il voto a favore e così anche l’on. Ignazio Locci, che ha detto: “Avete parlato di rete urbana e città medie perché volete rispondere così alla città di Olbia e alla Gallura. Nulla di più. Noi abbiamo pensato che non è così  che si risponde alle esigenze sacrosante dell’area che più di tutte sta crescendo”.

Per l’on. Angelo Carta (Psd’az) “la rete urbana non è stata inventata solo per Olbia ma anche per Nuoro, che con Dorgali o con un comune confinante supera i trentamila abitanti. Ma quali sono i poteri di una rete urbana rispetto a quelli dell’Unione dei Comuni? Non si sa. Questa è demagogia pura”.

Secondo l’on. Gianni Lampis (Misto) “siamo davanti all’ennesima truffa, perché state scontentando tutte le zone interne della Sardegna”. Dello stesso parere l’on Rubiu (Udc), che ha detto. “I paesi sono il tessuto sociale della Sardegna e a loro dovremmo pensare scrivendo la riforma degli enti locali. Il vero obiettivo di questo provvedimento è invece la spartizione del potere”.

L’on. Tunis (Forza Italia) ha chiesto al presidente del Consiglio come debba essere intesa “Macomer” e ha presentato un emendamento orale sul punto. Anche l’on. Dedoni si è domandato il significato di “rete urbana. Non lo capisco e non comprendo cosa rappresenti. Manco voi lo sapete, però”.

Non è possibile fare leggi a richiesta di qualcuno, le leggi si fanno perché servono e non perché le chiede un sindaco appartenente a un partito”, ha detto l’on. Gianni Tatti, annunciando il voto a favore.

Per il capogruppo di Forza Italia, on. Pietro Pittalis, “l’unica spiegazione possibile alla rete urbana è l’interpretazione che ne dà Wikipedia rispetto alle reti telefoniche e di telecomunicazioni. E’ evidente che siete competenti in materia e volete far baciare alcuni centri della Sardegna da questa legge. E’ intollerabile confinare Nuoro dentro una scatola vuota come la rete urbana”.

L’emendamento 2361 è stato votato e respinto.

Il presidente ha quindi messo in discussione l’emendamento n. 2306, ed il primo firmatario, il consigliere del gruppo Misto, Paolo Truzzu (Fdi), è intervenuto per sostenere la soppressione della parola “contermine” alla lettera d) comma 1) dell’emendamento sostitutivo totale dell’articolo 2, presentato dal presidente della Prima commissione Francesco Agus e dal relatore della maggioranza, Roberto Deriu. Voto a favore è stato annunciato dal consigliere di Fi, Marco Tedde, («si usa la rete per accalappiare le volontà politiche e mi dispiace che non siano presenti in Aula i colleghi del Centro democratico che forse non sono stati accalappiati»).

Posto in votazione l’emendamento 2306 non è stato approvato (18 sì e 27 no) e quindi il presidente Ganau ha annunciato la votazione dell’emendamento 2309 (Truzzu e più). Marco Tedde (Fi) ha dichiarato voto favorevole per la soppressione della lettera e) comma 1): «E’un tentativo di presa in giro per il Nord Sardegna e la rete metropolitana è un atto di bullismo politico perché è un invenzione priva di contenuti». « Stiamo rappresentando una parodia dell’attività legislativa – ha concluso l’esponente della minoranza – e non è accettabile questo comportamento nei confronti dei cittadini del Nord Sardegna che meritavano di vedere riconosciuta la loro città metropolitana».

Paolo Truzzu (Misto-FdI) ha affermato che la legge del centrosinistra “scatena il campanilismo fine a se stesso e nella lettera e) c’è il tentativo di offrire un ciambella di salvataggio ai consiglieri di maggioranza del Nord Sardegna”. A favore anche il capogruppo del Psd’Az, Angelo Carta: «Giusto eliminare la parola “contermini” per non pregiudicare la collaborazione tra Nuoro e la Gallura».

Ignazio Locci (Fi) ha dichiarato voto favorevole all’emendamento: «Non si può pensare che i cittadini del sassarese abbiano l’anello al naso e la maggioranza ha rifiutato il confronto politico sulla possibilità di inserire la seconda città metropolitana nel testo di legge».

Luigi Crisponi (Riformatori), ha dichiarato voto a favore “all’emendamento che interviene sul bestiario delle definizioni contenute da questa legge”. Il capogruppo Attilio Dedoni (Riformatori) ha dichiarato voto a favore ed ha introdotto il tema dei collegamenti con banda larga che – a suo giudizio – sarebbero riservati solo per i grandi agglomerati urbani.

Il capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, ha dichiarato voto favorevole ed ha affermato che le definizioni di rete urbana e rete metropolitana “sono state gonfiate nella comunicazione perché sono in realtà contenitori assolutamente vuoti”.

«La rete urbana – ha concluso l’esponente della minoranza – cerca di dare il contentino a qualche Comune, ben sapendo che niente cambia e nulla si ottiene rispetto al risultato di città metropolitana ottenuto da Cagliari. Tutto il resto è, infatti, solo schiuma propagandistica»

Il consigliere del gruppo Misto, Mario Floris (Uds), ha evidenziato “la resa totale da parte di quelle forze politiche che sembravano orientate a difendere gli interessi della Sardegna”. «Ma sui Comuni – ha tuonato l’ex presidente della regione – non vincerete». Floris ha concluso il suo intervento evidenziando come Sassari non ottenga il riconoscimento di città metropolitana mentre conta il presidente della Giunta, il presidente del Consiglio e una miriade di assessori: «E’ evidente che c’è qualcosa che non funziona. Riflettete!».

Posto in votazione l’emendamento 2309 non è stato approvato con 18 favorevoli e 30 contrari.

Annunciata la discussione dell’emendamento 2310, il primo firmatario Paolo Truzzu (Misto- FdI) è intervenuto per dichiarare il voto a favore; seguito dal consigliere Ignazio Locci (Fi) e da Marcello Orrù (Psd’Az) che ha insistito sulle penalizzazioni per il territorio del sassarese a fronte del perdurare di una visione politica cagliaricentrica. Attilio Dedoni (Riformatori) ha dichiarato voto a favore: «Questa legge aggrava le disparità tra i diversi territori e anche tra i disoccupati della Regione». Il capogruppo di Fi, Pietro Pittalis ha dichiarato voto a favore ed ha invitato la maggioranza a fermarsi e a ritirare il disegno di legge («squalifica la politica e non rende alcun servizio alla nostra Isola»). «Noi ci opporremo con tutte le nostre forze a questo provvedimento – ha concluso Pittalis – che è discriminatorio e fa aumentare la conflittualità tra i diversi territori della Sardegna».

Marco Tedde (Fi) a favore della soppressione della lettera e): «E’ uno dei passaggi più offensivi verso il Nord Sardegna, uno sberleffo nei confronti di una parte dell’Isola».

Il capogruppo Udc, Gianluigi Rubiu, ha dichiarato voto favorevole ed ha espresso forti critiche alle istituende reti metropolitane: «Creano un ulteriore ingorgo amministrativo, mi chiedo cosa dovrà fare un’impresa o un privato per ottenere un’autorizzazione».

Il consigliere dei Riformatori, Michele Cossa ha dichiarato voto a favore: «Tra le tanti invenzioni di cui non sentiva il bisogno c’è certamente la rete metropolitana».

Posto in votazione l’emendamento n. 2310 non è stato approvato con 32 contrari e 19 a favore.

Subito dopo il Consiglio ha iniziato la discussione dell’emendamento n. 2311 all’emendamento n. 1948.

Il consigliere Gianni Lampis (Misto-Fdi) ha affermato che il senso della sua proposta è quello di «evitare l’approvazione di una nuova legge truffa, soprattutto nella parte in cui si parla di soppressione delle province, mentre anzi viene istituita la nuova provincia del sud Sardegna di cui faranno parte i comuni non compresi nell’area metropolitana». Con questa decisione, ha continuato, «sarà dura spiegare ai cittadini della Marmilla che dovranno andare a Carbonia per utilizzare servizi essenziali e gli stessi disagi toccheranno a cittadini di altre zone sfortunate dell’Isola, che resteranno tali».

Ha assunto la presidenza dell’Assemblea il vice presidente Eugenio Lai.

Il consigliere Ignazio Locci (Forza Italia) ha criticato con forza le norme transitorie della legge che «riportano in vita quelle province che saranno soppresse definitivamente dopo l’approvazione della riforma costituzionale; c’è poi una asimmetria dei tempi che porterà solo in Sardegna alla sopravvivenza di questi enti». Piuttosto, ha concluso, la vera emergenza della Sardegna, riguarda la verifica dell’efficienza della pubblica amministrazione sarda e, come dicono tutte le indagini, nel 2015 c’è stato un forte peggioramento rispetto all’anno precedente».

Il consigliere Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha detto che «non c’era alcun bisogno di riesumare le province dopo il referendum del 2012, è una brutta pagina della politica sarda di cui il centro sinistra ha la responsabilità, con in più la faccia tosta di dire ai sardi perfino quali saranno le province soppresse stralciando la posizione di quelle cosiddette storiche».

Il consigliere Paolo Truzzu (Misto-Fdi) ha ricordato che, astrattamente, «gli ambiti territoriali strategici potevano essere un elemento positivo della legge, solo che poi vengono collegati alla soppressione delle province alla quali in pratica si sovrappongono del tutto, chiamando le province con un altro nome; per cui è giusta l’abrogazione».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia) ha definito l’emendamento «giusto», per cercare di riportare un minimo di chiarezza in un testo «pieno di confusione e di espedienti tattici di basso profilo che, inoltre, dilata a dismisura il tessuto istituzionale (istituendo perfino una nuova provincia) che invece doveva essere snellito e semplificato».

Il capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis ha sottolineato la scarsa chiarezza della legge al punto che, provocatoriamente, «sarebbe stato forse meglio ripristinare le vecchie province piuttosto che introdurre una articolazione pasticciata che oltretutto non decentra alcuna funzione, o anche fare di tutta la Sardegna una intera area metropolitana».

Il consigliere Michele Cossa (Riformatori sardi) ha lamentato «l’ennesima incongruità di una legge che crea una gerarchia fra i comuni ed ora anche fra gli organismi di aggregazioni, istituendo anche una specie di doppione delle province». Ma dove è finita, ha chiesto, «la razionalizzazione del sistema che era la vera necessità della Sardegna? Casomai gli ambiti territoriali strategici andavano dimensionati sulla base dei confini dei nuovi enti e non dei vecchi».

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha rilevato la mancanza di una idea di fondo e di una prospettiva concreta della riforma proposta dalla maggioranza, che «non dice niente sul punto centrale che interessa davvero ai cittadini, cioè chi fa cosa, eppure la Sardegna ha avuto anni di tempo per progettare una riforma vera che, magari con pochi articoli, metta al centro il cittadino rispettando le vocazioni dei diversi territori».

Messo in votazione, l’emendamento è stato respinto con 19 contrari e 30 contrari.

Subito dopo è iniziato l’esame dell’emendamento n. 2362.

Il capogruppo dei Riformatori Attilio Dedoni ha criticato la violazione del principio di sussidiarietà, «mentre sarebbe stato utile ispirarsi ai modelli istituzionali più avanzati, in modo flessibile, istituendo nuovi organismi laddove c’è la necessità di gestire problemi comuni nell’interesse dei cittadini sardi». Questo è il grande obiettivo mancato della riforma, ha protestato Dedoni, «che divide le comunità e spinge ai margini della Regione le zone della Sardegna in cui si registra il maggiore ritardo di sviluppo».

Il consigliere Angelo Carta (Psd’Az) ha osservato che «l’emendamento ha lo scopo di impedire alla maggioranza di dire tutto ed il suo contrario, con riferimento all’art.44 dello Statuto che sancisce il decentramento delle funzioni dalla Regione agli enti locali; per questo è giusto abrogare il passaggio della riforma relativo agli ambiti territoriali strategici che invece consentono alla Regione di andare in controtendenza con un nuovo processo accentratore».

Il consigliere Marco Tedde (Forza Italia), favorevole, ha chiarito che «si vuole incidere su una delle maggiori storture della legge che divide i cittadini sardi e che molto probabilmente sarà impugnata per l’istituzione di una nuova provincia che la legge Delrio vieta espressamente».

Il consigliere Ignazio Locci, anch’egli di Forza Italia, ha dichiarato che «occorre richiamare la maggioranza alle sue responsabilità perché non solo questa legge è il tentativo fallito di organizzare in modo diverso la rete istituzionale regionale ma, come si vedrà più avanti, contiene interventi settoriali destinati a risolvere situazioni delicate sparse qua e là per la Sardegna».

Il consigliere Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, ha citato una recente dichiarazione del capogruppo del Pd Pietro Cocco a difesa dell’assessore dei Trasporti Massimo Deiana oggetto di un attacco del segretario del Pd Renato Soru. E’ l’ennesima mozione di sfiducia interna, ha detto polemicamente, «ma sarebbe ora di finirla perché tanto, se Deiana dovesse abbandonare la Giunta, continuerebbe a fare il consulente della Regione come ha fatto per vent’anni».

Messo in votazione l’emendamento è stato respinto con 18 voti favorevoli e 28 contrari.

Sull’emendamento 2314 (Truzzu e più) che prevede la soppressione all’art 2 comma 1 lettera g delle parole “sino alla definitiva soppressione delle stesse” sono intervenuti: Attilio Dedoni (Riformatori) che ha detto, riprendendo il tema sollevato dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis, che questa legge aggrava anche il sistema dei trasporti. Luigi Crisponi (Riformatori sardi) ha affermato che i trasporti sono argomento di estrema attualità. Questo tema ben si coniuga con la discussione in corso che riguarda la riorganizzazione territoriale. L’emendamento è stato bocciato (presenti 50, sì 18, no 32) .

Sull’emendamento 2486 (Tedde e più), che modifica l’articolo 2, comma 1 lettera B) e che prevede di intendere per città metropolitana di Cagliari i comuni compresi nelle province di Cagliari, Oristano, Carbonia Iglesias e Medio Campidano, è intervenuto Marco Tedde (Forza Italia) che voterà a favore dell’emendamento prima di tutto per il rispetto della gerarchia delle fonti. Il disegno di legge non rispetta la legge nazionale. E’ d’accordo anche Ignazio Locci (Forza Italia). Paolo Truzzu (Misto) ha espresso parere favorevole e ha definito l’emendamento “una ciambella di salvataggio” che viene offerta alla maggioranza per superare il concetto di città metropolitana di Cagliari. Gianni Lampis (Misto) ha ricordato che in commissione la minoranza aveva proposto un dialogo ma non lo ha mai trovato . L’idea originale era quella di un’area metropolitana unica regionale, ma si poteva discutere anche sull’ipotesi di due città metropolitane. Invece, l’opposizione si è scontrata contro un muro. L’emendamento è stato bocciato (presenti 50, sì 19, no 31).

Sull’emendamento 2304 (Lampis e più) che prevede di sostituire la parola quarantamila a trentamila scritta alla lettera C del comma 1 dell’art 2 è intervenuto Paolo Truzzu (Misto) che ha fatto una riflessione sul numero degli abitanti che deve avere la “città media”. L’emendamento è stato bocciato (presenti 48, sì 17, no 30, 1 astenuto).

Sull’emendamento 2305 (Lampis e più), che prevede di sostituire la parola venticinquemila alla parola trentamila scritta nel comma 1 dell’articolo 2 lettera C,  è intervenuto Ignazio Locci che si è soffermato anche lui sul numero che devono avere le città medie. Marco Tedde (Forza Italia) ha sottolineato che le città medie costituiscono un concetto tormentato per la maggioranza che si sforza di accontentare tutti. Questo Dl è un pasticcio normativo e se approvato sarà una delle leggi peggiori di questo Consiglio. L’emendamento è stato bocciato (presenti 48, sì 18, no 30).

Si è poi passati all’esame degli emendamenti (nn. 2476 e 2501) all’emendamento 1948. Il presidente Lai ha annunciato il ritiro degli emendamenti che sono stati fatti propri dal capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis.

Ha quindi preso la parola il consigliere dei Riformatori Luigi Crisponi che ha sottolineato come l’emendamento 2476 bocci la previsione di una città media con 30mila abitanti e propone invece una quota pari a diecimila. “E’ un modo di dare dignità agli esclusi – ha detto Crisponi – per questo voteremo a favore».

Il presidente Ganau, tornato al banco della presidenza, ha quindi dato la parola al capogruppo del Psd’Az Angelo Carta: «Non capisco perché questi emendamenti siano stati ritirati – si è chiesto il consigliere sardista – si sta superando il ridicolo. State facendo diventare una barzelletta un argomento serio».

Marco Tedde (Forza Italia) ha sottolineato come gli emendamenti fossero finalizzati a dare il titolo di città medie anche a centri minori come Macomer. «Ci dispiace che oggi siano assenti i consiglieri che hanno presentato gli emendamenti – ha detto Tedde – prima si avanzano proposte di correzioni, corredate da dichiarazioni a mezzo stampa, e poi non ci si presenta in aula. Anche questo emendamento rientra in una legge priva di contenuti che vuole dare un contentino a tutti».

L’emendamento n. 2476 che è stato respinto dall’Aula con 44 voti contrari e 5 a favore.

Il presidente Ganau ha quindi dichiarato chiusa la seduta e aggiornato i lavori del Consiglio a giovedì mattina alle 10.00.

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Virginia Mura 2 copia

L’assessore regionale del Lavoro Virginia Mura ha firmato questa mattina, nella sede del ministero del Lavoro a Roma, il Protocollo d’Intesa con il Governo per l’avvio, anche in Sardegna, della sperimentazione del sistema Duale, che punta a favorire la transizione tra sistema di formazione professionale e mondo del lavoro e ad incrementare l’occupabilità dei giovani. Il documento, sottoscritto per il Governo dal sottosegretario Luigi Bobba, rappresenta un importante risultato per il sistema della formazione professionale in Sardegna, su cui la Giunta regionale punta particolarmente.

Il finanziamento – per ciascuna delle due annualità, 2016 e 2017 – ammonta a poco più di 301 mila euro: una cifra in sé non elevata, ma che segna il riavvio del circuito dei finanziamenti ministeriali verso la Sardegna, passo fondamentale per incrementare questa dotazione finanziaria nelle prossime annualità. Da anni infatti la Regione non godeva di alcun contributo finanziario nazionale in questa materia, anche a causa del disinteresse mostrato dalla precedente giunta regionale. La firma del Protocollo, dunque, è particolarmente significativa perché con essa la Sardegna torna tra le regioni italiane “virtuose”, ossia tra quelle che, appunto, hanno pieno titolo ad entrare nel circuito dei finanziamenti ministeriali. Non solo: nel corso dell’incontro con la stampa seguito alla firma, il sottosegretario Bobba ha anche espresso la piena disponibilità del Governo a mettere in campo ulteriori risorse per la Sardegna, per consentirle di colmare più velocemente il gap accumulato con le altre regioni.

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La Giunta regionale ha stanziato 400.000 euro per il salvamento a mare 2016. Le risorse regionali integreranno quelle statali, che ammontano a 406.000 euro. «Stiamo investendo in sicurezza e vogliamo destinare 800mila euro per il salvamento a mare – ha detto Donatella Spano, assessore della Difesa dell’Ambiente con delega alla Protezione civile -, raddoppiando la cifra impegnata lo scorso anno. È la prima volta che la Regione integra con risorse proprie i fondi statali.»
«Nei mesi scorsi, con grande anticipo sulla prossima stagione balneare, abbiamo deciso questa programmazione per proseguire il grande lavoro di rinforzo alla sicurezza e all’incolumità delle persone iniziato con la Protezione civile – ha aggiunto Donatella Spano -. Nel farlo non vogliamo però lasciare sole le amministrazioni comunali che devono garantire il servizio in un momento problematico per la scarsità di risorse. In questo modo, proprio grazie ai fondi regionali, vedranno un’anticipazione di contributi già a inizio della stagione balneare. Naturalmente la prevenzione resta sempre la prima e la più importante richiesta rivolta a tutti.»

La modalità di utilizzo dei fondi saranno concordati assieme agli enti locali una volta approvata in Consiglio regionale la Manovra 2016.

San Nicolò Buggerru 6

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Le nuove voci circolate nei giorni scorsi sulla riapertura del carcere duro nell’Isola dell’Asinara, sta provocando durissime reazioni in Sardegna.

«No ai terroristi jiadisti e mai più il carcere all’Asinara», hanno ribadito oggi i consiglieri della minoranza in Consiglio regionale che in una mozione sottoscritta da tutti i gruppi dell’opposizione, primo firmatario il vice presidente del Consiglio, Antonello Peru, confermano la volontà di rilanciare il parco e le sue attività.

Nel documento sono sottolineate le varie esperienze commissariali e si evidenzia che le diversegestioni che si sono succedute alla guida dell’ente parco «non hanno soddisfatto le attese del territorio in ordine allo sviluppo economico e sociale del Nord Sardegna ed in più occasioni, i comportamenti e gli atteggiamenti  governativi e ministeriali sono apparsi funzionali più ad una ipotetica riapertura delle strutture penitenziarie sull’isola dell’Asinara piuttosto che finalizzati a garantire il pieno decollo delle attività connesse al parco nazionale».

I consiglieri della minoranza “censurano” inoltre l’iniziativa del sindaco di Porto Torres tendente all’introduzione di una tassa di sbarco sull’isola parco e invitano la giunta regionale «a valutare l’ipotesi di un accordo con lo Stato perché, fatte salve la salvaguardia e la tutela ambientale dell’isola dell’Asinara e dell’area marina protetta, si proceda ad una modifica della legge istitutiva del Parco nazionale, tale da garantire alla Regione sarda e alle comunità locali, competenze e funzioni in ordine alla programmazione e alla gestione delle attività del parco dell’Asinara, al fine di assicurarne la sua piena realizzazione».

«L’Isola dell’Asinara – ha dichiarato Antonello Peru – a diciotto anni dall’addio al carcere e dal conseguente avvio del Parco deve rappresentare il patrimonio ambientale sul quale realizzare i progetti di rilancio del Nord Sardegna e dell’intera Isola. Una gestione dell’ente parco che veda protagonisti la Regione e le amministrazioni locali è quel che serve per rilanciare non soltanto le attività del parco ma anche l’economia del nostro territorio.»

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